Recensioni per
Two Steps from Hell
di Valpur

Questa storia ha ottenuto 286 recensioni.
Positive : 281
Neutre o critiche: 5 (guarda)


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Recensore Veterano
14/02/13, ore 00:30
Cap. 10:

Intanto complimenti per la scelta del titolo, adoro la canzone, è letteralmente da brividi. E poi accidenti, calza alla perfezione con Alina e Veezara e il capitolo in generale *-*
Altro capitoletto bello intenso, con un ritmo incalzante e che lascia con il fiato sospeso dalla prima all'ultima riga; inizia con Alina e Veezara insieme e finisce allo stesso modo, e quei due mi piacciono sempre di più, qui poi in modo particolare: c'è una tenerezza, un affetto nei loro gesti che quasi commuove. Mi è piaciuto come hai saputo descrivere Solitude, l'hai dipinta sotto una luce realistica e al tempo stesso suggestiva, e l'ambientazione notturna ha reso la lettura coinvolgente: ho praticamente divorato tutta la parte in cui si avvicinano sulle mura, con un ritmo e una tensione incalzanti che però non pesano mai, e che sfociano nel momento cruciale di Alina che finalmente scocca la freccia, senza provare rimorso, sicura e precisa come l'assassina che sta diventando.
E poi, la parte finale, mi ha strappato un sorriso, per la spensieratezza di quei due e anche per la loro incoscienza, perchè la loro reazione mi è sembrata più che umana e assolutamente comprensibile. Come ti ho già detto nel capitolo precedente, Alina cambia, e come mi hai detto tu non sembra mai di leggere dello stesso personaggio - non nel senso che sia contradditoria, ma semplicemente che cresce mano a mano che va avanti la storia -, e mi piace sempre di più questo tuo espediente narrativo, perchè la rende un personaggio vero, non stereotipato, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti e per questo molto vicino a noi. E' impossibile non volerle bene, non soffrire con lei per ciò che prova per Veezara, e non emozionarsi ogni volta che le viene assegnata una nuova missione. E a fare da sfondo a tutto questo, una Skyrim fredda e misteriosa, piena di misteri da rivelare, viva e vibrante di magia.
Altro capitolo meraviglioso, aspetto con impazienza il prossimo :) Bravissima :) Baci, Athenryl

Recensore Veterano
13/02/13, ore 16:32
Cap. 10:

Accidenti che capitolo!
Molto entusiasmante e soprattutto icco di suspance. Ho trattenuto il fiato fino alla fine perché, sono sincera, temevo potesse accadere qualcosa a Veezara, non lo so xD In questo capitolo hai mescolato i due lati di Alina, quello dell'assassina del tutto consapevole di sé, delle sue abilità e del suo dovere e quello dell'Alina più umana, quasi bambinesca nell'emozionarsi per un evento così gioso come un matrimonio.
Un piccolo appunto: ad un certo punto hai scritto Valeria Vici, e non Vittoria.
Ti riporto la frase:
"Valeria Vici, la sposa, apparve sul pulpito. Il futuro vedovo era alle spalle, ma non mi interessava." è sicuramente una svista, spero mi perdonerai per rompere per queste cosette >_>
E poi...Oddio Veezara. Ho la netta sensazione che al lucertolone stia iniziando a piacere Alina, almeno dai piccoli gesti, dallo sguardo che le lancia vicino al torrente, quel chinarsi in avanti e la sua frase "non mi importa chi sei stata"...ti giuro, ho avuto i brividi, ma ho anche provato tristezza, mi chiedo se Alina riuscirà mai a superare il suo trauma e se dovrà rimpiangere molto questa sua, giustificatissima, paura.
Un bacio e tanti complimenti, attendo con ansia il prossimo capitolo :)
Lady Phoenix

Recensore Veterano
12/02/13, ore 15:41
Cap. 9:

Cosa posso dire?Bella, bella, bella:)Considerando che fino a circa un ora fa non conoscevo nemmeno questo videogioco ( e nemmeno ora ci ho capito molto) mi hai piacevolmente stupita: la storia è carina, è più che comprensibile anche leggendola senza prima saperne niente e fino ad ora non ho trovato nessun errore:)Hai veramente talento!Bye Bye
P.S:So di non saper scrivere recensioni:)

Recensore Junior
11/02/13, ore 23:42
Cap. 9:

