Recensioni per
Dulce et decorum est
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 281 recensioni.
Positive : 281
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/06/20, ore 07:52

Ciao carissima^^
questa tua storia mi ricorda un po' il film "Orizzonti di gloria", non so se ce l'hai presente.
Anche nella tua storia, come in quel film, abbiamo umanità e sentimenti da una parte, procedure e condotta bellica dall'altra.
I tuoi personaggi sono individui profondamente umani, con la forza e la debolezza di questa condizione, che devono venire a capo di un contesto, quello bellico, che di umano ha ben poco, unendo da una parte orrori inimmaginabili e dall'altra procedure asettiche, gelide, che macinano impersonali a prescindere da qualsiasi cosa.
Io non so se hai mai letto qualche libro di Jünger, ma nel caso te lo consiglio, perché da un ulteriore, diverso punto di vista rispetto agli eventi della prima guerra mondiale, non a caso nota come Grande Guerra.
Finn si è ristabilito, ma casualmente assiste a uno stralcio di conversazione che sembra alludere a qualcosa nel passato del tenente Green. Cosa sarà mai?
Aggiorna ti prego perché sono curiosissimo.
Ovviamente complimenti come al solito!^^

Recensore Master
15/06/20, ore 02:22

Ciao carissima Star^^

Oddio che angoscia ^^". Giusto, dimenticavo, genere angst, mi ero lasciata trasportare dal romanticismo dei capitoli precedenti :D. Ma tu vuoi farmi morire, vero? Ho temuto fosse l'esecuzione del povero tedesco "reo confesso" (che poi davvero è innocente, che tenerezza che mi fa) ^^".
Però devo dirti che il significato del sogno (o ricordo) di Christian è davvero profondo. Nell'animo nobile di Richard il dovere si scontra con la sua purezza di spirito. Hai affrontato spesso il tema dell'umanità e quello dell'abominio di spezzare vite umane, indipendentemente dallo schieramento militare, ma lo hai sempre esplicitato parlando di Finn. Invece sembra un cruccio anche del tenente, giustamente direi: vale di più una vita o il benemerito della vittoria anche a costo di sminuire la vita? La risposta vale troppo, ma nel cuore di Richard, anche se a lui è ancora confusa (forse), sembra molto chiara. Un esempio è Hugh (per inciso adoro questo ragazzo, adoro lui e il suo buon cuore), io sono sicura che Richard farà tutto il possibile per salvare il tedesco, non può sopportare un'altra anima sulla coscienza dopo che un suo soldato lo ha supplicato del suo aiuto. Richard è davvero un uomo fantastico e un soldato leale; anche se la guerra è un tiro al massacro e spesso non può ritirarsi anche dallo scontro più cruento (che sia per onore verso la patria o protezione verso i suoi soldati), gioca pulita, si attiene alle leggi; questa sua onestà lo rende sempre un vincitore nell'anima.
Tutto il sentimento che hai messo in questo capitolo fa esplodere il cuore **. Il discorso del sergente Redmond è commovente, sia per la veridicità di quelle parole (che peraltro Richard ha già confessato con trasparenza a Finn) sia per l'atteggiamento profondo e quasi paterno del sottoufficiale che tiene sia nei confronti di Finn che nei confronti di Richard. Io credo, e questo è solo un mio pensiero, che sarebbe l'uomo perfetto a cui confidare la loro relazione, va dritto all'animo umano, non mi dà l'idea di una persona che si lasci sopraffare dai pregiudizi.
Arrivo alla fine con la convinzione che il sogno iniziale sia un ricordo e per questo Richard ha deciso di non parlarne al compagno. Bel pasticcio, forse il primo ostacolo alla loro relazione? Resto però convinta del cuore buono di Richard e che, come sostiene Redmond, abbia solo bisogno di qualcuno che lo aiuti a soppprtare i fantasmi del suo passato.

Piccolo appunto sul contesto naturale: mi è sembrato di vivere sulla pelle il paesaggio naturale, con la stessa intensità di Hugh **.

