Recensioni per
Until
di aniasolary

Questa storia ha ottenuto 268 recensioni.
Positive : 267
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
19/01/13, ore 16:00
Cap. 1:

Sono dal cellulare, visto che delle pesti mi hanno rubato letteralmente il pc e per non sprecare il tempo che ho, ho deciso di iniziare finalmente la tua originale. Davvero un bel prologo! Un po' accattivante, interessante e assolutamente non banale! Più che altro misterioso, visto che io ho capito ben poco xD sarò stupida io? Può anche darsi, anzi e' proprio così, ma tu sei assolutamente un genio. Sei molto brava a.nascondere le informazioni eh? Be', non mi tocca che andare avanti per scoprirle v.v
Ciao, biscottino!

Recensore Master
17/01/13, ore 22:09
Cap. 5:

Eccomi qui, finalmente ci sono, sono riuscita a venire a recensire questa meraviglia. <3
Partiamo subito con il capitolo. All’inizio, la prima cosa che ho pensato quando ho letto la prima frase è stata “Questo è un Martin POV” Poi i comportamenti illustrati subito dopo mi hanno fatto capire che ero su una falsisssssima pista. Era Sarah. Bene, Maria, hai l’intuito di un orso bruno in letargo! Continua così, vai, che ce la fai!
Comunque, continuando con il capitolo- siamo solo al primo capoverso, Maria, cerchiamo di darci una mossa!- abbiamo visto l’inizio della solita lezione d’artigianato del professor Morgan. Tutto tranquillo, fino a qui e innocentemente pensavo che sarebbe continuata così. Illusa Maria, povera illusa.
“Prima di continuare, vi informo che si è iscritto al corso di artigianato anche Martin Scott dell’ultimo anno”  Ecco. *.* Questa sì che è una bella notizia, sì. Ci piace molto. (perché parlo al plurale?! >.<)
Comunque, dopo questa bella notizia, arriva pure la bella notizia in carne ed ossa. La testardaggine e la cocciutaggine di Martin sono… ammirevoli. Certo, anch’io quando mi ci metto di impegno so essere una vera e propria palla al piede ma lui… è così curioso di conoscerla, capire, parlarle che è come se non si accorgesse del comportamento schifo e chiuso di lei, è come se non gli importasse, è come se proprio quel comportamento lo spingesse a chiedere ancora di più per saperne ancora di più su quella misteriosa ragazza.
L’incidente con il guanto, invece che complicare la situazione con l’imbarazzo, la smuove e la migliora. Insomma… Santa colla! Se non c’era lei, avoglia a campà! (come si dice dalle mie parti)
“«Credo che il tuo guanto si sia preso una cotta per la mia mano.» Sento ancora le sue dita. Con l’altra mano mi sfiora la pelle fra il guanto e il maglioncino. Tira il guanto e la colla si sfalda, una parte gli rimane attaccata al palmo, l’altra resta sul mio guanto di gomma. «Hai un guanto molto disinibito. Gli si è appiccicato al primo sguardo.» Sorride.
Campanelli di cristallo.
Li ho visti sul mobile del soggiorno, basta un piccolo sfioro per farli suonare insieme alle palline d’ottone.
È questo, il suono che sento.
E viene da me.”               
È una delle scene in assoluto più belle che ho letto. Lei che ride. Lei, chiusa, dilaniata dal dolore, che conosco appena ma a cui mi sono affezionata fin dalla prima riga, lei, Sarah, la bambina con la passione per l’arte, lei che si chiude nel bagno, lei che guarda attraverso un vetro la vita scorrere, lei che non parla mai, le che non sorrise mai, lei che non ride mai. Lei che ride.
È… bellissimo. Emozionante,  mi si è disegnato il sorriso sulle labbra, come quando nei film vedi il lieto fine di un personaggio che hai amato tanto. Una sensazione di tenerezza e felicità dentro perché, cavolo, quello che desideravi è successo, quello che speravi lo hai appena visto- letto- con i tuoi occhi.
Mi è piaciuto davvero tanto questo pezzo, l’ho adorato, perché c’è l’innocenza di Sarah che si sorprende davanti a un suono così bello, un suono che dovrebbe aver sentito più spesso durante la sua vita, ma non è stato così, purtroppo e la conseguenza è stata la sua meraviglia di fronte a quel suono così strano per lei. Si è accorta di star ridendo solo dopo averlo fatto, tanto quanto è stata strana quella sensazione. *.* <3 Tenere e dolce Sarah. Poi mi dici come non si fa ad amare un personaggio del genere?
Poi c’è il dialogo tra Martin e Sarah, una cosa nuova per lei, ma si fa coraggio e si va avanti, parlando con lui. Forse perché in fondo ha capito che non è il mostro che cerca, che forse non sa neanche della sua esistenza.
Poi il dialogo tra Martin e il prof è come se mi avesse riportato alla realtà, della seria “Ah, è vero, siamo a scuola, non in un mondo magico solo nostro!”. Un momento di quotidianità, di vita di scuola, adolescenti, ragazzi, prof, regole da rispettare, scocciature, vita di tutti i giorni, dopo un momento così… particolare. Particolare per Sarah- sicuramente- ma forse anche per Martin.
“«Non ridere,» mi dice, mentre si infila una manica.
«Non rido.»
Non lo so fare.
Che tristezza. Povera Sarah. Non ha mai imparato a ridere, prima lo ha fatto solo perché si è lasciata andare, ha vissuto- vissuto davvero- anche solo per un attimo e l’istinto l’ha portata a produrre quel delicato e bellissimo suono. =( piccola cucciola, lei <3
Con il breve dialogo tra i due ragazzi, poi sull’accaduto al cinema, sono riuscita finalmente a capire perché lei sia uscita così in tutta fretta e scossa. Certo, c’è ancora molto da scoprire, ma ho fatto un passo avanti e adesso so qualcosa in più su Sarah. Lo avevo immaginato, che fosse una cosa legata a questo fatto, alla scena del film- magari io pensavo a un particolare proprio- ma avere la conferma mi fa capire meglio Sarah.
E poi lei ride di nuovo. Ed è la conferma che Martin è diverso, che forse è speciale, differente, fuori dalla massa, speranza, vita. <3
E vabeh, poi la conclusione è come sempre fatta ad opera d’arte. Una frase che condensa tutto il capitolo, che è un po’ la ‘morale’ del capitolo. Martin è diverso, l’ha fatta ridere, sorridere, parlare, giocare, interagire, vivere, e per un attimo la paura di far del male, di soffrire, di vivereè scomparsa sotterrata dal sorriso sui viso dai lineamenti duri e i capelli biondi sugli occhi.
E quindi….niente, la storia mi piace sempre di più, adoro i personaggi, i modi in cui li fai vivere e interagire, i modi in cui pensano, parlano, vivono. <3
E per finire adoro te, quindi direi che può bastare così. <3 :P <3
Ti saluto <3
Ciao ciao, un abbraccio forte forte
 
