"Per iniziare, ogni partita necessita che i pezzi vengano disposti sulla scacchiera. I bianchi da un lato, i neri dall’altro. I bianchi muovono per primi."
.
"Spesso si dice che le cose vanno come devono andare. Che seguono un'immateriale volontà superiore. Eppure questa è solo una parte della verità. Una pennellata, un ritocco sporadico nel complesso dipinto dell'universo; un piccolo aggiustamento strategico sulla scacchiera del mondo."
.
Crowley e Aziraphale fanno i conti con le loro scelte, mentre il mondo si prepara al Secondo Avvento.
Tentativo parecchio personale, e decisamente più drammatico, di proseguire la storia da dove si è interrotta, immaginando la trama di un'eventuale terza stagione.
[spoiler seconda stagione / tematiche delicate]

Un racconto di sole e un racconto di pioggia.
Forse esitazione. Forse dolore. Sicuramente amore.

ATTENZIONE: Contenuti sensibili, se siete facilmente impressionabili forse non fa per voi.
Aziraphale è un libraio squattrinato di mezza età gentile e disilluso. Proprio nel momento in cui la sua vita sembra impantanata in una quiete esistenziale statica e insipida, fa il suo ingresso nel negozio un uomo misterioso e avvenente: Crowley.

La nave spaziale in crisi non è mai atterrata su Tatooine. Qui-Gon non ha mai scoperto e liberato Anakin. Dieci anni dopo Obi-Wan, appena diventato Jedi, durante la sua prima missione da solo, trova un giovane schiavo con un'enorme influenza nella Forza.

«Quindi-» iniziò Aziraphale, e Crowley lo osservò mentre si torceva le mani. La fronte era aggrottata, come se stesse cercando il modo adatto per iniziare.
Crowley sospirò e si sporse per versarsi un altro bicchiere di vino.
«Ah, ne parleremo davvero?» la domanda apparì più come un’affermazione. Appoggiò il gomito sul bracciolo del divano e ci fece ciondolare il capo. «Va bene. Diamoci dentro. Chiedi.»
«Non essere così drammatico.» replicò Aziraphale, e Crowley sibilò un lamento, sottolineando, di grazia, quanto ancora potesse esserlo.
__
Due volte in cui Crowley riscopre i piaceri della carne e una in cui ricambia il favore.

Queste piccole OS su Anakin e Obi-Wan partono da un'iniziativa pensata da GladiaDelmarre e Martina, che hanno scelto dieci parole + un bonus da usare entro maggio come prompt per storie e disegni.

Il dio dell’inganno si guardò attorno: la foresta, innaturalmente silenziosa, quasi priva di colore – se ne accorse solamente in quel momento – li avvolgeva con i suoi alberi familiari, con i rami scheletrici che schermavano la poca luce esistente. Non c’era alcuna fessura, nessuno strappo a indicare una cesura tra i due mondi.
“Dov’è?” mormorò Loki.
“La sentirai.”
“La vedrai.”
Tutta la conoscenza e l'astuzia del mondo non bastano a raggiungere e a oltrepassare il Valgrind, il magnifico cancello oltre cui si estende il Valhalla. Non è detto che basti nemmeno morire in battaglia. Per chi non riesce a trovare la via, il destino è quello di rimanere in un limbo, come uno spirito errante.

L'ultima trovata del dio degli inganni, stavolta, è davvero terribile.
Costringere Sigyn a sposarlo facendo leva sulla disperazione della ragazza, trascinandola con sé in una serie di intrighi politici e oscure vicende che la condurranno fino a Jotunheim. Ma niente è come sembra quando c'è Loki di mezzo, nemmeno un accordo politico.
“È Loki, zia.” [...] Una frase capace di condensare, solo ripetendo il nome del suo futuro marito, l’essenza stessa di tutti i problemi, le incertezze e le complicazioni che quell’uomo beffardo si tirava dietro e in cui avrebbe finito per trascinare anche lei.
La ragazza fuggì il suo sguardo. “Devo sposarlo. Non ho scelta. È un non lo so,” cedette. “Credevo che i matrimoni tra persone di rango dovessero avvenire per interessi politici, più che per amore.”
Dal cap. 5: Loki, dietro di lei, l’ammirò soddisfatto, mentre le sue dita eleganti le sfioravano la vita stretta, cui l’abito presto avrebbe aderito come una seconda pelle. Alla ragazza sfuggì un sussulto [...] “Delusa? Hai sposato il dio dell’inganno, del resto. Che ti aspettavi?"

