Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
01/02/18, ore 01:09

Delicato!averlo ritratto basandoti sull' anime gli da davvero giustizia!bellissima la chiusura finale con il famoso elogio verso Oscar: lascia quel sapore dolce ma nello stesso tempo malinconico che mi è piaciuto tanto! Cavolo aver venduto l' argenteria per il funerale credo che sia stato davvero umiliante eppure nemmeno con un colpo così basso i reali capirono la gravità della situazione! Certo un lutto del genere non fu facile affrontarlo ma i sudditi per arrivare a non avere considerazione sulla morte del principe doveva davvero farli riflettere! Complimenti ancora!

Recensore Master
31/01/18, ore 23:43

La figura di questo piccolo principe è tragica e tenerissima: tu l'hai resa davvero bene.

Recensore Master
29/01/18, ore 14:03
Cap. 38:

Un monologo amaro, per certi versi un vero e proprio ''J'accuse'', uscito dalle labbra di un bambino, che purtroppo non conserva più nulla, nel suo linguaggio e nell'anima, dell' innocenza e della dolce spensieratezza dell'infanzia, alla quale fu strappato crudelmente in nome di quei principi sacrosanti che furono traditi dalla Rivoluzione stessa. Non ho molto da aggiungere proprio perché trovo che tu abbia centrato perfettamente il personaggio storico, anzi sei stata brava anche a non cadere nel pietismo, dando un tocco più distaccato ma non meno crudo.

Un saluto e a presto... oltre che su quella famosa recensione, ti volevo lasciare un pensiero anche sulla tua ultima OS. Appena posso, mi farò viva su entrambi i fronti!
Ancora un saluto, Silvia
(Recensione modificata il 29/01/2018 - 02:07 pm)

Nuovo recensore
28/01/18, ore 12:19
Cap. 38:

Non ho scritto recensioni agli altri capitoli perché la voglia di leggere i seguiti era troppa e quindi- perdonami- me ne sono dimenticata.
Quando sono entrata su efp nella sezione di Lady Oscar, non ho potuto non leggere questa tua storia; storia che, per quanto mi riguarda, è tra le più belle che io abbia mai letto.
Oltre alla grammatica e alla punteggiatura a mio dire prive di qualunque errore- se ci sono allora sono così lievi da non essere stati notati- ho amato la trama di questa storia: ho letto altre volte storie del genere, ma nessuna mi ha colpita tanto quando questa.
Aspetto con ansia il prossimo capitolo!!

Nuovo recensore
28/01/18, ore 02:01
Cap. 38:

Toccante anche se le parole usate non si addicono a un bambino di dieci anni, avrei usato un linguaggio più puerile con una velata ingenuità tipica di quella età, infatti a fine lettura appena appresa l' età mi sono meravigliata, pensavo fosse più grande! Ma immagino che avrai pensato che non era un comune bambino già avviato a questioni anche politiche , dato che ci si sposava a soli 14 anni! In ogni caso davvero brava , hai dato voce alle torture di quell' innocente con realismo e cinismo perché in nome di quegli agognati ideali i rivoluzionari commisero comunque dei spietati crimini. Complimenti!

Recensore Master
27/01/18, ore 00:06
Cap. 38:

Cara Agrifoglio,
Seguo la tua carrellata storica da sempre, la recensisco raramente e, confesso, questo capitolo me lo
ero perso. Un caso sfortunato, dovuto a certe vicissitudini mie personali degli ultimi tempi, ma, in
ogni caso, imperdonabile. Ho "scoperto" questo tuo scritto solo pochi minuti fa e mi corre immediata-
mente l' obbligo di complimentarmi con te. Si, veramente un capitolo notevole! Il destino imposto
dagli uomini al secondogenito di Luigi XVI e di Maria Antonietta è stato terribile, nefando, orrendo.
Forse solo una piccola goccia nell' immenso mare di dolore di quei giorni, ma una goccia molto amara,
perchè stillata dalla più profonda cattiveria umana. Tu hai saputo descriverla nel migliore dei modi,
raccontandocela in tutta la sua atroce realtà, e perciò meriti un elogio del tutto particolare.
Un affettuoso saluto
* Secondogenito maschio, ovviamente. Chiedo scusa per la mia imprecisione.
(Recensione modificata il 27/01/2018 - 12:26 am)

Recensore Master
25/01/18, ore 17:56
Cap. 38:

Buon pomeriggio Agrifoglio: avevo gia letto sulle pagine di Efp un paio di storie che sancivano ineluttabilmente con ogni tipo di riferimento storico, la tragica fine di Luigi XVIII, la tua fiction è cruda, spaventosa da immaginare solo col pensiero ma ero preparata.
Fino a pochi anni fa mi ero convinta che il principino si fosse salvato come già la sorella maggiore Teresa, pur sapendo che il cartone il "Tulipano Nero" aveva viaggiato eccessivamente con la fantasia soft, per molti anni ho creduto alla salvezza di entrambi i figli di Antonietta.
È molto difficile da sopportare, inconcepibile da valutare come può una Rivoluzione tradire se stessa e i suoi ideali illuministi,le sue giuste battaglie ,i suoi miti di uguaglianza libertà e fraternità , come e quando è invece scoppiata la follia devastatrice, il delirio fanatico contagioso dove tutto fu presente tranne la "Dea Ragione".
Qui non parlo né di pietà né di umana carità né di considerazione verso i vinti , qui mi attengo ad un discorso solamente razionale.
Per contro ,ripensandoci a fondo non posso dimenticare gli orrori della Shoa, "se questo è un uomo" rappresenta la storia di un capitolo che non si chiude mai e miete in continuazione nuove vittime ,cambiano i contesti,cambiano le situazioni e le epoche eppure il lato barbaro, diabolico e brutale dall'uomo trova sempre il modo di riemergere mascherato da fanatismo religioso,supremazia razziale o inflitta sudditanza , fame e povertà.
Sul piccolo angelo Carlo, che tu hai reso in maniera toccante e profonda, con voce "adulta" posso solo stendere un velo rassegnato di pietà , un urlo silenzioso di indignazione verso i suoi agguzzini, un pensiero commosso alla sua sorte disgraziata e maledetta.
Si dice sempre che queste sono pagine da dimenticare, invece le dobbiamo tenere vive perché in ognuno di noi come esseri umani, si potrebbe celare ,sempre ,un mostro.
(Recensione modificata il 25/01/2018 - 06:01 pm)

Recensore Master
24/01/18, ore 22:37
Cap. 38:

Si parla sempre pochissimo della fine orribile che fece questo bambino, murato vivo, perché 'colpevole' di essere figlio dei sovrani di Francia; un pezzo davvero molto crudo, forse il più crudo di tutta la raccolta per la vittima designata colpita dall'odio degli uomini... temo però sia inutile sorprendersi: l'odio è quasi impossibile da dominare, perché quando prende il sopravvento, l'uomo ha già perso di vista la ragione e la sua anima. La cosa forse più sorprendente è che l'uomo pare non imparare mai... pezzo molto forte, ma arriva dritto al bersaglio.
Complimenti.

Recensore Master
24/01/18, ore 19:52
Cap. 38:

La storia tristissima del giovane principe è uno dei più atroci paradossi della Rivoluzione, che in casi come questo contraddiceva nei fatti ciò che affermava a parole; purtroppo, gli esseri umani sono fallibili, ed errori (orrori) di questo tipo esistono.. è vero, il meccanismo andava tenuto a bada meglio, affinché confermasse i propri princìpi anche coi fatti.

Recensore Master
22/01/18, ore 14:20

Mi hai un po' spiazzata con Madame Elisabeth, in effetti resta un personaggio-comparsa in Versailles no Bara e nell'anime quando in realtà è stata una figura di alto spessore morale, che si è sacrificata in nome della sua famiglia. Immagino però che la sua collocazione nella parte finale, piuttosto che essere accostata a quella delle Mesdames o della Polignac, rispetti oltre al criterio cronologico anche una sorta di riconoscimento del ruolo di questa sfortunata principessa negli ultimi giorni della monarchia. Il ritratto, malinconico e senza acredini, è impeccabile... chiaramente manca del pathos dei precedenti, mossi da grandi passioni, tuttavia estranei all'animo mite e quieto della sorella di re Luigi. A proposito...sarà lui ad arrivare?

Recensore Veterano
19/01/18, ore 20:31

Brava!Riesci a dare dignità a personaggi che la storia non ha esaltato,forse proprio per il ruolo più ritirato svolto dagli stessi.
Questo è un bel ritratto di una donna che, a quanto pare,non ha cercato vie di fuga o azioni di comodo,ma ha agito in base ai suoi principi.
Chi sarebbe la strana e inquieta donna?Jeanne? Ma nell'anime,quando sviene,si trova da Madame Elisabeth?