Valpur,
Bel capitolo: il ritorno a casa di Alina, per certi versi, non poteva che essere qualcosa di sgradevole. Con tutti i ricordi dolorosi che questo comporta, hai saputo descrivere appieno e in modo convincente i timori di Alina, che comincia a farsi sempre più grande, anche se non ha ancora abbandonato del tutto il suo lato umano. Le sue paure infantili, quasi fobie, danno maggior spessore al suo personaggio, ma mi chiedo se riuscirà mai ad assumere completamente le vesti dell'oscurità che si addicono ad un assassina: riuscirà la timida ed impacciata Alina a diventare... spaventosa? Sperò di sì, anche perché di oscurità la ragazza ne ha accumulata una grande quantità finora.
E la suspance dell'incontro con Motierre è perfettamente descritta: devo ammettere che in quel caso ho aperto la busta degli ordini, la mia curiosità è stata davvero troppo forte.
E Delvin è sempre il solito lupo, che magari perde anche il pelo, ma di certo non il vizio.
Alla prossima,
Hi Fis

Recensore Junior
10/02/13, ore 19:44

L'analisi del capitolo che mi appresto a fare è variegata e abbastanza complessa,ma il testo lo merita. Naturalmente i complimenti mi paiono superflui,anzi no: in fondo ogni scrittore ha bisogno di un po' di lusinghe,lo so bene. Dunque iniziamo.
La storia mi prende ad ogni lettura che faccio e diamine,lo stile non fa che migliorare ogni volta. Solo che,mentre l'altra avrei giurato di poterti collocare tra gli scrittori naturalistico-realisti della Francia di fine '800,qua siamo quasi in pieno Verismo: ti sai calare perfettamente nella pelle di Alina innanzitutto,ma altresì in quella dei personaggi. I tuoi pensieri sono i suoi e sai renderla dannatamente umana,diamine. Ad un livello che io non saprei mai sognarmi di poter raggiungere,lo ammetto. Ora che abbiamo gettato i preamboli,possiamo iniziare.
1)La gratitudine e la riconoscenza. Balza immediatamente agli occhi fin dalle prime righe del capitolo ed è assolutamente un vero e proprio tocco di classe: certi avrebbero solamente accettato i doni della Confraternita per poi vantarsene alla prima occasione utile,dimenticando che sono stati strappati alla miseria e alla violenza e messi sotto l'ombra di un'ala protettrice...sebbene questa sia "nera come la morte che porta". Parole tue,del resto. Comunque sia,un vero colpo da maestro.
2)Ok,lo ammetto. Sono caduto dalla sedia scompisciandomi dal ridere quando Alina ha dato il nome al cavallo. E dato il carattere di quella bestia,direi che gli sta a pennello! Soluzione creativissima e non scontata,come i soliti nomi da angelo della morte o demone notturno che tanto girano ultimamente. Come se io chiamassi il mio cane Astaroth o Belzebù. Madonna,ti confesso che non riesco minimamente a leggerli: ma dov'è la credibilità,il realismo?! Vedi,da queste piccole cose si intuisce la stilla di genialità che metti nelle parole.
3)L'assassinio. Crea introspezione nella storia e mi pare di essere lì nella capanna con quel poveraccio di Narfi (che io ho congelato,carbonizzato,nuovamente congelato e infine trucidato con un'ascia nanica. Non è il massimo,ma amo quel color oro ambrato!). Oddio,sento quasi scricchiolare le assi di legno.
4)Le abrasioni da sella sono un'ulteriore nota di realismo. A leggere gli scrittori fantasy pare che siamo tutti nati per cavalcare,tirare di scherma e lanciare palle di fuoco. E magari anche volare,leccarsi i gomiti e girare la testa al contrario.
...Sì,solo il sarcasmo ti salva quando leggi certe porcate. Che poi magari non sono definibili come tali,ma dai dettagli assurdi davvero.
5)Ok,eccoci arrivati al fulcro del capitolo,l'asse intorno a cui sento quasi girare questo e il precedente capitolo. 
Veezara e Alina.
...Non ti nasconderò che rabbrividisco al pensiero di una lucertola che si slinguazza la mia eroina (e no,non è un incitamento alla tossicodipendenza!),o peggio,che consuma con lei il fiore nascosto attorno al quale ruota il mondo. Non saprei nemmeno come definire il rapporto. Zoofilia? Rettilofilia? Ma diamine,sono sicuro che sarai in grado: a)Di farmelo piacere. b)Di renderlo credibile.
Sono sicuro che non mi deluderai,oramai confido appieno nelle tue capacità. Anche perché diamine,se sei brava a scrivere.
Al prossimo capitolo,amica mia! Attendo con ansia di trovare il tempo di leggerlo!
Your Sincerely
Dave.