Maria <3
 

Recensore Veterano
16/01/13, ore 04:02
Cap. 5:

Non mi ero accorta che avevi postato!
Beh questo capitolo è strepitoso davvero, credo che sia il più bello ed emozionante di quelli precedenti.
Vediamo una Sarah che comincia a sciogliersi e a conoscere le emozioni del proprio corpo, addirittura la sua risata che sembra non aver mai sentito. Si domanda perché Martin le parla e alla fine deduce che è un ragazzo come tanti e non c'è nessun mistero del mondo sotto. E Martin è stato a dir poco adorabile con la sua debole insistenza e le sue battute divertenti.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, bravissima come sempre.
-Carmen Black

Recensore Veterano
13/01/13, ore 21:51
Cap. 5:

OKAY, sto già sclerando su questo cap già in chatt, ma DAVVERO, è meraviglioso.
Mi piacevano da morire anche gli altri capitoli, ma questo OHW, QUESTO! Sprizza dolcezza, allegria e... amara allegria. E' stupenda.
Ti fa sorridere, ma a metà. Ti da una sensazione piacevole ma non ti fa mai dimenticare quello che è successo a Sarah. E ti chiedi, incessantamente, "che le è successo?" "Che cosa le hanno fatto?"
Vorresti scoprirlo, vorresti prendere chi le ha rovinato la vita, e fargli del male, perché ha distrutto una cosa preziosa. Una vita magnifica.
Ma chi lo sa, forse questo Martin...
Di lui mi sono già follemente innamorata, sappilo. E' stupendo, davvero.
E la scena della colla e della mano AHHAHHAHHAHHA una genialata!
Adoro come scrivi! skjdioahojdi.

