Bethyl-AU
Quegli stupidi degli amici di Beth sono determinati a rendere il suo diciottesimo compleanno memorabile, peccato che le loro buffonate la faranno restare bloccata in un brutto quartiere di una città sconosciuta, attualmente pattugliato dall'Agente Shane Walsh. Minacciata sia dagli agenti che dai criminali, dovrà rassegnarsi alla compagnia di un gruppo di zotici, tra cui un certo redneck particolarmente scontroso.
**Questa storia NON mi appartiene, mi sono limitata a tradurla col consenso dell'autrice**

«Vorrei poterti aiutare».
«Nessuno può aiutarmi, Kagome», sussurrò lui in risposta, allungando una mano verso il bento.
«Ma…».
InuYasha le sorrise. «Continua a prepararmi da mangiare e tutto andrà bene, d’accordo?».
Kagome avrebbe voluto spiegarglielo, che la vita degli umani è breve – che avrebbe dovuto separarsi da lui, che il tempo insieme sarebbe finito presto –, ma preferì voltarsi e annuire piano. Parlare era impossibile: la voce le tremava troppo, per sostenere un discorso.
[Una semplice - e forse un po' sciocca, chissà - raccolta, principalmente basata su Missing Moment post-finale e piccoli slice of life AU]

Allungai una mano con fare disinteressato, pregando che quella matta di Higurashi non notasse il mio imbarazzo – sarebbe stato ridicolo, e lei mi avrebbe preso in giro a vita –, quindi deglutii.
«Allora, stasera ti andrebbe di-».
«InuYasha, non fare l’idiota. Leggi».
Grattandomi il capo, chiusi gli occhi e presi il fax. «Com’è andata?».
«Leggi, ho detto».
Prendete uno scrittore frustrato, la figlia del capo e tanti - troppi - amici irritanti. Mischiate tutto: cosa ottenete? Una storia folle, di istanti noiosi e di attimi lunghi una vita.

"-Questo non puoi dirlo.-
-Posso dire quello che voglio, supereroe.-
James aggrottò le sopracciglia, cupo. -Sono serio, Felpato. 'Fratello' è la mia parola. E anche la tua.-"
E' così.
Si è fratelli sempre, indipendentemente dal cognome.

Ramoso, dimmi, hai davvero intenzione di farlo?» Sirius, stravaccato su una poltrona della Sala Comune, abbassò la rivista di Quidditch che stava sfogliando e inarcò un sopracciglio, guardando l'amico che si stava protendendo verso l'alto, cercando di appendere quel grosso ramo di vischio sopra al buco del ritratto.
Scritta per il Xmas Tree Party di Fanworld.it

Raccolta di 5 Flashfic sui Malandrini e su Harry Potter.
-Lily&James : Si Prongs, ed oggi la Evans mi è sembrata particolarmente di buonumore, non ti ha nemmeno mandato al diavolo! Hai speranze.
-James&Harry Cazzo… ragazzi, ho un figlio!
-Remus&Harry Ora che Remus era di nuovo ad Hogwarts
-Sirius&Harry Ti saresti gonfiato d’orgoglio come una prugna dirigibile.
-Peter&Harry Mai fare niente per gli altri, ti verrà solo portato via ciò che è tuo.

«Oh mio Dio» disse Joanne con un filo di voce «Ma che scherzo è questo? Tu… tu non puoi esistere.»
«Io?» fece Harry. Ancora una volta Joanne sussultò. Era terrorizzata.
«Oh, andiamo, J.K. Dopo tutto quello che mi hai fatto passare, credi davvero che non sarei venuto a farti visita?»

- Andiamo, Severus, cerchiamo un altro scompartimento. -
Abbiamo undici anni ed è la prima volta che ti vedo. Severus Piton, accanto a te, è solo una macchia nera troppo vicina alle tue mani.
E' il 1971.
Clic. [...]
(Prima Classificata e vincitrice del Premio Coppia al "Dream THE CROW black" Lily/James Contest indetto da MissProngs ed Alchimista.
Mi piacciono le tue mani.)

Come mai Lily, a dispetto di tutto l’orgoglio Grifondoro, ha deciso di ammettere di aver cambiato idea su James e ha cominciato a uscire con lui? Tutto è cominciato con un piccolo, insignificante quaderno dalla consunta copertina rossa…
«James l’ha perso», disse Sirius con un non troppo sottile velo di ironia. Era chiaro che tutta la faccenda lo stava facendo divertire parecchio.
Remus inarcò il sopracciglio a sua volta. «Se stai parlando del tuo cervello non hai speranza, Ramoso… Non c’è mai stato»
La storia ha partecipato al contest "Io il titolo, voi la storia" indetto da Only_Me e si è classificata terza.

Ti chiedi come sarebbe stato.
Il vento ti punge gli occhi.
Come sarebbe stato se quel giorno sul treno ti fossi seduto in un altro scompartimento.
La moto romba rumorosa nella notte.
Come sarebbe stato se tu non fossi finito a Grifondoro, se non ti fossi seduto vicino a lui.
Il tragitto è lungo, non puoi nemmeno materializzarti.
Come sarebbe stato se non aveste cominciato a fare battute sulla McGranitt.
Le stelle in cielo sembrano così luminose.
Come sarebbe stato se non ti avesse chiamato, in un giorno qualunque, “migliore amico”.
Prima classificata all' "Only Edit Contest" indetto da Jessica Black sul Forum di EFP.

“Mi stai dicendo che con te deve essere la donna a fare il primo salto?”
“Il primo passo, intendi? Sì, è quello che sto dicendo.”
“E che cosa può fare per farsi notare da te?”
“Non lo so. Condividere le mie stesse passioni, regalarmi i biglietti per il Super Bowl... insomma, deve trovare il modo per stupirmi.”
“Baciarti all’improvviso sarebbe un modo per stupirti?”
Ci rifletto su per qualche istante. “Sì, immagino di sì.”***Riesco a resistere fino al suo appartamento senza toccarla, ma non appena mi sento al sicuro oltre la pesante porta in legno, cerco di nuovo un contatto con lei. Non mi respinge, il che significa che sono finalmente riuscito a buttare giù il muro tra di noi. Mi rincresce, ma devo dare ragione a Gibbs quando dice che “Agire è l’unica risposta per qualsiasi tipo di domanda”.

Guarigione. Un concetto che può apparire tanto semplice. Ma per alcuni è una ripida strada di montagna che sembra non offra alcun sentiero sicuro. Percorrerla da soli sembra una tortura. Ma forse con qualcuno accanto, una sicurezza può essere trovata. {NOTA: il titolo della storia è lo stesso di una canzone incisa in Giappone e dedicata al pairing Inuyasha/Kagome - lo stesso principale di questa fic - Questo, però, non significa che la storia sia una sorta di song-fic}

Senza di te, io non compongo. Senza di me, tu non balli. Non te ne rendi conto, forse nemmeno io... Ma ci completiamo pur non volendolo, io non ti ho scelta. Tu non hai scelto me. Abbasso lo sguardo, richiudo il piano forte. Per oggi basta volare, sia per me che per te. Domani ricominciano le nostre vite immerse nel reale, di giorno siamo sconosciuti, forse ti ho anche vista, ma non ti riconoscerei. La notte però...quella la dedico a te, ai tuoi passi e alla mia musica. Ma stanotte basta. Ti ho dedicato già troppo del mio tempo, spegni le luci. Lo spettacolo è finito...