Harry è stanco della situazione particolare che ha con Draco. Stanno insieme? Draco dice di no, ma ogni Venerdì sera puntualmente si ritrovano a letto insieme. E se Harry volesse di più? Semplice. Perché non provare ad andare ad un appuntamento con qualcun altro?
«Com'è che ripeti sempre? Draco, noi non stiamo insieme.» Mentre lo diceva, aveva un nodo nello stomaco, che si strinse quando lo vide avvicinarsi di nuovo, stavolta però con lentezza. Gli facevano quasi male i muscoli, che si tendevano verso di lui per accoglierlo e fargli fare tutto quello che voleva, ma cercò di non demordere. Non ancora, almeno! «Draco, no...»
«Sto pensando, Potter.»
«Con la mano dentro i miei pantaloni?!»

Nel corso della sua vita Harry aveva cercato la felicità ovunque: in mezzo ai libri di incantesimi, tra i banchi di scuola; nel silenzio della campagna inglese, nelle luci iridescenti della città. Era contento di averla finalmente trovata negli occhi di Draco.

Scrivo, perchè molto di più avrei voluto leggere su Magnus Bane, cercando di riempire vuoti e silenzi lasciati dalla Clare; voglio fantasticare, su di lui, sui suoi amori, su Alec, ovviamente, ma anche immaginare i suoi capricci, le angosce, gli amici, i nemici. Ma essenzialmente Magnus, potente e fragile come solo una forza della Natura può essere. Seguendo la trama dei libri, mi intrufolo tra le pagine, alla ricerca di spazi da riempire con le parole. Un riferimento in alto indica il capitolo in cui mi inserisco, ripeto solo qualche parola del libro, per farvi orientare senza essere noiosa. Si inizia quando ancora Magnus e Alec non si conoscono, entrambi sono insoddisfatti e nervosi, alla ricerca di qualcosa che ancora non comprendono. Il Magnus della Clare è il riferimento, ma scrivendo diventa sempre più autentico, distinto e poetico. Anche Cat per me è una figura importante, perchè non riesco ad immaginare un Magnus senza una Cat, grande amica del cuore. Il resto è mio. Scrivo per me, inutile negarlo, ma spero che vi piaccia. E, lo scrivo sinceramente, sarò lieta di leggere qualsiasi cosa, brutta o bella, vi venga in mente ascoltando di queste righe sparse il suono.

{Wolfstar | Flashfic | Malinconico}
Tratto dal prompt: Sirius scrive una lettera a Remus nella quale gli fa sapere che starà a casa di James per il resto dell’estate.
Vorrei che ci fossimo solo noi [...] Mi manchi, mi manca come ridi e mi manca come arrossisci. Mi manca come mi rompi il cazzo. Mi manca come sei scontroso al mattino e docile la sera tardi. Cazzo, mi manchi così tanto che fa male.

Di quando Spencer Reid venne incarcerato e capì che tutto l’amore di cui aveva bisogno era ad un passo da lui.
[Spoiler dodicesima stagione!]

Troppi orrori, troppe morti e troppo dolore hanno costellato la vita di Harry Potter, il quale, una volta sconfitto Voldemort, decide di rinunciare alla bacchetta e di inoltrarsi in una vita da perfetto Babbano.
Ma cosa succederebbe se Harry scoprisse che non è stato il solo a fare questa scelta?
Mentre la vita da chirurgo del Bambino Sopravvissuto continua in modo più o meno tranquillo, Draco Malfoy, matricola alla Clinica Privata di Londra, al penultimo anno prima della laurea definitiva, farà di tutto per avvicinarlo.

«Sapevi che ero io, perchè non hai detto niente?»
Perchè? Non rispose. Non si era mai posto quella domanda, ma in quel momento si rese conto che dietro c'era molto più di una semplice risposta. Molto più di quanto lui non pensasse.

Il matrimonio tra Harry e Ginny è finito e, con i figli a scuola, il lavoro sembra essere l'unica cosa rimasta al Capo del Dipartimento Auror. Il lavoro e un caso di omicidio da risolvere, le grane con un figlio maggiore ribelle e una vecchia dimora da trasformare in "casa". Rifarsi una vita sarebbe una sfida anche se la persona da cui è attratto non fosse Draco Malfoy. [Questa fanfiction è uno spin-off della serie "Imago Mundi", ma può essere letta anche singolarmente.]

