"Il governo inglese per sbaglio clona Sherlock Holmes, il che porta un bebè al 221B di Baker Street"
[Johnlock; Parentlock; Babylock; Cloning] [Fluff; Mature; Comedy; Romance]

John Watson, ex medico militare, non ha mai utilizzato - benché gliene sia stato fornito uno come sostegno durante il periodo di riabilitazione a seguito di un ferimento in missione - un R'ent. 
Preferisce continuare a percepire la realtà attraverso i sensi, invece di riceverla sotto forma di impulsi elettrici.
John Watson non comprende come possano esistere persone, i Ritirati, che decidono di isolarsi in modo permanente dal mondo lasciando ai propri Sostituti il compito di unico filtro tra loro e l’esterno.
John Watson è convinto che, per lui, la guerra sia finita.
Fino a quando il R'ent di un Ritirato, Sherlock Holmes, non compare sulla porta del suo studio in cerca di aiuto.
[Sci-Fi!AU][Johnlock][“Android”!Sherlock]

Dal primo capitolo:
"Tutto era iniziato con un cadavere. Un uomo sui cinquanta, vedovo, che faceva una vita abbastanza tranquilla, senza avvenimenti degni di nota. Un bel giorno, di punto in bianco, era morto. L'avevano trovato riverso sui gradini di fronte alla porta di casa. Quando avevano cercato di identificare la causa del decesso, i dottori erano rimasti allibiti. Non c'era una causa. Niente che potesse spiegare come mai un uomo di mezza età perfettamente in salute fosse all'improvviso crollato a terra. Come se tutto il suo organismo si fosse fermato dolcemente, e basta.
Fino a che non colsero sul fatto l'assassino. Quello che fu presto chiarito era che non si trattava di un essere umano. Non del tutto perlomeno. Mangiava e respirava e dormiva. Solo che a volte assorbiva la vita dagli altri."
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Johnlock

SasuNaru| AU | Daddy!kink
!! Non lasciatevi ingannare dal primo capitolo, i personaggi sono tutti maggiorenni !!
“Ancora” chiese.
Sasuke gli accarezzò i capelli sparsi sulla fronte.
“Come si dice?” lo canzonò.
Gli occhi blu lo stavano implorando.
Sussurrò: “Per favore, più forte, daddy”.

[Johnlock]
Ambientata dopo la fine della quarta stagione, con John che cerca di rifarsi una vita e Sherlock che lo illumina sul perché finisca sempre con la persona sbagliata.
Perché andare a caccia di donne, quando hai a disposizione la persona che tiene a te più di chiunque altro?
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«Tu… giusto per curiosità, non sei mai stato ad un appuntamento, vero?» chiese il dottore dopo qualche momento di silenzio, sperando di trovare in quella domanda una via d’uscita da quel labirinto di disagio.
Il moro si raddrizzò, appoggiandosi meglio allo schienale della sedia, come se la cosa lo aiutasse a pensare:
«Dipende… qual è la definizione che daresti alla parola “appuntamento”?»
«Direi due persone che si piacciono ed escono insieme per divertirsi, per conoscersi meglio.»
Il consulente investigativo aprì bocca per rispondere che si, allora ne aveva avuti molti di appuntamenti, tutti con lui, ma John si affrettò ad aggiungere: «Senza omicidi o crimini di mezzo, Sherlock.»
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[Raccolta di oneshort Steve/Tony scritta per la challenge del gruppo "Hurt/Comfort Italia"]
1) "A volte, Steve ha l'impressione che non sia passato che un mese soltanto dal 1945 e una vita intera da New York"
2) "Non è il peggior rapimento che gli sia mai capitato, ma è definitivamente in top five, subito dopo l'Afghanistan, pensa, ed è un pensiero straordinariamente coerente, per il suo stato".
3) Gli occhi gli lacrimano e la gola si contrae come se avesse qualcosa bloccato nella trachea e tossisce e tossisce e tossisce fino a vomitare una manciata di petali azzurri. Oh. Pensa stupidamente. Sto per morire.
4) "Ehi, non sarai al sole da troppo tempo?"
5) "Stai tenendo sveglia l'intera città"/.Tony conosce perfettamente la voce alle sue spalle. Non distoglie lo sguardo dall'incudine. "Timely è abituata ai miei orari"

Raccolta delle one shot scritte per le challenge organizzate dal blog di Tumblr Hiatustory, seguendo i loro prompt.
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Per la HIATUS challenge di giugno, il tema è lo yoga.
Sherlock continua a lamentarsi perché è annoiato; esasperato, John gli suggerisce di provare lo yoga, ma si pentirà presto del suo consiglio (o forse no).

Draco Malfoy ha preso tutte le precauzioni del mondo: posto isolato, nessun quadro chiacchierone, nessuno in giro. Peccato che Harry Potter fosse un'incognita che non aveva previsto...
La vita come la conosceva, è quindi giunta a termine.

