Recensioni per
Dulce et decorum est
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 281 recensioni.
Positive : 281
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/06/20, ore 08:02
Cap. 17:

Ciao^^
essere ufficiali non consiste solo nel dare ordini ed elargire paterne rassicurazioni. C'è anche la parte brutta, e non parlo del rischio di essere uccisi o feriti.
C'è quella parte di dovere che consiste nel far rispettare la disciplina, nel seguire le disposizioni anche a scapito del benessere o addirittura della vita dei propri uomini, c'è insomma la dicotomia fra umanità e dovere, concetti non sempre conciliabili.
Che cosa deve fare chi viene in contatto con un disertore? In quanto ufficiale, esattamente quello che ha fatto Green. Ci mostri molto bene però il peso, a livello umano e personale, che tale compito ha su di lui. Certo, è Foley che lo accusa di essere un assassino, ma l'accusa lo colpisce così profondamente perché lui stesso si sente tale.
Un capitolo molto bello e molto profondo, complimenti!

Recensore Master
21/06/20, ore 20:06

Rieccomi sul campo, ed è proprio il caso di dirlo! Il tenente Green è nel bel mezzo delle sue riflessioni su quando appena accaduto col soldato Finn, ma la guerra incalza ed ecco che si profila una nuova missione. Una missione, peraltro, a cui non potrà partecipare personalmente, essendo chiamato a occuparsi del solo fuoco di copertura. Questo dispiace a Green, che in ogni circostanza vorrebbe poter rimanere vicino ai suoi uomini. Anche Finn vorrebbe poter essere al fianco del suo superiore, purtroppo anche le sue aspettative sono destinate a rimanere deluse.
Green è un superiore che non si limita a impartire ordini - o a trasmettere quelli impartiti da chi sta sopra di lui - ma ha veramente a cuore i suoi uomini e li segue e li incoraggia uno per uno (vedi il timoroso soldato Collins). Questo non solo è il presupposto per farsi amare dai propri sottoposti, ma è segno di valore umano, lungi dalla solita retorica militarista del sacrificio eroico (che io personalmente non sopporto...). Green incoraggia i più timorosi e spauriti, acchiappa quasi al volo i suoi che tornano in trincea in maniera precipitosa e rocambolesca, è presente negli ultimi tragici momenti di vita del soldato Lane. Non si sottrae, non incarna la parte dell'ufficiale che interpreta e vive il suo ruolo come una posizione di privilegio. Correttamente, vive il suo essere ufficiale e preposto come un aggravio di responsabilità innanzitutto umane. E lui umano e caloroso lo è davvero... solo con Finn è costretto a nascondersi dietro a una corazza di freddezza, ma vedremo fino a quando...

Recensore Master
21/06/20, ore 09:41

Ciao Star! Ho letto con interesse questo primo capitolo, anche se quando sono arrivato al punto in cui si dice che il tenente Green "non era attratto dal gentil sesso" ho avuto un attimo di scoramento, perché di fatto questo sito pullula di storie basate sul binomio guerra-slash, però la tua firma è una garanzia e quindi... ben felice di essere arrivato in fondo. In fondo parliamo della Grande Guerra, la guerra dei nostri bisnonni, e sentircela raccontare, riviverla in tutta la sua crudezza (e attraverso un'ottima ricostruzione storica) è sempre ritrovare un pezzo di noi stessi. Per cui si può ben simpatizzare per il tenente Green, che non fa il pacificista in mezzo ai cannoni ma viene anche lui colto da questi attimi di generale furore, di esaltazione, salvo poi recuperare il contatto con i propri pensieri e i propri sentimenti. Green è essenzialmente un osservatore, noi vediamo attraverso il filtro dei suoi occhi queste scene feroci che però appaiono quasi sospese, immobili, fotografiche. In questo contesto s'insinua la presenza del ragazzo del rancio che progressivamente acquista una fisionomia definita e diventa Finn, un qualcuno che emerge dall'anonimato e a cui pare possibile appigliarsi. Bella storia, che veramente merita, e con una ricostruzione di prim'ordine. Questo tenente Green è molto umano, mi ricorda molto i personaggi dolenti di Remarque, il mio mito di tutta un'adolescenza.