Recensore Veterano
09/02/13, ore 19:54
Cap. 9:

Come sempre in ritardo, ma eccomi a recensirti anche questo capitolo ^^ Anche se te l'ho già detto, e anzi mi scuso se ormai le mie recensioni sono noiose e ripetitive, mi piace tantissimo come rendi l'atmosfera di Skyrim: la spaventosa oscurità di Volunruud, i ratti, la paura di Alina (molto comprensibile, tra l'altro, perchè al suo posto io sarei schizzata fuori urlando come una pazza XD), il dialogo sottilmente inquietante con Motierre... hai descritto tutto alla perfezione.
Poi, la seconda parte, l'ho letteralmente divorata. E ho ammirato tantissimo Alina, per il suo voler sentirsi all'altezza del compito affidatole da Astrid al punto tale da sfidare i suoi demoni. Così facendo ha messo in gioco tutto - ma proprio tutto - e posso dire di avere notato definitivamente una maturazione nel personaggio, perchè sono sicura che tornando a Riften abbia affrontato - anche se inconsciamente - quella parte di se che non aveva avuto ancora il coraggio di affrontare e che aveva sepolto molto a fondo. Non a caso incontra Delvin e Brynjolf, che non a caso si ricordano di lei, perchè sono stati proprio loro a farle capire che cosa le aveva fatto il Mercante. E finalmente nel ritorno a casa, nell'oscurità protetta e familiare della Confraternita, ritrovo un'Alina più serena e più conscia dei suoi fantasmi, che non ha ancora superato il passato ma se non altro si è messa alla prova e non ha fallito.
Poi, siccome io ho un debole per i rossi, specie se cazzuti come Brynjolf, ho una vocina nel cervello che mi sussurra che forse Veezara non sarà l'unico a occupare il cuore di Alina, in futuro... ma immagino che per questo mi toccherà aspettare T.T
Ti riconfermi come sempre bravissima e non vedo davvero l'ora di leggere il seguito;) Baci, alla prossima, Athenryl

Recensore Veterano
09/02/13, ore 15:17
Cap. 9:

Bel capitolo anche questo :)
Oddio sentire Brynjolf chiamare Alina "ragazza" mi ha fatto sorridere, perché fa parte costantemente della sua parlata nel gioco :)
Molto bello anche il pezzo dei ratti e della paura di Alina che non è passata, ma che almeno cercherà di controllare, almeno questo è quello che mi è passato, poi posso aver detto una scemenza .-.
Comunque, tornando alla Gilda dei ladri, mi piace un sacco il nostro rosso ed il suo modo sbuffone ed intrigante di rapportarsi con Alina ^^ Mi chiedo se tirerai fuori qualcosa dalla Gilda più scaltra di Tamriel xD
Ed ora scusa se ti lascio questa pessima recensione ma devo assolutamente andare D:
baci e complimenti,
Lady Phoenix

Recensore Junior
06/02/13, ore 22:07
Cap. 9:

Oh, ecco una storia che finalmente promette davvero bene!
L'ho trovata oggi spulciando nella sezione degli Elder Scrolls (che, tra parentesi, trovo essere piuttosto scarna), e l'ho letteralmente divorata. Giuro, era da molto che non mi capitava di imbattermi in una storia che mi coinvolgesse così tanto; perciò, solo per questo devo ringraziarti! :)
Volevo innanzitutto farti i complimenti per lo stile, pulito e scorrevole, quasi totalmente privo di errori sia grammaticali che di distrazione. Checché ne dicano le mie amiche, trovo che un testo ben scritto faccia la sua figura. Non solo il contenuto è importante, ma anche il modo in cui esso viene presentato.
E tu l'hai esposto in modo eccellente: le descrizioni della città di Riften e delle condizioni di vita dei bambini dell'orfanotrofio sono estremamente realistiche e veritiere, così come lo sono i sentimenti e le reazioni di Alina verso tutto quello che le succede. All'inizio ero un po' scettica riguardo al suo rapporto col Mercante, ma poi mi sono detta "tu al posto suo che avresti fatto?", e leggendo le sue motivazioni non ho potuto che trovarmi d'accordo con le sue scelte e prese di posizione.
Ho apprezzato molto la costruzione del personaggio che hai fatto fin'ora, non il solito guerriero senza macchia né paura, ma un'orfana sola e disperata, disposta a tutto pur di sopravvivere. Mi piace molto il modo in cui hai sviluppato il rapporto fra lei e il resto dei membri della Confraternita, in particolare mi hanno colpito Gabriella e Nazir: le loro personalità e i gesti che compiono sono decisamente plausibili e ben pensati :)
Grelod... la odio. Già nel gioco non mi stava simpatica - non ero certo una sua fan - ma il modo in cui l'hai descritta... grrr, ho troppo stimato Alina nel momento in cui ha trovato il coraggio di ucciderla!
Oh, e all'inizio shippavo la coppia Alina-Veezara, ma sapendo la fine che toccherà a lui e dopo aver letto questo capitolo sono passata a shippare Alina/Brynjolf. E poi lui è un rosso, e i rossi hanno sempre un certo non-so-che che li rende assolutamente manzi! :D
Quasi dimenticavo: un punto a tuo favore per il fatto che Alina non è il Sangue di Drago. Sì, io AMO le storie di questo tipo, dove il protagonista finisce per essere un personaggio "secondario", se vogliamo dirlo con parole semplici, insomma dove lui o lei non è il personaggio più figo e importante in circolazione :)

