[Radish/Mai] [Turles/Zangya] [Bardack/Celipa] [Cenni di 17/18 e Bojack/Zangya]
"Vegeta pensava di sapere cosa fosse la guerra: era potenza, distruzione e supremazia. Questa era la guerra per come la intendeva lui, un Saiyan, il migliore dei Saiyan, il Principe dei Saiyan. E ora, come un bambino alla scoperta di una dura lezione, si accorgeva di essersi cullato troppo in sogni effimeri di invincibilità: perché della medaglia aveva visto soltanto una singola faccia. Guerra era vittoria. E guerra era sconfitta."
Seguito di "Reign of Blood", a cui vi rimando per comprendere appieno questa fanfiction. Presenti miei OC.
Personaggi principali coinvolti (oltre ai sottoelencati): Bardack, Celipa, Radish, Turles, Toma, Chichi, Yamcha, Mai, Lunch, C-17, C-18, Bojack, Zangya, Cooler, Mr. Satan, Piccolo.
NOTA BENE: Non c'è l'avvertimento OOC, ma é come se ci fosse. I personaggi coinvolti (Goku, Vegeta e tutti gli altri) già ad inizio storia hanno fatto esperienze altre rispetto al canon. Di conseguenza, potrebbero essere molto diversi dalle loro controparti originali.

[Guardiani della Galassia]
[Guardiani della Galassia]Prima classificata al contest "Tuttifrutti - a ognuno il suo cliché di Frandra organizzato sul forum di Writer's Wing
La taglia sul famigerato ladro di Tucson, Starlord, continua a crescere.
Gamora ha bisogno di soldi per riparare quel catorcio che chiama auto, così decide di adescare Peter in un bar. Quanto può essere difficile?
Peccato che le cose non vadano come la cacciatrice di taglie aveva previsto...
[Crime!AU]

La prima cosa che pensò, quando lo vide, fu che la notte doveva essersi originata dalle sue iridi, più cupe e intense di qualunque altro nero avesse mai ritrovato in natura. La seconda che l’espressione severa e implacabile del suo volto, tipica di chi è abituato al comando, sopperiva alla scarsa imponenza di un guerriero alto forse un paio di centimetri più di lei. La terza, tanto nitida e improvvisa da sopraffare per un istante il terrore da cui era avvolta, fu che il saiyan che aveva di fronte era incredibilmente bello.
“Complimenti, Bulma.” si disse ironicamente “Invece di fuggire a gambe levate, o almeno provarci, resta a fare apprezzamenti sul tuo futuro assassino.”
Ha avuto un attimo per decidere: un battito di ciglia per comportarsi come l’eroina della situazione o ritirarsi in seconda linea, limitandosi ad assistere impotente alla lotta. Per una volta ha scelto la prima opzione, e forse quell’atto di eroismo sarà la sua condanna.

La Fratellanza senza Vessilli è diretta a Nord, dove la visione di Sandor Clegane la sta guidando. Grande Inverno si trova lungo la strada per raggiungere la Barriera e la compagnia decide di fermarsi per un po' di ristoro e chiedere l'appoggio del Re del Nord. Ma Jon Snow è già partito per Roccia del Drago e ad accoglierli c'è qualcuno che Sandor pensava morto da tempo. Un ricongiungimento inatteso si trasforma in qualcosa di più.
Movieverse con spunti anche dai libri.
La storia si colloca prima dell'arrivo di Bran e Arya a Grande Inverno nella settima stagione.

STORIA CORRETTA, RISCRITTA E REVISIONATA.
[Bardack/Celipa] [Radish/OC] [Turles/OC]
Dal capitolo 51:
"Cos'era un Saiyan? Orgoglio, determinazione, un tributo magniloquente di forza orgasmica e potenza bestiale. Vegeta era un Saiyan, un diamante grezzo, non molto diverso da un animale. [...] Era una bestia che si sentiva viva solo quando combatteva."
In un what if dove il pianeta Vegeta non é mai stato distrutto, i Saiyan continuano a lavorare per Freezer e Goku é cresciuto fra i suoi simili. La Terra é stata distrutta dai Saiyan mentre Bulma ed altri sono stati deportati. Presenti miei OC.
Principali personaggi trattati (oltre ai sottoelencati): Bardack, Celipa, Radish, Turles, Re Vegeta, Freezer, Squadra Ginew, Chichi, Toma, Zarbon, Pamboukin, Totepo.
Spero di avervi intrigato abbastanza e... buona lettura!
NB: Non c'è l'avvertimento OOC, ma é come se ci fosse. I personaggi coinvolti già ad inizio storia hanno fatto esperienze altre rispetto al canon. Di conseguenza, potrebbero essere molto diversi dalle loro controparti originali.

