"Ma niente,tutto era tranquillo,scossi la testa iniziando davvero a pensare che fossi pazzo,buttai sulla sedia vicino all'armadio l'asciugamano e caddi a peso morto sul letto con il braccio sugli occhi.
“Sono divantato pazzo,è ufficiale” sussurrai a me stesso.
“No,non credo.” una voce seguita da una risata femminile impossessò la mia testa,spalancai gli occhi e.."
-Tratto dal Primo capitolo

- Cosa vuoi, Ashton? –
Il biondo si tirò su col busto e si passò la lingua sul labbro inferiore come per muovere il piercing, osservai quel suo – a mio parere davvero sensuale – movimento, per poi sorridere imbarazzata verso il basso, passandomi una mano tra i capelli.
Osservai Ashton e lui fece lo stesso con me, per poi guardare Luke, all’oscuro del nostro scambio di sguardi. Ash mi inviò uno sguardo d’intesa, per poi alzarsi dal letto e guardare l’ora.
- Vado a bere qualcosa pure io e poi magari porto a divertirsi quei due idioti. –
Detto ciò, sparì dietro alla porta, ed io presi a giocherellare con le mie mani. Non avevo mai conosciuto Luke fino in fondo, sapevo solo che era un ragazzo davvero generoso, ma ho sempre visto un lato ‘oscuro’ in lui.
Ecco la mia prima os sui 5sos, spero vi piaccia!

Una ragazza normale segretamente innamorata del suo vicino.'Segretamente' perché neanche lei sa di amarlo.

Ed eccomi qui, ancora una volta ad aspettarlo.
Aspettare che lui torni a casa ubriaco come al solito,
Eccomi qui, seduta su uno stupido divano, mentre l'orologio continua a ricordami che è troppo tardi e che dovrei andare a dormire.
La paura che non torni a casa è tanta, è più tardi del solito: sono quasi le tre del mattino, le sere precedenti tornava verso l'una.
Magari gli è successo qualcosa.
Il mio istinto mi dice di mettere la giacca e di andare a cercarlo, ma la mia testa dice di no, che potrei correre dei rischi in questo quartiere.
Decido di dare retta alla testa, almeno per una volta, e rimango seduta sul divano torturandomi le mani.

"Salvami".

"Sono stanca di cercare di mostrare arcobaleni a voi daltonici."
Sorrise.
"..che hai sui polsi?" Disse afferrando dolcemente la manica del mio maglione, intento ad alzarlo;
"Sono cicatrici di guerra." Mi affrettai a tirare su le maniche.
"Dai, fammi vedere."
"É la mia battaglia. È la mia guerra. Perché mai dovrei mostrartele?"

Sono quattro anni che custodisco gelosamente il mio segreto. Niente costumi da bagno, niente magliette troppo corte, niente relazioni serie che possano comportare il ficcanasaggio del suddetto ragazzo.
(Dal testo)
‘’Ti va di diventare la mia scopa-amica?’’ la voce di Justin mi coglie alla sprovvista. Avrebbe potuto elencare la lista della spesa con lo stesso tono di voce.

Dal capitolo 1:Ok calma.
Sei sola su una spiaggia deserta, nel bel mezzo del nulla con un ragazzo che non sopporti.
Non c'è niente di cui avere paura.
Dal capitolo 7 : "Dove andiamo?"
"La vuoi o no la tua sorpresa?"
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"Lo sai che quando non parli sei addirittura simpatica?"
"VAFFANCULO." gli urlo in faccia.
Dal capitolo 8 : Ogni volta che ci baciamo perdiamo il controllo, entrambi.
E la mia mente non fa che pensarci.
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Noi? Ma se non esiste nemmeno un noi.
I nostri nomi si fanno schifo ed hanno paura a stare vicini in una frase.
Che noi c'è?
Non siamo amici, non siamo fidanzati, non siamo niente.
Il noi non poteva in alcun modo riferirsi ad entrambi.

Quando Niall mi aveva raccontato la sua idea, a primo impatto gli ero scoppiato a ridere in faccia, Holmes Chapel non mi mancava per niente ma abbandonare Londra, la mia Londra..
Poi però pensandoci bene un po' di tranquillità non avrebbe fatto altro che giovare e nonostante mia madre e il mio patrigno mi dicessero sempre che appoggiavano la mia scelta il cuor mio sapevo che non era così fino in fondo.
Non avevo intenzione di sparire dalla circolazione, scappando in una qualche isola dispersa nell’oceano e Dublino mi era parsa la scelta migliore. Non troppo popolata ma nemmeno diversa da come ero abituato a vivere. Dopo averci riflettuto su una notte, avevo chiamato Niall e gli avevo chiesto se gli andava di avere un coinquilino: ovviamente lui mi aveva accolto a braccia aperte.

Cos'è successo alla piccola Melanie?Quello che succede sempre. Le risate sono finite e sono rimaste le lacrime.

Never Say Never.
In questo, loro ci hanno creduto.

«Non ho intenzione di finire nei guai perché sono andata nella camera dei maschi, che poi neanche ci fossero dei modelli di Abercrombie ad aspettarci.»
«Forse proprio dei modelli no, però c'è Harry» disse Ivy vittoriosa, rivolgendomi un sorriso di chi la sapeva lunga.
Sospirai maledicendo me e la mia pelle chiara sulla quale si notava immediatamente se arrossivo, cosa che accadeva ogni volta che gli occhi verdi di Harry si posavano su di me.
«Sai dove puoi andare?» borbottai, mettendomi seduta e a braccia conserte.
«Nella camera di Harry?» tentò Ivy, speranzosa.
«No, a fare in culo.»

"Louis ti prego,non è come pensi. Posso spiegarti tutto" Ribadì la ragazza,avvolgendosi il lenzuolo attorno al corpo.
"Ho già visto abbastanza.E ti prego,ora vattene." Disse lui,con un tono di voce rotto,lasciando cadere sul suo candido viso,qualche gocciolina salata.
"Ti prego ascoltami.." Lo pregò Ronnie.
"Ho detto vattene!!" Gli urlò lui.
La ragazza prese tutte le sue cose,e lasciò la stanza,in silenzio.
"Fanculo" Urlò,scappando e tirando un calcio al vaso di porcellana,che cadde in frantumi,e riducendosi in piccoli cocci.
Proprio come il cuore di Louis,in quel momento.

"Tu non sei un agnellino, sei una leonessa." sussurra poi al mio orecchio.
In questo momento un moto di violenza mi spinge a strangolarlo, ma non lo faccio.
Perchè mi rendo conto che è l'unica persona che ingannadomi ha dimostrato che gli importa qualcosa di me.