Recensore Master
20/06/20, ore 11:19
Cap. 17:

Carissima,
eccomi qui! ^^
Un flashback chiarificatore ci rivela chi fosse l'uomo misterioso che ha accusato Richard di essere un assassino.
Ho cominciato a collegare i pezzi quando Foley ha detto di avere un fratello e, alla fine del capitolo, ho capito con rammarico di aver avuto ragione.
Comprendo anche la tempesta interiore di Green. Ha dovuto commettere un atto ingiustificabile in ragione di una giustificazione legata alle regole disumane della guerra. Anche Richard, pur avendo premuto il grilletto per dare il colpo di grazia al moribondo, è una vittima e ne porta i segni pesanti nell'animo.
Il dolore di Foley si trasforma in odio e rabbia, che vengono sfogati sulle spalle già oppresse del giovane tenente. Green viene nuovamente sacrificato sull'altare della guerra con in affondo micidiale al cuore. L'arma usata è il senso di colpa.
Mi è piaciuta molto la parte in cui Fin tira le fila di ciò che ha ascoltato.
Prima rimane ovviamente sconvolto, poi si aggrappa al Richard che ha conosciuto e infine non consente alla sfiducia di annebbiato.
Con un atto di coraggio dimanda direttamente a Richard l'accaduto, così noi colleghiamo gli eventi con gli occhi dei due giovani. Il dolore di Richard e l'empatia di Finn.
La salvezza di entrambi è nel loro legame, non parlo di pallottole ma di sanità mentale.
Temo, poi, che la morte di Albert non sia un suicidio. Tutti quelli che ne parlano sono troppo sbrigativi e convinti del suo suicidio. Troppo semplice.
Su un'altra cosa Finn ha ragione: se Richard indagasse, sarebbe più a rischio che durante un attacco.
Davvero belli questo capitolo, la storia sottesa all'evento bellico si fa sempre più affascinante.
Un bacione!^^
A presto.

Recensore Master
20/06/20, ore 07:12
Cap. 17:

Buongiorno.
E' proprio vero che ogni motivo qui può essere quello giusto per uccidere... sarà anche la tensione alle stelle, ma per i poveri ragazzi spaventati non c'è posto sul campo di battaglia. Che le regole che davano loro non erano poi tante... avanzate a ogni costo, sparate, punto. Chissà quanti sono scappati, quanti sono stati giustiziati, poi c'era chi si arrendeva al nemico...
Tutto molto triste.

Recensore Master
20/06/20, ore 03:38
Cap. 17:

Ciao, eccomi qui^^
Ecco che tutti i tasselli tornano di nuovo al loro posto. In parte avevo intuito che quell'ufficiale dovesse essere legato al condannato, e... la tua ricostruzione ha confermato tutte le mie impressioni.
Deve essere terribile, per Richard, convivere con la consapevolezza di aver giustiziato il parente di una persona a cui era legato, per di più rendendosi conto della sua innocenza... tuttavia, non me la sento neanche di accusarlo: in quel caso, almeno apparentemente, lui si è limitato a mettere in pratica la legge militare. Forse il peso peggiore, quello che davvero macchia la sua coscienza, è sapere che quel ragazzo in realtà aveva soltanto commesso un errore.
Ed ecco che si ripresenta l'annoso dilemma, all'apparenza insolubile: agire in linea coi propri doveri o dare ascolto alla propria coscienza? Credo che non esista una risposta - o meglio, esiste, ma è molto soggetta alla sensibilità del singolo.
Nel frattempo, si vanno delineando nella mia testa alcuni possibili scenari futuri (solo i prossimi capitoli potranno darmi ragione o torto xD), e adesso sono sempre più curiosa di scoprire come affronteranno i tuoi protagonisti le sfide a cui verranno posti di fronte!
Complimenti anche per questo bellissimo capitolo. Alla prossima!^^
(Recensione modificata il 20/06/2020 - 03:38 am)

Recensore Master
19/06/20, ore 22:52
Cap. 17:

Ciao mia carissima Star ^^

Sai quanto io adori i flashbacks; credo di averti già detto in più occasioni quanto arricchiscano la trama ed è assolutamente utile per comprendere nel profondo la psicologia di Richard, oltre a essere commoventi, visto che approfondisci uno dei lutti più profondi per il tenente. So che nel presente Albert è morto e tra loro non ci potrà più essere un’interazione, ma adoro il rapporto che hai creato tra i due fratelli, è un legame che da quello che ci dai modo di vedere è resistito alla morte nel cuore di Richard; il ricordo del parente perduto gli fa da guida in una delle sue più grandi sfide a livello umano e professionale. Sono molto umani i pensieri e le preoccupazioni del neo ufficiale sulla vita dei suoi uomini; credo sia normale in questo importante passo per la sua carriera avere dubbi, ma io sono d’accordo con William (ha previsto bene), il nostro Richard ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori nel suo campo, non per niente si sente più tranquillo sapendo che sarà Green ha guidare il percorso di suo fratello.
Sono interessantissimi i dubbi di Richard sulla morte di Albert; in tutta sincerità non credo siano dettati solo dal dolore (peraltro comprensibile), per me c’è un fondo di verità c’è e lui, in quanto suo fratello, avverte – sente nel cuore – che non è emersa la verità, forse solo l’apparenza che non corrisponde sempre alla realtà (anzi quasi mai).
Non saprei davvero come descrivere con altre parole la tua abilità nel narrare scene di fuoco; oltre a scandire le fasi della battaglia, ci consentono sempre di scoprire il tenente, la sua indole coraggiosa, ma anche la sua indole affabile (è stato toccante, a prescindere da ciò che sarà, la dolcezza con cui sprona la recluta impaurita); non posso ovviamente dimenticare la sua preparazione tattica.
I pensieri di Finn sono comprensibili, ovviamente brancola nel buio, quasi come noi lettori fino a questo preciso punto, però è bellissimo il fatto che non perda fiducia in ciò che ha avuto modo di conoscere dell’innamorato, preferisce diffidare di colui che accusa Richard, piuttosto del contrario.
Non riesco a giudicare Richard, non dopo averci dato modo di conoscere così bene lui e le condizioni drammatiche in cui vive; all’epoca oltretutto non aveva ancora un’anima temprata nei panni di ufficiale, esegue ogni tipo di ordine, anche se scomodo, e si attiene a regole scritte e non scritte disumane. Nel presente infatti ci hai dato modo di conoscere un tenente più razionale che non agisce subito di pancia lasciandosi trasportare dalla guerra, ma riflette su ciò che sia realmente giusto ed è in fondo ciò che sta facendo con Hugh. Io ho fede che Finn lo comprenda, forse non subito, forse l’autodenuncia di Richard non aiuterà, forse l’ufficiale avrà l’anima macchiata per sempre (tanto per rincarare la dose quel ragazzo era il fratello del suo migliore amico), ma sono sicura il suo passato non rovinerà irrimediabilmente il futuro che condivideranno Finn e Richard se la guerra non sarà troppo spietata con loro.
Ho un’altra mezza idea sull’esecuzione che fece Richard in passato, forse potrebbe coinvolgere strettamente il fratello; ricordo inoltre l’efferatezza e la freddezza con cui la eseguì, quasi con rabbia … ma sono solo ipotesi, scoprirò solo leggendo la risposta a ciò che sospetto ^^.

È stato un capitolo davvero drammatico e psicologicamente impegnativo per i lettori, ma molto toccante, commovente e riflessivo. Merito tutto della tua bravura e della tua sensibilità <3

Alla prossima, cara!
Un grande abbraccio
-Vale (la tua fan numero 1)

Ps. Volo a rispondere alla tua dolcissima e gentilissima recensione (credevo di aver combinato un pasticcio e invece arrivi tu che mi infondi tanta tranquillità) <3
(Recensione modificata il 19/06/2020 - 11:18 pm)

Recensore Master
18/06/20, ore 20:47

Eccomi di nuovo!
Da dove iniziare a commentare questo capitolo? Ci sono tante questioni di cui parlare, tanti risvolti a cui non avevo pensato.
Ancora una volta Green si dimostra un uomo tutto d'un pezzo, lo dimostra benissimo la discussione col capitano Howard. Ho ammirato il coraggio con cui si oppone all'esecuzione del prigioniero, dichiarandola un crimine di guerra.
Tuttavia, il suo passato è ancora avvolto da molte ombre che offuscano la sua reputazione impeccabile, e le allusioni del misterioso uomo (gli dà del tu, lo paragona ad Albert, il che mi fa supporre che tra loro ci sia un certo grado di conoscenza) le addensano ulteriormente. C'entrerà forse il sogno-flashback che hai inserito in apertura?
E Finn, come reagirà dopo questa scoperta? Il fatto che sia avvenuto subito dopo il loro ricongiungimento e le parole del sergente Redmond, che in qualche modo deve avere intuito un legame forte tra loro (anche senza implicazioni sentimentali), mi provoca sentimenti contrastanti.
La cosa divertente? Ora che sono finalmente in pari trepido già dall'ansia di leggere il prossimo capitolo...
Alla prossima^^