Bravissima, cara, sei sempre eccelsa💜

Alla prossima!
Un grande abbraccio
-Vale (la tua fan n°1)

Recensore Master
14/06/20, ore 19:50

Buona sera.
La scena iniziale è stata dolcissima... per fortuna c'è spazio anche per un po' di dolcezza, in tutto questo dramma.
Intanto per fortuna le acque si muovono e forse questo poveretto riuscirà a salvarsi. Hai fatto bene come autrice a volergli dare un'opportunità!
In fondo arrendersi è un motivo per sopravvivere... o per sperare di farlo... speriamo in bene, quindi!

Recensore Master
14/06/20, ore 12:27

Ciao cara,
questo capitolo molto commovente, fatto di pensieri e scritti ingialliti, mi ha fatto venire in mente il motto latino "pulvis et umbra sumus".
Ai soldati, annegati nel fango e nel freddo, restano i ricordi di ciò che è stato e le speranze per ciò che forse sarà.
Al sergente Redmond rimane il diario del figlio disperso e l'illusione che possa un giorno tornare a casa.
A Finn restano gli incubi, lontano dal suo Richard e a questi non rimane che aggrapparsi a una tenacia che non so come possa tirare fuori.
Anche l'episodio del prigioniero tedesco getta una luce umana e disperata sullo scenario affondato nel pantano. Ciascuno si accontenta di sopravvivere, perché di vivere (in quelle condizioni) non se ne parla neanche.
Sono preoccupata per Finn, sia a livello fisico, dati i sintomi, sia a livello psicologico. Forse ha raggiunto il limite. Spero che Green torni presto da lui a confortarlo.
Complimenti per come hai reso nel diario i sentimenti di un personaggio "invisibile". :)
Baci! A presto! ^^

Recensore Master
13/06/20, ore 13:02

Ciao cara! ^^
Per Richard (cui mi sto affezionando molto) è un momento assolutamente drammatico. Finn sta male e lui deve lasciarlo da solo, languente, per svolgere il proprio incarico di ufficiale.
Si sente strattonato tra senso del dovere e affetto, ma credo sia il secondo a prevalere. Così si abbandona alla tristezza, prima in solitaria e poi davanti al suo collega, che si accorge con umana attenzione che il compagno ha qualcosa che non va. Redmond è molto delicato nel suo essergli vicino.
Sei bravissima ad alternare interiorità e frastuono bellico, leggere è come viverlo in prima persona.
Il tifo è una brutta bestia. Un reduce dell'ARMIR qualche mese fa ci ha raccontato che tanti suoi compagni sono morti di tifo petecchiale nei campi di prigionia russi e che se lo beccavano dai parassiti, come pidocchi e simili. Loro sono stati deportati dal Don e hanno viaggiato per mesi in treno. Ti accorgevi che il tuo vicino era morto solo perchè i suoi pidocchi saltavano su di te. Una cosa folle e inumana.
Cara, spero che Finn guarisca e che Richard non sia costretto ad affrontare un nuovo, lacerante dolore.
Un bacio e a presto! ^^

Recensore Master
12/06/20, ore 11:18

Carissima!
Com'è suggestiva l'immagine di Richard stagliato contro il tramonto! Sono sicura che per Finn, che lo ama, sia ancora più intensa.
Mi è molto piaciuta il gioco di luci e ombre che ogni tanto fai balenare tra le righe, come quando descrivi i razzi simili a fuochi d'artificio.
Un'illusione dolce, come quella della guerra, che cade insieme con gli uomini che l'hanno idealizzata. O un'immagine violenta ma eroica, come quella descritta dai Futuristi pochi anni dopo, ma altrettanto falsa.
La guerra, infatti, è solo quella lista di nomi di persone che non ci sono più, come quella che Richard contempla con tristezza a fine giornata.
Romantica davvero la scena di rientro dalla battaglia, i cui i due protagonisti condividono calore e coperta.
A tutto ciò si oppone la miopia degli ufficiali superiori, che non ascoltano le relazioni di Green. Mi ricordano tanto quelli del film "Gli anni spezzati", di cui forse ti ho già parlato.
Un capitolo molto intenso.
Un bacione e a presto! ^^