Mi rincresce di aver scritto una recensione così breve per nove capitoli, ma non sono molto brava a recensire... sorry xD
Aspetto il prossimo capitolo, nella speranza che lo posterai a breve. Ciaooo! :D
Rosheen


I Two Steps From Hell? Io li adoro! Era bastato solamente il titolo per concincermi ad aprire la tua storia! :D La scelta delle canzoni è azzeccatissima, e soprattutto sono contenta del fatto che molte canzoni non le conoscevo, perciò grazie, perché per merito tuo ho avuto modo di aggiornare la mia playlist xD
(Recensione modificata il 06/02/2013 - 10:14 pm)

Recensore Junior
05/02/13, ore 23:37
Cap. 8:

Ciao Valpur!
Rieccoci all'ottavo capitolo! 
Purtroppo ad ogni recensione che scrivo, mi ritrovo con sempre meno cose da dire :" oltretutto mi sono appena trasferita e sto avendo difficoltà con la connessione che non mi permette di avere gli stessi tempi che avevo un tempo per fare tutto .3.
Comunque alla fine sono riuscita a leggere anche questo capitolo, che come al solito mi è piaciuto. Il fatto che non sia Alina l'uditore, mi ha stupito un sacco. Babette, Babette uditore?! Strano! Però funziona.
E Veezara è puccio <3
*Adotta Veezara.*
Mi piacerebbe che ci fosse qualche colpo di scena magari nel prossimo capitolo ;u; magari qualcosa d'importante che nel gioco non è uscito, boh xD

Ps. La Madre Notte m'ha fatta cagare addosso quando s'è messa a parlare all'improvviso nel sarcofago.. Nel gioco xD

Alla prossimissima,
_Sisachan_

Recensore Master
05/02/13, ore 11:52
Cap. 4:

Io neanche faccio parte, di questo fandom! Ma la storia è scritta molto molto bene, e non faccio fatica a immaginare il carattere e i paesaggi che stai descrivendo, pur non avendo mai toccato il videogioco! La Confraternita Oscura: mi chiedevo quando sarebbe apparso il personaggio che ha trascinato Alina verso la sua vita adulta: da come parla nel suo racconto, sapevo che era (è) un'assassina, e quidni finalmente adesso si sa come e perché ha cominciato! E alla fine li ha uccisi tutti e tre! Astrid è un bel personaggio! Ben fatto, dunque, e alla prossima!

Recensore Junior
05/02/13, ore 03:33
Cap. 4:

fantastico come sempre. più vado avanti nella lettura e più mi piace! proprio come quando giocavo :D ad ogni missione partiva una voglia più forte di continuare e andare avanti (facendo nottate su nottate).
mi hai fatto rivenire in mente la sorpresa di quando, dopo essermi addormentata in un accampamento, mi sono risvegliata lì, in quella capanna, con Astrid sull'armadio e i tre incappucciati! io però li ho interrogati e ho ucciso solo la donna :P
ti invidio sempre di più per aver avuto questa fantastica idea! vorrei averci pensato io a scrivere un fandom su skyrim! :P
il tuo modo di scrivere è stupendo, andando avanti con i capitoli non ci sono punti morti o noiosi (ti avevo detto di aver trovato il primo capitolo un po' pesante). riesci a mantenere le caratteristiche e il carattere dei personaggi, aggiungendo sempre qualcosa di tuo!... niente da aggiungere. eccezionale :D

Recensore Veterano
04/02/13, ore 22:45
Cap. 8:

Eccomi, come promesso, a commentare anche questo capitolo :)
Complimenti perchè non deludi mai; la tua storia diventa sempre più intrigante e interessante, e lo dico da una che conosce bene la trama della Confraternita Oscura di Skyrim, hai un modo di scrivere che coinvolge il lettore sin dalla prima riga ed è impossibile annoiarsi. Ho DIVORATO anche questo capitolo *O* Adoro Alina (la sento così simile a me XD), adoro Cicero, Astrid, Veezara, Nazir, Babette, e come sei in grado di dare uno spazio a tutti caratterizzandoli al meglio, pur lasciando Alina come nucleo centrale della narrazione. Apprezzo la scelta di fare di Babette l'Uditore, sono d'accordo con il fatto che se lo fosse diventato Alina sarebbe stato qualcosa di "forzato" e discordante con il suo personaggio.Ho adorato la parte finale, la scena dello scambio di sguardi tra lei e Veezara, e non vedo l'ora che pubblichi il prossimo capitolo, che prometto commenterò con più puntualità ;) Continua così! :)
Un bacio, Athenryl

