Recensioni per
La Sala Rossa
di lukinha_jesus
MA IO VI AMO, siete degli angeli ad aver messo il capitolo oggi!! Giuro che sarei morta aspettando domani e meno male che ci sono delle notizie confortanti (Anche se non mi fido che vada tutto liscio..). |
Ah, grazie infinite per aver aggiornato prima ^-^ non ne approfitterò più, ma ero davvero troppo curiosa. |
Giuro che mi devo riprendere. Oddio no, non può essere l'inizio della fine. Mi viene da piangere. Inizio della fine = che Paul se ne andrà via per sempre e lui e John non si ameranno più? Non dirmelo, non dirmi che finirà così (non dirmelo davvero eh, u.u). |
Non mi dire che il prossimo è l'ultimo capitolo, perchè muoio davanti al computer D: |
Oh mio dio NO! Non può essere come sembra. Questo capitolo mi lascia nella disperazione totale, t_t i can't do it anymore. Devo Aspettare fino a sabato T.t non può essere la realtà. |
Buonsalve. |
Ciao! C: Paul vide l'uomo alto e magro che camminava verso di lui e il suo cuore mancò un battito a disagio. Cercò di non guardare in faccia George, ma arrossì quando il suo sguardo cadde sul suo inguine nudo. Aspirando il fumo della sua sigaretta profondamente, Paul distolse lo sguardo e aspettò con il cuore che batteva forte. "Ciao. Ti dispiace se io..?" Paul lo guardò e non disse nulla, e George lo prese come un sì riluttante. Per un attimo nessuno dei due disse niente, ma semplicemente rimasero seduti in silenzio, Paul fumava la sigaretta e cercava di respirare profondamente per rallentare i battiti del cuore. "Sigaretta?" chiese alla fine, sentendo la gola irritata. "Diamine, sì! Grazie." George ne prese una e Paul gliela accese. Altri momenti passarono, mentre i due fumarono uno accanto all'altro. Paul si chiese se George avrebbe detto qualcosa. Sapeva per certo che lui non l'avrebbe fatto. "Senti, Paul..." Paul si preparò per qualsiasi potessero essere le parole successive di George. Non era sicuro di volerle ascoltare. No, no, era certo che non volesse ascoltare. "Mi dispiace per tutto..." "Non c'è bisogno di dire niente." lo interruppe Paul, sentendo il petto stringersi con nodi di angoscia. "Ma devo. Voglio farlo. E..." aggiunse. "E spero che ascolterai." George aspettò che Paul prendesse un altro tiro e distogliesse lo sguardo, rifiutandosi di incontrare i suoi occhi. “Beh, a meno che non mi alzi in piedi e scappi via, non credo di avere molta scelta, giusto?" George sorrise tristemente. "No, suppongo di no." Attese, inalando profondamente il profumo e provò di nuovo. "Mi dispiace per quello che ti è successo." "Sai cosa mi è successo?" azzardò Paul, la gola irrigidita da qualcosa di arrabbiato e potente. "No." confessò George. "A essere onesto, non lo so. Ma ho un'idea. Credo che ti abbiano fatto molto male." Paul annuì lentamente, ma ancora non incrociò gli occhi di George. "Qual è il tuo ruolo in tutto questo?" sbottò all'improvviso, sconvolgendo George con la freddezza della sua rabbia. Per un attimo il giovane rimase senza parole, e George quasi si alzò e corse via per davvero. Gli ci volle un sacco, comprese le parole di Patti, per rimanere. "Stuart mi ha portato dalla Padrona della Sala Rossa e lei mi ha chiesto di te." Paul inghiottì la saliva nella gola secca. "Lei mi ha chiesto cose su di te, ma ho la sensazione che conoscesse già molto. Sapeva che non eri uno schiavo, per esempio. Sapeva che c'era qualcosa sotto, altrimenti non mi avrebbe fatto chiamare." George non voleva trascinare questa cosa alla lunga. In realtà, voleva renderla il più breve possibile. "Non volevo dirle niente di te e Padron John, ma ha minacciato di buttarmi fuori dal club." Paul socchiuse gli occhi in lontananza. Tipico, pensò, ma non lo disse. Poteva vedere la donna minacciare anche George. "So che avrei potuto resistere e non dirle nulla, ma è entrata nella mia testa... Mi ha detto che non ti importava di me fintanto che avevi il Padrone, che non avrei dovuto pensare a te..." "E probabilmente ha ragione." disse Paul tristemente. "No! Beh." George sembrava agitato. "Forse ha ragione, ma so che tu, Paul, non avresti detto nulla se avessi pensato che lei potesse farmi male, e quello che ho detto potrebbe averli aiutati a fare qualunque cosa che ti abbiano fatto... sono stato in ospedale, l'infermiera mi ha detto che sei stato lì... " Paul spense la sigaretta a terra e, infine, guardò negli occhi di George. "Sapevi che cosa mi avrebbero fatto quando hai risposto alle sue domande?" "Che cosa? No, certo che no!" disse George con veemenza. Paul annuì lentamente e deglutì di nuovo. "Va tutto bene, Geo." "Cosa?" Paul si strinse nelle spalle. "L'ho vista. Ha minacciato anche me. Penso che lei abbia un modo per far fare alle persone esattamente quello che vuole, e questo include anche il Padrone. Ho ancora paura per John. Continua a rimandare il parlare con lei, sai." iniziò Paul, non rendendosi conto di quanto confuso e perplesso fosse George. Era più come se Paul parlasse con se stesso, per chiarire le sue idee. "Penso che lei abbia ancora una forte presa su di lui." Paul guardò negli occhi George di nuovo e il giovane trattenne il respiro. "Non sei arrabbiato?" "Starò bene." lo rassicurò Paul. George si morse il labbro inferiore. Si sentiva orribile per aver preso parte a qualsiasi cosa avesse costretto Paul ad essere così spezzato. "Mi dispiace davvero..." "Mi hai detto la verità, George." disse di nuovo Paul. "E’ qualcosa che pochissime persone hanno fatto in questo posto. Grazie." "Non mi odi?" Paul mise la mano sopra quella di George e la strinse. Riuscì persino a rivolgergli un piccolo sorriso. "No, amico. Non potrei." George sentì gli occhi inumidirsi. Era contento che non ci fossero gestori in giro, ma liberò la mano dalla stretta di Paul e utilizzò entrambe per strofinare i suoi occhi e nascondere le lacrime indesiderate. Paul lo guardò e gli offrì un'altra sigaretta. George lo ringraziò e osservò Paul. "Se solo tu sapessi quanto significhi per me..." sussurrò. Paul sorrise di nuovo, ma era un sorriso strano. George pensò che sembrava quasi come un sorriso che piangeva. Non sapeva che ci fossero, in realtà, le lacrime nascoste dietro al sorriso. Le lacrime che nessuno vedeva, che Paul non piangeva.
Niente più lacrime per la Sala Rossa." |
Buongiorno e buona domenica. Mi spiace che tu abbia dei problemi in famiglia, spero si risolgano presto. Ringrazio anche io Kiki per tutto. Grazie Kiki. :) |
Ormai recensisco solo quando ho tempo, il che capita molto poco, PERDONAMI ;_;. |
Ciao :) |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
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Ho cambiato nickname, ora sono Winston_ (ero Venuta al mondo). |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
Questo capitolo mi ha commossa, non credo di aver mai letto una storia tanto bella. Grazie mille per averla tradotta. :,) |