Recensore Master
11/06/20, ore 10:55

Carissima! :)
Un sentito flash back sulla prima esperienza di Richard ci precipita in uno dei luoghi più terribili della guarra. Mi ricordo di aver letto che il gas asfissiante era stato chiamato yprite proprio perchè sperimentato sulla povera città. E che la gente si era tuffata in acqua per scampare, ma era stato inutile.
Molto commovente il ricordo del fratello Albert e della sua implicita disillusione in merito all'aspetto eroico del conflitto.
Le lettere dei soldati testimoniano tragicamente questo nelle parole di dolore indirizzate alle famiglie.
Magnifica introspezione del tenente Green, che alterna ricordi e riflessioni e si conclude con un mesto sorriso al cielo stellato e al pensiero che comunque qualcuno ad attenderlo, anche in mezzo alle macerie del cuore, c'è.
Toccante e delicato, mia cara. *_*
Un bacione! ^^

Recensore Master
10/06/20, ore 10:12

Richard freme per senso del dovere. Vorrebbe rientrare al fronte e guarda da lontano le differenze tra chi ha i "panni sporchi di guarra" e chi è appena arrivato.
Il tuo racconto mi fa sempre tornare alla mente i racconti di mio nonno, che era classe 1915 e ci ha lasciati a 104 anni. Diceva che, quando suo padre è rientrato dal fronte della Grande Guerra alla fine del '18, lui non l'aveva mai visto e si è messo a piangere per lo spavento. Viceversa, quando mio nonno è rientrato a casa dopo l'8 settembre del '43, era talmente messo male che il mio bisnonno gli è passato vicino per strada e non l'ha riconosciuto.
Come nota Finn con umiltà, la guerra è una livella: annulla le differenze sociali. Resta solo la fiducia e qualla bisogna guadagnarla.
Ypres... il nome della cittadina mi dà i brividi. chissà che cosa troveranno i nostri giovani soldati.
Un capitolo che mi è piaciuto particolarmente. ^^
Un bacione e a presto!

Recensore Master
09/06/20, ore 10:58

Ciao cara! ^^
In questo capitolo, nel quale Richard appare ormai fuori pericolo dopo una sofferta e lenta ripresa, viene svelato qual è il profondo dolore che cela nell'animo.
Il suicidio del fratello lo ha segnato più della guerra. Forse il fatto che entrambi si siano arruolati con l'entusiasmo del volontario per poi crollare davanti alla grigia realtà della morte pesa ancora di più. Mi ricorda molto la vicenda di Ungaretti.
Avevo intuito qualcosa del passato di Green quando ho letto gli episodi relativi ai commilitoni che vaneggiavano e il racconto me l'ha confermato.
E' Finn a ricevere la confidenza del compagno, unico punto fermo e amorevole in un mare di rovine. Come sempre, il ragazzo si dimostra affettuoso e comprensivo. Penso che i legame tra i due sia più profondo dell'amore.
Un bacione e a presto! :)

Recensore Master
09/06/20, ore 08:09
Cap. 15:

Ciao carissima^^
quello tra Finn e Richard è per certo aspetti un Männerbund, un sodalizio virile. È un rapporto d'amore che invece di indebolire e fiaccare nobilita e suscita desiderio di emulazione. Finn è cresciuto grazie a questo rapporto, perché Richard ha assunto nei suoi confronti il ruolo di innamorato ma anche di mentore. Lo conduce attraverso la guerra non proteggendolo, e quindi indebolendolo, ma dandogli strumenti per affrontare sempre meglio il confronto supremo della guerra e dei suoi orrori.
Apprezzo molto che tu non abbia fatto diventare questi due delle specie di "fidanzatini di Peynet": si amano profondamente, sono devoti l'uno all'altro, affronterebbero senza esitazione la morte (e lo hanno dimostrato) per proteggere il compagno, ma nel loro rapporto non c'è nulla di mieloso o zuccheroso.
Tutto molto bello e come sempre ottimamente scritto, complimenti!!

