Ciao!
Eccomi qui: speravo davvero di avere presto l'occasione di tornare a leggerti, e sono contenta di averlo fatto proprio con questa storia, che tratta delle tematiche che mi stanno estremamente a cuore.
Non ho ancora letto così tanto di tuo da poter individuare delle costanti nelle tue storie, ma una cosa che per ora ho notato – e molto apprezzato – è la maturità con cui affronti gli argomenti più disparati. Insomma, non leggo spesso fantasy, e quando lo faccio si tratta per lo più di libri per ragazzi, ma è sempre un piacere veder confermato qualcosa di cui ho sempre avuto la certezza: il genere fantastico si presta perfettamente ad affrontare anche temi adulti, delicati e maturi.
Insomma, ho apprezzato moltissimo le riflessioni che questa storia suscitano: sono riflessioni che, anche avulse dal contesto in cui sono calate, hanno un grandissimo peso sulla nostra storia e sulla nostra società, e credo che tu abbia trovato un'ottima chiave di lettura adottando questo punto di vista "interno". Fratello Furaij, infatti, è al tempo stesso un narratore dal punto di vista molto assorbito nell'ordine religioso di cui fa parte, perché lo conosce dall'interno, e al tempo stesso riesce ad avere un minimo di obiettività, perché riconosce le discrepanze tra ciò che dovrebbe predicare e ciò che vede attorno a sé. Ecco, questo permette alla storia di muoversi su un filo narrativo secondo me estremamente interessante.
Ho molto apprezzato lo stile preciso e pulito con cui hai narrato la storia: non è un racconto particolarmente lungo, però le atmosfere emergono in maniera vividissima: il culto di Selune, la descrizione del tempio e dell'organizzazione sociale che vi ruota attorno sono tutti elementi estremamente concreti. Le descrizioni sono perfettamente inserite nel contesto narrativo, diventando parti integranti della storia e restituendo al lettore (anche a un lettore ignorante come me, che non conosco il fandom di riferimento) un contesto preciso e coerente, in cui gli elementi non sono presentati come degli spiegoni, ma si presentano in maniera naturale e perfettamente comprensibile.
Ecco, proprio un tale contesto, a mio parere, si presta perfettamente a esaltare questo tipo di tematiche: la riflessione di fratello Furaij è molto matura, e la sua rabbia e confusione nel trovarsi di fronte a un culto che non fa ciò che professa emerge in maniera molto vivida. La scena iniziale, con il pover'uomo quasi costretto a cedere il suo poco denaro in uno scrigno che ha un valore estremamente superiore all'intero contenuto del suo borsello è straziante, e decisamente incisiva.
Mi è piaciuto moltissimo il fatto che fratello Furaij, oltre a pregare in maniera pura e sincera, abbia anche compiuto gesti estremamente concreti: ha cercato di offrire nutrimento ai poveri, e ha offerto tutto il suo ascolto. Ecco, mi piace pensare che anche e soprattutto questo si nasconda dietro il suo incantesimo.
Tra l'altro, trovo molto interessanti anche tutte le riflessioni, seppur solo accennate, sulla reale natura di questo evento: se si tratti di un miracolo o di una maledizione è tutto da vedere (anche se mi piace sperare che la risposta giusta sia la prima).
Insomma, questa storia mi è piaciuta davvero tanto, ti faccio quindi i miei complimenti!
A presto! |