«Mi sono risvegliata in mezzo alla foresta di Konoha e mi sono detta: ”Beh, non è un male, infondo è sempre stato il mio sogno”, ma poi l’Hokage mi aizzato contro un gruppetto di Anbu e tutto è degenerato...» stava sbraitando la ragazza, una certa isteria nel tono di voce.
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«Vuoi unirti all’Akatsuki?» domandò di rimando lui, senza distogliere lo sguardo dal combattimento; si stava visibilmente spazientendo.
Vuoi unirti all’Akatsuki? VUOI UNIRTI ALL'AKATSUKI?! Certe cose non si chiedevano così! Non ci si poteva mettere un minimo di introduzione tipo “Ehi, ciao! Ma lo sai che anche se non sei una ninja e non sai un emerito cippolo di come ci si comporti in una battaglia, saresti un membro eccellente nell’Akatsuki? Eh? Che ne pensi?”.
Se lo faceva in modo così diretto e, sopratutto, ad una che non desidera altro nella vita - in mia difesa potevo solo dire che ognuno merita di avere le proprie ambizioni-, questa, poverina, rischiava l’infarto. Ed io non ero Kakuzu, a me ne bastava uno per rimanerci secca.
(Ho cominciato a scrivere questa storia veramente tanto tempo fa, quindi sto piano piano riscrivendo i vecchi capitoli nel disperato tentativo di renderli più leggibili)

Ben ritornati con questa fanfic.
Come molti di voi sanno questa settimana non è una settimana qualunque bensì la #SweatyShoyoWeek e ho deciso di cimentarmici anche io!
Ogni giorno avrà un prompt diverso tuttavia può capitare che il titolo del capitolo non coincida.
1-Beach Shorts (Granita volante)
2-Sunbathing (Sentimenti caldi come il sole)
3-Tan Lines (50 sfumature di paranoia di Atsumu Miya)
4-Festival (Dove i fuochi si fermano)
5-Popsicle (Facile come leccare un ghiacciolo)
6-Bikini (Gelosia scoppiettante)
7-Free prompt for his birthday

Atsuhina week day 3: mutual pining
spoiler! | Bokuto&Sakusa chaotic duo
«È Hinata quello più diretto. Invece Atsumu ha sempre quell’espressione fastidiosa e non si sbilancia mai, probabilmente perché è un fifone. Nessuno lo capirebbe.»
Sakusa era passato dalla convinzione che quei due non valessero il suo tempo, all’assoluta certezza che se fosse stato costretto a vedere per altri cinque minuti Atsumu Miya destreggiarsi in un orrido rito di corteggiamento, ci avrebbe rimesso le penne. Era salvaguardia della propria persona.

[Otabek/Yuri]
Sono in garage, dice la grafia piccola e ordinata sul foglietto stropicciato e Yuri si ritrova a sospirare un po’ annoiato quando collega i puntini.
Otabek ha passato gli ultimi due giorni a ripetere non stop, quasi come se fosse un disco rotto, la frase “la moto fa un rumore strano, prima o poi devo darci un occhio”. Yuri non ci ha dato troppa importanza, anche perché pensava che quel prima o poi si traducesse automaticamente in “quando te ne sarai tornato in Russia e io sarò qui solo e sconsolato senza di te”. Insomma, Otabek è decisamente il tipo da fare pensieri così melensi.
Yuri sbuffa infastidito per innumerevoli cose, tra cui il caldo, il sudore appiccicaticcio sulla pelle e quello stupido kazako che considera più importante la propria moto rispetto a un aitante russo da svegliare nel migliore dei modi.

«Mamma! Guarda cosa ti ho portato!» La manina di Bakugo stringeva un ramo lunghissimo con in cima un garofano rosso scuro. Glielo stava protendendo verso il viso con fierezza. «A scuola la maestra ci ha detto di prenderne uno e portarlo a casa: io ho preso il più bello!»
Il sorriso strafottente e vittorioso del suo bambino le apparve come la cosa più luminosa in quella stanza, più bella anche di quel fiore.
Si inginocchiò per poterlo abbracciare. Aveva ancora indosso il grembiule della scuola, tanto era stato impaziente di portarle quel regalo.
«È davvero bellissimo, Katsuki.»
{I classificata al contest Mother's Day indetto da Laila_Dahl sul forum di EFP.}

❝ « Sono passati sei mesi, jinko, e ho detto che ti devo ammazzare. Vieni fuori e combattiamo. »
́
« Non posso combattere adesso, torna tra una settimana! »
́
« …Come tra una settimana? Io ti devo ammazzare ora. »❞
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❥ Shin Soukoku;

Un fremito rotolò giù dalla curva della colonna vertebrale di Akaashi quando Bokuto premette, strusciando, il suo corpo su di lui, schiudendo le gambe. I jeans non trattennero la presenza di una rotondità tesa tra le gambe, un rigonfiamento duro a cui Bokuto sembrò far finta di niente. La lingua scese sul suo collo scivolando lungo la vena, e Akaashi mugolò piano.
«L'avevi programmato, vero?»
Bokuto piegò le sopracciglia di colpa, deviando lo sguardo - era incapace di mentire proprio come un bambino. Poi un sorriso gli squarciò le labbra, sbarazzino. «Un pochino?»
[ BokuAka ]

