Lei: Samantha Jackson, denominata psicopatica disadattata.
Lui: Sven Clark, denominato stronzo di professione.
L'apparenza inganna, e Sam lo sa bene.
Un angelo.
E' questo l'aggettivo che gli ha affibbiato la prima volta che i suoi occhi si sono puntati su di lui.
Peccato che poi questo angelo abbia aperto bocca, rivelando la sua natura da demonio.
Il problema? Per Sam è già troppo tardi, anche se cercherà invano di combattere contro la forza dell'attrazione che la spinge irrimediabilmente verso di lui.
Ma anche Sam sa di non essere un angioletto, quindi quale coppia più perfetta di due diavoli che indossano maschere da angeli?
“Tutto il mio cuore è suo; Gli appartiene e con lui rimarrebbe, anche se il fato destinasse il resto di me a stargli per sempre lontano.”
-Charlotte Brontё, Jane Eye.

Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.

" Sono una di quelle ragazze che si innamora troppo facilmente"

Mi portai le mani alle orecchie,non ne potevo più. Quelle voci,quelle voci erano ovunque. Stavo lentamente impazzendo. Una figura mi apparve davanti. Quella figura. Urlai più forte che potei,mi rannicchiai e strinsi le mani alle orecchie,quasi a farle sanguinare. Strizzai gli occhi più forte che potei. Non volevo sentire quella voce non volevo vedere quella persona che appariva e spariva,come una luce a intermittenza. Poi buoi,la luce saltò,sentii un boato e un liquido appiccicoso scendermi dalla fronte. Era sangue. Ma non ero io a perderlo.
-Estratto della storia-
____
Può una semplice vacanza trasformarsi nel peggiore dell'incubi?
Evidentemente si,ma bisogna ricordare una semplice frase per non impazzire: Tutto succede per una ragione

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

[Taylor Momsen]
Una ragazza facile da adescare nelle pericolose morse dell'amore.
Si dice che se è vero amore lo si senta dentro. Ma se non fosse così?

25 Gennaio 2013 ore 23:30 Bradford, una sera come un altra di un Venerdì come un altro ...
Eppure quel Venerdì cambiò la vita di Rosy.

Era l'ultimo giorno di scuola,finalmente avevo finito le superiori.
Come ultimo giorno di scuola avevamo deciso di andare in una discoteca tutti insieme,e adesso che avevo 18 anni ci potevo andare quante volte volevo,non c'era piu' bisogno di leccare il culo a miei genitori per farmi uscire.
Mi alzai dal letto,corsi in bagno per farmi la doccia,dopo aver finito mi misi a cercare un vestito nero che avevo comprato ma che non avevo mai messo perche' non avevo mai avuto l'occasione.
Chiamai la mia migliore amica Jane,per dirgli di venire a casa mia ad aiutarmi con i capelli. Lei lavora come parucchiera in centro,quindi non potevo chiedere a nessun altro se non a lei che era bravissima in queste cose.
Non passarono neanche 15 minuti quando sentii suonare la porta..
-Mamma,apri. E' Jane! Dissi a voce alta.
-Va bene tesoro! Sentii rispondere mia madre.
Trovai il vestito che stavo cercando e mi chiusi in bagno per provarlo,quando Jane entro' in camera cercandomi..
-Ehi,Jo dove sei? Disse. Di siccuro stava cercando sotto il letto o dietro la porta,lo faceva sempre quando non mi trovava in camera.
-Sono

-sei innamorata Hope?
-no, non mi innamoro mai io Harry, ricordi?
-quindi cosa c'è tra di noi?
-attrazione fisica, sesso chiamalo come vuoi tu ma non è amore.

Chantal- testarda, vendicativa, provocatrice, dolce, bella.
Justin- famoso, presuntuoso, egocentrico, provocatore, dolce, bello.
Chantal+Justin? All'inizio è solo sesso, ma forse qualcosa in loro cambia.
In questa FF do sfogo alla mia mente perversa .-.
Spero vi piaccia ;)

Liam ha solo 18 anni quando perde la sua fidanzata Jade a causa di un un tragico incidente.
Ad un mese dall'anniversario del primo anno della sua morte incontra Melanie, una ragazza dolce che gli ricorda molto la ragazza che amava. Mel però vive in un incubo che vede come protagonista il padre alcolista.
Liam, innamoratosi di lei, cercherà in tutti i modi di renderla felice.
Purtroppo la vita preserva per Liam un'altra triste realtà poichè Melanie ha un segreto...

Rendere la sua vita ancora più incasinata di quanto già non fosse? non lo credeva possibile, finché un batterista non si è insinuato nella sua vita come un virus... sicuramente adesso è più interessante.
Il nome di quel virus? JOSH DEVINE
ESTRATTO:
"Eri un virus, all'inizio sai?" disse sorridendo
"grazie per il complimento eh!" risponde indignato incrociando le braccia
"Ma adesso tu virus mio *ridacchiò* mi stai salvando da qualcosa di peggio." chinò la testa e una lacrima bagnò il lenzuolo bianco che odorava di anestetico, dell'ospedale.
"Amore se lo faccio è perché sei importante!" sorrise.
"Ti amo!" disse con le lacrime agli occhi.
Si sforza di sorridere senza parlare.
"Non riesci proprio ad ammetterlo vero?" domandò irritata dalla sua reazione
"ammettere cosa?" la sua voce era piena di pensieri..
"Che mi ami.." La voce di lei era spezzata dal dolore.
Rimase a fissarla,ma lei scappò.
A fine corridoio la voce di lui lo fermò...
"Prima o poi lo ammetterò!"...