Trovare l'amicizia e anche più nel tuo più odiato rivale. Cadere volontariamente a braccia aperte.
La storia di due studenti di liceo, dapprima nemici e rivali e in seguito amici e amanti.
[ SasuNaru ]

[Murasakibara Atsushi x Himuro Tatsuya]
-Hai cambiato bagnoschiuma.
La mano di Tatsuya lo spinge verso il lato sinistro, così da offrire al phon una parte di testa non ancora del tutto asciutta. Le sue dita smuovono i capelli con delicatezza, e pian piano quelli che erano ciuffi fradici e scomposti si stanno lentamente trasformando in una chioma compatta e uniforme. La spazzola arriverà poi, una volta concluso il tutto.
Atsushi ha gli occhi chiusi, seduto su quella piccola sedia e tutto piegato in avanti, con la nuca ancora ben scoperta, e non ha resistito a farglielo notare – non senza, ovviamente, un certo disappunto nella voce.
Immagina benissimo il sorriso delicato sulle labbra di Himuro, proprio mentre parla.
-Quello vecchio era finito. Ne ho preso uno alla lavanda proprio ieri.

[Shoichi Imayoshi x Yukio Kasamatsu]
Si sforza di pensarci davvero, di ricordare una a una tutte le volte che hanno fatto sesso, come e dove. Trova un'inquietante costante che lega ogni singolo episodio, e che man mano che va avanti con la cronologia degli eventi si fa sempre più palese.
Imayoshi che lo blocca contro il muro e inizia a baciarlo. Imayoshi che gli circonda la vita con un abbraccio mentre sta lavando i piatti. Imayoshi che, finita la doccia, lo raggiunge in camera e comincia ad accarezzarlo sul viso, per ben disporlo nei suoi confronti.
Imayoshi fa, lui subisce.
E arrivato a questa consapevolezza, la soluzione è fin troppo semplice.

A discolpa di Murasakibara c’è da dire che, dopotutto, lui non è mai stato paziente e che il suo essere una persona istintiva sotto ogni punto di vista non ha aiutato affatto.
[A CriminalDanage (L)]

[KagaKuro (L)]
Mai il silenzio sulle labbra di Kuroko fu così pesante. Non era difficile trovarlo silenzioso o discreto, distante o indifferente, ma arrivare a essere la causa di un tale distaccamento dalla realtà fu per Kagami ben più che una facile sfida.
La poca maturazione che aveva raggiunto, negli ultimi tempi, l'aveva spinto verso l'altro ragazzo alla ricerca di una riappacificazione, di un incontro che gli desse l'opportunità di mettere a posto le cose e far tornare tutto come prima. Aveva scoperto in un frangente simile che la sfida sportiva era una cosa, il litigio era un altro: non andare d'accordo con una persona diventava più preoccupante tanto maggiore era l'importanza di quella, e più importante di Kuroko Kagami non aveva proprio niente.
Aveva provato durante gli allenamenti di basket, quando per forza di cose l'altro ragazzo avrebbe dovuto avvicinarsi a lui. Sulle prime Kuroko non rifiutò d'andargli vicino, si comportò come suo solito durante le partite d'esercitazione all'interno del Seirin; fu dopo, quando, Kagami gli si mise esplicitamente accanto, che si bloccò.

Poi, Kagami aveva avuto la sventurata occasione di vedere Aomine Daiki in fase di risveglio, e aveva messo in chiaro che lui poteva pure fare la colazione per un esercito, ma non avrebbe mai più avuto a che fare con quello lì di mattina – e possibilmente per il resto della giornata, ma convivendo era difficile.
Convivendo. Se ci pensava gli venivano i brividi.
[KagaKuro e AoKise][linguaggio colorito]

[KagamiKuroko, lemon (L)]
Lo aveva chiesto lui, d'essere toccato – nell'espressione di un fin troppo imbarazzante desiderio che l'aveva portato ad esporsi come non avrebbe mai potuto credere. Per Kuroko, soltanto per Kuroko.
E Tetsuya non aveva perso l'occasione per fargli provare, ancora, qualcosa di totalmente nuovo.

Non poteva essere davvero quel Sasuke Uchiha: il pianista che in cinque anni aveva inciso tre splendidi album di cui ricordavo a memoria ogni singola nota, di cui sapevo ogni dettaglio umanamente conoscibile da un fan, la persona che avrei dato qualsiasi cosa per sentire parlare a quella distanza, senza microfoni né schermi, se ne stava lì a chiacchierare con la Rosa girando pigramente lo champagne nel bicchiere. Impossibile.
[Impaginazione e titolazioni rivisitate, Dicembre 2011]

[Kuroko no Basket - KagamiKuroko]
Con un braccio gli circondò la vita, stringendolo a sé in un abbraccio ruvido ma caldissimo – e sulla pelle liscia scivolò, appena di lato, quell'unico lenzuolo bianco che li copriva dall'aria fresca della prima estate.
Spirò dalla finestra aperta quel poco di vento leggero che fece smuovere le ciocche di capelli chiari mentre lui, con le dita, si appropinquava a scompigliarglieli in una carezza rude, con quel sorriso sereno e grezzo sulle labbra che a Kuroko tanto piaceva.

 Ipnosi spicciola *entrate a leggere, entrate a leggere e recensite*
Fan fiction classificata al 1 posto al "Colorful collage contest" di Silvar Tales e vincitrice dei premi:
giuria,
novel,
trama,
drammaticità,
blue Ic
prompt. 
Sangue e morte, amore e anima, eros e thanatos...
Dai, credo sia una bella storia, fatemi sapere.
Dovrei mettere infiniti altri generi, thriller, psicologico, romantico, splatter... ma sono massimo tre!
Arancione, ma arancione molto molto carico, perchè lo sappiate. 

Sasuke ha addosso i vestiti della sera prima, mentre scende le scale lentamente. Naruto ha un accendino in mano. "Questa è l'ultima sigaretta" annuncia "della mia vita". E Sasuke gli sorride, perché non sa cosa dire. Perché vorrebbe che la sigaretta che Naruto sta accendendo non finisse mai.

"Ma tu" disse solo, con una risata allegra, "sei il ragazzo alla finestra!".
Uchiha Sasuke si voltò finalmente a guardarlo: Uzumaki Naruto. Poteva finalmente vederlo da vicino. Era veramente alto e possente come sembrava: aveva spalle larghe e muscolose, i fianchi sottili, un sorriso perfetto ed un buon odore di hashish e dopobarba. Gli sorrise. "E tu" constatò, scostandogli i soliti occhialini a forma di cuore dagli occhi, "sei l'esibizionista un po' suonato della porta accanto".

Che assurdità. Se tre anni fa mi avessero detto che avrei lavorato per settimane fino a notte fonda con quello stronzo, avrei sputato in un occhio al profeta di questa boiata. E ora gli porto il caffè…
MasterKyuubi, 22 anni, brillante hacker dalla carriera stroncata a soli 19 anni per colpa dell'inevitabile sistema, la legge. Lui e l’altro grande colosso, competitore giurato DarkAvenger si erano ritrovati inesorabilmente forzati ad ingegnarsi insieme, in un palazzo di coglioni più o meno simpatici, sotto la cazzutissima supervisione della femmina più austera ed imponente che avessero mai conosciuto. Linguaggio colorito, ma non troppo.