[Scritta per la tredicesima edizione del p0rnfest]
Nell’aria sente aleggiare un profumo di violetta, di menta e di erba appena tagliata. È un odore delicato, dalle sfumature dolci e frizzanti, eppure gli sembra di sentirlo quasi sulla punta della lingua, penetrante e forte abbastanza da mischiarsi al fetore marcescente del sangue e a quello salmastro di sudore.

[The Witcher]
“Jaskier” lo chiama Geralt. Il richiamo fa registrare un lieve tentennamento nel passo dell’altro, ma la camminata non si arresta: Jaskier non sembra volersi fermare.
Perché sta bene senza di lui. Perché non ha bisogno di lui.
Eppure racconta ancora le sue storie. Eppure Geralt lo ha appena salvato. Eppure---
“Jaskier---”
Jaskier si ferma. “Cosa?” sputa fuori. Alla fine, si volta. L’esasperazione risuonata nel suo tono è la stessa impressa nei movimenti delle sue membra. “Jaskier cosa, Geralt?”
[post S1] [pre-slash] [Geralt/Jaskier]

[Scritta per la tredicesima edizione del p0rnfest]
Dal piano inferiore arrivano i canti e le risa della locanda. Suoni di posate, di piatti e di bicchieri che picchiano sul legno duro.
È piacevole, un sottofondo vivo e caloroso. Può vederne i colori e sentirne i profumi da lì, chiusi nella loro piccola stanza.
Jaskier inizia a passare l’unguento sui bordi slabbrati della ferita. Le sue dita lunghe sfiorano appena lo sfregio gonfio e violaceo, e Geralt è appena più rilassato sotto di lui.

Flashfic a tematica Hannigraham tradotte per mio diletto e per il piacere di chiunque le preferisca alla versione originale. Il titolo è una citazione della serie, “delicatezze rare ma dissolute.” Bon Appétit.

La goccia che fece traboccare il vaso - o, per meglio dire, il calice - fu una minuscola lacrima di Barolo che, quasi incurante della gravità, decise di abbandonare il bordo di cristallo del bicchiere ben stretto tra le dita affusolate del demone Crowley per finire al centro esatto della guancia sinistra dell’angelo Aziraphale, in piedi – impettito in modo goffamente delizioso - a pochi passi da lui.

Eruri | Canonverse | pre Shiganshina arc
"Levi strinse la presa, fino a sentire sotto i polpastrelli le pulsazioni del comandante.
Sei un fottuto stupido, Erwin Smith. La tua curiosità ti porterà dritto all’Inferno. D’altronde, ai demoni non è concesso il paradiso.
Come credi possa sopravvivere, senza di te, il Corpo di Ricerca?
Come credi possa sopportare, io, l’idea di perderti?
Non tutti siamo stati così bravi da relegare totalmente i nostri sentimenti in un cassetto e dimenticarci la chiave."

Un uomo si può sentire solo, naturale, ma come ci si può sentire ad aver perso chi ti faceva sentire importante; abbandonato.
-ATTENZIONE-
BL sconsiglio la lettura a tutti quelli che non apprezzano lo Yaoi [boyxboy]

Crowley sorrise, la bocca ancora premuta contro quella di Azraphel. Era stato necessario arrivare ad un soffio dalla fine del mondo, ma aveva sempre saputo che, prima o poi, quelle labbra sarebbero state sue... insieme a tutto il resto.

-Non posso...-sospira.
-Non puoi fare cosa?
[…]
-Questo!

"[...] quel che lo preoccupava di più era tutto ciò che riguardava strettamente lui, qualcuno che dal non provare niente si era ritrovato quasi all'improvviso a poter provare tutto. Le volontà, le inclinazioni, i desideri e le preferenze che Connor sentiva nei confronti di Hank erano costantemente motivo di infinite domande di un remoto lato della sua coscienza, alla ricerca del preciso, specifico concatenarsi di avvenimenti che lo spingesse a voler ricercare continuamente la sua vicinanza, o a voler muovere lentamente, così come stava facendo proprio adesso, le mani lungo il suo corpo.
{HankCon} {O meglio... ConHank}

Una semplice idea: un matrimonio forzato e un mondo magico un po' vittoriano.

Una RK900Gavin che più self-indulgent di così non si può.
- E questo per dimostrarmi cosa? Che sei meglio di me, sei sicuro? - una provocazione impastata gli scappò dalle labbra, senza mai, mai osare allontanare gli occhi dal viso dell’androide sopra di lui. C’era qualcosa di ridicolmente eccitante nel vederlo così, capelli sfatti, occhi socchiusi e bocca serrata nel tentativo di non gemere, nonostante fosse evidentemente solo decisione sua se i suoi recettori erano ancora accesi e funzionanti.

Il suo corpo si scosse senza che riuscisse a controllarne i muscoli, i suoi polmoni artificiali si contrassero e un soffio d’aria l’asciò le sue labbra. Gli sfuggì un lamento, un singhiozzo.
Sumo mugolò nuovamente ai suoi piedi, allarmato, e in quel momento la porta dell’ingresso di aprì.
16 minuti e 13 secondi; Hank era di ritorno dalle sue compere.
Leggendo un libro, Connor inizia a piangere.

{ Eruri Nsfw Week 2016 | Day 3: Post-Canon }
“Pensavo al passato.” Rispose con voce bassa, pacata.
Erwin chiuse un istante gli occhi, facendo un breve diniego col capo mentre un sospiro lasciava le labbra; li riaprì, più dolci e mesti.
“Non farlo. E’ qualcosa che non c’è più.”
Abbassò lo sguardo, Levi, sentendo la bocca dell’altro abbassarsi e baciargli uno stralcio di pelle sotto l’orecchio, proseguendo fino alla guancia.
Chiuse gli occhi. Quella vita non esisteva più, ciò che erano stati non erano più.

Piccole storie a base Hannigram, condite con tanta dolcezza slash e aromattizzate all'angst. Perchè Hannibal e Will sono ancora vivi
In presenza di spoiler per la terza stagione, avvertirò sempre all'inizio del capitolo xD
(Hannigram)