«... Ancora tu!» Esclamò pacato, velando la frase da una nota interrogativa, inarcando un sopracciglio in forte disappunto, seppur stupito.
Lo stesso stupore che si riflesse negli occhi chiari di Erwin.
Tra tutti quelli che potevano venire, perché ancora lui?!
Sospirò, stizzito, il moro, continuando a pulirsi le mani seppur in maniera più insistente, avvicinandosi. «Senti bello, posso immaginare di aver distrutto i tuoi sogni erotici più profondi. Ma stacci; sono un maschio, non c’è niente da queste parti. Ok?»
[bikers!AU - Erwin/Rivaille]

Levi lo odiava, di primo impatto; non solo per il fatto che ostentasse sicurezza propria di un Alpha che è perfettamente consapevole della propria virilità e dell’effetto che aveva sugli omega e non, ma perchè ogni volta che sorrideva di quel sorriso morbido che sembrava illuminare la pelle fottutamente perfetta e quegli occhi di un azzurro sconcertante, lui sentiva le viscere rimescolarsi, strette in una presa bollente che gli toglieva il fiato.
[ Erwin x Levi | Warning: Omega!Verse_ Erwin!Alpha, Levi!Omega ]

Il suo cuore non si spezza per un sentimento non ricambiato, bensì per il contrario.
Le sue labbra sono secche e rigide, plasmate per proferire la perfezione e non per baciare.
Per lui l’amore è quasi impossibile da provare, una menzogna.
Lui non vuole essere messo a nudo di fronte ai miei occhi per permettermi di lambire il volto che si nasconde dietro quella maschera, scoprire le sue ferite più profonde e guarirle carezzandogli l’anima.
Io non sono fatto per una relazione “aromantica” e superficiale: vorrei di più, ma non mi è concesso.
Ritengo di non essere corrisposto, ma continuo a stare al gioco.
Ritengo di essere felice quando parlo con lui, ma sono solo un povero autolesionista innamorato.
Innamorato di un ideale, di “ciò che non potrà mai essere”.

-Stai scherzando, vero?- urlai incredulo al cellulare tra mie mani.
-Al contrario Sasuke, mai stato più serio di così. Non mi dire che hai paura?- scherzo l'uomo dall'altra parte, con voce amabile -Se vuoi quello che mi hai chiesto farai come ti dico io, altrimenti sai che le metterò in vendita. Una marea di ragazze non fanno altro che supplicarmi per avere foto di Naruto-kun e te insieme, non vuoi farle felici?
Digrignai i denti, afferrai in un impeto di furia il telefono e lo alzai sulla mia testa, pronto a lanciarlo via.
-Ah, otoutou evita di distruggere anche questo cellulare. Sarebbe solo un ulteriore spreco di soldi, riuscirò comunque ad avere il tuo numero-
-Va al diavolo, Itachi- ruggii chiudendogli la chiamata in faccia. So che me l'avrebbe fatta pagare presto ma per il momento non me ne fregava niente. Naruto aveva ragione: avevo un pessimo rapporto con la tecnologia, ma non era di certo colpa mia. Lo avevo detto io che era meglio vivere senza cellulari con un fratello stalker come lui!
Ma perché capitano sempre tutte a me?!
[Sequel di 'Family Game'] [NaruSasuNaru e ItaShisuIta]

Gym!AU - Raccolta di One-Shot PWP
1. Zumba {Aomine x Kise} - “Dovrebbero vederti così le tue clienti, eh, Ryouta-kun” ghignò beffardo Aomine, imitando il nomignolo con cui usavano chiamarlo le sue ammiratrici.
2. Pilates {Murasakibara x Himuro} - “Ti ho fatto male, Muro-chin?” Atsushi gli accarezzò il viso amorevolmente.
Tatsuya sorrise, gustandosi il viso preoccupato dell’allievo, e poggiò la mano sulla sua. “Diciamo che ti sei vendicato abbastanza per i miei allenamenti.”
3. Sala Pesi {Kagami x Kuroko} - Kagami non voleva, davvero non voleva, ma prese a percorrere con lo sguardo ogni centimetro di quel corpo minuto.

«Credo di capire, ora, quello che prova la maggior parte della gente qui...» Sussurrò Erwin, allungando una mano a sfiorargli i capelli scuri, in una carezza «È invidia.»
Quelle parole, unitamente a quel gesto gentile che Rivaille osservò per tutto il suo percorso con distaccata titubanza, lo scossero più di quanto non si aspettasse.
Le labbra si schiusero appena, mentre col busto ed il viso si ritraeva quel poco che bastava per permettergli di guardare meglio il di lui viso, e mostrare quanto il proprio avesse perso quella labile traccia d’ironia e malizia che lo aveva attraversato per brevissimi istanti; c’era solo esitazione, nei suoi occhi grigi, ed un dubbio severo che gli fece corrugare la fronte, mentre questo continuava.
«Sai quello che vuoi e non ti nascondi dietro a scuse o giustificazioni, non è facile trovare qualcuno così sincero da risultare quasi sgradevole.»
[AU - Erwin/Rivaille]

«non seguirmi…» la voce di Yugi che apriva quell’antica porta si spezzò in singhiozzi. Fuggì via, si chiuse nella sua stanza lasciando finalmente scivolare le lacrime lungo quel viso contorto da smorfie di dolore.
Una porta, una sola porta a separarli, loro che erano sempre stati insieme, uniti, senza mai segreti, si ritrovavano divisi. La tentazione di aprirla fu forte per il faraone che finalmente aveva capito cosa turbava il suo Aibo.
«non farlo» lo pregò Yugi
«Aibo, ti ho fatto così male? »
«tu non hai fatto nulla» singhiozzò Yugi «sei il mio desiderio, l’amico che aspettavo e che il puzzle mi ha fatto conoscere. Un amico con cui ho stretto un legame talmente forte da legare i nostri cuori» gli ricordò «e proprio perché sei così importante io… io non posso farti entrare. Per favore. Mo Hitori no Boku…no, Atem. Se provi lo stesso, non seguirmi»

