Snape Repayment da epilogo alternativo. E se Snape si fosse salvato dal morso di Nagini..? Long-fic dedicata a Severus Snape e alla sua rinascita: un percorso fisico e mentale alla ricerca del suo posto nel mondo, della sua identità e della sua vera volontà.
[...]
“Devo essere all’inferno. L’eternità a farmi disturbare da Potter. Gran bel contrappasso…”
–Potter- sputò fuori con disprezzo –l’Aldilà non è abbastanza grande per te? Vai a giocare da un’altra parte e lasciami in pace. Sei stato il mio tormento per tutta la vita, vorrei non mi guastassi anche la morte…-
Harry sorrise –Devo deluderla di nuovo, Snape. Non siamo morti-
[...]
–Professore!- salutò Hermione con calore, entrando nella stanza.
–Il Golden Trio al completo. A cosa devo l’onore?- chiese, sarcastico.
[...]
–Sei in pensiero per la tua reputazione? Mi spiace dirti, Severus, che la tua fama di cattivo è irrimediabilmente compromessa-
–Ne sei proprio sicura, Minerva..?- Snape ghignò -Meno 50 punti a Grifondoro!-
[...]
–Ragazzo mio, che piacere rivederti! Questo vuol dire che ci incontreremo più spesso? Tornerai in veste di Preside?- disse il quadro di Dumbledore ridacchiando.
–È uno dei motivi per cui sto pensando di rifiutare- replicò rapido Snape.

SouRin post episodio 12 - contiene spoiler per chi non ha ancora visto la puntata in questione.
"«Non pensavo di esserti mancato così tanto» articola Rin, tra sospiri e fruscii di lenzuola. Sousuke chiude gli occhi e posa le labbra sulla sua fronte, quando le dita del ragazzo prendono a tracciargli distrattamente il fianco nudo.
«Tu non pensi» soffia sulla sua pelle, la stretta su di lui che si rinsalda appena. «Ma ciò non ti autorizza ad andartene di nuovo.»"

Una brutta giornata e i suoi rimedi.

"Se è tutto a posto, perché sei arrabbiato?"
"Non sono arrabbiato!"
"Ma mi stai urlando addosso!"
Calò il silenzio. Aiichiro non vedeva un tubo ma si immaginò gli occhi di Rin che lo guardavano - perché lo vedeva, sapeva che lo vedeva, ogni volta che lo fissava si sentiva praticamente nudo, era lui che continuava a non capire cosa stesse pensando l'altro - e arretrò istintivamente.
"Vuoi che venga a dormire con te?"
RinAi - o AiRin, decidete voi (Giuro che non volevo che diventasse una cosa nc-17 ma alla tastiera non si comanda)

"Il loro è un legame indistruttibile, lo sa, ma l’hanno esteso per inglobarlo e proteggerlo"
[MakoHaruRin]

"...Ora, Makoto aveva già capito da mesi di provare un’insana attrazione per l’altro, aveva ammesso anche a se stesso che le reazioni del suo corpo davanti a Rin non erano legate all'imbarazzo ma piuttosto ad una voglia di stringerlo, averlo per se, sotto di sé, sentirlo ansimare e chiamare il suo nome.
Ma la sua testa, sempre pronta a riportarlo sulla retta via, gli ricordava che l’unica persona con cui avesse mai pensato di sperimentare certe cose era Haru, non Rin.
Probabilmente, la conclusione a cui era giunto doveva essersi dipinta chiaramente anche sul suo viso perché l’altro lo stava guardando con gli occhi ridotti a due fessure, le iridi rosse sconvolte da un risentimento e una delusione che Makoto non ci aveva mai visto..."
[MakotoxRin]

I denti appuntiti di Rin possono essere molto apprezzati, in alcuni contesti.
Soprattutto da Nitori.

Il primo ricordo negativo dell'Australia inizia a neppure un'ora dall'atterraggio ed è uno dei più traumatici per il dodicenne Rin Matsuoka, futuro vincitore delle Olimpiadi -almeno così pensa-.