Storia vincitrice a pari merito nel contest: True Colours (of Your Soul) di Laodamia94
[Johnlock/John!centric] Age!Gap ; Pre-slash; UST; lieve accenno di threesome; uso di droghe leggere; Tematiche delicate
Avrebbe potuto dare la colpa alla sfida a chi beveva più birra, ma la verità era che malgrado l’aspetto non proprio impeccabile ― la cravatta regimental legata a mo’ di bandana e i pantaloni rimasti parzialmente sbottonati, non ricordava bene come, che mostravano gli slip rossi ― non era completamente ubriaco.
Certo le difese inibitorie si erano abbassate un bel po’ se non aveva trovato da ridire che Charlie l’avesse praticamente trascinato nella toilette, chiedendogli di avere un rapporto sessuale lì, in piedi, contro le piastrelle non proprio immacolate.
Dopo una risata iniziale, stabilito che quello che gli si domandava era di essere la parte attiva, John aveva smesso di porsi tanti problemi. Era un rito di passaggio della sua formazione, tutti volevano un ricordo del genere del periodo degli studi. Non che fosse davvero bisessuale; era soltanto per una volta, non significava nulla…
La one shot più chilometrica della mai vita! Vogliatemi bene lo stesso,
vostra, Setsy

Avrebbe voluto stringerli a sé per sempre. Vivere e morire tra le loro braccia, incurante del mondo esterno. Viaggiare? Esplorare? Tutti i suoi sogni e la sua coscienza annegavano e sparivano nell’oblio delle loro mani, delle loro carezze e del loro profumo.
Cazzo, il loro profumo…
Avrebbe potuto respirarlo per sempre.
[SasuSakuNaru][AdventureTime!AU][Per Alixia700][Post Elements]

Sherlock e John abitano di nuovo sotto lo stesso tetto, insieme alla piccola Rosie.
Sono ancora qualcosa d'indefinito, sempre in bilico tra una splendida amicizia e un amore taciuto. Tuttavia, in tre sembrano davvero felici. Poi la vita decide di mettersi in mezzo.
Se gli avessero chiesto col senno di poi cosa fosse successo, avrebbe risposto che quello era il giorno del suo compleanno.
[Post s4 | Johnlock | Tanto angst ]

Questa fan fiction è una TRADUZIONE dell'originale "Winter Song" appartenente a proantagonist (Ao3).
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La posizione della bocca di Yuuri si addolcì in un intimo sorriso non appena Victor gli strinse il ginocchio sotto il tavolo. Le sue mani erano spoglie, libere dai guanti che indossava così spesso quando erano insieme alla pista di pattinaggio, e il calore del suo palmo ora bruciava attraverso il tessuto dei jeans di Yuuri. Lasciò scivolare la sua stessa mano sotto il tavolo per trovare quella di Victor. Nascoste alla vista degli altri, le loro dita cominciarono a flirtare e a giocare.
Una conversazione segreta totalmente personale che non aveva bisogno di parole.
Yuuri era cosciente del fatto che ad un certo punto - un momento nel tempo che non riusciva a definire con certezza - Victor fosse diventato il suo ragazzo.
Non c’era stato un istante preciso in cui era successo. Era stata una lenta presa di consapevolezza, come se Victor gli chiedesse silenziosamente di essere il suo ragazzo da mesi ormai e Yuuri gli rispondesse un po’ di più ogni giorno che passava.

(L'avvertimento crossover è dato dal fatto che per scriverla mi sono ispirata alla stagione "Freak Show" di AHS, tuttavia per leggerla non è assolutamente necessario aver visto la serie visto che non ricorrono personaggi ma solo idee di base).
John Watson è il medico di una piccola e calma cittadina americana sperduta in mezzo a ettari di campi di grano. Reduce della guerra di Corea, ha trovato nel suo paese natale una felicità standard; fatta di una moglie adorabile, un impiego sicuro e una piccola e confortevole casetta.
Tutto però è destinato a cambiare quando nella sua vita entrano un uomo dal sorriso crudele e uno dagli occhi di ghiaccio.
Niente spoiler degni di nota
E niente la quarta stagione è stata un giro sulle montagne russe (nel senso che mi ha afferrata per il baricentro e mi ha sballottata su e giù fino a lasciarmi incerta se essere felice o triste) ad ogni modo io reagisco così: con questa storia.

Yuri Plisetsky sembra aver finalmente ottenuto ciò che voleva: Victor Nikiforov è diventato il suo coach.
Peccato che accontentarsi non faccia parte dell'animo umano.
E lo voleva, sì, ma lo voleva con la stessa bramosia che può accompagnare il desiderio di una sigaretta o di un superalcolico: con la consapevolezza che farà male. Male da morire.
[Yuri Plisetsky center]
[One-sided Victor x Yurio] [Otabek x Yurio]
[Established Victor x Yuuri]

«Victor? Victor, dove sei?»
Quel buio aveva qualcosa di innaturale. Gli ricordava gli incubi che aveva spesso da bambino, quando si svegliava urlando in preda al terrore di essere diventato cieco.
«Sono qui, Yuuri.»
Era bastato quello a fargli capire che stavolta non si trattava solo di un incubo.
«Non... non ti vedo. Victor, non riesco a vederti.»
[Victor x Yuuri]