EFP Fanfiction, storie ricordate da Jessica RJ

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Jessica RJ

Membro dal: 11/01/12
Recensore Junior (139 recensioni)

«vas happenin ?»

Mi chiamo Jessica e si, sono una Directioner.

Qualcosa su di me?

La passione per la scrittua mi è nata circa due anni fa , ormai.
Scrivo per sfogarmi.. un po come una sorta si liberazione personale
che mi permette di far fuoriuscire tutto quello che ho paura di lasciar andare.

Inoltre sono sempre stata il tipo di ragazza che ama ascoltare la musica con le cuffie del cellulare
in modo tale da non perdermi esclusivamente nel video della canzone e riuscire quindi a constatare
se il brano mi piace veramente, oppure no.

Se ora starete pensando..
"ma tanto i One Direction non fanno vera musica"
beh io vi risponderò subito che chiunque abbia una mentalità del genere è una persona incridibilmente infantile.
cio' per il semplice fatto che ogni canzone ed ogni genere ha il suo studio ed il suo lavoro.
ora non paragonarmi cantanti Rock a quelli pop-commerciali dicendomi di culturalizzarmi musicalmente,
perchè sarebbe come mettre a confronto un Picasso e un Da Vinci.
sono cose differenti. Lascio intendere ?
La musica è bella perchè è varia.
e questo genere.. come altri mi appartiene.
sono gusti, gusti che non cambierò per le parole di un Hater.

molti attribuiscono la fama dei OneD alla loro bellezza.
beh, io non compro i loro CD per ascoltare le loro FACCE
e con questo ho detto tutto. :)

( spero di aver lasciato ben intendere il messaggio. )

Pace and Carrots!

N.B.
ora, sappiate che non mi importerà
cosa direte e in che modo mi giudicherete
per i miei gusti musicali
o quant'altro
perchè
io sono.. e sarò sempre ,
fiera di essere
la ragazza che sono.

♡

Every breath you take

- Ultimo capitolo

Currently on hiatus
Se Louis Tomlinson una sera telefonasse a casa di una qualsiasi ragazza tra i tredici e i venticinque anni, per di più invitandole a cena, le urla di eccitazione potrebbero essere udite senza grossi impedimenti fino in Patagonia; ma se lo stesso Louis telefonsse una sera a casa di Julie Horan, sempre per quella cena... Cosa potrebbe succedere?
[...] - Ma chi è che la sera deve per forza rompere i cogl….- cominciò a dire aprendo la comunicazione, arrabbiata come una iena.
- Complimenti per la finezza delle dieci e un quarto di sera, spero tu non ti sia preparata questo soave saluto apposta – la interruppe una voce maschile dall’altro lato della cornetta, ironica. Julie rimase un secondo spiazzata, riuscendo solo a pensare a quella voce. Leggermente roca, profonda, sexy. Poteva una voce essere sexy? [...]

99 days without you

- Ultimo capitolo

Alcuni dicono che l’amore sia l’emozione più forte che una persona possa provare. Prende tutte le fibre del tuo corpo, facendosi strada attraverso la tuo anima e uccidendoti dall’interno. Deteriora il tuo buon senso, facendoti fare cose stupide in suo nome. Questo è quanto hanno teorizzato.

Who really are you?!

- Ultimo capitolo

Sono sempre stata femminista, e come tale ho sempre pensato che i maschi fossero sopravvautati, e quindi stavo con loro solo per puro divertimento.
Vedere quanto un ragazzo puo' essere stupido nel tentativo di farti innamorare di lui mi ha sempre fatto ridere.
E li ho sempre lasciati fare, il fatto è che non mi hanno mai fatta innamorare, e nessuno ce la farà.
O almeno era quello che credevo prima di incontrare lui.
Zayn Malik.
Quel ragazzo dagli occhi ipnotizzanti, quel ragazzo che mi ha fatto perdere la testa.
Ma sto correndo troppo.
torniamo all' inizio. Quando tutto è cominciato.

Wonderwall.

- Ultimo capitolo

Charlie, diciasettenne britannica, costretta a muoversi e a viaggiare sempre a causa del lavoro della madre.
Un maschiaccio nel vestiario, nessuno ha mai notato che dietro quella stoffa, si nasconde una ragazza con una grande passione e un gran talento per la danza.
Arrivata nel nuovo paese, avrà dei problemi con i bulli della scuola.
***
Charlie raccolse una matita che era finita sul pavimento, ma quando si rialzò si trovò davanti Liam che l’osservava a braccia incrociate.
Solo allora notò che indossavano la stessa giacca.
La ragazza lo guardò spaventata, e il biondo l’afferrò alzandola da terra.
-Ci vediamo fuori.- sussurrò, facendola poi cadere e allontanandosi con il resto del gruppo.

You belong with me

- Ultimo capitolo

Abigail odiava Harry Styles, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa, antipatica e viziata che avesse mai conosciuto.
Sophie invece trovava che Niall Horan fosse la persona più bella che avesse mai visto sulla faccia della Terra. Sorriso buffo, accento irlandese e occhi ipnotici. La sua sola vicinanza le provocava la tachicardia.
Due amiche, cinque ragazzi, una scommessa.
Cos'ha in serbo per loro il futuro?

A Bad Idea.

- Ultimo capitolo

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.

Can we fall, one more time? Stop the tape and rewind!

- Ultimo capitolo

Non scriverò un'anticipazione della storia perchè altrimenti direi già tutto. Buona lettura :D

Being the way that you are is enough

- Ultimo capitolo

«Quando ti abituerai all’aria inglese non vorrai più andare via, soprattutto se conoscerai qualche bel giovanotto. A me accadde la stessa cosa con tuo nonno, ricordo come fosse ieri la prima volta che lo vidi alla stazione centrale di Milano, per cinque minuti non mi fece pensare all’afa che c’era in quella calda giornata di Agosto.»
Bla bla bla. Ogni volta che veniva a prenderla all’aeroporto ripeteva la stessa cosa, però in sedici anni Emma di giovanotti inglesi che le hanno fatto perdere la testa non ne aveva trovati.
I ragazzi erano tutti uguali. Neri, bianchi, gialli, italiani, inglesi o eschimesi. Stronzi tutti.

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