Recensioni per
L’amore porta forse a una lenta e triste agonia o alla felicità più completa
di mareggiata
Positive : 229
Neutre o critiche: 1 (guarda)
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Andrè è proprio l Uomo perfetto gentile sensibile bravo con i bimbi e anche medico ❤❤❤❤❤❤❤ |
Cara Mareggiata, tu sai quanto amo la tua scrittura e l'amore che riesci a trasmettere in questi personaggi. Ma con Michelle sei stata "ingiusta", una ragazza così giovane, già sfortunata nella vita e con due piccoli cui badare, ridotta a non essere più autosufficiente e minata così gravemente nel fisico. |
È un piacere ritrovare un tuo nuovo aggiornamento, Mareggiata. Quello che deve affrontare Michelle è davvero orribile e affrontare il futuro con due figli piccoli sarà davvero difficile per lei. Certo che la delicatezza di alcun uomini nell'affermare che potrebbe tirare avanti esercitando il mestiere più antico del mondo rispecchia una mentalità ancora viva al giorno d'oggi. Sorprendente, ma neanche più di tanto, che sia André a farsene carico. Mi domando ora se si farà carico solo dei figli o anche della madre, in tutti i sensi. E cosa farà ore Oscar? |
Ehi! Sono così felice che tu abbia aggiornato! E ovviamente l'unico difetto è che il capitolo è finito troppo presto... Adoro l'empatia e insieme l'assoluto smarrimento di Oscar davanti a una situazione di dolore per un'altra donna e al timore di perdere l'amore che le spetta... E che dire di André? È sempre il meglio di ciò che scrivi, per me: umanità, grazia e compassione, forza e risolutezza, nobiltà. Forse il tuo André è ciò che io avevo idealizzato ed espanso dell'anime, e la ragione per cui mi ci sono così affezionata. |
Ciao cara, mi fa piacere che tu abbia trovato il tempo di staccare un pò dal lavoro. La reazione di Andrè in fondo me l'aspettavo...lui ha un cuore grande e insieme ad Oscar ancora di più..credo che anche lei non lascerebbe la povera Michelle in balia del suo destino. Ora che sanno di amarsi, forse potranno trovare insieme una soluzione... |
Ciao Mareggiata. Non avrei mai immaginato che Oscar e Andrè si sarebbero trovati in una situazione simile attraverso il personaggio di Michelle. Inoltre non avrei mai pensato che sarebbe stata presente nella storia fino a questo punto trovandosi in una situazione così tragica, dove la povertà e il dover badare ai figli peggiorano ancora di più le cose. Adesso gli equilibri fra Oscar e Andrè cambieranno e sono davvero curiosa di vedere cosa accadrà. Disgustoso il fatto che sia stato pensato a Michelle come a una prostituta per poter sopravvivere, un dettaglio che fa risaltare ancora di più la drammaticità della situazione. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Povera Michelle, ha ragione da vendere! E quei due degenerati meriterebbero la forca solo per averlo pensato! |
Cara Lucia, che piacevole regalo incontrarti con un nuovo capitolo, sottraendo riposo e tempo alle tue tante cose da fare. Quello che è capitato alla povere Michelle è qualcosa di difficile da accettare già per i più, ma per lei deve essere praticamente impossibile. Quel “no” urlato, ci mostra tutto il suo dolore e ci fa pervenire il fatto che sia riuscita a rendersi conto di quanto sia accaduto e il suo cervello sia già oltre il momento e pensi a come farà a campare ridotta in una tale maniera e con due bimbi piccoli. Le espressioni che hai utilizzato sono state molto d’effetto: in quel momento di risveglio, da quello che deve esserle sembrato uno dei suoi peggiori incubi, la donna si è veramente sentita come un animale ferito. Michelle non vuole sentire nessuno e infatti allontana chiunque le stia intorno, persino André che sta tentando di prendersi cura di lei. Oscar lo ha osservato, è rimasto muto e sconcertato a riflettere. Intanto nella sala della locanda gli avventori tutti stanno chiedendosi quale potrà essere l’epilogo di una tale situazione; alcuni, uomini soltanto, hanno pensieri pratici, e irricevibili, su quello che la povera Mochelle potrebbe fare per sopravvivere e garantire un minimo di futuro ai suoi figli. Oscar è sconvolta da come certe affermazioni siano considerate la normalità in particolari circostanze. Oggi inorridiremmo, ma teniamo conto del periodo in cui si svolge la storia, dove le donne, se non avevano un uomo che stesse al loro fianco a proteggerle e prendersi cura di loro, erano destinate a vite complicate. In tutto quel brulicare di parole Andrè fa sentire la sua voce rispondendo positivamente alla precisa domanda di chi si sarebbe occupato di loro, prendendosene quindi carico, lasciando una Oscar sconcertata, la quale forse vede lentamente sfumare la loro possibilità di vivere felici e insieme. Non mi resta che augurarti un sereno inizio di anno e attenderti con il prosieguo quando potrai. Un saluto e un abbraccio. A presto! |
Mi tieni sulle spine, sono curiosa,André si prenderà cura solo dei bambini o anche della madre?perché non credo che rinuncerà a Oscar proprio adesso |
