Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
14/12/17, ore 02:04

Proprio quest' anno ricorre il tricentenario dalla nascita di Maria Teresa d'Austria (1717- 2017): dove vivo io viene festeggiata alla grande e, posso dirlo, io l' ho "scoperta "gia' durante la mia prima infanzia( visto il particolare rapporto che ho avuto con lei e tutti gli Asburgo),ancora prima dunque d'aver studiato la storia di Maria Antonietta, della Rivoluzione francese e di aver fantasticato su Lady Oscar. Maria Antonietta e Maria Teresa due donne cosi agli antipodi che sembra quasi impossibile credere fossero state madre e figlia se non ce lo dicesse la Storia. Nel tuo ritratto giustamente analizzi Maria Teresa proprio come lei avrebbe fatto, io credo anzi, sono sicura lei fosse assolutamente convinta nella bontà delle sue azioni e delle sue strategie. Veniva prima il suo essere regina e imperatrice ,dopo, molto dopo il suo essere madre I figli erano le sue "pedine" da distribuire qua e là per ottimizzare alleanze fra popoli e assicurare prosperità e lunga vita al suo Regno. Fu tanto pragmatica ,razionale ,saggia ed efficente in politica e nell'amministrazione dei suoi beni quanto si rivelò assolutamente negata nel ruolo di madre. Tutto il contrario della figlia. Lessi che in quell' epoca era ben raro che gli aristocratici "perdessero "del tempo a giocare con i loro bambini o donare loro affetto e coccole. I figli del nobili erano sempre a contatto con la nutrice il precettore ,gli educatori. Maria Antonietta fu una madre attenta dolce e premurosa , per quel poco che poté godere dei figli , forse dipese anche da questa sua particolare inclinazione che durante la sua prigionia venne vergognosamente accusata di incesto. Penso che Maria Teresa all' epoca agi' assolutamente in buona fede non potendo prevedere cosa sarebbe accaduto in Francia da li a vent'anni. Una polveriera pronta ad esplodere!di sicuro il comportamento frivolo e spendaccione della regina e la corruzione di chi le stava accanto ,molto contribuì allo sfacelo del Regno tuttavia in queste situazioni nessuno può dirsi assolutamente colpevole né assolutamente innocente. Grazie alla prossima puntata!

Recensore Master
13/12/17, ore 20:27

Una grande sovrana che ammiro molto: però ha ragione quando dice che i figli non sempre riproducono le virtù dei propri genitori.

Recensore Master
12/12/17, ore 01:21

Avevo provato gia' ieri invano a recensire , mi era uscito un commemto corposo con molte ossservazioni che purtroppo ho perduto completamente temo per mancanza di connessione.
Or dunque:la figura di De Marcy per quanto mi sforzi di vederla dal lato positivo non ci riesco .E non tanto perché sono rimasta legata al personaggio dell' anime cosi monotono, noioso e patetico che sembrava non avesse proprio nulla di importante da dire o da dare alla storia (forse è vero che la prima impressione è quella che conta)ma soprattutto perché pur rendendogli il "merito"d'aver cercato di istruire un'allieva ribelle capricciosa e insolente come Antonietta, non posso certo perdonargli d'averla abbandonata al suo destino assieme a tutto il suo entourage, un branco di sanguisughe e di rapaci senza scrupoli.
De Marcy potrei classificarlo nella categoria degli "ignavi". Ha ragione post mortem a farsi venire dei sensi di colpa, certamente non ebbe direttamente responsabilità alcuna ma un ambasciatore fedele alla Corona e soprattutto in qualità di messagero di Maria Teresa madre della principessa, avrebbe dovuto ottemperare ai suoi doveri,attendere la maturitàdi lei ,avvenuta in concomitanza con la maternità: sono certa che la regina alla fine sarebbe stata disposta a mitigare la sua posizione rispetto al popolo anziché continuare imperterrita a farsi odiare in modo così feroce.
Leggo in alcune note aggiuntive che persino Danton a tento' di farla fuggire ma Giuseppe 2°fu inamovibile. Perche?
Riguardo a quanto tu affermi in una risposta, che Maria Antonietta avrebbe dovuto ,ad un certo punto ,aprire gli occhi e fermarsi prima di precipitare nell' abisso senza ritorno che conosciamo,io sono scettica. Cosa si poteva sperare da Antonietta quando nel 1785 bruciò i falsi documenti del contratto di vendita in cui si impegnava ratealmente ad acquistare la famosa collana che la vide protagonista di uno scandalo senza precedenti?
Che dire poi di quando ,poco prima della Rivoluzione ,se ne stava nel suo mondo beato appartata da tutti( il castello Trianon) e giocava o fare la contadinella o a recitare Il Barbiere di Siviglia, opera popolare che prendeva in giro la nobiltà?
L'unica persona in grado di riportarla nella realtà fu il conte di Fersen ma, anche lui avvinghiato dalla sua bella presenza e i sentimenti che serbava dentro di sé, come poteva immaginare cosi tanto odio?
Per come la vedo io, la vita di Maria Antonietta, del re, della famiglia Reale era già segnata inesorabilmente da un " Fato" crudele che già aveva deciso per loro.
Buonanotte e alle prossime!!
(Recensione modificata il 12/12/2017 - 01:35 am)