[Triangolo; HarukaXMakotoXRin; OT3]
«...Come ora, Haruka avrebbe avuto bisogno di un uomo-corazza che lo proteggesse dal dolore, e di un uomo-coltello che lo ferisse tanto da farlo sentire vivo: per questo Makoto e Rin, corazza e coltello, sarebbero stati per se stessi qualcosa che lui non avrebbe mai condiviso, qualcosa dal quale sarebbe stato tagliato fuori. Perché se Makoto e Haru erano una naturale certezza, Rin e Haru sarebbero stati una possibilità non molto remota; ma Makoto e Rin erano quell’infinitesimale possibilità su un milione che rendeva quel gioco un pericoloso strumentalizzare, possedere, monopolizzare... Nient’altro che un modo per aggirare la natura, e permettere a due belve di condividere l’estremo piacere, sbranando la medesima preda».

(Ovvero: Cinque volte in cui Nitori sorride a Rin e una in cui avviene il contrario.)

[World War II - GermanyPrussiaItaly-Centric, Nazism-Centric] Le glorie barocche del Nazismo sono prossime alla fine: le svastiche si sgretolano, i vessili cominciano a bruciare e la Germania è accerchiata. Gli Alleati, anti-eroi storici, corrono per la presa di Berlino, ultimo baluardo e cuore ancora pulsante. Le aquile cadono: eppure i nazisti non s'arrendono. Gli ultimi sospiri sconfitti, prima della fine di un'era.
"Dondola come i flutti tenui la sua figura, il cavallo trotta placido e deciso, il colbacco sulla testa e la furia silente negli occhi: in capo ad una marea di uomini muove i suoi passi verso l’ovest ancora non suo, l’ovest che sogna e l’ovest che desidera, la terra che ancora non ha sfiorato, la terra che solo il comunismo può liberare. Abdulkhakim Ismailov si sposta quasi al suo fianco, issata è sulla spalla la sua bandiera, rossa come il tramonto, rossa come il sangue d’una nazione intera.
-
E vittoria fu.
Giorni e settimane ad edificarne le forme, vite e patriottismo a colorarne le tinte.
La tenacia e la caparbietà della Germania vollero la più grande operazione militare della storia per farsi accerchiare. Perché stavolta sì, non c’erano appigli o spiragli a cui aggrapparsi, solo l’unione di infinite guarnigioni di uomini, e migliaia di pistole puntate sul cuore d’Europa."

-Dopo che questa inutile ma dilettevole sfida giungerà al termine, diventerai una cosa sola con la Madre Russia, Prussija- sibilò il biondo cinereo dopo l’ennesima parata di Gilbert.
-MAI!- gridò quest’ultimo, stoccando con la spada un fendente che non andò a segno, verso il viso di Ivan, ma che graffiò comunque la sua guancia destra.
Tra presente e passato, due nazioni si ritroveranno a condividere un impensabile e profondo tormento sull’ affilata lama del destino.

Quando Veneziano parlava di suo fratello, lo faceva con apparente felicità ed un pizzico di orgoglio.
"Il mio fratellone è forte e, sicuramente, mi vuole un gran bene, nonostante preferisca stare da solo."
Ma passeggiando per le strade di Firenze senza alcuna compagnia, le sue lacrime differivano da quelle a cui Ludwig o una qualsiasi altra Nazione era abituata.
Silenziose e mute gli rigavano il volto pallido, inondando quei begli occhi castani in un’invasione per nulla violenta o offensiva... Ma infelice e delicata.
Questa è la mia seconda storia su Hetalia, spero possa piacervi; aspetto i vostri eventuali commenti/consigli/critiche costruttive ^^!
Un bacio, grazie per l'attenzione!
Iria.

Scritto subito dopo l'uscita di HPDH in inglese: one-shot con finale alternativo che si inserisce durante la conversazione tra Voldemort e Piton nella Stamberga Strillante.