Afu

Recensore Veterano
13/01/13, ore 17:18
Cap. 5:

Sensazioni.
Quante sensazioni, questo capitolo, Ania. Una vera chicca. Sai, mi sono commossa, perché mi ritrovo un po' in Sarah: come lei ho paura di rischiare, di vivere, di fare un passo che sia fuori dal mio controllo. E vedere quanto lei abbia mandato in frantumi le sue paure per un momento, abbia riso -riso per davvero- con Martin -o grazie a Martin- e si sia sentita viva, senza dover dosare ogni emozione. E mi sono sentita viva anche un po' io, con lei. Mi hai regalato un sorriso, un'emozione indescrivibile e non posso che ringraziarti per questo, Ania. Sei in grado di scandagliare le emozioni dell'animo umano come poche persone sanno fare, questa è una dote importantissima per uno scrittore, quinid coltivala e falla sbocciare. Hai talento da vendere.
Bellissimo capitolo, non ho nulla da aggiungere, sono troppo commossa. (davvero, te lo posso giurare)
Un abbraccio enorme,
la tua Erica

Recensore Master
13/01/13, ore 14:56
Cap. 5:

Questi primi capitoli sono così pieni di suspense che , semplicemente ti incollano allo schermo e non puoi fare a meno di chiederti e ora che succederà, e adesso?  Sarah ride, Sarah si sente, Sarah inizia a vivere, Sarah sente lui, Sarah si lascia andare, Sarah è un mostro, Sarah per un attimo è solo Sarah, non dolore, non ferite , non un nome come una cicatrice sul palmo. Solo Sarah, diciassette anni, capelli biondi, ragazza che guarda lui. Martin,  lui.
Lui e le battute scema. Il tuo quanto si è preso una cotta per la mia mano. Lui occhi azzurri, lui ha qualcosa che lo attrae. Lui che si avvicina non perché sono un mostro.
Forse.
Lui e lei.
Se fosse un libro di assicuro che sarebbe uno di quelli che leggerei in un unico pomeriggio, uno di quelli che mi lascerebbe ossessionata.
E ora mi siedo e aspetto, aspetto con ansia i risvolti.
Ti adoro, piccola grande scrittrice.
Noemi
 

Recensore Junior
12/01/13, ore 17:40
Cap. 5:

I tuoi personaggi diventano sempre più coinvolgenti,Martin è splendido,Sarah non è da meno.Questo loro incontro è stato piacevolissimo da leggere.Come al solito spero che il capitolo finisca il più tardi possibile perchè la voglia di andare avanti e di saperne di più di questi due ragazzi diventa sempre più forte.
A presto.

Recensore Veterano
12/01/13, ore 16:18
Cap. 5:

Ha parlatooooooo, oddio mi sono sciolta, credimi. Insomma lei ha parlato, ha sorriso, ha riso. Si sente. E tutto grazie a lui, alla semplicità con cui ha sgretolato quella torre di vetro dentro cui lei si era barricata da troppo tempo ormai. Lui la vede, vede quello che il mondo ormai ha messo da parte considerandola invisibile, esattamente come ci si sente lei.
Maledetta scuola eh, non voglio aspettare di nuovo tutto questo tempo per il prossimo capitolo.
Adoro come scrivi, ma credo di averlo già detto e ridetto.
un bacio

Recensore Master
04/01/13, ore 16:10
Cap. 4:

Lo so sono in ritardo… riesci a perdonarmi?
Non riuscirò mai a capire come fai, specialmente in questa storia, a lasciare chi legge perennemente a fato sospeso.
Sei a l’apice del tuo stile qua, è diventato più semplice meno articolato ma senza perdere di efficacia. È perfetto quando entri nella testa dei ragazzi, descrivi i loro discorsi, le battute idiote. È ancora più perfetto quando con frasi spezzate descrivi i pensieri e le sensazioni di Martin. Ci fai capire che le cose stanno cambiando, ci lasci li a chiederci ed ora?
Li fai incontrare ma non c’è un vero passo avanti. è una storia che procede lenta ma che ci lascia con la sensazione di voler sapere sempre di più riga dopo riga.
E poi Martin e Cam insieme mi fanno troppo ridere. Perfetti adolescenti. Stai costruendo un mondo, il loro mondo. Insinui dei dubbi e rimandi le spiegazioni.
Non so che altro dirti se non… quando posti il prossimo?
Sono così felice di leggere questa tua originale e di sostenerti in questo tuo percorso incredibile.
A presto tesoro