Recensore Veterano
04/02/13, ore 22:22

Leggere le tue fanfiction mi fa venire voglia di rigiocare a Skyrim :)
Eccomi qui a commentare anche questo capitolo che, devo proprio dirlo, ho letteralmente divorato nel giro di dieci minuti. A mio avviso Cicero è uno dei personaggi più fighi e intriganti di tutti gli Elder Scrolls e tu, benchè abbia scritto soltanto un capitolo su di lui, sei riuscita a caratterizzarlo perfettamente, a inquadrarlo in pieno in tutta la sua esilarante inquietudine. Mi piace sempre di più il modo in cui sei riuscita a catturare l'atmosfera all'interno della Confraternita Oscura, come hai gestito la questione della Madre Notte, la discussione sulle Cinque Dottrine; la Confraternita mi ha sempre affascinato moltissimo e leggere la tua storia è come essere là davvero insieme ad Astrid, Babette e Gabriella e tutti gli altri *-* Alina sta crescendo, e sono sempre più curiosa di sapere cosa succederà a lei e Veezara, se per caso troverà il coraggio di confessarsi oppure rimarrà in silenzio. Mi precipito subito a leggere il prossimo capitolo! Baci, Athenryl :*

Recensore Junior
04/02/13, ore 15:13
Cap. 3:

si! finalmente la vecchia megera è morta! ricordo ancora la soddisfazione quando la uccidi nel gioco!
voglio farti i complimenti per alcune espressioni, metafore e altro che ho trovato veramente brillanti! il tuo modo di scrivere è ottimo e la scelta della parole è sempre accurata e mai banale!
mi è sembrato spesso di rivivere quelle strade, ricordare gli animali, il Ratwey... fantastico! è il primo fandom su skyrim che leggo e non mi sarebbe mai venuta in mente un'idea del genere. la trovo eccezionale! quasi quasi ne scrivo uno anche io :P
e poi ricordi tutti per filo e per segno, i nomi, i dettagli, i volti delle persone! ma come fai? li ricordi davvero o li sei andati a cercare? (susu confessa :P)
se non sbaglia la prima missione che ti faceva entrare nel Ratwey era proprio 'consegna il pacchetto a Delvin'
e poi gli Skeever... quegli orrendi rattacci dai denti gialli! provo un vago senso di schifo solo a pensarci.
non vedo l'ora che si entri nel clou della storia *_*
complimentissimi perchè stai riuscendo a farmi prendere (aiutato anche dal fatto che scrivi su un gioco che ho adorato :D)!!!

Recensore Junior
03/02/13, ore 17:56

Ohè!
Finalmente passo a recensire! Che dire, sicuramente non è una recensione inaspettata: prima o poi avrei lasciato un commentino a questa Long Fiction. Dico prima o poi perché è stata davvero un’impresa titanica! Non che la storia sia lunga e noiosa (quello non smetterò mai di dirlo), ma combinare gli impegni e la lettura approfondita di ogni capitolo è complicato assai. ^^”
Per una volta non darò peso alla limitazione del contest, e lascerò un luuungo commento sulla storia che stai aggiornando tuttora. Detto questo penso di poter iniziare, fuoco alle polveri!

Hai inserito la storia nel Fandom di Skyrim, un videogioco pluri-piattaforma che sinceramente non ho giocato. Fortunatamente in classe con me ho alcuni compagni nerd a potermi aiutare. Mi sono fatto spiegare a grandi linee la trama, “FUS ROH DAH!” incluso, per poi trovarmi al punto di partenza. Poche cose mi sono veramente servite, come avevi previsto tu, per capire e apprezzare la storia. La descrizione delle due razze, i Nord e i Breton, mette a confronto due popoli agli antipodi. Alina, la protagonista, discende dai Breton, come ella stessa afferma nel primo capitolo; la sua corporatura lo dimostra: un corpo piccolo ed esile, pelle tendente all’ebano e i capelli scuri. D’altro canto i Breton sono presentati allo stesso modo del loro piccolo borgo (Riften), nonostante la loro statura torreggiante, le loro mani sono indecise e sono come delle selvagge cavallone. Nel videogioco, Riften è solo una città di passaggio per alcuni giocatori, ma è anche la sede della Gilda dei Ladri, nonché paese notoriamente abitato da criminali, tagliagole e ogni genere di aguzzini.
La mia sarà un’analisi piuttosto lineare: trattandosi di una Long Fic, sceglierò un percorso piuttosto semplice, analizzando i capitoli uno alla volta e soffermandomi su eventuali aspetti che mi sembra di dover elogiare; per le correzioni, anche se prevedo siano relativamente poche, c’è spazio alla fine. Prima però voglio partire dall’inizio, ovvero dal titolo.
La tua idea di ispirarti liberamente alle soundtrack è fantastica, e devo ammettere che grazie a te (e per questo devo osannarti) ho scoperto per davvero un nuovo genere di musica, fatto dagli stessi compositori da cui prende il nome l’intera Long. Grazie, grazie e ancora grazie!
 
