Recensioni per
Le Bizzarre avventure di JoJo: Teen Souls
di Giuly_2_21

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
16/04/24, ore 15:54

Ehilà, rieccomi a recensire.
Riprendiamo con la battaglia contro Sale e Zucchero (+ cecchino), e il colpo di scena è che finalmente vediamo Purple Haze in azione in questa ff. Infatti è la prima volta che lo vediamo in combattimento, ma ha senso che ci volesse tempo e dedizione per imparare a controllarlo, tutto grazie all'allenamento che ci è stato mostrato con Marco. A tal proposito, vediamo nel flashback l'ennesimo parallelismo tra la rabbia di Fugo e Purple Haze: finché ne avrà paura, non riuscirà a controllarla, e a nulla servirà forzare le persone ad allontanarsi da lui se vuole proteggerle. Ora che ci penso Fugo è un po' Hulk, un personaggio dei fumetti che ho sempre amato in quanto, nelle sue storie originali (prima che lo mandassero nello spazio a sconfiggere gli alieni e simili), il tema principale era proprio quello di controllare la rabbia, una furia incontrollata che era la risposta al trauma della violenza. Anche nel caso di Fugo, indubbiamente dalla violenza si scatena altra violenza, (come un'infezione virale eheh) e che sia proprio l'amore verso se stessi e gli altri a poter fungere da antidoto?
Comunque ha totalmente senso che le Onde possano guarire il virus, fila benissimo il ragionamento. Del resto, sappiamo che possano anche rallentare l'invecchiamento.
E ritornando alla fight, possiamo vedere come Fugo sia finalmente diventato un guerriero delle Onde Concentriche a tutti gli effetti. Fighissimo il suo poter controllare il virus, è un'evoluzione molto coerente del suo potere, e che non avrei disdegnato di vedere anche nell'opera originale, se Araki non avesse abbandonato Fugo.
Tu invece hai dato giustizia a questo personaggio dannato, riuscendoci in maniera originale rispetto a come altri ci hanno provato nel corso degli anni.
Piccola parentesi: credo che Jojo in generale sia proprio materiale perfetto per fanfiction, con tutti i suoi personaggi morti o scomparsi in circostanze non meglio precisate (alias, Araki forgot). È proprio terreno fertile per what if: e se Kakyoin fosse sopravvissuto? E se Giorno/Josuke avessero aiutato Jolyne contro Pucci?
Secondo me un'altra opera che ha avuto una simile potenza ispiratrice per fanfiction è stata AoT, con la scelta di salvare Erwin o Armin.
Tornando a noi:
Non vedo l'ora di scoprire come è andato lo scontro tra Alice e Alessio (che infatti mi domandavo come mai avesse smesso di sparare sui ragazzi). Chissà chi ha vinto??
Scherzo, la testa mozzata penso sia un segnale inequivocabile di sconfitta, tuttavia sono genuinamente curioso di leggere della battaglia più psicologica che fisica che Alice ha dovuto affrontare per superare il suo trauma.
Complimenti per il capitolo, davvero ben scritto.
Alla prossima!

Recensore Veterano
04/04/24, ore 15:24

Rieccomi a recensire!
Non ho resistito dall'iniziare la recensione durante la lettura del capitolo, tanto stavo godendo di aver azzeccato riguardo la somiglianza con Risotto. Scemo io a farmi sfuggire il dettaglio che "Pepe Nero" ci stava benissimo come nome.
In realtà erroneamente avevo pensato che gli occhi del diavolo fossero una specie di marchio per chi si fosse tinto l'anima di nero (eheh) con l'omicidio, ma invece mi sembra di intuire che tu ce l'abbia proposta come una predisposizione genetica.
Tornando al capitolo in sé...
Mi fa molto ridere che sia Iron Maiden che Skillet richiamino il tema del'acciaio/ferro di Metallica, così come i bisturi con cui combatte Pepe. Stupendo richiamo a Risotto, il che ha anche senso, dato che è canonico che in una famiglia di stand user i poteri si somiglino. È anche interessante l'accenno di Cacio sulla vendetta: sono i primi della Carboneria a non esservi legati per questioni di lealtà o per arricchirsi, bensì tutto ciò che li spinge ad affrontare Passione è la loro vendetta contro la gang. Alla fin fine, per loro sapere che sia stato Diavolo o Narancia ad ammazzare Risotto, non cambia nulla. Molto piacevole questa innovazione nelle motivazioni degli avversari.
Oh mio dio, il ritorno di Sale e Zucchero! Tu devi sapere che io li ho adorati nell'opera (come un po' tutti i villain di Jojo in realtà) e sono contento che tu stia dando loro onore ricordandoti del fatto che sono vivi.
Nella novel Purple Haze Feedback servono solo come carne da macello per far vedere quanto è forte il villain di turno, qui invece hanno tradito Passione (giustamente vorrei dire, il nuovo boss è tra quelli che avevano cercato di uccidere). Insomma, è un capitolo di vecchie e nuove conoscenze. Che figata.
La descrizione dello scontro nella seconda parte è da cardiopalma, veramente un ottimo uso dell'intelligenza nemica contro quella di Mista e co. Sei veramente migliorata nella descrizione degli scontri, complimenti (anche se nella prima parte magari c'era qualche lunga descrizione con poche virgole, ma fa niente).
La morte di Panzerotto è stata triste e ben realizzata, perché nonostante il poco tempo a disposizione per il personaggio, ha avuto modo di splendere nei suoi ultimi attimi.
Spesso e volentieri la morte a livello letterario viene utilizzata per aggiungere drammaticità alla storia, ma se lo si fa in modo sbagliato rischia di sembrare ridicolo, o peggio, di lasciare il lettore nell'indifferenza. Invece in questo caso Panzerotto ha avuto il suo mini arco narrativo in questo capitolo: ha aiutato i ragazzi, è stato messo in difficoltà e poi si è rifiutato di farsi aiutare a sua volta per salvare gli altri. Non necessitavamo di altro per conoscere il suo personaggio, quindi la morte ha soltanto incoronato i suoi aspetti negativi (l'aver abbassato la guardia) e positivi (l'altruismo). Perfetto così.
Ti ringrazio ancora dello splendido capitolo, non vedo l'ora di leggere il proseguo!
Alla prossima ^^