Recensore Veterano
03/01/13, ore 16:44
Cap. 4:

eccomi qui, anche se in ritardissimo.
E' vero è un capitolo di passaggio, non dice molto sulla storia, ma dice abbastanza da essere qui a chiederti: beh a quando il prossimo capitolo???
finalmente hanno parlato, Sarah, e la sua paura di ferire, e Martin, e la sua voglia di andare fino in fondo a quelle sensazioni che gli stanno sconvolgendo la vita.
hai saputo descrivere in maniera corretta le reazioni di un ragazzo dei giorni nostri, nei gesti, nelle ricerche fatte con l'iphone, nel post sbornia con la speranza che lei effettivamente non ricordi nulla della serata passata.
e infine il tuo tocco di classe:
"Mi sorpassa in uno sguardo che trapassa, affonda, taglia, come un’arma."
Una sola frase, e connetti le paure di lei con le sensazioni provate da lui.
Al prossimo capitolo tesoro, non vedo l'ora.
un bacio

Recensore Master
29/12/12, ore 20:16
Cap. 4:

Allora, forse, oggi è proprio un giorno no, perchè anche adesso mi si è chiusa la pagina con mezza recensione dentro. è.é Maledetto EFP e maledetto internet e maledetto computer e maledetta tecnologia. Bene, adesso che mi sono sfogata, posso RIiniziare. (Uffaaaaaaaaa....!!!!!!!!)
Allora, mi scuso per la recensione precedente, ma non mi ero davvero accorta di aver scritto MILLEOTTECENTO parole (no, cioè, 1800, un capitolo intero quasi di run!!!) e prometto che cercherò di ridurre la recensione almeno di qua.
Iniziamo. Allora, in questo capitolo c'è solo il POV Martin e nella primissima scena vediamo la normalità di questi ragazzi e la leggerezza di questa storia, diciamo. Perchè in fondo loro sono normali, nonostante tutto quello che sta accadendo- e accadrà- a loro due e quello che stanno subendo- e subiranno- di brutto: a Martin per via del rapporto col padre e per via dell'incontro con Sarah e quello che ne conseguirà, a Sarah per la sofferenza, il dolore, il vuoto e soprattutto la convinzione di essere un mostro con cui vive fin da piccolissima e per via del suo incontro con Martin e quello che ne seguirà.
Come detto, appunto, il'autobus, l'arrivo di Cam (*.* tesoro <3) il dialogo tra i due, Ivy(ovvero Yvonne) che le passa accanto e il ricordo della sbronza della sera prima, tuto rientra nella normalità di un adolescente, e questo pezzo lo fa sembrare più vicino a me, a noi ragazzi normali.
Il cappellino alla "Ash dei Pokèmon" è stato un vero tocco di classe, Ania, sul serio. Mi è piaciuto un sacco e forse sarà perchè ero- sono- una patita dei Pokèmon da sempre.
Poi però arriva lei, e la musica cambia. Perchè non le riesce a staccare gli occhi di dosso, perchè la attrea in un modo nuovo che no ha mai sperimentato e che lo prende fin da dentro lo stomaco e lui non riesce a resistere all'impulso di guardarla e seguirla.
"Che quello che sento è solo un comune mal di pancia da dopo sbronza.
Che Sarah non è niente per me oltre a quello che può riguardare mio padre.
Che io non provo niente per questa sconosciuta che mi invade i sogni."
AAAAAAAAWWWWWWWW!!!!!!!!!!!!!! <3 E' una pezzo bellissimo di questo capitolo, davvero, mi è piaciuto tantissimo, da farmi gli occhi a cuoricino, davvero. Lui che cerca di convincere se stesso ma che alla fine quasi si manda a quel paese da solo perchè, cavolo, lo sa che dire che quella ragazza non gli provoca nulla è una gran cazzata. <3 Mi fa tanto tenero, davvero. <3
Vabeh, passiamo avanti sennò facciamo notte. Il cinema. Altro pezzo di normalità, le battute di Cam (un'altra volta *.* <3 AAAAAAWWWWWW!! E'.MIO.) sul castoro in calore (risate a crepapelle), Narnia, la prof che li riprende per far silenzio, il 'passami una patatin? che-cavolo- è quello che ho detto migliaia di volte al cinema, e poi dopo l'incontro con Sarah il racconto della ragazza che si avvicina, e come lui se l'è giocata....davvero, bravissima. ;-) Mi sono spassata un mondo a leggere della loro amicizia attraverso i loro dialoghi e ciò che succedeva tra di loro, i gesti, i cimportamenti tra l'uno e l'altro, davvero, mi sono piaciuti tanto.
E poi, appunto, l'incontro con Sarah. Finalmente si parlano. Sarah scappa e non sappiamo da cosa, forse il film, una scena, una parola detta da quelli della fila avanti- perchè ancora una volta lei è sola, isolata dal resto del mondo, lontana da tutti- fatto sta che scappa. E Martin la segue, d'istinto e c'è il loro incontro. Si parlano per la prima volta, nulla di particolare, Martin non riesce nemmeno a soddisfare la sua voglia di parlarle del tutto perchè arriva Yvonne che li interrompe fredda e disinteressata nei riguardi di Sarah, neanche stesse parlando ad un cane(che poi anche loro dovrebbero essere trattati con rispetto, ma questo è un altro discorso).
E il capitolo finisce con Martin e Cameron, due ragazzi semplicemente, che ridono, scherzano tra di loro, come due normali adolescenti, anche se in una parte della mente di Martin il nome del professor Morgan e del corso di artigianato facoltativo rimane impresso come un tatuaggio a inchiostro nero, perchè è quello il suo biglietto per arrivare da Sarah e parlarci di nuovo.
Complimenti, tesoro <3 la storia mi piace sempre di più, sei sempre davvero bravissima <3
Ti voglio bene <3
Ciao e un abbraccio forte forte <3

