Alex è una studentessa universitaria che fa la baby sitter per pagarsi gli studi. È al parco quando riceve una proposta di lavoro che accetta a cuor leggero, preoccupandosi erroneamente della giovane età del suo piccolo nuovo cliente e non della donna che l'ha appena assunta.

"Forse, prima di parlare del mio aspetto, dovrei presentarmi. Mi chiamo Nicole Sanders, ho 21 anni e frequento la Columbia University, a New York. Sono iscritta al secondo anno di Economia e in questo momento non mi viene nient’altro da aggiungere sulla mia vita."

A seguito di un incidente sulle montagne, una donna si risveglia in un letto di ospedale senza avere la benché minima memoria della sua vita prima di quel momento. La sua compagna di stanza l'aiuterà a riprendersi e le due costruiranno una vera e propria bolla tutta loro, lontane dal mondo e dalla sofferenza. Finché il passato verrà a bussare alla loro porta, distruggendo il loro piccolo mondo perfetto.

- Non lasciarmi da solo. – Mi dice.
- No, tesoro, certo che no… non ti lascerò mai.
- Voglio stare per sempre con te, promettimi che non te ne andrai.
- Joey…
- Ti prego, ho bisogno di averti al mio fianco. Resta con me.
Sospiro, guardando il suo bel viso con le lacrime agli occhi. Amore mio, non farti del male da solo…

Ci sono solo quegli occhi azzurri, così puri da potersi specchiare.
Abbassa subito le palpebre, arrossisce, sembra la cosa che le riesce meglio.
E poi lo fa:
pigia gli incisivi bianchi sul labbro inferiore, senza volere, è solo un attimo.
Vedere quel fotogramma di carne rossa, morsa con tanta innocenza, mi fa subito effetto.
Ma c’è troppo poco spazio tra noi, sento i suoi capelli frusciare sulla spalla e l'odore dolce.
Allora la fermo come posso, con le mani ruvide dalle risse, dai lavori forzati. La sua pelle è vellutata, dalla consistenza soda.
Spalanca la bocca per la sorpresa e vedo tutti quei denti bianchi, come un piccolo pianoforte ricurvo...
Vorrei suonare quei tasti con la lingua, mi dico.
La mia presa sulle braccia è salda e nulla può il suo peso esiguo.
Mi fora con gli occhi, da parte a parte, respira forte: la sua mente è in tilt.
Mi avvicino, la tiro verso il mio corpo.
Prova a chiamare aiuto, ma lo fa così piano che scambio il suo grido per un gemito di piacere.
Mi accorgo di volerla stringere contro di me, quando oramai è troppo tardi...

- Ryan, in questa scuola te la danno tutte facile, voglio un'abile provocatrice.-
- Dicono che oggi debba arrivare una nuova ragazza.-
Ad un certo punto entra lei.
Capelli mori, lisci, labbra carnose, occhi a mandorla, naso piccolo.
- Ryan, Dio, hai visto che gambe?.-
- E che tette.-
- No Ryan scordatelo lei è mia.-
- Ma poi me la farò anch'io. Dio che culo.-
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Questa è una FF su Justin e Hope.
Hope: Bella, provocatrice, sexy e intelligente.
Justin: Bello, seducente, sexy e furbo, non che puttaniere.
Un solo problema sono cugini ma lo scopriranno col passar del tempo.
Si provocheranno a vicenda. Fino a quando? Lo scoprirete se leggerete questa fanfiction

Il capo chinato mentre guardo i miei piedi
fare dei giri e colpire il suolo.
Gli occhi chiusi e mi ritrovo innamorata,
gareggiando contro la Terra.
Sono entrata nel tuo amore e l’amore era giusto sul mio sentiero.
E' di mia padronanza, ed io e te ci apparteniamo.
Smash Into You - Beyoncè

La storia di due amiche americane che vivono la loro stupida vita normale tra amore e odio, gioia e dolore, amicizie ed inimicizie, musica e passioni.

Andrea ha 17 anni ed è appena stato lasciato dalla sua ragazza. Durante una festa incontra questo ragazzo che gli farà cambiare la vita.
Però i commenti delle persone sono pesanti, sono invadenti e cattivi.
Però il loro legame si rafforza ogni giorno che passa e riusciranno a superare i pregiudizi della gente?

Sinceramente non ne posso più di questa situazione. Possibile che anche ora che sono nella mia stanza, lontano da tutto e tutti, mi venga in mente solo il suo fantastico, muscoloso, leccabile, stuprabile fisico? Ecco. Al solo pensiero di quel ben di dio, nei miei pantaloni sento iniziare a muoversi qualcosa. Apro la cerniera di quei jeans così maledettamente stretti, e senza pensarci due volte inizio a toccarmi pensando a quanto vorrei, che ora, lì nel buio più totale, ci fosse lui a baciarmi ed ad accarezzarmi.

Non appena aveva detto quella frase, si pentì.
Sapeva perfettamente che non era propriamente normale volere il proprio fratello in vacanza con lui, quando era da solo con la sua stupenda, magnifica, più-grande-di-lui, nuova ragazza.
Soprattutto quando si è espresso quel desiderio davanti a un romantico orizzonte.

“Nome.”
“Kevin Jonas. Dove sono i miei fratelli?”
“Età.”
“Ventisei. Mi dice dove cazzo sono finiti i miei fratelli?”
“Non si agiti, il suo braccio è fratturato.”
“Me ne fotto del mio braccio! Voglio vedere i miei fratelli!”
“Potrà vederlo quando arriveremo in ospedale.”
“Vederlo?”