[...]Non ricordi, esattamente, quando l’interesse per le sedute di studio incominciò lentamente a scemare e quando la sua voce e la sua bocca cessarono di essere solo un’incredibile fonte di sapere, per divenire labbra candide e carnose sulle quali posare soffici baci. Però ricordi l’incredibile senso di pienezza che la sua presenza riusciva a donarti, la redenzione nella quale quegli occhi candidi sembravano avvolgere il tuo animo, cancellando in un attimo tutti i peccati e le sofferenze di un passato ormai lontano. E ricordi l’incredulità dinanzi alla protezione e alla beatitudine che due braccia esili attorno al corpo riuscivano a trasmetterti. Quasi faceva male, dopo così tanti anni passati a cercare te stesso, sapere di averlo trovato in una creatura apparentemente fragile e pura come Hinata. Non riuscisti ad accettarlo subito, fu come una lotta interiore nella quale annullasti una parte di te, per poi farla rinascere sotto nuove spoglie. [...]
***
SasuHina principalmente, con lievi accenni NaruHina.
NaruSasu friendship.

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

Il mondo è vasto, l'eternità è infinita, ma lui affronterà tutto e tutti per ritrovarla ed infine salvarla, anche se il prezzo fosse doverla riconquistare ogni volta...
Sasusaku con accenni Naruhina, Shikatema, Saiino e Nejiten.

La giovane ed esperta guaritrice del regno di Konoha, Sakura Haruno, è da sempre stata innamorata del principe minore Sasuke Uchiha.
Ma come potrebbe una semplice plebea guaritrice aspirare in un interesse da parte del principe guerriero?
Lei, vergine e inesperta sogna di conquistare il bel tenebroso guerriero ma purtroppo sembra un sogno del tutto irrealizzabile.
Durante una battaglia, però, il principe rimane gravemente ferito e cieco a causa dello sforzo alla sua abilità oculare. La famiglia reale disperata cerca il soccorso di qualcuno che possa fare qualcosa per lui. Per Sakura quella è l'occasione che cercava da una vita: utilizzare la sua abilità di medico guaritore per poter conoscere il tanto agognato e irraggiungibile principe Sasuke Uchiha?

A volte anche da un libro di ricette può nascere qualcosa di importante, soprattutto quando ti serve aiuto per realizzarle.
"Non sai come ti invidio, Sasuke Uchiha è uno chef rinomato, non solo possiede un ristorante famosissimo all'ultimo piano della Star Tower, ma conduce persino uno show televisivo di alta cucina e, cosa non trascurabile, è un uomo talmente sexy che a volte immagino di allungare la mano e tirarlo fuori dal televisore per approfittare di lui."
"Ma che dici, Ino? Ti ricordo che sei fidanzata."
"Lo so benissimo, ma che male c'è a sognare? Dovresti lasciarti andare anche tu qualche volta e fantasticare."
"Dacci un taglio. Comunque è davvero così famoso questo tizio?"
"Lo conoscono tutti a Seattle. Mi correggo: tutti tranne te. Sei proprio fuori dal mondo. Comunque con un uomo del genere accanto non perderei tempo ai fornelli. Sarebbe lui la mia cena" aggiunse con espressione maliziosa.
[Sasuke/Sakura] [Sakura/Neji] [ accenni Shikamaru/Ino, Obito/Rin e Naruto/Hinata]

Soltanto un paio di occhi catturò la mia attenzione. Erano di un color perlaceo, quasi trasparente, ma allo stesso tempo freddo e pungente.
Erano bellissimi, eppure nel guardarli avvertivo un brivido di paura percorrermi per tutta la schiena. Il ragazzo portava la lunga chioma castana sciolti sulle spalle, una camicia bianca che gli aggiungeva un aria in più. Al contrario di tutti, mi guardava sprezzante, mentre una ragazza con i capelli rossi fuoco, era impegnata nel massaggiarli il collo e sussurrarli qualcosa che non giunse alle mie orecchie.
Mi ero completamente persa in quella visione che sobbalzai nel sentire la voce di Sakura chiamarmi.
"Scusa, non stavo ascoltando" le dissi.
"Ho detto di lasciar perdere quello in fondo al muro, si chiama Neji Hyuga ed è tutt'altro che affidabile" mi ripeté lei, muovendo il dito verso il ragazzo dagli occhi color perla.
E così, si chiamava Neji.
- Mi chiamo TenTen, mi sono trasferità e dovrò affrontare il secondo anno di liceo artistico, in una nuova scuola -

Dedicata a Raypazza con tantissimo affetto.
Dal testo:
"Anche adesso che era con lui e avrebbe dovuto provare una certa serenità, la sentiva indistintamente come un morbo persistente, incurabile, che si accentuava quando l'unico occhio visibile di Sasuke sembrava spegnersi e cominciava a vagare nel vuoto come in cerca di qualcosa che, probabilmente, non sarebbe mai riuscito a trovare.
Un buco nero, vacuo, velato di malinconia e rimpianto, così profondo da far nutrire il timore di poterne essere inghiottiti; palese metafora di quelle voragini interiori che non si sarebbero mai colmate.
Odiava riconoscervi dentro il riflesso della sua anima spezzata. Il suo personale fallimento."

Sakura che sa che è la cosa giusta da fare e che Sasuke la ama – e ama Sarada- talmente tanto da sacrificare la tanto agognata esistenza familiare, pur di proteggerle da un pericolo imminente. Sakura che ama e lascia andare, e Sasuke manda giù un grosso groppo di saliva, insieme alla stessa promessa di tanti anni prima, consapevole che per lei la manterrà anche mille volte.
“Lo sai, Sakura; è da te che tornerò sempre.”