Recensore Veterano
29/03/24, ore 09:25

Ciao, rieccomi a recensire.
Ah-a! Mi sembrava strano che ci fossero solo i fratelli Zeppeli in questa missione sotto copertura. È decisamente più divertente leggere di come anche Mista e Fugo si sono ingegnati per non dare nell'occhio, per quanto l'eccentricità dei vestiti sia relativa sia nel mondo di Jojo che in un ambiente di alta classe come il casinò che ci hai voluto presentare. A tal proposito, è da applausi quando hai descritto della loro difficoltà nel trovare qualcuno della Triade o la Carboneria, perché hai proprio parafrasato il meme "lo Stand user potrebbe essere chiunque!". C'è per caso qualche easter egg nei nomi falsi scelti?
Comunque devo dire che mi piace molto il passaggio dove spieghi brevemente i nomi in codice per la Carboneria e la Triade. È un tocco di classe, un qualsiasi altro autore avrebbe potuto ometterlo oppure spendere fin troppe parole per spiegare tutta la pianificazione con i nomi in codice, invece tu sei riuscita a buttarci nell'azione e a permetterci di capire passo passo il piano senza nessuno spiegone.
E poi il dramma. Il macello, la follia, il disastro, il casino (e non casinò, ahaha *viene sparato*).
Molto, molto ben riuscita la parte in cui tutto scivola nel caos rapidamente. Nonostante la costante evoluzione dinamica della scena e il punto di vista che rimbalza tra più personaggi ogni paragrafo, è stato tutto perfettamente comprensibile.
E ora capisco anche qualche scelta che un annetto fa mi sembravano dubbie: presentare Americo Caruso a.k.a. Cacio con un infodump quattro capitoli fa è servito come trucco meta-letterario a farci abituare al fatto che di lui sapessimo praticamente ogni cosa senza che lui dovesse parlare per sé. Insomma, uno si fida ciecamente del narratore, un po' meno del personaggio, ma in questo caso hai usato un narratore inaffidabile. Inoltre, un dettaglio rivelatore che mi sembra Marco non abbia capito (ovviamente, lui non era lì presente) è che Amerigo/Cacio all'epoca abbia immediatamente attaccato Luca Ghira per poi dirgli: "Dovresti sapere che per i traditori non esiste pietà. E ora, se vuoi che tutto questo finisca in fretta, dimmi i nomi dei tuoi compagni".
È geniale, perché è una doppia minaccia. In pratica gli sta dicendo farà meglio a non rivelare la sua vera identità ("per i traditori non c'è pietà") e allo stesso tempo lo intima a gettare fumo negli occhi a quelli di Passione facendo altri nomi ("dimmi i nomi dei tuoi compagni", che collegato alla frase di prima, significa: "dì qualche nome, ma non tradirmi dicendo il mio").
E io che pensavo che Cacio e Pepe fossero rimasti fuori scena ad aspettare un'occasione, invece è da mesi che si sono abilmente intrufolati nella difesa di Passione. A questo punto intuisco che l'affare con la Triade non sia mai esistito, ma si trattasse solo di una trappola perfetta per radunare tutti nello stesso posto... tranne Giorno?
Molto molto figo questo capitolo, mi piace come a intervalli piazzi dei colpi di scena davvero interessanti, che tengono alta l'attenzione sulla storia. Complimenti per l'ottimo capitolo, faccio bene a pensare che possa essere ispirato a 007 Casinò Royale?
Non vedo l'ora di leggere la continuazione per gli scontri e vedere finalmente il duo Cacio e Pepe (non avrei mai immaginato che sarei finito a scrivere una frase del genere in vita mia). Adoro il dettaglio dei loro occhi "gli occhi del diavolo": sclera nera e iride rossa. Come quelli di Risotto Nero. Se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima, questi tre assassini condividono un'anima nera, priva di ogni umanità. Nel caso di Risotto, lui divenne così per il suo passato, e mi chiedo se lo stesso sia così per i fratelli, o semplicemente se siano nati come assassini perfetti (tipo Diavolo, che è come "posseduto" sin dalla nascita).
Alla prossima!
(Recensione modificata il 29/03/2024 - 09:28 am)

Recensore Veterano
25/03/24, ore 11:55

Rieccomi a recensire!
Allora, in questo capitolo abbiamo una simpatica prolessi narrativa, che in realtà è il presente del capitolo, intervallato da un flashback che ci spiega come sono arrivati i fratelli Zeppeli a Montecarlo. Mi è piaciuta molto questa variazione nello stile di scrittura, è un bel modo di ripartire con la storia.
Dunque, questo capitolo di transizione, doveroso dopo il climax di emozioni dei precedenti due, era necessario per distendere i nervi. Non è stato privo però di dettagli interessanti. In primis, mi ha intenerito molto lo stupore bambinesco di Marco: comprendendo il passato del personaggio, orfano di genitori e con una vita straziata tra la vendetta e la sopravvivenza assieme al nonno in trattoria, è naturale che un viaggio fuori da Napoli basti per commuoverlo. In poco tempo gli sarà sembrato di vivere un sogno, magari di una vita in cui i suoi fossero ancora in vita e la famiglia si fosse ripresa economicamente.
Dopodiché, nella loro parentesi di agenti sotto copertura (che ben si sposa con il loro tema da ladri), è stato bello rivedere l'interazione tra i due Zeppeli. Era da un po' che non li si vedeva da soli, giustamente per favorire la caratterizzazione e i legami con la gang, e mi intriga vedere come riusciranno a cacciarsi fuori dai guai (dopotutto sono i migliori ad agire in coppia, l'hanno fatto per tanto tempo).
Ammetto di non aver visto arrivare l'intreccio di trama con la Triade. Effettivamente è realistico che varie mafie collaborino tra di loro, specialmente nell'import-export di traffici illegali tra i loro paesi (questo lo fanno anche altri gruppi criminali non mafiosi o persino gli eserciti), e infatti si parla di droga. Inizialmente non pensavo che la Cina avesse un grande ruolo nel narcotraffico globale, ma una ricerca mi ha portato a scoprire che in realtà ha il primato per la produzione di droghe sintetiche. Il che ha molto senso, considerando che tra gli anni 90 e il 2000 ci fu il boom dell'ecstasy, superando il periodo dell'eroina degli 80-90.
Poi, ho apprezzato molto il farci sentire il senso di colpa e il dispiacere di Marco verso Max, nonostante lo conoscesse poco. Certamente uno come lui non può che provare empatia per una povera vittima innocente della crudeltà di quel mondo. Ed è anche una motivazione ulteriore per debellare i suoi nemici.
Per concludere, è molto carino il dialogo tra Alice e Marco sulle loro crush. Quella del ragazzo si intuisce facilmente, ma ci sta non farglielo ammettere ancora.
Il colpo grosso arriverà in serata, quindi presuppongono nel prossimo capitolo (a meno che tu non faccia un'infamata e ci porti di nuovo in Italia con la gang, ma non osare!). La butto lì: sarà il momento di vedere in azione Cacio e Pepe, dopo che sono stati presentati ormai nove capitoli fa. L'unico contro che trovo in questa mia teoria è che a pelle non mi sembrano dei tipi adatti a una contrattazione, e forse la Carboneria manderebbe qualcuno di più carismatico e imprenditoriale, rispetto a due sicari. Vedrò!
Grazie ancora e complimenti per lo splendido capitolo, semplice, ma essenziale per una transizione in un nuovo arco narrativo. Ah, e ovviamente ti auguro il meglio per questa ripresa della storia e per la sua prosecuzione verso il finale.