Sà che suonare è controproducente. Se Kenma si ritrova rinchiuso nelle sue stanze da gioco con le cuffie infilate e la scarica di fucili ai neutroni a esplodergli nelle orecchie, può anche restare chiuso fuori casa per tutta la notte - ci è già passato.
Fin dalle superiori questo lato di lui non è cambiato; se possibile, è solo aumentato.
[ KuroKen | post-timeskip ; spoiler ch.375 ]

C'erano due cose che avrebbero richiamato l'attenzione istantanea di Bokuto facendolo reagire come un animale notturno ad innescare la reazione primordiale di richiamo alla vista di una preda: la prima, la più facile, era parlare della pallavolo, perchè quando si stava con Bokuto la maggior parte degli argomenti di conversazione vertevano quasi sempre sulla pallavolo.
La seconda, di cui tutto il Fukurodani era ormai a conoscenza, era Akaashi Keiji.
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«Qual’è il piano?»
«Evitare spargimenti di sangue?» tentò Sarukui. Konoha arricciò le labbra, deviando lo sguardo.
«Allora abbiamo già perso, Bokuto è già alla terza birra.»
Bokuto produsse un verso strozzato.
[ BokuAka ]

[KatsuTodoDeku] [threesome]
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Tratto dalla storia:
Amava Todoroki, amava trascorrere le giornate insieme a lui, amava il modo gentile e premuroso con cui lo coccolava quando dormivano insieme.
Si era innamorato di quel ragazzo tormentato semplicemente, giorno per giorno, finché entrambi non si erano dichiarati alla fine del primo anno e si erano messi insieme.
Shoto era splendido, un fidanzato perfetto, sempre attento a lui e ad ogni suo bisogno.
E lo amava tanto, troppo per farlo soffrire. Non se lo meritava.
Era giunto lì, nella stanza di Kacchan con i più buoni propositi: troncare quella relazione di sesso selvaggio prima che potesse nuocere a Shoto.
E voleva troncare davvero. Ne aveva tutte le intenzioni, ma quando aveva udito la voce del bombarolo e del fidanzato proprio dietro alla porta, il coraggio era venuto meno e la fuga nell’armadio era divenuta l’unica via di salvezza.

A volte un'amica testarda è proprio quello che ci vuole per sbloccare una situazione d'impasse, lo capiranno a loro spese Eijiro e Katsuki nel corso di alcuni imbarazzanti, divertenti, folli, ma anche dolci episodi visti con gli occhi di un gruppo di adolescenti.
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Inizialmente avevo concepito quest'opera come un racconto da non suddividere, ma poi andando avanti con la scrittura mi sono accorta che stavano venendo fuori più pagine di quante ne avessi immaginate. Ho cercato comunque di fare capitoli non troppo lunghi affinché non diventassero pesanti, mi sono divertita molto a scriverla e spero che vi piaccia :)
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Main pairing: Kirishima x Bakugo
Accenni: Sero x Kaminari, Mina x Kirishima, Mina x Kaminari, Mina x Sero

[UshiTen]
***
Tratto dalla storia:
La madre e la nonna gli avevano caldamente raccomandato di prendere la macchina e farsi accompagnare dall’autista, ma lui aveva prontamente rifiutato pensando che una camminata e l’aria tiepida del mattino lo avrebbero aiutato a svegliarsi un po’. O quantomeno a riattivare il cervello prima che la campana suonasse annunciando l’inizio delle lezioni.
E poi, a dirla tutta, se fosse andato in macchina, l’autista non avrebbe mai allungato la strada per passare davanti al fornaio vicino alla stazione dove solitamente Satori Tendo comprava il pane prima di andare a scuola.
Ormai, da qualche giorno a quella parte, Wakatoshi cambiava volutamente strada, partiva prima da casa per arrivare comunque puntuale a scuola e nel frattempo fingeva di aver incontrato Tendo per caso passando di lì.
Non aveva ancora ragionato bene sul perché continuasse a fare quello strano percorso e a favorire i carboidrati piuttosto che una bella corsa mattutina.
Era una persona d’istinto, Wakatoshi. Semplice e diretta. In seguito andava chiedendosi i motivi dietro le sue azioni, ma sul momento agiva secondo bisogno.
E il suo bisogno principale in quel momento era vedere Satori Tendo.

Bokuto ha di recente fatto coming out - quale miglior modo allora di festeggiare il suo compleanno che andare a un locale gay? [BokuAka Stripper AU; qualche menzione IwaOi]

Un ragazzo -Kageyama arriverebbe pure a definirlo un gremlin, piccolino ed incazzato com’è- con indosso la divisa della squadra di basket della loro università, rannicchiato all’interno dell’armadietto e le ginocchia portate al mento. Gli fa quasi pena.
Kageyama non sa cosa dire.
Prima che possa aprire bocca, il ragazzino si porta un indice alle labbra. «Shh, mi sto nascondendo».
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[kagehina centric ; bokuaka + kuroken if you squint]
[7.385 words]

[Questa storia partecipa alla Teen! Challenge indetta sul gruppo facebook Il Giardino di EFP]
A Oikawa Tooru non piace perdere.
Questo lo sanno bene la sua famiglia, i suoi amici, i suoi compagni di squadra, ma, soprattutto, i suoi avversari.
Per questa ragione anche la più piccola delle sfide, soprattutto se giocata con Iwaizumi Hajime, il suo migliore amico, può diventare cruciale, fino a rappresentare per lui una priorità.
Anche questa volta perdere è fuori discussione e Oikawa intende mettercela tutta per riscuotere il suo premio.