Harry è in ritardo per la lezione di Pozioni. Dentro l'aula, si studia l'Amortentia.
Spero vi piaccia!

Dopo la caduta di Voldemort, nessuno è stato perdonato. Draco Malfoy, dopo la condanna all’esilio e la perdita della propria bacchetta, vive una vita miserevole in mezzo ai Babbani.
L’unica luce rimasta nella sua vita è Pansy, da sempre innamorata di lui, ma le cose potrebbero cambiare quando Harry Potter si presenta al locale in cui Draco si esibisce con una maschera sul volto.
♣ Questa fanfiction partecipa al contest “Draco Malfoy e il mestiere più antico del mondo” indetto da Matilde di Shabran sul forum di EFP.
[Contest annullato]

Un bacio è quello che fa perdere un battito all'egocentrico detective, ed è sempre un bacio quello che avverte sulle proprie labbra che, prese alla sprovvista, non oppongono alcuna resistenza, seppur solo per pochissimi secondi. Esatto, solo qualche attimo, perché non era questo che voleva Sherlock, non era così che le cose dovevano andare a finire. Il suo viso si contorce indignato, infastidito da quell'atto così stupido e sentimentale. Porta entrambe le mani sulle spalle dell'amico spingendolo via da sé con tutte le proprie forze, facendo distaccare le labbra e, repentinamente, distaccandosi da lui e scivolando di lato. Sherlock non sta più giocando, non c'è più alcuna luce di divertimento nei suoi occhi. Come ha potuto perdere un battito per una cosa del genere? Lui, il grande Sherlock Holmes, che perde il controllo per un bacio! Andava bene finché era tutto un gioco, ma ora la situazione ha preso una piega che non gli piace per nulla.
[Johnlock]

Sherlock e John nella loro ultima notte insieme.
[The Reichenbach Falls]

«Io la amo, Sherlock.» disse John dopo un momento di silenzio passato ad osservare il volto del suo amico, ora illuminato dalla luce proiettata delle fiamme che scoppiettavano nel camino.
«Non è vero.» replicò Sherlock con voce ferma, senza tradire alcuna emozione, quasi si fosse aspettato quell’affermazione. «Se la amassi non mi avresti baciato.»
Watson sospirò. «È stato un errore. Colpa dell’adrenalina e dalla paura di morire. Niente di più.»
«Quindi se non avessi mentito sulla bomba, non saremmo mai arrivati a tanto. Tu non saresti mai arrivato a baciarmi.» affermò il consulente investigativo, assottigliando lo sguardo, cercando una reazione.
«Probabilmente no.»

Alex quasi urlava e la voce pareva disperata. Il poliziotto sentì un brivido gelido scendergli lungo la schiena, che fosse infetto anche Alex?
Non era raro, succedeva spesso che quelli della squadra speciale venissero graffiati, feriti o morsi da qualcuno dei mostri a cui davano la caccia

Sherlock ha già classificato ogni cosa esistente sul pianeta. Tranne i baci.
John sarà all’altezza della situazione?
(Johnlock) Storia scritta dal punto di vista di Sherlock.

< Alexander >
< Mi dispiace disturbarti > si riprese, dopo un attimo di esitazione. Non tornava nella casa di Magnus da molto tempo.
< Tu non disturbi mai, Alexander >

Fluttuò corrucciato per la stanza e poi si sedette sul divano di finta pelle raccogliendo i lunghi e biondi capelli in una coda alta.
Non lo capiva, davvero non capiva tutta quella situazione e di certo non capiva tutti i sentimenti che ne derivavano.
Michele era il primo padrone in quasi duemila anni che non aveva avuto neppure l’impulso di esprimere un desiderio.
Nemmeno uno per provare.

"John gli sollevò il volto con due dita. «Sherlock, guardami.» mormorò, agganciando il suo sguardo. «Sono qui per te. Per qualsiasi cosa tu abbia bisogno.»
Quando il pollice di John si mosse sullo zigomo di Sherlock, un brivido risalì la sua colonna vertebrale e il sangue gli affluì alle guance. L’uomo rabbrividì sotto il tocco del medico, mentre i loro occhi continuavano ad essere incatenati gli uni agli altri.
Un leggero sospiro gli sfuggì dalle labbra. Quella vicinanza era piacevole, ma allo stesso tempo riusciva a metterlo a disagio. Era come se fosse tutto sbagliato. Perché in fondo era tutto sbagliato. Ciò che lui provava per John, ciò che sentiva nei suoi confronti da un po’ di tempo a quella parte… John aveva scelto Mary, apparteneva a lei, la amava. Non provava nulla per lui e non avrebbe mai provato nulla. Era inutile sperare e illudersi, considerando che il solo risultato sarebbe stato quello di soffrire ancora di più. Era arrivato troppo tardi. Non poteva rovinare la vita del suo migliore amico, solo perché aveva impiegato troppo tempo per rendersi conto di ciò che provava. Non poteva fare una cosa del genere a John."
[Post Abominable Bride]

[Malec + Saphael]
Alec Lightwood non l'aveva in simpatia, lo sapevano tutti, e la sua Trasformazione non aveva fatto che accentuare il disprezzo nei suoi confronti. Per questo, quando l'aveva visto camminargli incontro con atteggiamento furtivo, si era guardato intorno per cercare una via di fuga.

[RaphaelxSimon - post 1x13]
Una minilong che vorrebbe riparare al finale di stagione e che spero possa piacere...
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Non significhi niente.
Raphael ricordava quelle parole. Le aveva dette e le aveva pensate, con l’estrema convinzione che un semplice mondano fosse poco più di una sacca di sangue.
Poi tutto era cambiato. Simon era diventato un vampiro, e Raphael aveva promesso di prendersene cura.
E, nel farlo, giorno dopo giorno, aveva finito per cadere nella trappola più antica del mondo. [...]Era bastato qualche piccolo gesto, uno sguardo di troppo, e Simon aveva iniziato a significare qualcosa.
Per poi significare tutto.
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Sognava e si tormentava.
Gli avrebbe detto di aver pensato a lui ogni istante, gli avrebbe chiesto scusa, e…
Sì, avrebbe ammesso perfino quello.
La strana emozione che lo mangiava vivo quando era in sua presenza, come il vuoto quando si crede ci sia un altro gradino, come la vertigine durante la caduta, come la sensazione di schiantarsi al suolo nel dormiveglia.
Se lo sentiva dentro, nel sangue, nella carne, nell’anima.
Faceva male, ma lo faceva sentire stranamente vivo.