Recensore Veterano
22/03/24, ore 10:07
Cap. 19:

Ehilà! E qui mi ero fermato quasi un anno fa, mea culpa. Ma grazie alla soffiata della ripresa della storia sono più che entusiasta di proseguire con la lettura, davvero.
Ciò che mi catturò della tua ff era sicuramente l'intreccio narrativo tra canonico e originale, sfruttando un cast inedito per approfondire quello che già conosciamo, e anche arricchire il worldbuilding di Jojo. E, lasciatelo dire da uno che ci ha provato, mettere mani nel worldbuilding di Jojo è qualcosa di apparentemente facile (data la mole assurda di fattori non esplorati e buchi di trama), ma in realtà infernale (a causa dei suddetti buchi di trama, le contraddizioni temporali o logiche, insomma, gli Araki-forgot).
Tornando a noi, con la festa di Trish, la morte di Max e l'assalto dei misteriosi nemici della Carboneria...
La seconda perdita per Giorno viene scampata grazie alle nuove leve. Già avevamo visto Amerigo, e ora ci sono anche Michele Panzerotto, Marinella Creuza e Sibilla Focaccina. Sibilla Focaccina? Sibilla Focaccina? Che vive nella farina... no scusa, Shrek a parte...
Comunque ci sta anche che questi personaggi non siano stati menzionati prima, forse non sarebbe stato necessario. Anche perché Sibilla è morta off-screen, quindi immagino che il loro ruolo sottointesi sia di soldati "sacrificabili" (poveri, mi spiego meglio: sono soldati semplici, non gangster super fighi e temprati come la gang e Giorno, quindi è comprensibile che non siano al livello degli assassini della Carboneria).
Mi piace molto la dinamicità della scena di combattimento, che poi più che combattimento è una resistenza all'assalto nemico e un faticoso tentativo di contrattacco. Mi piace molto che Michele sia lo scudo e Marinella la lancia, così come l'ispirazione per i nomi dei loro stand. Se Geordie viene davvero da quella canzone, che poi è stata remixata da Gabri Ponte in una delle robe più tamarre dei primi anni 2000, allora io sto volando.
Al termine dello scontro, ci tenevo proprio in un approfondimento su GER. Già alla sua prima apparizione in questo capitolo mi domandavo quali regole avessi scelto per questo stand così overpower, una vera e propria forza della natura. Trovo molto interessante e logico, ma non per questo scontato, che GER adoperi per vie misteriose al suo portatore. Meno male, altrimenti sarebbe stato come un potere divino al servizio di Giorno, ma lo stand requiem stesso ci tiene a spiegare al ragazzo che non è lui in controllo del destino degli altri. In un certo senso GER è al servizio del destino, una specie di ordine del mondo che non è nè giusto nè sbagliato ed è la conseguenza di un effetto domino (Però magari centra il karma? Dico così, perché non dimentichiamoci che fine ha fatto fare a Diavolo). A tal proposito l'interessante riflessione che fai fare a Giorno sulla crudeltà del destino e sul precludersi delle scelte, di Kierkegaardiana memoria, ha senso se pensi a quanto si sentisse invincibile Diavolo nel poter prevedere il futuro, e quindi il suo destino.
Rispondendo alle domande sul finale: credo che Giorno abbia fatto bene ad allontanarsi dai suoi amici, perché abbiamo visto come la Carboneria sia disposta a tutto in questa guerra. Il ristorante degli Zeppeli è già una zona calda, una nave da abbandonare del tutto visto che siamo arrivati al secondo attacco, e giustamente Giorno potrebbe chiedersi "e se il prossimo attentato alla mia vita avvenisse mentre sono a scuola? O mentre esco con i miei amici?". Coinvolgerebbe ancora una volta degli innocenti, e soprattutto delle persone indifese.
Non può più assumersi questa responsabilità, soprattutto ora che persino GER gli ha spiegato dell'effetto domino. L'unica mia preoccupazione è che comunque i suoi amici non siano al sicuro, vedremo come li terranno al sicuro.
La riflessione finale di Trish è una vera chicca, a mio avviso chiude il suo arco narrativo (condiviso con Giorno) durato per questi ultimi tre capitoli.
Complimenti ancora per saper dosare le scene di azione a quelle introspettive, apprezzo molto il tuo stile di scrittura.
Non vedo l'ora di proseguire con la lettura!