Maria <3

Recensore Master
29/12/12, ore 19:27

Ok, in questo momento son un po' incazzata con me stessa, con il mio computer e con EFP, perchè avevo scritto più o meno la metà della recensione- avevo appena finito di commentare tutto il POV Sarah T.T- e di botto per errore mi si è chiusa la pagina, perdendo tutto quello che avevo scritto.
Ma riprendo da capo e riprovo a scrivertela come prima.

Ok, strano ma vero, sono qui, finalmente sono riuscita a ritagliarmi un pezzetto del mio tempo per venire a recensire questo capitolo e il prossimo. Allora....hai presente le recensioni di DH? Quelle lunghe come papiri egiziani e enciclopedie della Mondadori insieme? Ecco, immaginati quelle, solo con l'argomento su Until e saprai all'incirca come sarà questa recensione quindi, ti avverto, se hai un impegno o hai qualcosa da fare, lascia stare e vieni un'altra volta a leggere questa recensione.
Ok, iniziamo. In questo capitolo, ci sono due POV: quello di Martin e quello di Sarah, ed il secondo è una novità, perchè non eravamo mai stati nei panni della protagonista femminile.E con questo POV ci hai fatto capire il vuoto e la sofferenza che riempiono l'anima di Sarah, dentro di lei. Il suo essere così isolata, lontana da tutti e da tutto, lontana dal mondo, dalla società, dalle persone che le stanno intorno, lontano da ogni cosa per irmanere sola.
Rin chiudersi in un bagno vuoto, per rimanere soli e rivivere l'incontro con Martin, dove troviamo come lo vede lei, con le spalle larghe e i capelli biondi. Non lo vede come tutte le altre ragazze- un ragazzo belissimo, fighissimo, con la macchina bellissima, fighissima, popolare, pieno di soldi, con una casa bellissima, fighissima- ma lo vede in modo diverso, lo vive quasi come una persona che è costreetta ad allontanare e che appunto stranamente non si è ancora allontanata, ma che anzi, prima di tutto, si è 'avviccinata' o meglio, si è accorta di lei. Ed è una cosa nuova per lei, perchè lo vuole, lo deve, allontanare, perchè non vuole fargli del male.
Sapere che se vive fa male, e che quindi per evitare di fare del male, può solo vietarsi la vita stessa. Sapere di vivere ma non poter e non dover vivere. Terribile, forse peggio della morte, davvero. Costretta a chiudersi in una classe per dare sfogo alla voglia di vivere che ha dentro, perchè solo lì, da sola, in quell'aula, attraverso la creta che si forma e si modella sotto le sue mani, lei si permette di vivere almeno un po', giusto quello che serve per non morire del tutto.
"La mia paura di sempre ha le tenaglie, mi afferra gambe, braccia, e occhi e mi dice solo una cosa.
Non guardare.
Non parlare.
Non sentire.
Perché solo se non vivo non posso ferire."
Sembra- è- peggio della morte vivere con la costante paura di poter far del male, di poter essere la causa di dolore nelle persone che ha accanto, sapere che per il bene degli altri può solo rimanere a guardare ed essere testimone della vita degli altri che le scorre davanti ma che lei non può permettersi di vivere. Respira ma non vive. Addirittura, tocca il muro con la mano, per accertrsi che non sia un fantasma, ma che si anacora viva, un'umana, una ragazza con ossa e pelle, con un cuore che batte e dei polmoni bisognosi d'aria. E' terribile aver paura di scomparire, di diventare trasparenti fisicamente, per quanto lo si è diventati socialmente e mentalmente dentro se stessi. E' come se fosse rinchiusa in una campana di vetro: può vedere, può sentire tutto ciò che accade, ma non sarai mai la protagonista della vita che la circonda, perchè lei non può e non