Ciao Mareggiata. Per quanto mi riguarda non devi scusarti, bisogna scrivere per stare bene e sono lieta che sia tornato a farlo quando te lo sentivi, scambiando idee insieme. Questo capitolo è crudo e al tempo stesso realistico e mi è piaciuta molto la descrizione delle cucine di palazzo Jarjayes attraverso il punto di vista di Andrè. Hai narrato tutto molto bene ed il paragone che fai con quanto accade a Michelle è interessante. Mi dispiace davvero molto per quanto le accade e mi dispiace molto anche per Andrè sentendosi molto coinvolto in questa situazione oltre a scoprire che Oscar sia malata. Davvero un momento difficile per lui e vedremo cosa succederà. Al prossimo capitolo. Un caro saluto. |
Ciao Mareggiata, che bello vedere un tuo aggiornamento e fantastica la descrizione delle cucine di Palazzo. Mi piacciono questi scorci...sembra di essere là insieme a loro. Mi fa piacere che tu abbia trovato lo spirito per scrivere, secondo me aiuta tanto a sviare un pò la mente da ciò che sta succedendo. Se anche tu sei tra quelli che affronta le giornate e le notti in zoccoli e divisa, mi sento solo di dire che dobbiamo stringere i denti...ne usciremo anche se questo periodo credo ci abbia segnati per sempre. |
Una lettura straziante, povera Michelle, ora come farà? Non meritava anche questa sventura. Capisco Andrè, che non può abbandonarla e sono sicuro che neanche Oscar lo farà. Michelle è una brava ragazza, con un grande cuore. Mi sono da subito affezionato a lei, da quella notte a S. Antoine. Andrè scopre anche della malattia di Oscar, e per lui è un colpo mortale. Perché per Andrè Oscar è tutto il mondo che lo circonda. Non riesco ad aggiungere altro, mi resta solo la forza di mandarti un grosso e sentito abbraccio. |
Povera Michelle, adesso avrà bisogno di tutto! Ma anche Oscar ha bisogno di aiuto per la sua malattia, e ora anche André ne è a conoscenza. |
Ben ritrovata cara Lucia e un ringraziamento a te per averci proposto questo interessante e coinvolgente capitolo, nonostante tutto il periodo trascorso non sia stato dei migliori e quindi la voglia, ma soprattutto il tempo per scrivere tentando di evadere dalla nostra quotidinità, abbiano latitato un poco. Sono stati momenti complicati un po’ per tutti e che sono destinati, probabilmente, a protrarsi ancora chissà per quanto tempo, attendendo pazientemente che tutto ritorni entro un alveo di normalità, ora, come non mai, così tanto anelata. Pertanto non devi scusarti, tanto noi siamo rimasti ad attendere sia te che la tua bella storia. Mi è molto piaciuto il parallelo che hai fatto con il lavorio delle cucine di palazzo Jarjayes, visto con gli occhi affascinati di un bambino che mai aveva visto in vita sua, in un luogo così ristretto, tutto quel fermento per preparare del cibo e il compito assunto dal medico accorso per portare soccorso. Hai descritto tutto molto bene, visivamente parlando, e riportando André ai suoi ricordi lontani, che cercava di condividere con la sua Oscar che non poteva accedere a quel genere di esperienza. Il macellaio, con i suoi ferri del mestiere, viene paragonato al medico che deve operare la povera Michelle, la quale, nonostante le prime cure apportate, è destinata a perdere una gamba. Lei, madre giovane e sola di due bambini, ridotta in queste condizioni, come farà a provvedere a se stessa e alla sua famiglia? Questi sono gli interrogativi che si pone André nella sua mente, mentre insieme ad Oscar assiste il medico, sentendosi in gran parte responsabile dell’accaduto, poiché, se Michelle non gli fosse corsa dietro con chissà quali aspettative su di lui, tutta questa situazione non si sarebbe verificata e ora lui, sentendosi responsabile, dovrà cercare di provvedere a loro in qualche maniera. Anche Oscar ha assistito alla scena e alle riflessioni che André le ha confidato. Gli consiglia però di riposare e prendere del tempo per riflettere, cercando di sollevarlo dalla responsabilità che sente gravare sulle sue spalle. Proprio ora che avevano appena assaporato il piacere di stare insieme e di condividere il medesimo sentimento, questa situazione sembra gettare all’aria quanto si pensava di possedere già e che si era rincorso per lungo tempo. Anche Oscar è sconvolta, in quanto ora vuole quella felicità che poche ore prima sembrava a portata di mano, mentre adesso si sente dilaniata per dover forse in futuro dividere Andrè con un’altra persona. La sua parte egoista fa prepotentemente capolino poiché ora non è più disposta a rimanere segregata nell’ombra delle rinunce e dei sacrifici fatti e che hanno costellato la sua vita. Poi un colpo di scena a fine capitolo rimette in gioco tutto: André scopre fortuitamente sotto al letto la sacca di Oscar dalla quale sporge un foglietto dalla calligrafia conosciuta, quella del dottor Lassonne e ciò che vi è scritto getta André in una angoscia ancora più profonda di quella appena provata per la povera Michelle. Cara Lucia prenditi tutto il tempo che ti serve per avere sia la voglia che il tempo materiale per scrivere e noi resteremo ad aspettarti. Un caloroso saluto e un abbraccio. |
Ciao! Intanto, sono felice che tu sia tornata, nonostante il periodo. Credo che in un periodo come questo, scrivere sia una attività difficile da portare avanti, perché la mente è sempre occupata altrove, soprattutto per chi lavora in ambiente sanitario o comunque direttamente toccato dall’emergenza; tuttavia, lo sperimento io stessa, scrivere riesce ancora a regalare momenti di serenità e diventa quasi un bisogno, nel mio caso, una via di fuga. |