Riften è una cittadina sorta all’estremità orientale del lago di Honrich. Buona parte di essa è situata per l’appunto sopra l’acqua. Sotto il paese scorre un canale (sede anche della sopracitata Gilda) che favorisce la diffusione dei ratti e rende il centro abitato piuttosto malsano. Questi sono caratteri essenziali che, nonostante non penso vengano accennati apertamente nel gioco, possono essere dedotti ed usati per ampliare la semplice descrizione del borgo, piuttosto che basarsi su una semplice immagine.
Alina fa il suo ingresso nella storia forse nel più classico dei modi: nascendo. Viene alla luce non si sa dove. Di sua madre non resta che la carcassa, eppure l’immagine dei suoi ultimi sforzi per proteggere la figlia sono ben impressi nella mente della bambina. Oltre naturalmente al ricordo traumatico di un corpo in decomposizione che la sovrasta.
Si sa, la vita in un orfanotrofio non è mai presentata come una delle migliori. La maggior parte dei ragazzi usciti da una casa di accoglienza hanno un’esistenza difficile e assai raramente riescono ad integrarsi nella società, a maggior ragione se si cresce in un paese lontano dai punti di snodo dei commerci. Forse ho calato erroneamente la situazione nella realtà attuale, ma dopotutto non vedo troppe differenze.
Il destino di Alina sembra segnato: oppressa dalla crudele Grelod la Gentile (quale appellativo peggiore per una donna del genere!), forse diventare una semplice schiava in qualche bordello o alla mercé di mercanti epuloni è davvero il suo destino.
La violenza subita è pesantemente e giustamente mitigata dagli occhi innocenti di una giovane ragazzina, e le domande che si pone sono più che giustificabili, data l’età. Parere personale? Il premio non vale il prezzo che ha dovuto pagare al Mercante.
Subito dopo la scena cruda dello stupro, la situazione si placa, dirigendo l’attenzione su un fortuito spuntino offerto da una vissuta donna di casa. Questo passare repentino da una scena all’altra potrebbe fare storcere il naso a qualcuno, che magari si sarebbe aspettato madama Grelod (oddio, perché l’ho chiamata così?!) piuttosto che un’inaspettata mano tesa. Tuttavia io non la penso così. I due quadri che hai delineato potrebbero sembrare l’uno troppo cruento e l’altro troppo cliché se buttati lì; accostati, però, acquistano tutto un altro sapore.
Il secondo capitolo porta un bastimento carico di… informazioni! Ci sono molti avvenimenti, tutti in una volta (o quasi), dalla punizione di Grelod all’inizio della pubertà della giovane protagonista, dal linciaggio del Mercante all’incontro con le due strane figure; ma andiamo con ordine.
La descrizione del carattere di Grelod presentata nel primo capitolo ci da qui dimostrazione della sua sconfinata crudeltà, e anche di una discreta forza fisica, a quanto pare.
Una cosa che mi è piaciuta parecchio è stata la reazione di Alina alla sua entrata della pubertà. Non come ogni ragazza (e anche ragazzo) della sua età farebbe. La comparsa dei segni della crescita le suscita solo noncuranza e una certa paura che il Mercante possa abbandonarla. Hai presentato davvero il personaggio come sarebbe in realtà: hai considerato le violenze subite e il loro effetto sul carattere della protagonista, rendendole al meglio, brava! ;)
Devo pure ammettere che solitamente non mi lascio scuotere dalle scene di violenza, ma la parte del linciaggio mi ha fatto leggermente rabbrividire. Hai fatto leva su una qualche sorta di paura che ognuno di noi ha, e ha scatenato l’azione, pur giungendo ovattata attraverso le fitte mura delle fogne. Mi ha lasciato l’amaro in bocca l’esito del linciaggio: in cuor mio, speravo che i compaesani potessero prendersela con Grelod, almeno una buona volta. Fortunatamente a mettere una pietra sopra alla questione ci pensa la nostra giovane protagonista.
A chiudere definitivamente i miei dubbi sulla Gilda dei Ladri ci pensa sempre la nostra eroina, che in poco tempo capisce quanto gli skeever siano da evitare (e anche quanto facciano paura) e di quanto, spessissimo, le apparenze possono ingannare.
Ed ecco concluso il terzo capitolo, che nel complesso chiarisce i miei dubbi da non conoscitore del fandom ma allo stesso tempo da amante del genere epico.
La velocità con cui inizi il capitolo successivo è… come dire… fantastica! Per un attimo ho creduto di aver saltato una parte della storia e, credimi, mi è preso un colpo. La successione veloce delle azioni e delle sensazioni che adoperi per descrivere la fuga rocambolesca di Alina calza perfettamente con la piega che ha assunto in questo momento la storia: azione, azione e ancora azione!
Il modo in cui fai entrare (o meglio, piombare) la protagonista nel bel mezzo della Confraternita degli Assassini mi è piaciuto assai. Uno scheletro a guardia della porta, proprio, non me lo sarei mai aspettato!
Gli interni, poi, sono descritti in un modo particolarmente azzeccato. Le descrizioni dei vari luoghi, a parte forse la grande caverna sotterranea e i lunghi corridoi rosati, sono appena accennati. Non lo attribuirei ad una mancanza dell’autore, come forse altri recensori inesperti potrebbero fare, ma penso che ogni singola parola e scelta di costruzione sia specchio di ciò che effettivamente l’autore vuole trasmettere. Non accenni esplicitamente al buio, se non nel momento dell’incontro con Lis (brrr!), ma lasci cogliere (almeno questo è quello che immagino) al lettore i particolari che Alina riesce a scorgere nella penombra.
Tra i personaggi che fin’ora hai presentato, i miei preferiti sono senza alcun dubbio Nazir e Veezara. Sono misteriosi, strani e altrettanto composti. Ognuno ha un lato del suo carattere che stonerebbe nel contesto (un cuoco e un tenero rettile in una Gilda di Assassini), ma sei riuscita benissimo a metterli in luce. Fantastico!

