Dicono che per trovare quello che si è perso bisogna tornare indietro, all'origine.
Ebbene, Megan, alla quale sembra che il mondo intero le abbia voltato le spalle, ritorna proprio dove tutto era iniziato. Bradford.

MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Sarah finalmente è riuscita ad avere la sua rivincita: il lavoro dei suoi sogni,una vita perfetta, la migliore amica perfetta finchè un uragano dalla pelle ambrata non la sconvolgerà portando a galla molti ricordi. Lui,troppo immaturo per essere amato e lei, troppo orgogliosa per provare ad amare.
Dal Prologo:
-Ahia, accidenti ma vuoi stare attento!-Gridò furiosa la mora.
Il ragazzo si tolse il cappuccio della felpa indossato fino a quel momento.- Scusa, volevo solo essere gentile, non è colpa mia se hai una testona gigantes..- si fermò di colpo guardandola incredulo, ancora non si sporgeva bene, era troppo impegnata a massaggiarsi la testa dolorante- Sarah?!- disse sbalordito....

“Sai, ti ho vista, l’altro giorno” disse, mentre si alzava per prendere una sigaretta che strinse tra le labbra e accese, aspirando abbondantemente. “Ti dispiace se fumo?” chiese educatamente, lasciandosi inebriare dal sapore della nicotina.
La ragazza si riscosse e prontamente rispose, scuotendo il capo con vigore: “No, fai pure.. Continua ti prego”
Cercò di sembrare meno disperata possibile, ma era terribilmente curiosa di sapere dove quegli occhi color cioccolato si erano già infranti sulla sua immagine malamente vestita.

"Juli io vado a sedermi" dissi avvicinandomi al suo orecchio cercando di farmi sentire, mi guardó e anche lei si avvicinó al mio orecchio "non vorrai mica perderti la limonata di gruppo" disse maliziosa, sbarrai gli occhi, "la che?".

«Visto che le piace così tanto fare l’insegnante, credo che non le dispiaccia se dovrà dare ripetizioni di matematica a Malik che non ha ancora preso una sufficienza dall’inizio dell’anno» osservò Miss Barely, con uno strano sorriso dipinto sul volto, come se fosse fiera dell'idea che aveva appena avuto.
«Sta scherzando spero!» sbottai alzandomi di scatto dalla sedia.
Avrei dovuto spendere il mio prezioso tempo a spiegare a quello lì, che si atteggiava come se fosse Dio sceso in terra, perchè qualcunque numero moltiplicato per zero facesse, appunto, zero?
Pensai tra me e me indignata.

Ero stata costretta a mandare a puttane la festa dell’ anno, per cosa poi?
Per una stupida ed inutile cena con Anne ed il suo stupido ed inutile figlio.
-Cerca di mostrarti sorridente per una volta- diceva mia madre con gli occhi sulla strada.
Cacciai un fintissimo sorriso che sembrava il sorriso di quello psicopatico dello stregatto.
-Alaska!?- chiesi alzandomi nuovamente dalla sedia, cosa che fece anche Harry.
-Fateci finire!-
-Voi non verrete con noi. Siamo dell’ idea che vi responsabilizzereste molto. Vi abbiamo comprato un appartamento, che condividerete.
Se starete insieme, non saremo preoccupate-
Non poteva essere vero, non doveva essere vero, stavo andando a convivere con la persona che ho cercato di evitare per anni e fino ad allora, ci ero sempre riuscita.

“Hai idea di quello che ho pensato vedendoti attaccata a quello?” mi chiese lui che doveva avermi seguito.
“Che lo stavo baciando.” gli risposi,
“Che lo stavi baciando? Cazzo Es! Quanto hai bevuto?” sbuffai,
“Era solo un drink, che era eccessivamente forte, ma non preoccuparti, non sono ubriaca fradicia, sono solo un po’ brilla” lui scosse la testa e iniziò a farfugliare delle cose che non capii, ero troppo impegnata a seguire il movimento delle sue labbra.
Dovevo mettere fine a quel tormento,
“Zayn?” lui incrociò il mio sguardo,
“Che c’è?” disse,
“Vieni qui..” lui mi raggiunse, lo tirai dalla camicia e lo trascinai sul letto insieme a me,
“Gli altri a che ora tornano di solito?” lui mi fissò incerto,
“Verso le sei” alzai un angolo della bocca,
“Perfetto” lui inarcò le sopracciglia,
“Perfetto per co..” non lo feci finire di parlare, premetti le labbra sulle sue.
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Zayn incontra Estelle, una ragazza che sembra così diversa, ma che alla fine è uguale a tutti gli altri. Diventerà qualcuno per lui. Già ma cosa?
Terza FF ciccie, siate clementi:33

Song-fic ispirata alla canzone "Sono solo parole" di Noemi.
Non so come mi è venuta, sinceramente. Adoro la canzone e ho provato a buttare giù due parole ispirandomi a questa. Spero vi piaccia, è la prima storia che scrivo :)
"Quand'è che abbiamo deciso di voler finire così?
Quand'è che la nostra amicizia si è trasformata in qualcosa di meraviglioso e doloroso allo stesso tempo?
Perchè improvvisamente la nostra diversità, quella di cui ci vantavamo, quella che ci rendeva così unici l'uno per l'altro, è mutata in un difetto?"

"Vedi di non affezionarti, però." lo avvertì lei, bevendo un sorso della sua bevanda.
"Non ti preoccupare." le assicurò il ragazzo: "Ti voglio solo per il weekend."

"Perché metti tutti questi puntini di sospensione?" mi scrisse.
Non seppi che rispondere, per l'ennesima volta in quella conversazione.
"Non lo so...mi sembrano...carini, suppongo" digitai velocemente, accorgendomi che ne avevo messi di nuovo una montagna.
"Dunque, la tua idea di grammatica è particolarmente distorta. Io sapevo che i puntini si mettessero quando lasci un discorso in sospeso, non perchè sono 'carini'." la situazione mi stava sfuggendo di mano, decisamente.
"Intendi intavolare un discorso sulla grammatica?" scrissi stizzito.
Era come se fosse davanti a me, non in dietro ad un computer.
"No, hai ragione Principe Azzurro. Parliamo di quanto il tuo nickname faccia schifo".
D'accordo, voleva essere presa a parolacce, era chiaro.

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.

Questa è la prima Fanfiction originale che scrivo. Avevo in mente questa storia da molto tempo e finalmente ho trovato il coraggio di cominciare a scriverla.
Boston, 15 giugno 2007... Christabel, l'unica figlia di uno degli uomini più ricchi della East Cost, e Zachary, fratello della sua migliore amica e figlio del migliore amico di suo padre. I due ragazzi hanno, all'apparenza, un rapporto di puro odio. Ogni volta che parlano non riescono mai a trovare un punto di incontro. Eppure c'è qualcosa di profondo e di non detto tra i due. La prima ad accorgersene è Kate, migliore amica di una e sorella dell'altro. Inoltre Christabel ha un segreto che solo Kate conosce. Riusciranno i due ragazzi ad innamorarsi, oppure il loro sogno verrà oscurato da Ginny, la fidanzata di Zach?
Allora, vi ho incuriositi abbastanza? Se volete sapere il resto sapete quello che dovete fare... leggete, leggete, leggete.
Ciao Kiss!!!