Sherlock e John indagano su alcune sparizioni riguardanti dei fotomodelli, infiltrandosi sotto copertura e cacciandosi ben presto in grossi guai.
JOHNLOCK con accenni MYSTRADE
First!kiss
First!Time
Virgin!Sherlock
Beard!kink
Military!kink

"La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda."
A volte, quello che perdiamo è ciò che ci è più caro.
Una raccolta di momenti che Aziraphale ha dimenticato, e altri...
*
Indice
1. Pensi possano sentirci?
2. Se non la smetti giuro che ti strangolo.
I. Primo Interludio
3. Qui. Adesso.
4. I tuoi capelli sono così soffici
5. Lasciami i segni.
II. Secondo Interludio
6. Flessibilità
7. Lasciati stringere
8. Corsetto
9. Il silenzio è d'oro
III Terzo Interludio
10. Non ti muovere
11. Non fermarti
12. Spogliati
13. Sai di buono
14. Firenze
15. Dance dance dance
16. Pioggia
IV Quarto Interludio
17. Il sogno
18. Senza di te
19. Riccioli fra le dita
20. Happy new year
21. Lingerie
V Ultimo Interludio
22. L'ultimo giorno...
23. ... del resto della loro vita.

Raccolta partecipante alla "Challenge delle sei coppie" , indetta da GiuniaPalma/Lady Palma sul forum di efp".
1 - Johnlock: Dignità, si disse.
John aveva il fiato corto, come se avesse corso. E in effetti così era stato. Raggiunse Sherlock, cercando di sistemarsi la cravatta, sperando che non volesse ucciderlo.
«Eccomi», ansimò. «Quanto ho fatto tardi?»
«Ventidue minuti, circa», rispose Sherlock, continuando a non guardarlo. «Come ti è venuto in mente di arrivare in ritardo proprio oggi?»
2 - Sherlolly: «Già di mio non vorrei essere qui. Se poi hai anche quell’espressione funebre è ancora peggio», dichiarò Sherlock Holmes con la sua solita indelicatezza.
3 - Euriarty: Lui le sfiorò il collo con le dita e respirò ancora una volta – non gli bastava mai quell’odore, mai – il profumo sui suoi capelli, il profumo di un vento pericoloso e mortale, che magari avrebbe finito con l’uccidere anche lui.
4- Adlolly: Non in molti sapevano che Irene Adler ci sapesse fare anche con le donne, oltre che con gli uomini. E quella sera aveva adocchiato la sua preda. Facendosi elegantemente spazio tra la gente, Irene si avvicinò alla ragazza seduta sul divano. Molly alzò lo sguardo, sentendosi molto poco lucida, un po’ estraniata dal mondo.

Mio blu – dicevi –
mio blu.
Lo sono.
E anche più del cielo.
Ovunque tu sia
io ti circondo.
(Ghiannis Ritsos - Mio blu)
***
1. Mio blu
2. Miraggi
3. Promesse
***
Una mattina, siccome uno di noi era rimasto senza nero, si servì del blu: era nato l'Impressionismo.
(Pierre-Auguste Renoir)
Quanto più il blu è profondo, tanto più fortemente richiama l’uomo verso l’infinito, suscita in lui la nostalgia della purezza e infine del sovrasensibile.
(Wassily Kandinsky)

"Non si aspettava di vederla.
Non che ne avesse la curiosità, ma il trovarsela di fronte agli occhi la mise a disagio, come se il suo sguardo avesse incrociato un qualcosa di proibito.
Era una lunga cicatrice: correva in mezzo al petto quasi glabro, i margini delimitati da un rosa scuro, sanguigno, mentre il centro aveva ormai perso il colorito del resto del corpo e svettava bianco, a squarciare in due il petto dell’uomo che le stava davanti."

Tutto ha inizio quando Will rimane ferito durante un episodio di sonnambulismo.
Questa è una traduzione della storia Hyacinth House, pubblicata originariamente in Inglese dall'utente bluesyturtle su archiveofourown.org

In un mondo in cui le persone nascono con il nome della propria Anima Gemella "tatuato" sul dito anulare della mano sinistra, John e Sherlock vivono due situazioni particolari ed opposte. Mentre il primo è costretto a nascondere il proprio nome per non essere discriminato, il secondo ne è totalmente privo.
In modi diversi, entrambi crederanno di essere destinati a rimanere soli.
Finché non si incontrano.
[SoulBond!AU]