- Sai cosa pensano di me a casa. -, sussurra Sirius. Incapace di star fermo, si volta nuovamente su un fianco e prende a carezzare i suoi capelli castani. - Che io sia un abominio, un errore... -
Remus sospira. - Sai che non è la stessa cosa. -
- Ti sbagli. È esattamente la stessa cosa. -
"One in your life, it happens once and rarely twice"

Draco entrò a casa chiudendo la porta con attenzione. Abbassando il cappuccio, si tolse il pesante mantello nero e lo poggiò con cura sull’attaccapanni dell’ingresso.
Harry era rannicchiato da una parte del divano, le gambe al petto e il libro poggiato su di esse, un braccio a sorreggergli la testa, il labbro di sotto trattenuto dai denti. Doveva essere davvero una lettura interessante per non fargli accorgere che era tornato.
[...]
−La mamma di Ron ci ha invitati a cena− disse tutto d’un fiato.
−No− disse Draco tornando a sdraiarsi su Harry. −Non verrò mai−
Harry sbuffò con un sorriso.
−La prima volta non è andata così male− gli fece osservare, lanciandogli uno sguardo di sbieco.
[...]
Draco faceva quasi le fusa e fu proprio con un movimento più rapido degli altri verso il basso, che scatenò una serie di brividi per il corpo del ragazzo, che a Harry venne un’idea.
−Sai− cominciò fissando il suo sguardo in quello del compagno −Potrei farti cambiare idea− disse abbassando la voce e avvicinando il suo viso a quello del ragazzo.

Dal testo:
“Potrei fare qualsiasi cosa io voglia. Qualsiasi. E non ci sarebbe alcuna conseguenza a cui pensare, perché il pensiero ormai è privo di raziocinio. Guardami, ti ho offerto del Whisky, mi sono seduto al tuo fianco e sto addirittura ingaggiando una conversazione civile con te, Potter. Tu che sei sin dal primo anno il mio acerrimo nemico. Tu che sei sempre stato la mia ossessione.”

Storia strettamente collegata ad un'altra mia fanfiction, "Super Moon". Vi avevo promesso un missing moment lemon e in tanti me lo avete chiesto, e, anche se a distanza di tempo ho deciso di accontentarvi.
DAL TESTO:
[Sirius pose fine finalmente a quel bacio famelico e strappò letteralmente la camicia dal petto di Remus. Occhi dentro occhi e il licantropo fiutò tutta la sua ira malcelata.
“Ti farò venire in maniera così violenta che l’Inferno diventerà di ghiaccio prima che tu riesca a riprenderti, Moony” lo ammonì.
L’altro gli sorrise beffardo. “Hai altro da dire o possiamo passare all’azione?” ]
Altamente LEMON.

Mostro.
Se lo sentiva ripetere da tutta la vita, ma quelle parole non avevano mai smesso di farlo soffrire. Un abominio, un'esistenza scomoda, pericolosa, da allontanare, scacciare, escludere, isolare, emarginare. Da dimenticare. Perché di fatto che lui non fosse realmente questo non importava a nessuno, perché improvvisamente era diventato solo la concretizzazione delle loro paure più viscerali; non era più una persona, ma un veicolo di contagio, una pandemia, una maledizione, quattro lettere mortali: Aids.
Mostro.

Bisognava ammetterlo: doveva davvero molto a quello sconosciuto che, anni prima, gli aveva donato quel mantello. Senza di esso sarebbe stato tutto più difficile e complicato, soprattutto con i suoi due migliori amici; se avessero scoperto ciò che stava per fare molto probabilmente il loro legame ne avrebbe risentito.

"Quando hai accettato la tua vita e sei pronta ad affrontare il tuo futuro.
Quando ti senti abbastanza forte, credendo che il passato non potrà mai tornare a farti del male.
...E poi arriva uno psicopatico a smontare il tutto."
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Mi chiamo Serena Brooks e Aaron Hotchner è mio padre...e si è appena fatto rapire dal mio prossimo S.I.
Il vero problema è che io non voglio avere niente a che fare con mio padre.
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[Dal testo della canzone "Daddy's little girl": Daddy, daddy, don't leave/I'll do anything to keep you right here with me/I'll clean my room, try hard in school/I'll be good, I promise you/Father, Father, I pray to you]
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Un ringraziamento speciale ad una persona molto importante che ha contribuito alla revisione della storia una volta ultimata.