Recensore Master
18/06/20, ore 20:04
Cap. 15:

Ciao carissima, rieccomi da te^^
Ti ho detto più volte quanto mi piaccia il rapporto tra questi due, dolce e intenso ma mai smieloso, e lo riconfermo anche stavolta.
È stato bello vedere l'evolversi della loro relazione attraverso gli occhi di Finn, dai primi timidi sguardi all'impulsività giovanile che l'ha portato a farsi avanti col tenente. Mi piace anche il presupposto che li lega, che è la volontà di proteggersi a vicenda costi quel che costi.
Molto significativo il momento in cui Richard gli dice: "Tu sei la mia salvezza, non la mia condanna". Ormai hanno accettato entrambi il loro rapporto, come qualcosa che li fortifica sia come soldati che come uomini.
Vado al prossimo capitolo^^

Recensore Master
17/06/20, ore 17:53

Ciao carissima^^
Perdonami per la persecuzione, se puoi, ma non vedevo l'ora di tornare da queste parti. Una cosa che mi colpisce (in positivo) del tuo racconto è che non c'è retorica di nessun tipo, e - come ho avuto già modo di osservare più volte durante la lettura - le figure coinvolte in questo conflitto sono uomini contrapposti dalle circostanze storiche e non da sentimenti di odio o diffidenza. Avevo già notato questo aspetto con Finn, quando viene accusato d'ingenuità per aver mostrato clemenza nei confronti di un tedesco, e lo noto anche adesso leggendo della vicenda tra Hugh e Friedhelm. Di nuovo si ripresenta l'annoso dilemma, che è apparentemente senza soluzione, perché nessuno può affermare con certezza se il prigioniero sia un semplice soldato o una spia.
Da parte mia, comunque, credo che Hugh ci abbia visto giusto e che Friedhelm sia innocente. Spero non gli succeda nulla!
Finito coi pipponi non richiesti, devo dire che mi ero preoccupata quando ho visto Richard cadere ferito per terra, ma per fortuna non è niente di grave e il nostro può finalmente rivedere Finn. Hai un modo sempre molto dolce e delicato di descrivere il loro rapporto, che è prima di tutto un desiderio di essere sempre presenti l'uno per l'altro.
A questo punto, non vedo l'ora di proseguire la lettura. Alla prossima! :)

Recensore Master
17/06/20, ore 10:58

Carissima,
come farò ora che sono in pari con la pubblicazione? Dovrò attendere con estrema curiosità, proprio ora che un'ombra vile si staglia sulla figura limpida di Richard! O_o
Finn ha sentito parte di un discorso, l'accusa rivolta al suo amato tenente è molto grave. Il fantasma del fratello Albert torna a gettare una nota inquieta sulla calma apparente. Spero che Richard si voglia confidare e che tutto si risolva senza incrinature tra i due.
Allo stesso tempo si pone la questione del prigioniero tedesco. E' commovente vedere come Hugh abbia preso a cuore la situazione e drammatico intuire le decisioni dei superiori, nonostante Green si stia prodigando per evitare un'ingiustizia. Sono i due volti della guerra, purtroppo inconciliabili.
Questo capitolo mi è piaciuto davvero molto, addirittura più del precedente e tu sei stata bravissima a crearlo così. ^^ Non vedo l'ora di leggere il seguito.
Un bacio e a presto! :)

Recensore Master
16/06/20, ore 19:03

Ciao cara, rieccomi qua^^
Il tuo modo di descrivere la guerra è sempre molto d'impatto: i soldati sono a stretto contatto con la morte, il fango e le esalazioni velenose dei gas. I loro occhi sono avvezzi a ogni tipo di scenario raccapricciante, dai commilitoni deturpati dai vapori tossici, al condividere il rifugio con dei cadaveri. Tutto questo contribuisce a rendere il tuo affresco reale, corale (nel senso che la sofferenza che tu attribuisci ai soldati ha davvero valenza universale) ma al tempo stesso molto intimo, soffermandoti sulle singole figure che si muovono su quello sfondo cupo.
Molto bella e significativa la citazione dell'Iliade, che paragona l'ardore bellico a quello delle antiche battaglie: qui Richard mi ha ricordato un po' la figura di Jünger.
Infine, permane l'incertezza sullo stato di Finn, ed è dolce e al tempo stesso straziante il fatto che ripeta il nome dell'amato durante il delirio febbrile. Inutile dire che sono in ansia anch'io per loro, sebbene mi ritenga abbastanza fiduciosa.
Non vedo l'ora di proseguire la lettura.
Alla prossima! :)