Recensore Master
08/12/17, ore 10:03

Hai ragione, non ho mai capito perché sembrasse uscito dal secolo dopo... quei pantaloni poi 😂! Ritratto come sempre ben centrato ed efficace, il conte ha molto da raccontarci non tanto su se stesso, quanto su quella principessa abituata alla libertà della corte asburgica, trovatasi improvvisamente in una prigione dorata. In questo breve ritratto ho percepito il suo latente rimorso, per aver sacrificato sull'altare della ragion di Stato la vita di una ragazzina che lui per primo sapeva inadatta al delicato ruolo cui era destinata. Penso che, a prescindere se il vero Mercy abbia avuto o meno un atteggiamento paterno nei confronti di Maria Antonietta, la sua tragica fine lo abbia sicuramente colpito... e magari fatto sentire in colpa. Al prossimo ritratto... arrivano gli Asburgo?😉

Recensore Master
07/12/17, ore 21:24

Di quello che hai scritto mi sono piaciute molto: "nacqui bambina e tale morii", "Arrivò, ben presto, il giorno in cui la vita mi presentò il conto." e la "feroce ricerca della libertà dei folli e dei disperati."
Nache se non so se quelal fosse "libertà" o "voglia di pareggiare un conto", tipica degli adolescenti che a volte nel suicidio non vedono la fine della loro vita, ma anche un modo per punire chi ce li ha spinti.

Le "piccole" dell'anime sono Rosalie, Charlotte e Diane - figlie legittime contro figlie illegittime, ragazze cresciute in povertà contro ragazze cresciute in ricchezza, ragazze che si innamorano contro ragazze che non si innamorano. Alla fine due si suicidano, la terza trova un suo equilibrio ed esce dall'infanzia/adolescenza.

Tutte e tre sono alla ricerca dell'affetto: Rosalie lo trova in Oscar e capiamo che sarebbe potuta finire male perché ne è così "innamorata" che se Oscar fosse stato un uomo forse avremmo visto ripetersi la storia di Diane. Non sappiamo sul serio la storia di Diane, magari c'era dietro davvero un grande amore reciproco spezzato dalle necessità economiche, magari era un pusillanime, magari semplicemente lui incontrò un'altra e se ne innamorò - cose che nella vita accadono.

Charlotte lo avrebbe cercato volentieri in Oscar pure lei, ma non era orfana e quindi non era adottabile dai nostri beniamini.

Delle tre ha la storia più ambigua: ha una famiglia, dei privilegi ed è stronza. Tu le doni una vena di "umanità" attribuendo la stronzaggine all'insicurezza - del resto se si vive di favori, o sono favori che durano molto a lungo ed uno riesce a costruire qualcosa, oppure vivi nell'incertezza, senza ver risolto nulla, ma solo tamponato.
Sua madre la fidanza ad un vecchio laido, che sembra una specie di orrendo pedofilo, mentre la madre è compiacente.
Era un passaggio necessario? Serviva davvero quel matrimonio? E perchè mai?
Il bacio sulla mano non sappiamo se sia una metafora per qualcosa d'altro - si limitò a quello o la molestò? La reazione è molto forte, il desiderio di ripulirsi, la follia non fanno pensare a qualcosa di normale.

Colpisce che mentre la madre sembra una donna piena di risorse, con dentro una colonna di cemento armato, non sia riuscita ad aiutare al figlia ad avere una forze interiore (anche se votata al "male") altrettanto imponente.

Recensore Master
07/12/17, ore 15:57

Diane è il personaggio più difficile che ci sia.
Non sappiamo l'età, ma io me la immagino adolescente, sui 16, età in cui capita che le ragazzine preda di depressione, vittime di esclusione e solitudine, tentino il suicidio.
E' strana la frase "una borghese ricca valesse più di una nobile povera" - alla fine Diane è nobile ed è stata educata da nobili, forse aveva una opinone del proprio valore frutto anche di questo (che poi era la realtà). O delle certezze su come andava il mondo che finiscono in frantumi.
Non dice "una donna innamorata", o "una donna che si è concessa" o "una donna sensuale" o "una con una forte intesa", o "donna disonorata" anche se su questo tace - diventa solo questione di un ordine sociale ed economico che con i sentimenti ha poco a che vedere.