Come ho già specificato indirettamente più volte, non ci sono gravi errori di grammatica. C’è, come è normale che sia, qualche piccolo refuso, che intendo segnalarti per dovere di recensore.

Capitolo 1

“sternutire”
La forma più corretta è “starnutire”, ma non è un obbligo seguire le regole, che sono a discrezione dell’autore, qui come in molti altri casi (es.: “obiettivo” e “obbiettivo”).

“"Bada a dove vai, piccolo... oh"”
Alla fine di questa frase in discorso diretto andava inserito un punto, che sarebbe potuto essere esclamativo, visto che oh! ha appunto questo valore: esprime stupore e/o meraviglia.



Capitolo 2

“po'smise”
Semplice errore di battitura.

 “di cosa stiate parlando.”
Qui intendevi chiudere un discorso diretto e hai dimenticato le virgolette finali.


Capitolo 3

“mi spegnevo pian piano”
Forse volevi dire “spingevo”.

“po'di”
Altro semplice errore di battitura.

“mi face”
È “fece”. ^^



Capitolo 4

“torta”
Forse intendevi dire “storta”, oppure è una tua scelta stilistica, in quel caso va bene così. ^^

“sposare”
Forse era “spostare”.

“po’di”
Vedasi nel capitolo precedente. ^^



Capitolo 5

“ E Lis è…”
Lo spazio è di troppo (perdonami se sono troppo pignolo, spero di non risultare scortese…).

"–non che fosse molto alto, ma lo era comunque più di me- "
In questo caso hai adottato due tipi di trattino: quello medio e quello corto. L'errore sta, per l'appunto, nell'aver utilizzato quello corto, che solitamente non viene usato se non per staccare parole di un nome composto. Quello medio invece è corretto negli incisi, assieme a quelo lungo. Potrei anche aggiungere altre cose riguardo allo spazio che intercorre tra il trattino e la frase incisa o quella in cui è inserita, ma andrei a buttare benzina su un fuoco dove ormai tutto è legato alla scelta stilistica dell'autore. Ambasciator non porta pena, fonte L'Accademia della Crusca)

"preferivo avevo"
Sicuramente intendevi dire “avere”. È un semplice errori di battitura, può capitare. :)



Inoltre, penso che potrei aggiungere alcune cose, in maniera meno schematica.
In alcuni punti potresti riformulare meglio la frase, cambiando il segno d’interpunzione, che a volte è messo in un luogo errato, oppure eliminando del tutto le parentesi, che io personalmente trovo che debbano essere usate SOLO in caso di estrema necessità in una FF, in favore di un discorso diretto, che rallenta decisamente il tempo della storia (“tempo della storia” e “tempo del discorso” forse ti sono chiari, in quel caso capiresti la correzione; se non la comprendi potrei rispiegartela un’altra volta; tanto, per quel che ci riguarda, non è essenziale per poter scrivere una storia). In questo modo, una parte tra parentesi potrebbe essere trasformata così:
Dovresti essere morta anche tu, almeno avrei una bocca in meno da sfamare!”, gracchiava in questi casi.
e potresti anteporla allo scoppio in lacrime della protagonista (“Quando fallivo nella mia impresa […]”).