Recensore Master
16/06/20, ore 10:46
Cap. 15:

Carissima! :)
Credo che questo, sinora, sia il mio capitolo peferito... e spero poi di cambiare idea con i prossimi, perché la storia si fa sempre più interessante.
Adoro gli scorci introspettivi, Finn ripercorre la vicenda dal proprio punto di vista che, forse, era rimasto un po' in secondo piano. Hai fatto bene a concedergli "la parola", così ci hai messi a parte dei suoi pensieri, non meno importanti e articolati di quelli di Richard.
Seguire lo stream dei suoi ragionamenti ci fa meglio comprendere la sua crescita interiore, la sua maturazione e soprattutto l'evolversi dei suoi sentimenti per Richard.
Da questo appare chiaro che, diversamente da come appare, Finn non è (più) un ragazzino spaurito nelle sue emozionei, ma che le ha vissute pienamente, le ha scremate, le ha accettate per ciò che sono. E' parte attiva, non a traino, del legame che tiene stretto e penso che anche Richard lo abbia avvertito in sè. O non sarebbe tanto importante per lui.
Finn ha paura perchè ama. Così anche Richard e, in base a questo, sono vivi in un mare di morte.
Davvero toccante, sono molto commossa. Ti faccio i miei complimenti! ^^
Un abbraccio e a presto! ^^

Recensore Master
16/06/20, ore 03:04

Ciao carissima^^
Spero che mi perdonerai per il vergognoso ritardo con cui torno a fare capolino tra le tue pagine, ma sono state settimane di follia.
Mi è piaciuta molto l'idea delle pagine di diario, unico ricordo e unica voce di un disperso: è commovente la dedizione del sergente nei confronti del figlio, e il fatto che una parte di lui continui a sperare di rivederlo nonostante l'amara consapevolezza della realtà. Forse è proprio quella tiepida illusione a spingerlo ad andare avanti, a mantenersi sempre integro nonostante le difficoltà di tutti i giorni, e qui intravedo anche un sottile parallelo con le parole di Hugh.
Risolleva, in parte, sapere che Finn è ancora vivo, sebbene rimanga la preoccupazione per le sue condizioni di salute. Hai reso la sua sofferenza quasi tangibile, in un modo che colpisce dritto al cuore: sia per i sintomi, sia per il gesto disperato che compie cercando Richard accanto a sé ma senza trovarlo.
Complimenti come sempre, recupererò al più presto anche gli altri capitoli!
(Recensione modificata il 16/06/2020 - 03:05 am)

Recensore Master
15/06/20, ore 13:24

Carissima,
un capitolo ricco di emozioni forti e insieme delicate. :)
Hugh prova compassione per il prigioniero e probabilmente pensa a se stesso in circostanze invertite. Sa che anche il tedesco ha una famiglia, degli affetti, un luogo in cui vorrebbe ritornare. Si crea un legame di vite, di persone che, al di là del desiderio di lottare per la Patria, capiscono che in verità i responsabili del sangue che bagna la terra (Omero! Come dice lui le cose, mai nessuno! *_*) non sono i compagni o gli avversari in campo.
Finn sembra stare fisicamente meglio, spero sinceramente che sia fuori pericolo. Certamente tutti i suoi pensieri sono rivolti a Richard, si impegna per credere con fermezza alla promessa che si sono scambiati.
A sua volta, Green se la vede davvero brutta, rischia la pelle per la milionesima volta, ma alla fine c'è il tanto agognato riabbracciarsi dei due giovani.
E' solo un attimo, effimero, ma ha un valore infinito e tutti e due ne sono consapevoli. Vivere, hic et nunc, non è possibile fare altro.
Mi hai tenuta fino alla fine con il fiato sospeso! Spero davvero che entrambi tornino a casa interi. Il 1918 pare tanto lontano!
Un bacione e a presto! ^^