Recensore Master
09/06/20, ore 06:29
Cap. 15:

Buongiorno.
Quella carezza, nei ricordi, è stata più dolce del successivo bacio! ma che bella scena, davvero.
Si continua nonostante tutto a vivere e a provare qualcosa dentro nonostante le terribili atrocità in corso.

Recensore Master
08/06/20, ore 20:01
Cap. 15:

Ciao carissima Star ^^

Come ti avevo accennato, adoro le parti introspettive e tu su questo fronte (lessico bellico casuale ^^") non deludi mai.
Ciò che hai raccontato in questo capitolo è stato tutto tranne noioso, anzi hai approfondito il rapporto tra Finn e Richard, coinvolgendoci nella nascita dell'ammirazione che Finn prova per il suo superiore.
Non è mai scontata l'immagine che dipingi di Green; è sempre l'uomo segnato dalla guerra, sensibile e eroico da quando Finn lo conosce, ma c'è sempre una parola o anche un'espressione del viso che riporti sulla carta e che ci dà modo di leggere un nuovo meandro del cuore di Richard.
Ci mostri come Finn si sia innamorato del suo superiore prima di quanto non abbia fatto Richard, quello del primo capitolo di questa storia non corrispondeva affatto al loro primo incontro. Finn ha provato fin da subito attrazione, ammirazione e senso di protezione nei confronti del tenente. Per Finn è stato sicuramente un incontro importante per la sua vita e per la sua identità (man mano che i capitoli proseguono non faccio fatica ad immaginare che Finn se ne possa essere innamorato, stai facendo innamorare persino i lettori, sarà che ha la mia età :D).
Richard è sempre stato un esempio per Finn, è normale voglia mostrarsi altrettanto tenace davanti a lui. Come ho sottolineato nella scorsa recensione, è sempre bella la combinazione tra il ruolo di ufficiale e quello di uomo agli occhi di Finn, non lo vuole deludere né in campo né nel loro rapporto.
Hai ripreso la descrizione del battesimo di fuoco di Finn, hai descritto quei momenti attraverso il punto di vista del ragazzo stavolta e hai sottolineato la tempesta di emozioni che lo hanno travolto.
Questa storia è assolutamente identificabile in un romanzo di formazione; Finn è cresciuto molto come uomo e soldato grazie a Richard come lui stesso ammette, allo stesso modo in cui è maturato il coinvolgimento emotivo e fisico dei due innamorati. Ammette anche la sua innocenza, ma io non penso sia identificabile come una debolezza dare valore alla vita degli altri, indipendentemente dalla nazionalità, anzi io lo vedo come un pregio, un segno di profondità e purezza d'animo; è un'importante lezione di vita trasmessa da Richard. Come in ogni ambito della vita, come in ogni "mestiere", specie in quello delicato del soldato che "gioca" con l'esistenza propria e altrui, è necessario avere princìpi prima ancora delle competenze, importanti ma non sufficienti.
Finn teme di non riuscire a vincere con l'amore i fantasmi della guerra che incombono sull'anima di Richard. Secondo me Finn, forse ancora troppo ingenuo, non ha compreso a pieno quanto bene faccia bene la sua presenza a Richard. Certo, la guerra lascerà sicuramente un segno nella loro vita, ma il loro legame sarà più forte di questa e della società in cui vivono e torneranno a vivere una volta terminata la guerra.
Sono comprensibili i timori di Finn, eppure io non posso fare a meno di adorare le parole che Richard rivolge al suo amato.

