[Soulmate!AU]
Dal testo:
Il mondo è un ciclo sterile ed ogni tentativo di ricerca si risolve ogni volta in un’amara sconfitta. È come perdere le chiavi di casa in casa: la soluzione è racchiusa nelle quattro mura della tua zona sicura, un luogo che conosci come le tue tasche, eppure ti tiene ancorato ad una ricerca forsennata e necessaria, mostrandoti i misteri che la tua stessa sicurezza nasconde.
Una realtà distorta in un mondo disfunzionale in cui vivere equivale a cercare, a tentare di squarciare il velo della mente e sfuggirle per sempre.

"Tutto questo è l’essenza del loro rapporto.
Un infinito rincorrersi, scrutarsi, provocarsi e ferirsi. Per poi arrivare lì. Dopo tanti, troppi anni in cui l’orgoglio non aveva che fatto da muro a quei sentimenti tanto potenti, ma altrettanto spaventosi.
“Non merita d’essere amato chi non abbia il coraggio di farsi odiare”
E loro si erano odiati, eccome. Forse proprio perché l’amore è l’altra faccia della medaglia e come si dice spesso, è meglio l’odio dell’indifferenza."
*
*
Una piccola shot che giaceva nel mio pc da tempo...

Aziraphale si accigliò e assunse un piglio ostinato. - Per tua informazione, caro, la vaniglia bourbon è una delle spezie più raffinate al mondo. È ricercata e costosa, inoltre il suo bello sta proprio nella delicatezza del sapore. Ma ovviamente bisogna avere il palato fino per saperlo apprezzare. -
- Fino o non fino, - proseguì Crowley, - il mio palato apprezza molto di più un peccaminoso cono total-chocolate, magari con aggiunta di un pizzico di peperoncino o un goccio di rum. -

Bakugou non è ottuso, la nota perfettamente la differenza tra il respiro trattenuto degli altri e il suo. Specialmente quando Deku si passa il dorso della mano sul labbro sottile spaccato - per togliere velocemente il sangue - e quello sfrega esattamente sulla cicatrice del polso spesso.
Deglutisce.
A Bakugou non dispiacciono - per nulla - le cicatrici di Deku.
[BakuDeku][p0rnFest#12]

[P0rnFest#12]
Titolo: Zanne
Fandom: BOKU NO HERO ACADEMIA
Coppia: Bakugou Katsuki/Midoriya Izuku
Prompt: Fantasy!AU Katsuki è un mezzo lupo in calore, Izuku, un semplice apprendista stregone, è lì per aiutarlo.
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Dolorosa la museruola gli tappava la bocca, la cinghia serrata stretta dietro la nuca ad imprimersi nella carne, il metallo contro le labbra, una sottile lama di ferro infilatogli a forza fra i denti ad impedirgli di parlare. [...]
La mano si serrò stretta alla sua nuca, afferrandolo per i capelli, spingendolo con forza contro la parete, il respiro accelerato spezzato di colpo da un gemito rauco. Si sentiva accaldato, intontito, i pensieri leggeri come bolle di sapone, incapaci di fermarsi e prendere forma.
Per qualche momento Bakugo dimenticò persino dove fosse, distratto dal piacevole refrigerio datogli dal muro, in contrasto con la guancia rovente.

Katsuki cominciò a girellare per la stanza, le mani gli fremevano da quanto aveva voglia di spaccare qualcosa. «Perché sei venuto da me? La prima volta. Perché sei venuto?», sputò fuori con astio. «Cos’è? Avevi solo voglia di farti una scopata, e adesso ti è passata? Ti mancava un eroe nella lista di quelli che ti sei fatto e hai pensato che io andassi bene? Ah!, nonostante sia uno stronzo, giusto?»
«Guarda che non sono io ad aver iniziato, sei stato tu. Volevi prendermi in giro ancora un po’? Volevi vedere se quell’imbecille di Deku aveva fatto qualcosa di utile della sua vita?!»
«Non sono io, quello che prende in giro la gente!»
«No, tu mi hai detto di ammazzarmi, Kacchan!»
[quirkless!Deku][prohero!Kacchan]

Future!fic, ambientata dopo il finale della prima stagione dell'anime.
***
“Sei stato grande oggi, Kacchan!” Si complimenta. Un sorriso raggiante gli distende le labbra e gli occhi gli brillano di una sincera ammirazione.
“Ti sei comportato da vero eroe!”
Per un secondo, Katsuki è quasi spiazzato da quel complimento inaspettato e la sua prima reazione sarebbe quella di abbassare lo sguardo da quello entusiasta dell’amico.
E quasi gli sale alla bocca un complimento di rimando, accennando a quando Deku è tornato indietro per lui, per portarselo appresso.
Ma finito quel momento di debolezza, torna la strafottente arroganza che lo distingue a dipingerglisi sul suo viso.
Increspa le labbra in un sorriso compiaciuto mentre torna ad osservare il soffitto sopra di lui.
“Certo che lo sono stato, sono il migliore dopotutto!”