E se Sasuke fosse riuscito a recidere il loro legame? E se Naruto non avesse avuto altra scelta che andarsene per guarire la ferita? E se dopo 3 anni si rincontrassero in circostanze particolari?
Dal testo:
Quando Sasuke rientrò in casa, sentì dei rumori inconfondibili provenire dalla camera di suo fratello.
Ghignò, Itachi aveva trovato un nuovo giocattolino e lui avrebbe avuto una nuova preda da conquistare.
Ogni volta che suo fratello trovava una ragazza o un ragazzo, Sasuke si divertiva a portarglielo via, per poi sbattergli in faccia il tradimento. Era il suo modo per dimostrargli di essere il migliore.
Sasuke prese qualcosa da bere e si sistemò sul divano, non si voleva perdere il momento in cui l'amico di Itachi, dai gemiti che arrivavano fino a lui era certo fosse un ragazzo, fosse sceso, era curioso di vedere chi fosse.
Sentì dei passi, qualcuno stava scendendo le scale, si mise seduto meglio e attese.
Quando vide il ragazzo, il suo cuore perse un battito e sussurrò solo "Naruto".
Erano passati più di 3 anni dall'ultima volta che si erano visti e quello era l'ultimo posto in cui si sarebbe aspettato di incontrarlo.
[ItaNaru - NaruGaara - SasuNaru]

“Ma lui è morto, Yugi. È morto!” ormai le lacrime scorrevano senza più un freno dalle sue guance e Anzu scuoteva la testa freneticamente. Non avrei dovuto alzare la voce, non avrei dovuto alzarmi di scatto dal divano. Non avrei dovuto lasciare quel maledetto dito sulla scrivania.
“No, non è morto finché non lo dico io!” ho urlato.
Non avrei mai dovuto lasciarlo andare.

Sono passati anni da quando Sasuke è tornato a casa. Naruto è riuscito a strapparlo alla droga e al baratro in cui era piombato. Ora finalmente sta rimettendo a posto la sua vita, la sua istruzione, il suo rapporto con Itachi e le sue amicizie. Tutto sembra essere tornato alla normalità e lui finalmente ha il tempo di sdebitarsi con il suo migliore amico per non averlo abbandonato. A volte però, la riconoscenza è solo una scusa, che nasconde ben altri sentimenti.

Il tutto era ovattato, tra le quattro mura di quella stanza - una delle poche - che si trovava sopra al locale, riempita invece da ansiti e urla di piacere.
Il letto scricchiolava in maniera ritmata, quante erano le spinte che incassava contro il fondoschiena del giovane, tanto che si sarebbe pensato potesse cedere da un momento all’altro; i vestiti sparsi di entrambi, a terra o sopra la piccola sedia o lo scrittoio, sparpagliati: troppo occupati a voler fare sesso, per badare a mettere in ordine.
[West!AU - Erwin/Rivaille]

Yue condivide la sua esistenza con quella di Yukito; ma anche Yuki ha la sua vita e sentimenti propri, che possono contrastare con quelli del Giudice.

{Aomine Daiki x Kuroko Tetsuya}
“Ma scusa, dici sempre che dovrei leggere qualche libro dei tuoi e ora che mi sto interessando mi tratti così?”
“Hai detto bene: leggere qualche libro, non chiedermi di cosa parlano.”
Le labbra di Aomine si arricciarono in un broncio infantile. Poi, ebbe un’idea. “Perché non leggi tu per me?”

[Cap.01] Il giovane Arclight si mise a sedere fra le coperte, stropicciandosi gli occhi ancora assonnato, mentre Kaito lo osservava di sottecchi col petto ancora oppresso dalle palpitazioni; svegliarsi e ritrovare accanto a sé il giovane assistente di suo padre, seminudo fra le coperte, i lunghissimi capelli dai riflessi argentei che gli scendevano lungo le spalle coprendone in parte le nudità, per un attimo aveva fatto sussultare il suo cuore.
[Cap.02] Rimasero in silenzio per qualche minuto, ad ascoltare i canti della fauna notturna di quelle campagne e a godersi quel silenzioso spettacolo di astri che la notte offriva loro, fino a quando una voce sommessa non distrasse Christopher dalla sua contemplazione.
-…Sono davvero un egoista, Chris?-.
[Cap.03] Christopher si portò le mani alla testa, confuso.
Un sorrisetto si dipinse sulle labbra sottili del bambino.
-Il mio nome è Tron- disse, per poi portarsi le mani piccole e guantate sul petto, come a dimostrare la propria consistenza –Ma prima di prendere questo aspetto avevo un altro nome, una vita invidiabile, una famiglia ed un lavoro affiancato ad un collega che credevo essere mio amico. Al tempo mi chiamavo Byron Arclight-.

Arrabbiato, Michael serrò i denti a quella vista, sentendosi impotente di fronte allo stato in cui versava il fratello e, accostandosi a lui, sollevò un asciugamano e lo immerse nella bacinella d’acqua al suo fianco, pronto a rendersi utile.
Thomas era stato steso sul letto, il suo petto nudo si alzava ed abbassava con ritmo irregolare, e mostrava le tracce di bruciature ed escoriazioni all’altezza delle spalle; teneva una mano premuta sulla ferita che gli percorreva metà del volto, e le sue labbra screpolate e secche erano tese per il dolore. (...)