deve superare quella barriera che la blocca e la tiene lontana dal mondo. E quella barriera noi non sappiamo ancora cos'è. Cos'è che ha dovuto subire lei, una ragazza innocente, una ragazza che ha dovuto sopportare tutto questo dolore fin da quando era bambina, la stessa bambina che con tanta passione e dedizione faceva un disegno tutto colorato in quella scuola materna? Cos'è che l'ha fatta isolare dal mondo e da tutto il resto? Chi le ha fatto tutto questo e perchè? Che cosa l'ha resa agli occhi di tuti da quel giorno così lontana, un mostro che in realtà è la prima vittima di tutto ciò?
Non lo so, proprio non lo so, sicuramente il prologo è un inidizio, è quello l'inizio della sua fine, l'inizio della fine della sua vita, una vita che è duratadavvero troppo poco, ma per ora non so decifrare quell'indizio, so solo che è qualcosa di negativo, oscuro, malvagio, cattivo, che l'ha intaccata e che l'ha resa schiava di qualcosa di cui non ha colpa.
E poi l'incontro sull'autobus con Martin. Per una seconda volta, il ragazzo con la Ferrari senza alcun motivo sensato se non quello di essere inspiegabilmente attratto da Sarah prende il pullman, solo per osservarla, per osservare i suoi linemaneti, gli occhi, i gesti tutto ciò che riesce a cogliere in quei pochi minuti di tragitto.
E Sarah lo riconosce subito, lo individua subito appena si siede dall'altro lato dell'autobus, e sente il suo sguardo su di sè, lo sente come se le pesase sulla pelle, come se la stesse toccando dove fa scorrere lo sguardo. E lei ha paura di incrociarlo, quello sguardo, perchè ha paura di leggerci disprezzo dentro quelle iridi, disprezzo, terrore, paura, e chissà quale altro sentimento negativo che ha già visto negli occhi di qualcun'altro. Ma Martin, invece, la sta soltanto studiando, sta soltando ammirando la ragazza che lo attrae come nessun'altras mai prima d'allora. Ma Sarah non lo pu sapere.
"Mi guarda.
Accade in un millesimo di secondo in un mondo fatto da migliaia di secondi e minuti e ore e giorni, anni. Non conta questo. Gli zigomi alti, la bocca ferma in un’espressione che non conosco. Occhi verdi. Pagliuzze grigie.
Fisso lo sguardo fuori dal finestrino.
Troppo tardi.
Ho incontrato i suoi occhi."
Questa scena l'hai descritta in una maniera favoloso, davvero. L'ho sentita sulla pelle, l'ho vissuta io in prima perona, mi è sembrato che tutto questo accadesse a me e Sarah insieme, che io fossi dentro di lei e vinta dalla curiosità mi girassi nella speranza che lui non mi stesse guardando, e incontrassi per un attimo- un microscobico attimo- i suoi occhi. Ma è troppo tardi, ormai gli occhi si sono incrociati e non c'è nulla da fare per poter tornare indietro, lui ormai lo sa, lo ha vissuto anche lui, è stato un attimo ma bastato per rendersi conto dell'incontro.
"Scendo dal pullman e non guardo più indietro.
Se mi guarda c’è solo un motivo.
Trattengo a stento le lacrime.
Sa che sono un mostro."
Ecco, questa è una delle scene più brutte e significative del capitolo. Il dolore e il disprezzo che Sarah prova verso il mostro che è se stessa, è anche questo a fermarla in tutto, a frenarla, a non farle vivere la sua vita. Definirsi mostro...cosa la può aver portata a tanto? Sicuramente non la vicinanza di persone che ti amano nonostante tutto, forse le aveva prima che succedesse tutto, forse non le ha mai avuto, o forse ce le ha ancora ma non la amano più nello stesso modo di prima. O forse non bastano, non bastano a tirarla fuori da quella convinzione che negli anni probabilmente si è confermata in vari episodi e occasioni.