Tesoro, perdonami, hanno continuato ad interrompere la mia lettura e sono arrivata a scriverti solo ora la recensione ^^".
Infondi sempre meravigliose e dolcissime emozioni, specie in questo capitolo ricco di romanticismo. Stupenda! ❤

Alla prossima!
Un abbraccio grande
-Vale (la tua fan n°1)

PS un ultimo appunto sul titolo, risveglio fisico e di consapevolezza, vero? È sempre tutto splendido ciò che scrivi!❤

Recensore Master
08/06/20, ore 14:26

Ciao cara! ^^
Il nostro Richard pare messo male, con una scheggia ancora nella gamba nonostante le cure.
Delira, vaneggia in un incubo indistinto, fatto di poche immagini quiete. Al risveglio l'incubo forse è ancora più grande con in fortino sotto attacco.
A sua volta, Finn sfugge ai proiettili più di una volta e non molla il pensiero costante per il suo amato. Alla fine lo ritrova in mezzo a un crogiolo d'inferno, ma riesce a portarlo via. Ci si chiede per quanto ancora non sarà il loro turno.
Intervalli di discorsi di "tutti i giorni" (la fidanzata, il paese, la lettera...) costellano in capitolo, segno che la vita non si ferma o, perlomeno, non vuole fermarsi.
Mia nonna (monferrina) ha conosciuto mio nonno (cremonese) durante la guerra, è stato un di colpo di fulmine. Poi lui è stato trasferito, infine è diventato partigiano. Lei è rimasta ad aspettarlo e, quando vedeva la postina, le correva sempre incontro per sapere se c'erano sue notizie. Una volta le è saltata in braccio per la gioia. Mio nonno le scriveva con l'inchiostro verde, abbiamo ancora quelle lettere e quella stilografica. Omnia vincit amor.
Come sempre riesci a creare un doppio strato di angoscia: ciò che sta succedendo e ciò che potrebbe succedere.
Un bacio e a presto! ^^

Recensore Master
07/06/20, ore 11:44

L'alternarsi sinusoidale di momenti critici e attimi più tranquilli è parte integrante di una guerra di logoramento.
Tu sei stata molto brava a metterlo in evidenza in questo capitolo, che ha un finale in suspence con Richard che perde i sensi nel bosco maledetto.
La parte che ho preferito è stata quella che hai dedicato al combattimento aereo. La lotta per il dominio dei cieli è stata un'altra novità della Grande Guerra e la leggenda del Barone Rosso è entrata nelle culture di tutto il mondo.
Io, da fan di Leiji Matsumoto (padre di Capitan Harlock) ho molto apprezzato lo spazio dedicato al duello tra aviatori. ^^
Altra parte interessante è quella sull'accenno alla questione comunicazioni.
Mio nonno raccontava che durante la Seconda i messaggi venivano inviati dal telegrafo in dialetto stretto bergamasco per evitare che venissero compresi.
Voglio vedere come se la cava il povero Green!
Un bacio! :)

Recensore Master
06/06/20, ore 12:02

Ciao cara,
la prima parte del capitolo è molto drammatica. Fai molto ben comprendere l'idea della casualità della morte di ungarettiana memoria. Foglie autunnali su un albero, nessuna di esse sa quando verrà il suo turno. Solo che verrà.
La seconda parte ci fa respirare con l'atmosfera più rilassata del villaggio. Uno scorcio breve ed effimero, la consapevolezza di questo è incarnata nella ricerca della solitudine di Finn e nella ricerca dell'importanza della solitudine di Richard.
Finiscono per incontrarsi, come deve essere, e finalmente possono concedersi l'uno all'altro. Sentirsi umani, percepire calore e emozione, sensazioni differenti dall'angoscia con la quale sono costretti a convivere in ogni attimo.
Il momento è di breve durata, ma la sua intensità è impagabile. Il legame tra i due giovani raggiunge il suo equilibrio quando nel loro abbraccio non rimangono più né titoli né gradi.
Sono romantica anche in mezzo alle macerie, lo so. È anche merito tuo in questo caso. ^^
Un bacione!