Recensore Veterano
19/01/18, ore 20:25

Hai fatto bene a delineare il ritratto e i pensieri del Fersen dell'anime, perché amiamo immaginarlo come il classico principe azzurro, il cavaliere senza macchia follemente innamorato della regina. E hai ragione,Oscar non avrebbe mai amato un uomo fatuo e dalla dubbia condotta morale. Credo che lei si fosse infatuata di Fersen,perché sembrava l'unico nobile che ancora incarnava i valori della pura nobiltà d'armi e di sangue, era fiero, brillante,valoroso e, per Oscar, era l'emblema dell'amore, perché Fersen aveva dato prova di un sentimento forte e intenso nei confronti della regina. Oscar più che di Fersen era innamorata dell'amore: Fersen le aveva dimostrato come può essere un grande amore,amando a dismisura Maria Antonietta e lei,cercando l'amore,si era illusa di trovarlo in Fersen. Ovviamente, Oscar non si era accorta che al suo fianco aveva l'emblema dell'amore,André,l'uomo che aveva sacrificato tutta la sua vita sull'altare dell'amore.
Mi piacciono le riflessioni di Fersen su Oscar, anche se lui,non conoscendola intimamente come André,non poteva cogliere le sue fragilità.
Quando parli del super io di Oscar mi fai sorridere,è vero,hai proprio ragione. Però,viveva sempre da sola, era ovvio che fosse autoreferenziale in tutti i suoi pensieri e in tutte le sue azioni. Certo,c'era André, ma lui era quasi una sua propaggine,non riesco a immaginare André come un'identità avulsa da Oscar,così come non riesco a concepire Oscar senza André.

Recensore Master
19/01/18, ore 02:50

Ciao Agrifoglio,tu sei stata la prima persona, da quando seguo questo sito a dedicare del tempo ad un personaggio più che marginale nella storia di Lady Oscar quale fu Madame Elisabeth.
Venne descritta come "una cara amica di mia madre "e chissà perché pensavo appunto si trattasse di una donna di mezza età, infatti nell'anime non sembrava una ragazza. ...appena oggi vengo a scoprire si trattava della sorella minore di Luigi 16° quindi come personaggio storico all'epoca poteva esser coetanea di Rosalie .
Se non avessi accennato a quell'episodio del falso svenimento, non sarei riuscita a capire di quale Elisabeth ti stavi riferendo!
Grazie per questo interessante inedito ritratto.
Questa era una donna buona e molto dolce, la fede può aiutare ma prima di tutto premia la nobiltà di cuore e la generosità di sentimenti che esula dalle credenze degli umani.
Uno deve comportarsi bene a prescindere dall' ipotetica convinzione di ricevere una ricompensa nell'aldilà, e certamente le scelte di Madame Elisabeth furono soprattutto dettate dall' amore per i suoi cari e dal desiderio di stare accanto alla sua famiglia nei momenti peggiori e soccorrerli con la preghiera e l'affetto .
Una donna molto altruista che penso' prima agli altri che a settembre stessa e forse avrebbe potuto fuggire e salvarsi.
Grazie, alla prossimo incontro!
(Recensione modificata il 19/01/2018 - 07:47 am)

Recensore Master
17/01/18, ore 20:09

Bisogna dire che riguardo a Maria Antonietta nel suo ruolo infelice, Madame Elizabeth ebbe più sale in zucca di sua cognata; per il resto, ha davvero le virtù morali di un'anima Santa.

Recensore Master
16/01/18, ore 09:09

In effetti conciliare il Fersen storico con l'uomo perfetto e struggente di anime e manga non era affatto semplice, benché i carteggi con la sorella e alcune biografie (non so se romanzate) ci presentino un uomo che nulla aveva di tiepido nei confronti della donna amata, persa così tragicamente. I suoi tentativi di salvarla fino alla fine, il dolore che si avverte in quelle missive, infatti, lasciano intravedere sicuramente qualcosa di più profondo della sua sfera intima, rispetto alla comunque meritata fama di gaudente libertino. Chissà, forse Oscar avrebbe ceduto ugualmente, noi donne talvolta abbiamo la pecca di vedere solo ciò che ci piace e la presunzione di tirarlo fuori 😉. Ad ogni modo, anche se la tua scelta è stata più netta rispetto a validi compromessi che via via si sono succeduti in questo fandom, mi è piaciuta molto perché mi ha riportato alla mente, prima ancora di un preciso frame dell'anime, quelle prime pagine del manga, che parlano del 1755 come dell'anno fatale in cui nascono questi tre personaggi destinati a incrociare le loro vite. Ne è scaturito un monologo malinconico eppure appassionato, incentrato da parte di Fersen proprio sulle donne più importanti della sua vita: la sua ''quarta Grazia'', esatto opposto eppure completamento della sua anima, e quella rosa bianca pura e leale, forse un po' troppo idealizzata in questa sua visione che trascende la donna, ancora considerata persino nella tomba il suo migliore amico (ma d'altronde altro non poteva essere diversamente). Che altro dire? Un altro bellissimo ritratto, mi metti in seria difficoltà nel giudicare se sia migliore questo o quello di Victor. Quoto entrambi, in fondo perché scegliere? 😉
Un abbraccio e a presto (dovrei ancora rispondere a una certa recensione! )
(Recensione modificata il 16/01/2018 - 09:11 am)