La leggenda dei Sacri Guerrieri di Atena rivive quando gli artigli del Male si allungano sulla Terra...
Ma se il Male non ci fosse, cosa ne sarebbe dei combattenti della speranza e della giustizia? In che modo la forza del Cosmo potrebbe plasmare il mondo? E una forza simile sarebbe pronta alla comparsa di una vera minaccia?

(Storia in fase di riscrittura).
Autobiografia dell'unica Sacerdotessa sopravvissuta alla Guerra Santa del XVIII secolo.
Una confessione estremamente intima e confidenziale. Duecento e passa anni di legami distrutti, di compiti ingrati e di attese.
Nei suoi diari, Arwen ripercorre la sua vita da Sacerdotessa passo dopo passo, senza tralasciare il più macabro dettaglio, mettendo in evidenza cosa comporti davvero questa esistenza: pochi meriti e ammirazione, ma molto orrore e troppi sacrifici.
Prima e unica donna a indossare un'Armatura d'Oro, la sua vita si intreccerà con quella di più Cavalieri e di uno Specter, fino alla nuova generazione di guerrieri, che sarà suo compito guidare verso la vittoria.
- Lost Canvas + Serie Classica -
(Ipermito modificato. Presenza di Tematiche Delicate).

"Elizabeth aveva visto tanti avvenimenti nei suoi ventiquattro anni di vita.
Aveva visto un re dietro l’altro salire al trono.
Una stirpe estinguersi…
Una religione cadere in ginocchio dinanzi ad un’altra.
Quella religione che, ormai, la gente catalogava come “Antica”…
“Eretica”. [...]
Non poteva più vedere le guardie, armate fino ai denti, setacciare le strade a passo di marcia, pronte soltanto per picchiare a sangue i poveri malcapitati che pregavano le Antiche Divinità per la salvezza.
Aveva visto per troppo tempo i suoi concittadini legati a pali massicci, con la schiena pronta per accogliere le frustate punitive.
Cinque se aveva pronunciato il nome di una delle divinità.
Dieci se aveva detto una preghiera.
Quaranta se aveva raccontato un mito antico...
La morte se non abiurava."
Rating aumentato a causa dei contenuti forti.

"Estraneo al tuo corpo, accecato dall'esplosione, volgi il volto al così vicino firmamento. E ti prepari a manovrare la tua pesante marionetta."
[Reiner!centric];[Spoiler!capitoli 84-97]

come sarebbe vivere nel villaggio di manigoldo? conoscere la sua famiglia? e se non fosse stato distrutto quel luogo ma solo danneggiato? ecco secondo me come sarebbe.

Dodici storie. Brevi. Frammentarie. Oscure. Malate. Che di tutto si può dire dei Berserker di Ares, ma non che siano delle brave persone.
Shibari (Hikaru di Black Virgo)
Pornography (Étienne e Emmanuelle di Black Gemini)
Panic! (Michele di Black Capricorn)

“Fammi sentire il suono dei miei soldi che vanno via.”
L'amore è un capriccio: si paga caro; la nudità non è solo una questione di pelle scoperta.
Storia su una prostituta che dice la verità e su soldi che non riescono a nasconderla.

“Sai, a cosa stavo pensando…?”
L’altro scosse la testa un po’ sorpreso
“Che l’ultima cosa che gli ho detto è stata ‘a domani’ ”
Non dovette nemmeno chiedere a chi si stesse riferendo, lo sapeva fin troppo bene.

Il passato di Manigoldo, dalla prima volta in cui vide un'anima al suo incontro con Sage, da Messina ad Atene, passando per la solitudine, i sogni, il fato, la morte, l'amore.
La giovinezza del discolo destinato a diventare l'uomo che incatenò Thanatos è un valzer tra piccoli e grandi drammi, vissuti sempre con la leggerezza e l'ironia che lo contraddistinguono.
E anche l'incredulità per ciò che il fato scelse di riservargli.
"Ancora non ho capito quale concatenazione di fatti mi abbia portato alle soglie della Quarta Casa, né che cosa ci faccia io qui.
Come per ogni cosa, però, ne prendo atto.
A volte prendo in giro la mia armatura: mi ci siedo davanti a gambe incrociate, e le chiedo: “Ma a te, chi ti ha voluta?”
Penso che lei mi sorrida in qualche modo, ma non so che espressione sia, se di benevolenza o di beffa.
Le sorrido anche io, di gratitudine o imbarazzo. Ma non posso fare a meno di pensare quanto cara mi sia costata."

Una notte all’anno gli spiriti demoniaci tornano sulla terra per catturare gli uomini, e gli angeli si ergono a loro difesa per impedire ciò. Ma se questa volta, gli angeli stessi, fossero il bersaglio dei demoni?

-E il precedente Cancer, vecchio? Dov’è? –
Sage sorrise aspettando che Manigoldo arrivasse alla risposta. Si occupò personalmente di educarlo alla cultura e alla lotta. Ma non lo cambiò mai perché lo vedeva perfetto così com’era. I mesi passavano, e poi gli anni, e considerava sempre più Manigoldo un figlio. Lo adottò ufficialmente. Il futuro cancro non lo sapeva ma poteva intuirlo. Era un legame non certo segreto ma neppure manifestato. Lo sapevano e basta. Certo era che, nonostante si fosse addolcito in fondo al cuore, Manigoldo restava una peste. Era normale sentire un qualche urlo del gran sacerdote la mattina. Il nome dell’allievo divenne molto famoso… Eh già, il vecchio non si risparmiava mai un intonato e possente…
-MANIGOLDO!!-

{One shot collegata alla long-fic "La Vera Storia Di Una Guerriera - Arwen"}.
Uno sguardo sul passato di Niedda della Lince : l'infanzia trascorsa con Manigoldo in un piccolo borgo siciliano, il ritrovamento da parte del Gran Sacerdote, la crescita, fino ad arrivare al suo primo amore e alla malattia.
"Niedda si lasciò andare, grata, e poggiò la testa sulle ginocchia dell'unico padre che avesse mai conosciuto.
- Sono felice di averti seguito".

{One shot collegata alla long fic "La Vera Storia Di Una Guerriera - Arwen}.
Sono passate poche ore dalla partenza di Arwen per il Santuario, dopo aver passato sei mesi sull'Isola di Kanon, e Deuteros si ritrova da solo a pensare alla sua allieva.
Cosa prova per lei?
Se volete scoprirlo, entriamo insieme nella sua mente e anneghiamo in un mare di introspezione.
"Mi chiedi se ti amo, Arwen? Non farlo mai, perché non saprei cosa risponderti : l'amore è qualcosa che pensavo mi fosse precluso. Tu hai sconvolto la tranquillità piatta e l'oscurità sicura della mia vita, e non potrò mai perdonarti per questo".

Il fumo denso della sigaretta saliva al cielo lentamente.
La notte scura, di quell’indaco marcato, rendeva le stelle iridescenti e fredde.
La luna era scomparsa, nera come un disco vuoto, una mancanza necessaria.
Lei socchiuse gli occhi bistrati, lunghi e scuri, come quelli di un gatto.
Le labbra rosse e lucide avevano lasciato un segno sul filtro bianco e sottile.