Non pensa alal sua famiglia ed in effetti il fratello ne esci semidistrutto - sensi di colpa per non essersi reso conto di nulla?

Bella la fine con quel "e saltai giù".

Recensore Master
06/12/17, ore 22:10

Il conte fu forse l'unico a vedere con chiarezza la situazione della regina e a volerle bene.

Recensore Master
02/12/17, ore 19:25

Ritratto pressoché perfetto, forse perché il personaggio storico e la rappresentazione che ne fa l'Ikeda hanno per lo più punti in comune (e non incongruenze come invece è stato per altre figure storiche), quindi questa tua versione si presenta come un'ottima e realistica sintesi delle altre due. Sicuramente Madame de Noailles era una donna che sapeva il fatto suo e conosceva la corte come le sue tasche; probabilmente, se Maria Antonietta le avesse dato più ascolto (anche se posso capire quanto fosse difficile essere imbrigliata delle rigide regole dell'etichetta francese)la Storia avrebbe avuto ben altro corso. Sono convinta infatti che una regina più accorta e lungimirante (stile Maria Teresa, per intenderci), avrebbe scongiurato la rivoluzione o per lo meno avrebbe evitato che la nobiltà si rivoltasse contro la famiglia reale. Volente o nolente, con il suo comportamento superficiale Maria Antonietta ruppe il giocattolo creato dal Re Sole, alienandosi l'appoggio della classe sociale che avrebbe dovuto proteggerla. Come sempre un buon lavoro... aspetto ormai i pezzi da 90, con molta curiosità😉
(Recensione modificata il 02/12/2017 - 07:46 pm)

Recensore Master
02/12/17, ore 09:07

Alain piace a tutte nella doppia vita di personaggio del manga e personaggio dell'anime e nella sua doppia vita di nobile e di nemico dei nobili e di ruvidone /cinico / senza un legame al mondo che però entra in una crisi profonda per la morte della sua sorellina.
Piace pure perché sopravvive - è più giovane di Oscar, ha più disincanto, meno legami d'affetto con il vecchio mondo (e meno gratitudine) e più interesse per un mondo nuovo. Si, certo, fortunato chi morì senza vedere, però lui ha visto ed è sopravvissuto. Se ne spiace, ma aveva la grinta.

Parla della sua famiglia sgangherata e non penso fosse il solo, si dice "nobile" e si pensa a Versailles, ma c'erano pure castelli vecchiotti e piccoletti dove il nobile doveva occuparsi di cose pratiche come amministrare una tenuta e preoccuparsi di far accoppiare bene mucche, cavalli e pecore.

Una volta ho letto che la nobiltà inglese preservava la ricchezza del casato cercando di usare gli "entail" per tenere la proprietà unita - ovvero tutto all'Erede prescelto e quasi nulla agli altri. Se pensiamo ai libri di Jane Austen non vediamo tanti fratelli minori, e ci sono racconti dell'orrore come quello delle sorelle Dashwood: la tenuta va al figlio del fratello per un gesto eccentrico del proprietario, loro non ereditano nulla e finiscono ospiti di qualcuno. O l'amica di Emma, che vive la vita che avrebbero vissuto le cinque Bennett se il padre fosse morto prima che si sposassero - capisci l'ossessione della signora Bennett che agli occhi dell'eroina giovane sono ridicole, eppure... .
La nobiltà francese invece tentava spesso di frazionare anche se al maggiore toccava sempre la fetta più grossa. E' con Napoleone che nasce l'idea di "maggiorascato" (se non sbaglio).

D'altro canto, se volevi accedere a Saint Cyr se eri femmina o se volevi fare carriera nell'esercito, se eri maschio, oltre al denaro, serviva una nobiltà vecchia di secoli per cui chi possedeva titoli relativamente nuovi o era stato bravo a far quadrare i conti (e lo erano stati i suoi antenati) o aveva davvero pochi sbocchi. E un matrimonio considerato una "mésalliance" aveva effetti pratici sugli sbocchi per i figli - non era solo una questione di pettegolezzi e non essere invitati in un salotto, insomma.

Non sappiamo tanto di Alain - è nella Guardia Metropolitanta, perché? Era nobile sua madre? quanto erano nobili? Poteva fare carriera? Avrebbe avuto la stoffa per farla? Ah saperlo. Che istruzione ha ricevuto? Perché in André riconosce uno che non è un popolano, ma lui? cosa era?
Avrebbe potuto avere di più? Non si è sforzato abbastanza? Ha fatto il massimo? Doveva comportarsi come una Jeanne de Valois? che amicizie aveva?
L'Alain del manga sembra un po' lo zio giovane, che fa scemenze e in fondo si diverte, quello dell'anime sembra molto più uomo consumato.

Tu, parlando di vita vissuta di tre quarti, dai ad intendere che si è lasciato sfuggire molte cose, tra cui il dramma della sorellina e, probabilmente, l'amore.