A conti fatti, le volte in cui Kacchan era stato visto piangere si potevano enumerare sulle dita della mano di un monco. Accadeva così raramente, e sempre in maniera per niente annunciata, che Izuku ancora non aveva capito cosa di preciso innescasse la rottura dei suoi condotti lacrimali. A scuotergli le iridi era un’incontrollabile rabbia che sfociava nell’insofferenza più pura, a propria volta masticata così alacremente da diventare frustrazione. C’entravano il suo orgoglio ferito e l’eventualità di sentirsi privato della propria potenza, amalgamati alla paura di non farcela e di uscirne sconfitto.
Altro particolare in comune a tutte e tre le volte in cui Kacchan aveva pianto: in un modo o nell’altro, Izuku ci era sempre finito nel mezzo.
(Storia ambientata in un momento molto preciso tra "Absolute Beginners" e "Tonight we honor the hero")

!« Per quale diavolo di motivo mi hai costretto a innamorarmi di te se poi nella nostra relazione sei quella che non si impegna mai abbastanza?»
Si chiuse la bocca con una mano, arrossendo violentemente, ma ormai era troppo tardi. Lo aveva detto. E lei, a giudicare dalla faccia paonazza che stava esibendo, aveva di certo sentito perfettamente.
«Che…che cosa…hai appena detto?» sussurrò speranzosa, scuotendo allo stesso tempo più volte la testa come se non riuscisse a credere alle proprie orecchie. Otani sospirò con forza, cercando con scarsi risultati di placare i battiti impazziti del suo cuore.
«Lascia perdere.» disse voltandole le spalle ma lei strinse forte il suo braccio, facendolo sussultare.
«No, non posso farlo. Non ora. Insomma, tu hai detto…hai detto che…»
«Ho detto che ti amo.» completò la frase per lei, e un dolce calore inaspettato imporporò ben presto le guance di Risa, facendola sorridere.

[Kagehina]
Tobio si sentì strano: non poteva dire che il suo cuore si fosse fermato, né che avesse iniziato a correre. Piuttosto si poteva dire che il silenzio in cui si trovava passò da rilassato a tremendamente imbarazzato; sperò che quella dannata pioggia smettesse di scendere al più presto e lo facesse uscire da quella situazione.
Il ragazzo aveva la sua età, eppure non era minimamente alto come lui –forse quanto Nishinoya. Aveva i capelli di un particolare color arancione, ora completamente bagnati e appiccicati al capo e alla fronte, ma che sapeva essere sbarazzini e vaporosi. Anche se non aveva ancora alzato lo sguardo, poteva descrivere i suoi occhi come due grandi pozze sincere di un marrone chiaro, dentro cui ci si poteva specchiare tranquillamente; il suo viso sembrava essere ancora quello di un bambino, col naso leggermente all’insù e i tratti non troppo marcati.
Hinata Shouyou, ex-schiacciatore della Karasuno.

-Ci deve per forza essere un perché, Kacchan? Non c'è un perché...è così e basta...- disse, la voce ancora impostata in flebili sussurri.
-Sì che deve esserci!- lo attaccò Bakugou che, al contrario, manteneva il tono alto e perforante di sempre. Midoriya pensò che, dopo tre anni che non lo aveva più fatto, avrebbe di nuovo cercato di alzare le mani su di lui, ma non lo fece, non lo avrebbe fatto, e Midoriya si sentì in colpa per averlo anche solo lontanamente pensato. -Ti ho trattato di merda per anni, ho tentato di allontanarti e di tenerti lontano da me con ogni mezzo, non ho fatto altro che venirti contro e combatterti... Quindi perché?! Come- fece una pausa, la voce incrinata come se stesse per scoppiare in lacrime, -Come puoi dire di amarmi dopo tutto questo?-.
•Oneshot BakuDeku, scritta perché questi due io li amo e in giro ci sono persone che dicono ancora che la loro è una ship abusiva, spero possano rinsavirsi e cambiare idea, un giorno cof - accenni alla IidaOcha

[Soulbond]
Kacchan alla fine era rimasto in attesa, con sguardo lontano e un dolore che Midoriya non sapeva da cosa fosse scaturito.
Cos’era esattamente che stava aspettando nell’agonia?
[…]
«Ha quell’espressione» disse con ovvietà Todoroki, l’impossibilità che il suo interlocutore non sapesse affatto a cosa si riferisse.
«Quale espressione?» ora si stava seriamente innervosendo. Non solo lo accusavano di qualcosa che non aveva fatto, disinteressandosi del nominato totalmente, ma tutti avevano il vizio di parlare esternando soltanto una parte del discorso, come se lui fosse un veggente ed avesse ogni risposta dell’intero creato. In più si parlava di quel bastardo a metà che spicciolava parole stanziate e contate perfettamente nemmeno gli costasse una profonda prova fisica.
«Mi struggo per Kacchan».

Izuku lo ha sempre saputo, che non è il quirk a rendere speciali le persone.
(E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante)

Ogni volta che succedeva qualcosa, di bello o di brutto, lui era lì. Sakura lo sapeva bene.
Ogni volta che le succedeva qualcosa, di bello o di brutto, Sakura doveva contare su di lui. Shaoran lo sapeva bene.
Le luci ti guideranno a casa,
e rafforzeranno le tue ossa,
io cercherò di ricomporti.
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O una fanfiction dove si ripercorrono tutti i momenti di Shaoran e Sakura, dal punto di vista di lui, dove si può ben capire quanto lui tenga a lei.
(Da episodio 08 a episodio 70).

[Post 3x01]
«Prima, quando eravamo in piscina, Bakugou lo ha chiamato 'Deku di merda', ma Midoriya ha continuato a chiamarlo 'Kacchan'." riflette Kaminari.
"L'hai notato solo adesso?" domanda annoiata Jirou.
"Lo chiama sempre in quel modo, sin dalla prima volta che è entrato in aula e ha visto Bakugou." aggiunge Ashido, e il resto dei ragazzi annuisce al ricordo.
"E questo non vi sembra... Strano?" domanda Kaminari. »