Recensore Veterano
06/06/23, ore 10:00
Cap. 18:

Eccomi ritornato a recensire!
E il capitolo inizia a bomba con un daje Roma dajeee... no, non proprio.
Sul serio, è molto carino come inizio capitolo (ed è divertente notare il contrasto tra l'ultraviolenza dello scorso capitolo e questo, che inizia con un "tutti al mare"), mi piacciono molto i personaggi di Max, Elena e Federico, le loro interazioni sono sempre divertenti. Come è divertente ricordarsi che Giorno a 16 anni guida.
L'incontro dei due gruppi, e in un certo senso la conciliazione delle "due vite" di Giorno segnano sicuramente un progresso nel personaggio, quasi quanto la dimostrazione di affetto verso Trish che progredisce nella festa (bellissima La canzone di Marinella) ed esplode nel momento catartico sul balcone che, chissà come sarebbe progredito senza interruzioni. Non è un male distrarsi temporaneamente da tematiche più profonde come il destino per parlare di qualcosa di più umano, in uno spaccato in cui Giorno si domanda e scopre come si chiama il sentimento che prova per Trish.
Poi, io sono un cretino e in un momento del genere mi è venuto da ridere leggendo "Trish! Giorno! Ma che DIAVOLO"
E infine il disastro. Il casino, il macello, la distruzione, il caos, la tragoedia. Ironia della sorte mostruosa che una scena del genere sia avvenuta proprio dopo che Giorno aveva parlato di non mettere in pericolo le persone a cui tiene. Adesso ci sono due misteri. Il primo è su chi sia l'avversario di stavolta: potrebbero essere i gemelli Cacio e Pepe, o i nuovi nemici ex-conoscenze di Alice. Il secondo è su cosa abbia colpito Max.
Fosse stato un normale proiettile avrei pensato "no cazzo Max", però visto che hai voluto specificare "dardo dorato", credo che dietro questo di cliffhanger ci sia molto di più di un semplice finale d'impatto.
Detto ciò, nonostante tu dica di aver perso il dono della sintesi, questo capitolo di transizione è volato. È stato scritto molto bene, e nel finale è un crescendo di emozioni positive che poi vengono stroncate in un'esecuzione ben riuscita.
Non vedo l'ora di leggere il proseguo e, come ti avevo già detto, non temere per la pausa estiva.
Alla prossima!
(Recensione modificata il 06/06/2023 - 10:06 am)

Recensore Veterano
30/05/23, ore 09:47
Cap. 17:

Ehilà, rieccomi a recensire (e sono felice di poterlo fare in concomitanza con un aggiornamento, neanche a farlo apposta).
Sono contento che la mia previsione/speranza si sia rivelata esatta, siccome vediamo dai primi istanti Mista e Alice. E anche un nuovo personaggio, Amerigo. Ammetto di esserci rimasto un po' male nel vedermi spoilerato che fosse un portatore di Stand e anche quale abilità avesse, avrei voluto scoprirlo in un modo un po' più show don't tell (capisco che hai voluto trasmetterci il fatto che Mista e Alice già sappiano cosa faccia, però sarebbe stata una cosa in più per mantenere la guardia alta durante il capitolo, e spingerci anche un minimo ad aguzzare l'occhio per permetterci di scoprire il mistero quanto prima).
Comunque sia, l'idea di una missione di intercettazione è originale, perché una volta tanto i nostri eroi hanno un po' più di controllo sulla situazione piuttosto che vedersi swattati dal portatore di Stand di turno.
Mi piace immaginare che i membri della Carboneria abbiano raggiunto la baita con un elicottero proprio della forestale, perché altrimenti sarebbe stato un po' troppo poco furtivo lol.
E, dopo un foreshadowing di Alice sulla notte del '97, scopriamo che il traditore è... Luca. Non Luca il Lacrimoso (a meno che Bucciarati non avesse mentito sull'averlo ucciso e che non si sia tinto i capelli), ma comunque un ex-membro di Passione conosciuto da Alice. Ahia, dopo le avvertenze a inizio capitolo ho un po' paura.
Per fortuna c'è mio fratello Amerigo che arriva con la punchline e lo prende letteralmente a mazzate. Già mi piace. E non finisce qui: sono stato contento di scoprire durante la fight che il nome del suo Stand fosse Skillet, una delle band che ho più amato da tempo immemore. E solo ora realizzo che il suo Stand è una versione migliorata di Earth Wind and Fire di Parte 4.
Ok, sicuramente il clou e la parte che racchiude il tema del capitolo è il momento in cui Alice racconta di essere sopravvissuta al tentativo di stupro di più persone, tra l'altro reso ancor più terrificante dal fatto che Alice avesse 14 anni. Era un qualcosa che non mi aspettavo di trovare in questa storia, ma che sicuramente non mi ha deluso.
Spesso mi è capitato di leggere scene simili nelle fanfiction, e ho sempre pensato fossero state scritte con molta superficialità, mancando il vero punto di una questione tanto immorale quanto traumatizzante per la psiche umana e spesso focalizzandosi sul fatto che siccome qualcuno (il 99% un maschio) salva la vittima di turno, questi due si devono innamorare. Come se si trattasse di contendersi la donzella di turno in una strana parodia di qualche storia medievale, e sinceramente non credo ci sia modo peggiore di trattare la tematica dello stupro. Ovviamente verrebbe da pensare che il motivo di tutto ciò è che quelle storie erano scritte da autori maschi e decisamente troppo giovani per capire la tematica, ma ahimé ho letto certe cose scritte anche da autori grandi e di tutti i sessi.
Invece da te la questione è stata affrontata dandole il giusto peso, ovviamente non focalizzandosi più di tanto su degli insegnamenti morali da dare (anche perché ehi, i nostri eroi sono pur sempre degli assassini), ma inserendo dei dettagli verosimili: Alice che, per quanto sia forte e risoluta nel ritrovarsi davanti al suo aguzzino ha naturalmente paura, che poi rimane ostile verso il contatto fisico, e infine sul modo in cui (anche retroattivamente) quell'esperienza traumatica ha segnato la sua personalità. Scopriamo così una grande insicurezza dietro la chiassosa e sorridente Alice, ed è una debolezza normale e comprensibile, come la paura di sbagliare (che tuttavia non l'ha mai paralizzata dal fare la scelta giusta al momento del bisogno, svelando come una ragazza più forte di quanto crede di essere).
E nel finale troviamo altri due nemici, o forse uno, dato che Alessio si sta palesemente tirando indietro.
In conclusione, per rispondere alla tua nota, questo capitolo è stato assolutamente soddisfacente, e sono sicuro che il personaggio di Amerigo sarà un'aggiunta interessante al cast tanto quanto i nemici che attendono in agguato.
Complimenti ancora, alla prossima!