E poi, c'è il POV Martin.
La reazione che Sarah ha in Martin è qualcosa di strano, che Martin non ha mai vissuto e che lo trova impreparato. Addirittura avere l'intenzione di cercare su Google- fonte quasi inesauribile di risposte- qualcosa su di lei, è questo che lo porta a fare quel comportamento così strano, triste e lontano dal mondo di Sarah. Ma Martin, nel frattempo, non si sa dare una risposta al suo comportamento.
L'episodio col padre è tristissimo, e ci fa capire quanto consideri estraneo il padre nella sua vita. Perchè se è vero che è suo padre, è altrettanto vero che non è il suo papà. "Mi sento leggero di un’emozione che è la stessa di quando ti rivolge la parola una persona importante, forse perché non succede quasi mai." (scusa ma non so come ridurlo >.<) Non è questo quello che dovrebbe sentire un figlio parlando con il proprio padre, no, affatto. Quello che dovrebbe sentire- a maggior ragione se la figuar femminile della madre non c'è, anche se non sappiamo ancora per quale preciso motivo- è senso di familiarità, di rpotezione, di una roccia a cui appogiarsi e una persona su cui contare, sempre, e non qualcuno che quasi mai vedi, senti, o con cui parli.
"Sorrido e sento il rumore del mio fiato.
Ma qui non c'è nessuna felicità." E forse è proprio questo l'effetto che fa, non avere un papà(tiè, ho fatto pure la rima xD). Non sa cosa significhi averlo davvero un padre e quindi gli manca una delle basi fondamentali per essere felice, felice davvero.(ti avviso, sto abbreviando perchè tra un po' devo andare, quindi figurati quanto volevo scrivere sul POV Martin)
Poi il sogno, un sogno che ha un significato particolare, che gli rimane impresso sulla pelle, che lo scombussola fin da dentro e di cui sente i 'postumi' anche alla festa di quella stessa sera, mentre si sbronza, mentre vede alcool che desidera gli cancelli quelle immagini ma che non lo fa, mentre senza neanche ricordarsene si trova a fare sesso con una ragazza che non aveva mai visto prima di quel giorno.
"«Quando vorrei che fossi mia.» dice alla mia auto.
Non ho nemmeno la forza di ridere.
La accarezza con la mano, si china e la camicia gli esce dai pantaloni. «Ferrie, amore mio.»
«Sono belle parole, Cam. Scrivitele.» Mi sistemo anche i polsini. Lui prende il cellulare e digita qualcosa… non ci posso credere, le sta scrivendo davvero." Già mi sta simpatico, Cameron! Visto che ovviamente, Martin è di Sarah, io mi prendo Cam!!! *.* <3 E' così....non lo so, mi sta simpatico punto e basta. U.U Ed è mio, chi ci vuole mettere le mani sopra, digli che è già prenotato u.u
L'amicizia fra Martin e Cameronè davvero bellissima, di quelle che non si distruggeranno mai, qualunque cosa accada, ed è bello, molto bello, vedere queste amicizie che ci sono sempre, in qualunque caso. E Cam che gli dice sempre le cose in faccia, così come vanno dette senza tanto preamboli o probleimi, e il modo in cui non fa domande quando sa che non ne deve fare.....mi piace Cam, se non si era capito. xD
"Sarai tu, ad essere in pericolo
Mi passo una mano fra i capelli.
Forse lo sono già."
E forse qua è la prima volta che ammette a se stesso di esserci già dentro, anche se nnon è successo ancora nulla.
Credo di aver scritto abbastanza(noooooo, maria, ma che dirai mai?!?!?!?!!?) quindi ti lascio. Vado al prossimo capitolo e anche lì aspettati una recensione del genere ;-)
Spero non ti annoino e se lo fanno, dimmi che cerco di accorciare... =D
Ti voglio bene, cucciola, <3 e sei sempre ogni giorno più brava anche se lo sei da tempo <3
Ciao e un fortissimo abbraccio