Harley Quinn se ne sta in piedi dietro uno dei banconi in vetro. Indossa un corpetto rosso e nero, i guanti chiaramente in tinta, le code sono alte e il suo sorriso è luminoso esattamente come gli orecchini che ha deciso di indossare. Le sue mani si agitano nell’aria e già stringono i collier che certamente porterà a casa.
Lui glie lo ha promesso. Lo ha fatto quando ancora quell’uscita era solo un’utopia. «Puoi avere tutto ciò che vuoi, tesoro» le aveva sibilato solo qualche ora prima, tra un brindisi, un bacio e un insulto che lei aveva accolto proprio come se fosse stato il più sentito dei complimenti. E lo erano, conoscendo lui e conoscendo il suo umorismo alquanto bizzarro...
[Suicide Squad]

È una notte come tante a Gotham City, una notte che si narra attraverso una seconda persona un po' particolare...
[Post Suicide Squad]

Torniamo a casa – così le aveva sussurrato in un orecchio. E quello stesso sussurro si era insinuato dentro alla sua testa, leggero e spensierato, cancellando qualsiasi altra cosa l'avesse circondata – qualsiasi altra cosa ci fosse mai stata sulla Terra.
[Suicide Squad]

E' passato un anno e mezzo dagli eventi di TS:W, e di Loki, improvvisamente, si perdono le tracce.
Nessuno sa che, su Nifleheim, vive proteggendo la Creatura il cui dominio, secondo una profezia delle Norne, sarà superiore a quello di Odino.
Ma le nubi non possono celare per sempre il Regno delle Nebbie dallo sguardo dell'Universo, né la Terra può sperare di scampare alla vendetta di Titano.
I destini di Loki, e dei Sette Vendicatori dovranno incrociarsi di nuovo.
Complicandosi ulteriormente, come se non lo fossero abbastanza...
[Sequel di The Seventh e The Seventh: Winter]

C’era una cosa che non aveva mai sopportato degli asgardiani: il fatto che fossero sempre maledettamente invadenti. Non aveva detto una sola parola da quando aveva rimesso piede su Asgard, eppure sembrava che tutti stessero cercando di tirargliene fuori quante più possibili solo guardandolo negli occhi. Il loro era uno sguardo avido, curioso e quasi famelico, ma nonostante la mordacchia gli stesse lacerando la lingua, scavando a fondo senza alcuna pietà, Loki non poté fare a meno di sorridere sardonico, divertito dalla situazione.
Era tornato, alla fine. Ma non da vincitore, né da perdente. Semplicemente, era ancora lì.
(...)
«Adesso, qui dinanzi a tutti loro, io ti chiedo: cosa hai da dire in tua discolpa?».
Sembrò che tutta Asgard pendesse dalle sue labbra: la plebe venuta ad assistere al suo ritorno ammutolì di colpo, le guardie rafforzarono la presa sulle loro lance e Sif e i Tre Guerrieri, come se fossero stati sincronizzati, strinsero più forte i pugni e digrignarono i denti, curiosi di sapere cosa avrebbe risposto.
Loki ghignò. «Vi sono mancato?».
[SEQUEL DI: LA VOLPE E IL LUPO] [LokixNuovopg] [Accenni al film THOR:TheDarkWorld]
[STORIA CONCLUSA]

“Non vi sembra semplice, non è questo il vostro stato naturale? È la verità taciuta dell’umanità, voi bramate l’asservimento. Il luminoso richiamo della libertà riduce la gioia della vostra vita ad un folle combattimento per il potere, per un’identità. Voi siete nati per essere governati, alla fine vi inginocchierete sempre” dopo queste parole si avvicinò a Sofia.
Troppo vicino.
Così vicino da puntare lo scettro alla parte sinistra del petto di Sofia.
-Tratto dal II capitolo-

Non mi lascio impressionare dalla ragazza a fianco che mi guarda meravigliata e comincio a cantare la celebre canzone di Bowie.
Non so nemmeno il suo nome,
Penso rimarrà la ragazza. Almeno fin quando non scoprirò il suo nome.
Al ritornello lei si avvicina. Riesco a sentire molto meglio la sua voce.
È angelica. Sicuramente è un soprano.
Conclusa la canzone, ringrazia in primis il sottoscritto, dopo avermi lasciato due baci sulle guance, poi i musicisti e infine il pubblico. Le rimango a fianco, riprendo solamente la mia birra a bordo palco e scendo assieme a lei dal lato.
“Hai qualcosa che ti cade dalla tasca Tom.” mi dice indicando i miei jeans stretti e neri. In effetto dalla tasca faceva capolino un foglietto.
Mentre apro il pezzettino di carta lei si mischia tra i clienti del pub, facendo perdere le sue tracce.
“Take my hand come undercover, they can't hurt you now.
Jamestown Road n.53, Camden Town.”

"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »

-Tutti hanno paura del freddo buio. Lo temono e cercano di sconfiggerlo con la luce, calda e confortante.- pensai.
-Non vi capirò mai… il buio può essere così confortante tanto quanto la luce, forse anche di più.-
Sentii un leggero rumore provenire dalle mie spalle.
Mi girai di scatto e puntai lo scettro alla gola del malcapitato.
“Sigyn…” sussurrai. La ragazza non era terrorizzata da me, ne dallo scettro che le avevo puntato sulla sua giugulare.
“Loki.” Disse con un lieve inchino.
Il suo sguardo era magnetico: quei suoi occhi color ghiaccio erano irresistibili, mi ipnotizzavano come sempre e mi riportavano alla mente i momenti passati con lei.
“Cosa vuoi?” le chiesi con un tono duro.
“Sapere cosa hai in mente.” Rispose.