In alcuni punti ricorri a delle espressioni corrette che però sono strettamente limitate al linguaggio parlato, e che pertanto possono risultare scorrette quando le si mette per iscritto (“ […] avrei fatto qualsiasi cosa ma che mi lasciassero uscire di lì […]”).
Per l’appunto, una nota dolente riguarda i discorsi diretti. Dopo aver messo il parlato tra virgolette, se la frase parlata funge da proposizione accidentale, è necessario che ci sia un segno di interpunzione debole (virgola, punto e virgola) o un punto fermo.
Es.: "Calmati!", disse con voce decisa.
L’utilizzo dei caporali (o “virgolette basse”, “«…»”), giusto per l’informazione, non prevede la necessità di “staccare” le frasi con le virgole; la particolarità, tuttavia, riguarda solo questo segno tipografico.

Se utilizzi l’interiezione “oh”, ricorda che alla fine della frase in cui è contenuta deve esserci il punto esclamativo, segno che evidentemente l’intera frase è un’esclamazione del personaggio (o dell’autore, in base ai casi).
Ad un certo punto del primo capitolo ti lanci in una frase lunga e ricca di aggettivi, che non sto qui a citare, quando parli della cucina in cui viene servita alla protagonista una tazza di latte al miele. Il periodo è lungo e sbagli in una cosa, essenzialmente: le virgole separano gli elementi di un elenco, oppure introducono una proposizione accidentale; all’interno di questa frase bisogna scegliere, pertanto, uno di questi due usi e apporre la virgola seguendo una delle due regole. In questo caso penso non avessi ben chiaro quale delle due seguire, perché hai usato metà dell’una e metà dell’altra. Ti invito pertanto a rileggere questa parte e a riordinarla.

Lasciandoci alle spalle le mie piccole e stupide puntigliosità, vorrei passare a parlarti di un aspetto che solitamente non tengo conto nelle FF, ma che nelle Long Fiction assume un ruolo determinante: la grafica. Trattandosi di una storia articolata e dalla lunghezza consistente, se le parole sono scritte troppo in piccolo la mente si affatica, disturbando la lettura. Nel mio proprio metodo di recensire questo problema non si pone, ma metti il caso che il lettore passi per la pagina con il solo intento di distrarsi un po’, di trovare qualcosa di nuovo da sfogliare. La cosa che lo attira per prima è, normalmente, l’introduzione e il titolo, questo è scontato, ma anche il primo impatto ha la sua importanza. Un carattere di media grandezza, magari sovrastato da un titolo con uno strano ma intrigante carattere corsivo, incide particolarmente sull’indice di apprezzamento del lettore, piuttosto che un blocco (a questo ho pensato, scorrendo i capitoli) unico di testo.

Infine, per non concludere la recensione con delle parole critiche, ti faccio ancora i complimenti per il tuo stile, che è ordinato, chiaro, prolisso ma non troppo, in grado di far cogliere al lettore i dettagli principali di quel che descrivi ma anche molto di più! Ti invidio con tutta sincerità anche per la tenacia e la costanza che impieghi nel postare regolarmente i capitoli, dal canto mio non riuscirei a fare altrettanto, sono a volte troppo sintetico nei miei scritti: che sia perché adoro leggere Cesare? Chi lo sa! :P
L’impressione generale è che questa storia sia assolutamente ben pensata e che i personaggi abbiano delle personalità delineate in maniera realistica e coerente con la trama. Le reazioni umane sono quelle di una comune (o forse non troppo) ragazza e questo gioca decisamente a tuo favore nella valutazione complessiva (che è ottimamente positiva). Purtroppo i dati in mio possesso al momento di questa recensione (solamente 5 capitoli) sono troppo pochi per definire un vero e proprio commento esaustivo per recensire la storia, ma le regole sono regole! :)
Che dire se non che mi sono divertito a recensire questa Long, con l’idea che mai e poi mai riuscirei a fare altrettanto. Per questo motivo penso che mi limiterò a leggere questo genere di storie e non azzarderò affatto a scriverne. Una cosa è assolutamente certa: questa storia va dritta dritta tra le preferite. E anche tra le seguite, va là.
Ancora complimenti, e in bocca al lupo per il contest! :D
Thumbs up!
IpseDigit