Recensore Veterano
23/05/23, ore 12:09
Cap. 16:

Ehilà, rieccomi a recensire.
Perdona il ritardo, ma ci sono stati due motivi: il primo è stato un esame, il secondo avevo paura di accelerare troppo e concludere di già i capitoli da leggere e recensire (quindi ammetto che era mia intenzione far passare un po' di tempo prima di riprendere la lettura, ma non così tanto)
Comunque, a differenza di quanto avevo previsto nella scorsa recensione, questo capitolo pone il focus sull'introspezione di un altro personaggio: Fugo. Con il senno di poi, un approfondimento sulla parte psicologica del cast, dopo aver già esaurito quella storica, non vedo perché dovrebbe mancare o finire dopo Giorno. Quindi dopo Giorno e Trish nello scorso, e Fugo in questo, mi dovrei forse aspettare qualcosa su Mista?
Tornando al presente, era doveroso ormai parlare di Fugo e della sua crescita (o, come mi sembra tu stia cercando di rappresentarla: rinascita). Ed è proprio in vista del suo adattarsi al nuovo potere, che deve anche evolversi per controllare se stesso. Ottimo parallelismo sul controllare l'Hamon e controllare se stessi (e controllandosi, Fugo può controllare di conseguenza Purple Haze).
Solitamente quando si deve scrivere una fanfiction bisogna scontrarsi volenti o nolenti contro il muro dell'IC. Per tua fortuna il Fugo canon è abbastanza una tavola bianca, di suo ha il carattere irascibile e tu stai plasmando questa caratteristica per evolvere il personaggio in maniera magistrale: non è più una macchietta comica che si arrabbia e basta come gli scorsi capitoli, ma adesso ha aperto gli occhi sul suo problema e sulle sue paure (dopo l'innegabile prova di coraggio che ha dato ad inizio storia affrontando la consapevolezza della sua "cordardia" con la morte dei suoi amici).
La scena al cimitero è stata molto bella (per quanto sia curiosa la coincidenza della morte della nonna di Marco ed il compleanno di Narancia lo stesso giorno), anche se il pensiero di Fugo qui riportato mi dà da pensare:

-Il piano sembra funzionare. Li ho convinti, ma è difficile. Non so se riuscirò ad andare fino in fondo. Ma per te, per loro ce la metterò tutta. Anche se questo significa doverlo affrontare-

Aiuto, non so se sono fuso io e sta parlando di qualcosa che dovrei sapere, oppure è un foreshadowing. Prima che mi faccia troppe pippe mentali, per favore dimmi solo se è qualcosa di già detto e che al momento mi sfugge lol.
Comunque il controllo di sè di Marco è impressionante: non sarà mai andato a scuola, ma ha una conoscenza della propria psiche formidabile per aver saputo padroneggiare Teen Spirits, il quale chiaramente rappresenta la ferocia della sua voglia di vendetta nel suo aspetto animale, ma che non è affatto un mostro senza cervello (proprio come lui). A conti fatti non credo che ci sia qualcun altro nel cast capace di affrontare i propri demoni come lui, e non è un caso infatti che abbia sconfitto lo Stand di Gallo con così tanta facilità.
La conclusione mi fa presagire che il prossimo capitolo di approfondimento dei personaggi riguarderà Mista e Alice, e se sarà fatto come questo allora sono già soddisfatto e non vedo l'ora di leggerlo.
Complimenti per il capitolo! Alla prossima.
P.S: Come Marco è un tutore per Fugo, spero Alice possa insegnare a Mista a schivare i suoi stessi proiettili, dato che nell'arco di Vento Aureo sono la sua principale causa di ferite lol

Recensore Veterano
15/05/23, ore 15:49

E rieccomi a recensire!
Abbiamo un salto di nove giorni in avanti e un pov di Trish per iniziare: senza dubbio una scelta per sospendere la continuità della narrazione incentrata sugli Zeppeli degli ultimi capitoli, e che funziona a farmi attendere con ancora più pazienza di vedere dove va a parare la loro maledizione.
Comunque, necessarissimo questo punto di vista di Trish, è una boccata d'aria fresca per la narrazione, ed è stato usato bene per comunicare dettagli di worldbuilding interessanti. Che paura il momento giolittiano di Mista che parla del sud arretrato e del nord industrializzato.
Grande autocontrollo di Fugo che finalmente in una litigata non cerca di assassinare qualcuno e, principalmente, torniamo a discutere dell'attrito tra Giorno e Trish. Questa parentesi riaperta merita una considerazione, visto che non mi sono mai soffermato a discutere di questa cosa nemmeno nel primo capitolo: Trish si è arrabbiata perché, anche dopo la morte del mostruoso padre (che ha spezzato i suoi sogni di avere una vita normale), si è riscoperta di nuovo usata come un mero oggetto per permettere ad un'altra persona di raggiungere il suo scopo, ed in questo caso parliamo di Giorno. In più si aggiunge che il sogno di Giorno è costato la morte di Bucciarati, Abbacchio e Narancia.
Forse la più grande incomprensione deriva dal fatto che Giorno non abbia spiegato abbastanza come fosse anche il sogno di Bucciarati quello di togliere la droga dell'Italia, in quel caso giustificando il loro incontro e la loro sorte come un tragitto congiunto che è stato infausto per Buccarati, e fortuito invece per Giorno. Forse da come l'ha spiegato la prima volta può sembrare che abbia manipolato Bruno per farsi aiutare, ma noi lettori sappiamo come lui avesse idee contro la Passione dell'epoca già radicate da tempo. Anche Giorno lo sapeva, anzi, è stato il primo a notare il senso di giustizia di Bucciarati nel loro primo scontro.
Che trip incredibile, mentre leggevo la parte in cui Elena parlava del collega di suo padre poliziotto mi è venuto un colpo credendo si potesse trattare di Abbacchio a causa della sua backstory, ma poi rileggendo la causa della morte del padre nel capitolo 6 viene menzionata una retata contro i pusher. Mamma mia, che colpo di scena sarebbe stato.
Il fulcro del capitolo è senza dubbio il confronto tra Giorno e Tris. È stato molto bello leggere lo sfogo di Giorno, perché mi ha fatto riflettere che, nonostante i jojo protagonisti ne passino di cotte e di crude, non li si vede quasi mai crollare psicologicamente.
Vediamo un Giorno denudato della sua corazza, (la parte che secondo me ha ereditato da Dio e che gli permette di essere freddo e calcolatore) esponendo un lato che è inconfondibilmente Joestar: il suo cuore bruciante per tutto il dolore che deve patire per sconfiggere il male e compiere il bene, consapevole che la sua crociata è lungi dal finire e lui non può semplicemente mollare: non può farlo per non deludere chi c'è stato, chi c'è e chi ci sarà.
Hai dipinto perfettamente il Giorno originale, di inizio Vento Aureo, quello che vide Kokichi e che gli ricordò di Josuke, Jotaro e Joseph. Hai rappresentato un Giorno... Joestar.
Sono stato contento di veder finalmente ricordare anche Abbacchio e Narancia, ammetto che se proprio in un capitolo come questo non fossero stati menzionati ci sarei rimasto male.
Sulla riflessione finale mi trovi d'accordo, perché credo che Araki abbia tagliato molto di Giorno in Vento Aureo, lasciando un concept stupendo (questo ragazzo che, come Dio ha un'ambizione che lo spinge a voler cambiare il mondo ergendosi in cima, ma che come Jonathan ha a cuore gli indifesi e la giustizia), glissando completamente su un'evoluzione del personaggio. E vabbè, sotto questo punto di vista Araki è così, o lo odi o lo ami per i suoi protagonisti che raramente cambiano nel corso della storia (il migliore in questo caso è Johnny per me, ma sono curioso di vedere per Jodio).
Detto ciò, veramente tanti complimenti per questo capitolo che, a parte qualche errore (i "gli" che dovrebbero essere "le" se riferiti a Trish) è stata una tappa necessaria dopo aver esplorato vari personaggi nuovi, in quanto mancava un un approfondimento su Giorno.
Immagino che dopo aver preparato così bene il terreno, da adesso in poi le cose si faranno serie.
Alla prossima!