Bella davvero al frase finale sulla giostra che si ferma e la solitudine delo spettatore - anche se erano tempi difficili quelli della sua giovinezza furono davvero grandi tempi. Dopo, molte delle persone di spessore erano svanite per non parlare di quelle a cui era legato.
(Recensione modificata il 02/12/2017 - 07:15 pm)

Recensore Veterano
30/11/17, ore 17:29

In questo caso, non posso che parteggiare per madame de Noailles. Maria Antonietta era davvero una ragazzina irriverente e capricciosa, del tutto inadeguata a rivestire il ruolo che le era stato attribuito. Davvero, si fregiava degli onori del suo incarico, allontanando da sé tutti gli oneri a esso connessi. Tornando all'anime, non ho mai capito come facesse una ragazza matura, seria e responsabile come Oscar a essere così protettiva nei confronti della sua regina. Appunto, però, forse, la considerava una creatura da proteggere, non è mai stato un rapporto alla pari...io credo che solo André avesse un rapporto alla pari con Oscar. Nonostante Maria Antonietta fosse una regina, era volubile e infantile, non poteva instaurare un rapporto di pari livello con una donna come Oscar. Solo negli ultimi anni, secondo me, la regina ha mostrato finalmente di essere una donna responsabile.

Recensore Veterano
30/11/17, ore 17:09

Arrivo con immenso ritardo. Sì, nell'anime, cercano la complicità di Maria Antonietta per allontanare la contessa du Barry. In quell'occasione, era comprensibile la loro avversione per una donna di malaffare come la contessa, ma aizzando la rabbia di Maria Antonietta contro la du Barry, avevano già iniziato a creare dei malumori intorno alla figura della futura regina. E, poi, appunto, successivamente, contrastarono anche Maria Antonietta. Io non ho un'opinione precisa su queste donne, ci appaiono come tre vecchie zitelle acide, ma probabilmente la loro personalità era molto più complessa.

Recensore Master
30/11/17, ore 16:04

La figura di Madame Noailess e del conte de Marcy vengono rappresentati nel cartone come istitutori un po' buffi e molto fastidiosi, io ricordo da piccola parteggiavo sempre per Maria Antonietta nonostante le sue frivolezze, derisioni e irriverenze verso il cerimonale di corte e l'etichetta in genere .
Era una ragazzina ribelle , vezzeggiata ed esuberante, abbastanza chiaro che non potesse sentirsi a suo agio come principessa erede al trono di Francia. Fu chiaro fin dal principio che non era tagliata per fare la regina.....evidentemente la Noailles nemmeno dopo morta è riuscita ad accettare questa realtà
Lei infatti continua a rivendicare il suo ruolo di "educatrice ", come tanti genitori, rispetto ai figli con la fatidica frase "tu non ci hai dato retta e questi sono i risultati "
Non potevi essere più realistica di così. Complimenti
(Recensione modificata il 30/11/2017 - 04:11 pm)

Recensore Master
29/11/17, ore 21:11

Sotto questo aspetto, madame de Noailles appare meno pedante, dato che tentava di tenere a freno i nobili, ma l'ingenuità della principessa non l'ha aiutata.

Recensore Master
23/11/17, ore 11:38

Ogni volta che parlavo di queste nobildonne,per errore anziché chiamarle "figlie" io le chiamavo "sorelle " del re e pensa, anche adesso ho dovuto correggere.
L'abitudine è radicata in me!
Ma come era possibile che Luigi 15°morto a soli 64 anni potesse avere delle figlie così anziane? Fu un refuso della serie animata (e del manga) oppure genero' a 15/16 anni?
Potrebbe anche darsi.
Allora la mortalità infantile era molto alta e l'età media assai più bassa di adesso per cui mi sembra normale ci si sposasse giovanissimi....il problema purtroppo erano i matrimoni imposti, combinati fra nobili che spesso nemmeno si conoscevano.
Dunque resto in attesa di risposte chiarificatrici.
Nulla da eccepire su questo capitolo mi è sembrato un consuntivo conciso e ben riuscito
(Recensione modificata il 23/11/2017 - 11:50 am)

Recensore Master
22/11/17, ore 15:10

Che arpie, non c'è che dire! Che lo fossero di base è evidente nella circostanza della querelle tra Maria Antonietta e la Du Barry, ma ignoravo sia l'esistenza di questa ''Corte'' alternativa sia che fosse partita proprio da loro l'odioso soprannome della ''cagna austriaca''. Il ritratto ''cumuativo'' ci sta tutto (le loro biografie sono quasi sovrapponibili), e concordo pienamente con la chiave di lettura usata: perfide orchestranti coscienti della mediocrità dei reali e dei meccanismi della Corte, ma anche e soprattutto figlie devote. Alla prossima