Maria <3

Recensore Veterano
28/12/12, ore 23:59
Cap. 4:

Ciao :) 
Eccoci qui con un nuovo capitolo che ho letto ieri notte, ma recensisco adesso perchè ero stanchissima.
Bello come sempre e intenso e fluido come solo tu sai fare. Martin è cotto di Sarah ormai non ci sono più dubbi. Il suo corpo reagisce quando la vede e la pensa in continuazione e lo sa che non è semplice curiosità quella che prova. 
Finalmente si sono parlati, anche se non si sono detti granché, anzi nulla di interessante, però hanno avuto un contatto più da vicino, si sono guardati da vicino. Cameron è simpatico, mi piace il suo personaggio, ho deciso.
Visto che a me piace complicarmi la vita, ho pensato per un attimo a sua sorella, sembrava che a Martin piacesse... vorrei vedere che effetto gli facesse adesso che non ha occhi per la sua Sarah.
Ora sono impaziente di leggere un altro capitolo, come sempre del resto. Voglio conoscere le emozioni di Sarah e che cosa pensa riguardo a Martin e poi assoutamente voglio che stringono il rapporto, voglio vedere lui coccoloso e che la fa innamorare a poco a poco facendole perdere quelle paure ( so che sarà difficilissimo)... *-*
La sua amica non mi garba Yvonne se nn sbaglio a scrivere. Credo che la loro storiella da una botta e via venga fuori proprio quando non deve venire fuori -.-
Brava tesoro, come sempre! Alla prossima e Buon Anno <3
-Carmen Black

Recensore Junior
28/12/12, ore 13:12
Cap. 4:

un capitolo che incuriosisce e ti spinge ad andare avanti.Sono curiosa di sapere cosa è successo a Sarah e sono curiosa di vedere come e quando si incontreranno di nuovo così da vicino.dvvero una storia che stai costruendo benissimo con dei personaggi bellissimi. 
Spero che anche tu abbia passato un buon natale.Ti auguro un felice anno nuovo.E ci sentiamo al prossimo capitolo.

Recensore Veterano
27/12/12, ore 18:17
Cap. 4:

Questo incontro è stato stupendo e, come hai detto tu nelle note, quelle poche parole che si sono rivolti sono state essenziali per Sarah, abituata a stare sola. Martin è dolcissimo: forte e sicuro di sè con le ragazze come Ivy (che incubo) e intimorito, insicuro, timido con Sarah, che condivide tutto ciò. Ricordano tanto i bambini piccoli, impacciati, quando sono insieme. Sono teneri, ecco.
Questa Sarah mi sta incuriosendo sempre più, ovviamente, e non vedo l'ora di scoprire quale sia la sua arma potente che la rende così pericolosa ed inavvicinabile. Anche se, con tutta sincerità, fremo di più per vedere il risvolto della storia tra lei e Martin :P
Non si può non notare la paura di Sarah di guardare negli occhi le persone: che la sua arma sia "nascosta" lì dentro? Era evidente come cercava di sviare lo sguardo dal povero Martin. Mumble, mumble.
Devo ammettere che Cameron -nonostante la sua ambiguità che continua a non convincermi - mi fa ammazzare dal ridere, veramente :D Se ne esce fuori con delle affermazioni ridicole che non possono non farti ridere! è veramente esilarante! Ed è perfetto in coppia con Martin.. Ma sono sicura che nasconde qualcosa. Sono io che vedo secondi fini ovunque? '-' Comunque sia, complimenti per le scene di Pearl Harbor: un'ironia sottile e divertente (condivido l'odio di quel film, tra l'altro :P).
Scritto in modo esemplare, come sempre: non ci sono mai correzioni da dover fare. Sei quasi irritante per il tuo talento, sai? :P A parte gli scherzi, sei veramente bravissima.
Un bacione, Ania.
Erica.