Recensore Veterano
11/05/23, ore 03:10

Rieccomi a recensire! Che brutto: mi manca poco e sono in pari con la storia, era così bello all'inizio avere più di una decina di capitoli da recuperare.
Veramente carina la parentesi su Giorno che si rivela, e della fissazione di Fugo di infilzare le persone con le forchette, così come la mia previsione rivelatasi corretta (ovvero che Marco e Alice inizialmente non si sarebbero uniti a Passione in quanto mafia). Alla fine è un po' à la One Piece, come detto nella scorsa recensione: i mugiwara non si uniscono alla ciurma tanto perché vogliono diventare pirati, ma più per amicizia verso Rufy e perché credono nel suo sogno. Vabbè, perdona il momento fan di OP, ma dal mio nick ce lo si poteva aspettare.
Ammetto di aver sentito poco il momento di cambio d'idea dei due, forse perché è stato un po' oscurato dalla scenetta comica di Giorno che si rivela boss. Avrei preferito leggere un po' più di pensieri di Marco e Alice, perché invece se si leggono solo i dialoghi essenzialmente fanno "no non entro in Passione... ah sei tu il boss... ok ci sto"
Comunque sia è stato molto interessante il passato di Augusto Zeppeli, con diverse chicche, tra cui: la citazione a Giorno bambino (che detto così somiglia a Gesù bambino) che mente per salvare il mafioso, e (credo) l'indovino che legge il destino di Diavolo ad Olbia.
Si è parlato tanto della maledizione degli Zeppeli in questo capitolo, ma senza entrare nello specifico, quindi immagino dalle parole di Marco "non so se morirò per Giorno", che si tratti di una canonizzazione di quella maledizione che Caesar aveva ipotizzato: ovvero che gli Zeppeli fossero destinati a morire per i Joestar.
Quindi spezzare la maledizione vorrebbe dire non morire più a causa dei Joestar?
Non mi sento molto sicuro, perché la veggente parla di maledizione riferendosi alle morti del fratello, del padre e del nonno di Augusto, ma solo due su tre di loro sono legate ai Joestar. E nemmeno Livio è morto a causa di un Joestar, bensì si è sacrificato per salvare i suoi figli.
Quindi alla luce dei fatti le cose sono due: o gli Zeppeli sono destinati a morire in modo atroce per salvare qualcun altro, oppure a generazioni alterne muoiono per i Joestar.
Non sono un amante delle cose dette in modo troppo didascalico, però sento che viene dato per scontato il fatto che la maledizione sia stata chiara e facilmente concepibile, quando invece ci sono delle imprecisioni che ne intaccano l'affidabilità assoluta. O mi sono perso qualcosa io.
Comunque sia, è un bel capitolo di transizione e che credo ultimi l'approfondimento sugli Zeppeli di questa fanfiction, o almeno la loro introduzione. Immagino che con le informazioni apprese sulla Carboneria passeranno presto all'attacco, piuttosto che farsi sorprendere di nuovo.
Alla prossima!

Recensore Veterano
09/05/23, ore 12:48

Ehilà, rieccomi a recensire!
Con la questione scontri finita, è il momento per i ladri fantasma e la gang di, finalmente, chiarirsi. Adoro che Giorno abbia dovuto specificare il suo nome.
È stata molto interessante (e importante ai fini del wordbuilding) la spiegazione dell'Ombra, legata alla storia del padre di Marco e Alice. Tra l'altro è molto plausibile, essendo avvenuta in un forte periodo di lotte mafiose intestine, cioè dal secondo dopoguerra fino agli Anni di Piombo. Non a caso la Guerra del Tirreno, per come è descritta e per il periodo, può ricordare le stragi di mafia di inizio anni novanta.
Comunque la mia memoria non ha fatto cilecca e mi sono ricordato che l'Ombra fosse già stata nominata, più precisamente nel Cap.4, in quanto un "ex-membro" è stato una vittima di Marco e Alice.
Carinissimo il dettaglio di Alice e Marco che hanno preso ispirazione dai loro fumetti preferiti. Come avrai potuto notare anche dalla scorsa recensione, vado pazzo per queste associazioni tematiche, comunicano molto di un personaggio sui suoi gusti senza spendere troppe parole inutili.
Non so perché, ma i poliziotti e la stampa napoletana che trasformano Harley Queen e V in Arlecchino e Pulcinella mi ha fatto tornare in mente un'immagine cursatissima di una pizzeria a Napoli che aveva come logo Spiderman con la maschera di Pulcinella e la pizza in mano. Terrificante.
La domanda finale come cliffhanger è abbastanza spiazzante, perché è da un po' che mi chiedo cosa risponderebbero i due alla richiesta (che avevo già previsto) di Giorno (molto alla One Piece maniera). Non sono sicuro della risposta, perché comunque la neo-Passione non è composta solo da Giorno, Mista e compagnia bella, ma anche da ex sottoposti di Diavolo che hanno commesso azioni presumibilmente condannabili da Marco e Alice, che già hanno dichiarato di odiare la mafia in sè, come concetto. Immagino che se la neo-Passione fosse un'organizzazione di vigilantismo accetterebbero senza problemi, però in questo caso mi viene il dubbio che i ragazzi possano dire "sì, ma solo per fermare la Carboneria", piuttosto che diventare associati a tempo pieno.
Detto questo, lo scoprirò nel prossimo capitolo, che non vedo l'ora di leggere.
Questo mi è piaciuto, perché nonostante fosse breve era pieno di contenuto, sia a livello di background narrativo che di introspezione di Alice e Marco (e ci ha anche fatto notare come, cadute le maschere, alla fin fine trovino simpatici Giorno e compagnia).
Complimenti. Alla prossima!

