Recensioni per
Two Steps from Hell
di Valpur
Diavolo di una donna, questo sì è sorprendere i lettori, Vilkas vive! Doveva solo farsi da parte. Non invidio tuo marito qualora decidessi di fare una vacanza solitaria, minimo 3 mesi d'ospedale. Ed adesso Alina, sempre più consapevole del proprio ruolo e della propria crescente potenza, si prepara ad inseguire Alduin a Sovngarde per la battaglia finale. A proposito di Vilkas è meglio poter leggere il racconto d'un fiato, anziché aspettare la pubblicazione del nuovo capitolo masticando amaro. Ah a proposito il termine esatto è continuum spazio temporale. |
Puff Vilkas andato via così, in maniera forse un po' semplicistica. Alina è di nuovo sola? Comunque sia, nonostante la tragica fanciullezza questa ragazza porta più sfiga di un gatto nero nato di venerdì in un anno bisestile. forse Vilkas meritava una morte un po' più epica, magari combattendo contro un centurione nanico, non per una stupida ferita trascurata; stride un poco col resto del racconto, che comunque scorre sempre interessante. |
Inquietante il passato che ritorna sempre. Adesso può succedere di tutto, la storia, allontanandosi dalla quest line del gioco diventa più interessante ed imprevedibile. Un solo appunto, in un racconto che scorre piacevole: "oltre la vasta vetrata". Anche in un contesto fantasy l'ambientazione è nordica in un periodo medievale. Lì il vetro era proprio sconosciuto. Comunque questo anacronismo non rovina la bellezza della storia. |
Ragazza, mi fai venire i brividi: "Chiamerai le ombre per combattere la notte" Ora, sorella di scudo, il racconto di Skyrim sta diventando epico. E poi la descrizione del drago sulla torre Ovest e relativa battaglia è spettacolare, ripeto fa venire i brividi. E la consapevolezza di essere qualcosa di "più" che si fa lentamente strada nella mente di Alina. Cosa ci ha fatto questo gioco, è da una vita che gioco col computer ma mai avevo visto un gioco così coinvolgente. E sapere che molti condividono i miei sentimenti mi fa sentire parte di una famiglia, la famiglia dei Compagni. Belli i brani musicali che suggerisci, ma anche la colonna sonora di Skyrim, l'inno del Dovahkiin, è parimenti epica. |
Forse l'ho già detto. Una sottile ironia accompagna le disavventure di Alina e rende ulteriormente gradevole la lettura. Adesso scusate procedo, con molto gusto, nella stessa. |
Alduin è tornato, ma fortunatamente l'autrice non si fa corrompere dalla storia canonica e ci regala sempre nuove variazioni sul tema. Lo stile è sempre impeccabile. La storia scorre senza intoppi, tra colpi di scena: la mancata decapitazione, la comparsa di Alduin. Per chi si è appassionato al gioco sono nuove interpretazioni di una storia già conosciuta, per chi non la conosce è la meraviglia del nuovo. Sempre bravissima a trasmetterci tutte le emozioni e sensazioni dell'eroina. Dopo aver letto le ultime righe, descriventi l'incipiente morte per assideramento, sono andato ad indossare un golf. |
Senza parole. Mi aspettavo una Alina che si ergesse come la vendetta dell'inferno, lasciando in una scia di sangue i suoi nemici, e trovo un'eroina nella cui anima si fanno strada un senso di giustizia e di morale tutte nuove. Sta maturando riscattando il passato e preparandosi a nuove avventure. Seguiamola. |
Shadowmere morto e Cicero vivo! Sono decisamente spiazzato. D'altronde sei tu che conduci la danza ed a noi non resta che seguirne i passi. E la conduci molto bene. Splatter dici, no semplicemente realistico, ed a volte la realtà è peggio dell'immaginario. Riesci sempre a trasmettere le emozioni di chi scrive, leggere i tuoi racconti è veramente un'emozione. Alla prossima. |
Hai ucciso Shadowmere e questo non te lo perdonerò mai, sei stata brava comunque, non c'erano riusciti nemmeno i draghi leggendari. Che dire del capitolo? Spettacolare, veramente avvincente, riesci a trasmettere tutta l'ansia e l'angoscia dell'eroina e così la rabbia e la pietà. Come te la sei cavata? molto meglio che benissimo. Alla via così! |
Ed entra in scena Shadowmere, il mio cavallo preferito, compagno d'avventura e di battaglie, applausi a scena aperta. Ben descritto... tutto. sia la vigilia ancora al sicuro con Astrid che incomincia a far trapelare qualcosa di sinistro, sia la certezza del suo ruolo che si incrina in Alina. Preludio di un abisso che sta per aprirsi sotto i piedi. Ben descritto anche l'ambiente di Solitude e ben caratterizzata la povera cuoca. Concordo con la scelta di non seguire pedestremente la trama del gioco, diverrebbe un pelo noiosa la lettura. Un inciso sui cavalli di Skyrim, sembrano reali. |
Angolo grammaticale |
Entusiasmante, confermo. Il racconto ti prende e ti avvince, palpabile l'ansia, la paura, l'emozione e l'esaltazione per l'atto compiuto. Nessun rimorso, ormai l'eroina è un'inveterata assassina, una vera professionista. E poi c'è quel passato terribile che ancora la perseguita e che sarà duro da superare. Il tutto sempre molto ben descritto e dettagliato anche con una sottile ironia che rende ancor più gradevole la lettura. Sono fortunato ad essere arrivato solo ora, così ho da leggere l'opera completa senza aspettare settimana dopo settimana. |
Ora che ci siamo allontanati dagli orrori della giovinezza e si apprezza un'apparente tranquillità, il racconto assume le sembianze di un fiume vasto e tranquillo. Tranquillo sì, ma tra i suoi flutti che scorrono sornioni si celano pericolosissimi gorghi. Sempre più piacevole da leggere. |
Altro bellissimo e scorrevole capitolo. Brava ad aver appioppato a Babette il compito di uditore, inutile caricare tutto su Alina. Non mi dilungo oltre, sono curioso di seguire il resto del racconto. |
Noooo Cicero proprio no. Odio Cicero. Odio i Giullari. E ciò nonostante, seguendo la tua guida, riesco a vederlo con un po' di simpatia. Bello l'incontro e la vivezza dei dialoghi col fattore e ben descritto il tumulto al suo arrivo. E se ben ricordo la storia Astrid ha ben donde ad essere contrariata dal suo arrivo. Ma ora seguiamo il bel racconto all'interno della confraternita, arricchita dalla nuova, ingombrante, presenza. La madre notte. |