[ NaruSasuNaru | NaruSaku accennato ]
“Sas’ke” e fu davvero strano chiamarlo così dopo tutti quei mesi, e suo malgrado quel nome assunse un suono così malinconicamente familiare sotto la voce ringhiante che fu quasi impossibile non dargli peso e soprassedere sul formicolio allo stomaco che aveva avvertito nel pronunciarlo, nonostante la rabbia per la frase denigratoria non gli fosse andata giù. [...]
“Hai ancora il vizio di non dire la u quando mi chiami”.
Il biondo sentì le guance scaldarsi, memore di come l’altro lo prendesse sempre in giro per il suo modo di storpiare la desinenza del suo nome e vergognandosi per la gaffe commessa anche a distanza di anni. Diede colpa all’abitudine dura a morire, che contrariamente a quanto avrebbe mai voluto ammettere, il nome di Sasuke si era presentato spesso sulle sue labbra anche quando il ragazzo non c’era più, come una preghiera in cui affidava la speranza che l’agonia di aver perso il suo migliore amico non si protendesse di un altro giorno.
Ma poi erano passati dieci anni, e Naruto aveva pronunciato quel nome sempre più spesso, ma ferito e con rancore.

Sakura è una normale adolescente, se non fosse per il fatto che soffre di anoressia.
Sesso, soldi, droga, una madre poco presente e le conseguenze di un passato difficile non l'aiuteranno a superare gli ostacoli che la vita continua a metterle davanti al cammino. Tra l'altro, come se non bastasse, si è dovuta trasferire in un'altra città per essere più vicina a Tsunade, il medico a cui si è affidata, trovandosi così in una città troppo diversa da lei e totalmente sconosciuta.
Come ogni adolescente, però, dovrà fare i conti con gli amici e i nemici che si farà frequentando la nuova scuola a cui si è iscritta. Un ragazzo in particolare, il ricco e popolare Sasuke Uchiha, si interesserà a lei: prevarrà l'odio o l'amore?
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Salve a tutti, sono littile_darkprincess e questa è la mia prima ff, vi prego di essere clementi.
Vi avverto, la storia tratterà tematiche molto delicate e serie, per questo, sconsiglio vivamente la lettura alle persone sensibili.

C’era qualcosa di inconsueto ed inspiegabile nel movimento delle sue mani che accarezzavano l’erba verde ed umida del prato sotto i suoi palmi da riuscire ad ipnotizzarlo, invitandolo a rimanere immobile ad osservare incantato quei movimenti tanto aggraziati.
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Una breve raccolta di “prime volte” riguardanti i -non più così sconosciuti- spaccati e scorci di vita di uno dei miei Uchiha preferiti.
Attenzione: [ItachixOC]
[Partecipante al "Design a Life!Contest" indetto da Kirame amvs sul forum di EFP]

Questa è la mia primissima e credo anche l'ultima, ff AU. Era da un po' che avevo questa storia in testa e ho deciso di provare a scriverla anche se non è proprio il mio genere .... però, tentar non nuoce! L'unica cosa che posso dire è quella di non aspettarvi grandi cose ....

[...] «Forse hai ragione» l’hai sentita sussurrare, nessun accenno a quel balbettio che talvolta le spezzava la voce. Ha recuperato il suo cappotto, diretta verso l’uscita. «Devo andare» ha aggiunto chiudendosi la porta alle spalle, senza aspettare un richiamo da parte tua che sapeva non sarebbe mai arrivato.
Da quel momento sono passati tre giorni. Non un messaggio. Non una telefonata.
È sparita nel nulla, così come il suo profumo di lavanda tra le lenzuola, il suono della sua voce gentile tra le mura di casa tua, l’odore acre del tè che preparava nelle sere d’inverno, quando il freddo che seguiva le nevicate la convinceva a restare per la notte. [...]
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Un tentativo di addentrarmi in un pairing differente che, seppur ancora estraneo rispetto ai classici definiti "canon", ha sempre attirato la mia curiosità. Spero possiate apprezzare!

Shikamaru e Temari. Questa è una raccolta che parla solo di loro due: i piccoli momenti quotidiani, le discussioni, ma anche i rari attimi di tenerezza. Tutto attraverso tanti, semplici gesti che, forse, sanno essere più incisivi perfino delle parole stesse.
Spero vi piaccia ^^
Dal capitolo 1°: "Imparare a conoscere Shikamaru, per Temari, era stato come accarezzare alla cieca, nel buio: inconsapevole di ciò che vi avrebbe trovato alla fine, ma sempre più determinata a scoprirlo."
[ShikaTema]; [Raccolta di drabbles]; [Questa raccolta partecipa alla challenge "30 modi di amare più qualche delizia" indetta da Eireen_23 sul forum di EFP]

LONG ISLAND, 1922 ― Peconic Bay.
Le circostanze drammatiche della morte di un membro di una delle famiglie più importanti di Peconic Bay portano lo scompiglio nella baia e nell'intera città. Sarà compito dell'Ispettore Shikamaru Nara venire a capo di questa pantomima che colorerà di rosso le strade innevate di New York e le spiagge della baia.
Tra il proibizionismo e la malavita, ventenni fin troppo curiosi e ispettori della NYPD incredibilmente dotati si scontreranno con qualcosa di più grande di loro - forse troppo per essere domato.
Corpi cadono a terra come fiori morti intorno a Peconic Bay, secondo un bizzarro disegno divino per mano di un serial killer sconosciuto, introvabile.
|| AU!1922 ▪ naruhina, sasusaku, saino, shikatema ▪ accenni alla nejiten, jirastun e itachi/oc (asami) ||