Recensore Veterano
04/05/23, ore 12:44

Rieccomi qua a recensire!
Apprezzo il dettaglio che entrambi gli stand di questi nemici siano canzoni dei Beatles, e devo dire che tutto mi aspettavo dall'Eleanor Rigby di Gallo, tranne che servisse per torturare psicologicamente l'avversario.
E finalmente veniamo così a scoprire la backstory di Marco (e Alice), la quale, molto in stile Parte 5, parla di come le loro vite siano state cambiate per sempre dalla criminalità. Anche se, a differenziarli dai nostri eroi della Gang, non hanno scelto una strada così oscura e contorta come scorciatoia, o come un modo per fuggire dalla miseria: la Carboneria è entrata di prepotenza nelle loro vite, credo a causa di motivi di pizzo o comunque per un rifiuto da parte di Livio Zeppeli di aggregarsi a loro (non penso ci siano motivi più profondi, mi piace credere che sia tutto colpa della banalità del male di assassini che hanno tolto le vite di persone oneste semplicemente perché potevano farlo). Ed è proprio la vendetta a rendere Marco e Alice dei bersagli per niente facili, e che anzi dà loro la forza di sormontare gli assassini dei loro genitori (o meglio, l'assassino al singolare, dato che questo Aldo Rossi non è presente al momento, ma sospetto che ora che Marco ne ha appreso il nome non tarderanno a risolvere la questione).
Bellissimo il colpo di scena dello Stand autonomo di Marco (che tra l'altro come Alice è ispirato ad una canzone dei Nirvana, altro stupendo dettaglio tematico che adoro), e riflettendoci, contro Eleanor Rigby è l'unico Stand che può essere efficace: Sex Pistols ha bisogno che Mista prema il grilletto per sparare almeno un proiettile, Gold Experience e Lithium non hanno abbastanza raggio d'azione e Purple Haze potrebbe solo attivarsi per uccidere Fugo assieme a Gallo.
L'introduzione di Cacio e Pepe è stata sublime, mi è piaciuta davvero tanto e in poche righe hai già introdotto benissimo i personaggi, facendomi venire una voglia matta di vederli in azione. Ora che ci penso però sia in parte 5 che in questa ff è molto comune vedere dei mafiosi agire in coppia lol. O che combattano separatamente, come Prosciutto e Pesci, o Sale e Zucchero, o assieme come Tiziano e Squalo, e Secco e Cioccolata.
Dopo questi scontri individuali di Diavola e Gallo sono curioso di vedere due poteri Stand combinati, e forse sarà il caso di questi fratelli con gli "occhi del diavolo".
Mi è piaciuto davvero tanto questo capitolo, per quanto breve e sintetico ha speso, secondo me, il giusto numero di parole per concludere questo arc e predisporre il terreno per dei cambiamenti, come ad esempio l'alleanza di Marco e Alice alla gang di Giorno (non voglio già dire alla neo-Passione, dati i sentimenti anti-mafiosi dei fratelli Zeppeli).
Alla prossima!

Recensore Veterano
02/05/23, ore 11:22

Heila, rieccomi a recensire!
Nello scorso capitolo ci eravamo lasciati con venti di tempesta, lo scontro imminente.
Non la vedo bene per la Carboneria, a meno che non abbiano qualche asso dalla loro.
Una volta confermato che i nomi di Testa d'uovo e Mefistofele siano Gallo e Diavola, mi sono ricordato che sono già stati menzionati nel capitolo 2 dal boss Carbonara. Tra di loro c'era anche un certo Cacio, ed erano stati incaricati di interrogare tre ex membri di Passione che avevano incontrato Giorno (la mia ipotesi è: Zucchero, Sale e... bho, sono tutti morti gli altri nemici affrontati in Vento Aureo). È sicuro che abbiano riconosciuto la gang, però strano che li abbiano etichettati solo come "sgherri di Passione", quando davanti a loro c'era il neo-boss.
Comunque sia, lo scontro tra Diavola e e Alice mi è piaciuto. Non hai tirato troppo per le lunghe, e c'è stato un alternarsi di colpi di scena da entrambe le parti. Certo, avrei preferito maggiore strategia da parte di Diavola, visto che il suo Stand era capace di controllare l'acqua e l'unico utilizzo di questo potere è stato "lol anche io posso camminare come gesù".
La chicca è però stato il frangente di riflessione di Alice sulla necessità di uccidere ancora, ilbquale è staton abbastanza originale nel modo in cui si è risolto: di solito questi momenti "lo uccido o non lo uccido" sono un'esitazione che risulta in un qualche errore fatale, e invece Alice ha razionalmente capito che deve continuare ad uccidere per restare viva. Certo, vedremo in futuro se le conseguenze di questa scelta la porteranno lungo un percorso oscuro, similmente a Johnny Joestar, oppure se la sua giusta motivazione la farà sentire giustificata, alla Giorno maniera.
Fiuto una ship con Mista, ma non dico altro per non portare sfortuna alla coppia.
Molto carina la particolarità della nebbia che teletrasporti dall'altro lato chiunque provi ad avvicinarsi. Credo che si tratti dello Stand di Gallo, perché la mia teoria è che il lupo capace di azzannare gli Stand sia, per l'appunto, lo Stand di Marco. Ma penso proprio lo scoprirò nel prossimo capitolo.
In chiusura: sì, è proprio vero, descrivere gli scontri è proprio difficile. Io mi sono approcciato ad EFP leggendo fanfiction in cui c'erano quasi solo scontri e battaglie, e per anni ho scritto anch'io solo quelle. Per un periodo di due anni mi sono dedicato ad una storia che non ne aveva nemmeno uno, perché mi ero ormai stancato di quel genere... e ti dirò, alla fine mi mancavano.
Sicuramente è difficile voler imitare lo stile di scontri di Jojo, perché Araki con quest'opera ha definito cosa sono davvero degli scontri strategici, più di cervello e meno di spettacolarizzazione dei poteri, nel campo dei battle shonen. Però, per il tuo stile di scrittura non devi temere di scrivere qualcosa di brutto o noioso.
Sono curioso di leggere il prossimo capitolo. Alla prossima!

Recensore Veterano
29/04/23, ore 16:44

Eccomi tornato a recensire.
Questo capitolo inizia in medias res, e ciò mi piace. Risparmia molti preamboli e salta subito alla summa delle indagini.
"Mille bolle blu" è un nome sia molto indicato per una lavanderia, ma anche per un locale di gestione Zeppeli.
Che ridere il fratello 80enne di Caesar che ancora lavora e non va in pensione, però è al contempo un personaggio che mi ispira dolcezza. Penso sia perché mi ricordi Caesar, ed anche perché rappresenta un legame ad una storia passata. Mi viene da chiedere cosa si direbbero Joseph e lui, o se magari in passato si sono incontrati (per il funerale di Caesar, ad esempio).
Molto simpatica la scena del test ad Alice, apprezzo la sua poker face (che per un attimo mi ha fatto dubitare che fosse proprio lei Harley), ma anche Giorno e Fugo che sfottono Mista, e anche la professionalità di questo ristorante in cui solo se ti strozzi puoi avere una bottiglia d'acqua.
Un po' sbadata Alice per non essersi accorta per quasi un mese di aver perso il suo ciondolo.
Comunque abbiamo avuto la conferma sulla storia degli Zeppeli, e un minimo di insight su ciò che è successo post-Caesar a questa famiglia. Mi chiedo cosa possano aver rubato alla Carboneria, e in generale cosa ci facciano Marco e Alice con i documenti rubati alla mafia.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo per vedere un po' di azione.
Alla prossima!

Recensore Veterano
27/04/23, ore 11:42
Cap. 9:

Ciao, rieccomi a recensire.
Scopriamo cosa è successo a Fugo, il quale come sappiamo è facilmente irascibile. Anzi, ce lo ricorda lui scagliandosi contro l'ottantenne Joseph con un intento omicida che neanche quando stava affrontando Illuso. Mi ha fatto ridere questo siparietto, anche se Joseph non è stato particolarmente spiritoso e carismatico come suo solito (e io sono uno che adora Joseph in parte 4, ormai mezzo sordo ma che comunque è un bonaccione), però mi rendo conto che per reinventarsi maestro Hamon non potesse essere troppo rimbambito.
E a proposito... yes! La mia teoria è stata confermata. Avevo ipotizzato che dopo il colpo di Harley e il dolore rimasto nel torace di Fugo, quest'ultimo avrebbe potuto sviluppare le Hamon. Certo, mi ero immaginato che l'effetto del colpo fosse quello che invece Joseph ha causato in questo capitolo (similmente al primo incontro tra Jonathan e W.Zeppeli), ma invece era un effetto negativo, che ha però portato alla soluzione di Joseph. Quindi, anche se non nel modo in cui mi ero aspettato, alla fine Fugo ha sviluppato le Hamon. Sono molto contento di averci visto lungo, e anche che ora Fugo possa essere più versatile in combattimento.
La spiegazione sul fattore ereditario è plausibile, ma mi porta a ripensare ad Harley e V, e a una possibile discendenza dagli Zeppeli (dopotutto Caesar aveva molti fratelli e sorelli, ipoteticamente sopravvissuti alla guerra).
Che tenero Polnareff che rimane in America per un po'. Aspetta, ma "per un po' " vuol dire che poi torna, vero? E come torna, da solo in aereo? Che tenerezza...
La posizione presa da Giorno rispetto a suo padre la trovo molto in linea con i valori del personaggio (dopotutto ha senso che uno che non tollera le droghe difficilmente possa tollerare un omicida di massa), e come immaginavo Jotaro voleva per l'appunto verificare la sua rettitudine morale.
Mi è piaciuto molto che nel finale i protagonisti si siano rivelati abbastanza intelligenti da saltare subito a conclusioni verosimili, risparmiando dei ragionamenti che per noi lettori sarebbero potuti essere troppo noiosi, perché alla fine l'indizio era nascosto così tanto in bella vista che non merita chissà quale "momento di rivelazione del plot twist". Immagino che per quelli ci sarà tempo, ma giustamente che gli Zeppelli possano essere sopravvissuti tramandandosi le Hamon è un po' il segreto di Pulcinella, a questo punto.
Bene, come da titolo del capitolo, abbiamo ottenuto delle risposte sia noi lettori che i personaggi (i quali erano ovviamente all'oscuro di certi eventi, che solo leggendo l'opera nella sua interezza si possano conoscere), e questa sua doppia funzione è stata molto intelligente e ben sfruttata.
Sono curioso di vedere il proseguo delle indagini, magari con il confronto diretto con gli Zeppeli(?).
Alla prossima!
P.S: Poco prima di inviare la recensione ho avuto un'illuminazione su qualcosa che alla fine era nascosto sotto i miei occhi da diversi capitoli ormai. La ricomparsa delle Onde Concentriche non può essere un caso, e nemmeno mero fanservice per diversificare i combattimenti da dei comuni scontri Stand (anche perché non avrebbe senso, dato il potenziale di originalità e diversificazione praticamente infinito degli Stand). E magari anche il riesumare eventi passati legati a vampiri (DIO) e i Pillar Men, potrebbe trattarsi di un foreshadowing per nuove avversità che i nostri protagonisti, con il riscoperto potere delle Onde, dovranno fronteggiare.
Nella novel di Fugo questo potenziale viene appena sfiorato, aprendo e chiudendo in due capitoli una parentesi veramente dimenticabile. Chi sa, sa. Non credo sarà questo il caso, le Hamon mi appaiono proprio come una pistola di Čechov pronta a fare fuoco.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]