Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
22/11/17, ore 14:04

Una volta di più la corte si mostra come un covo di serpi, di cui fu vittima innocente la giovane ed ingenua regina.

Recensore Master
17/11/17, ore 11:34

Chiave di lettura interessante e originale di uno dei personaggi più squallidi di LO. In effetti, in base alle usanze dell'epoca, il fatto che ci fosse una così grande differenza di età e che la sposa fosse poco più di una bambina, era lecito e usanza comune. C'è da dire però che si aspettava che la sposa raggiungesse una certa età prima di consumare le nozze e il duca, per quel poco che ci fanno vedere, non mi sembrerebbe propenso in tal senso. Insomma, per quanto lui si autogiustifichi e storicamente abbia le sue ragioni, non riesco a fare a meno di vederlo come un viscido pedofilo, secondo i nostri canoni. Riguardo alle motivazioni del suo interesse per la piccola Polignac, la tua visione può essere plausibile, ma tendo a pensare che si trattasse di mera attrazione fisica per una ragazzina. Charlotte era sicuramente una personcina capricciosa e viziata, ma non credo che il duca pensasse a questo quando le sbaciucchiava la mano😉, anzi se ripenso alle scene in cui lui gode a vederla così spaventata e fragile, appare chiaro che sa di terrorizzarla e che non si aspetti né voglia una reazione diversa da quella che ha. Chiusa come al solito incisiva, che rende il personaggio ancora più superficiale e cinico... d'altronde, se non fosse stato così, se avesse avuto un minimo di empatia, la storia avrebbe avuto un altro corso. Ciao e alla prossima
(Recensione modificata il 17/11/2017 - 11:40 am)
(Recensione modificata il 17/11/2017 - 11:41 am)

Recensore Master
16/11/17, ore 17:48

Cara Agrifoglio,
Innanzitutto ti ringrazio di averci presentato il famigerato duca Rolande de Guiche nella versione della Ikeda e non in quella storica.
Secondo me l'autrice estremizzando al peggio la figura di quest'uomo ce lo vuole proporre proprio come mostro, orco, demone!
Impossibile riconoscergli le attenuanti che lui sostiene come "scusanti" riguardo il suo comportamento.
È verissimo che in quell'epoca ci si sposava in giovanissima età, ma la differenza di anni fra il Duca e la contessina già allora era considerevole, tanto che la ragazzina confidandosi con Oscar disse che le sarebbe piaciuto inamorarsi di una persona come lei in un prossimo futuro, e di non avera alcunché intenzione di sacrificare la sua purezza per quel vecchio, essere spregevole.
La possiamo definire viziata, petulante ,saccente anche per colpa della sua immaturità (che , data l'età e l'ambiente era pure comprensibile)tuttavia contro il mostro nessuna giustificazione!
Ne abbiamo ancora oggi di esempi di donne nemiche di altre donne, ma prendersela con la Charlotte e attenuando le gravi responsabilità di Guiche mi sembra inaccettabile.
Grazie per stuzzicare sempre la nostra curiosità con le note a margine e le risposte ai commenti precedenti.
Sul termine efebofilia (antiche rimembranze liceali) avevo però un dubbio ed in effetti dopo aver controllato posso con certezza affermare trattasi di giovinetto nell'antica Grecia in età post adolescenziale fra i 18 e i 21 anni, chi ne è attratto dunque non può figurare come motivo di scandalo.
Nel caso di Charlotte, non volendo usare la parola "pedofilia" entrata nel linguaggio corrente per chi ha o vorrebbe avere rapporti sessuali con adolescenti al di sotto dell'età del consenso (nel nostro paese 14anni) si può e si deve parlare di pederastria, ossia attrazione per gli/ le adolescenti ,quindi non credo nemmeno nel Settecento questo genere di relazione fosse moralmente ben vista.l matrimoni combinati si facevano ma entrambi i cognugi erano ragazzi. La Ikeda punta il dito sull'uomo che avrebbe potuto essere suo padre!
Il fatto dello sviluppo sessuale non è un discrimine, nei tempi di guerra il menarca arrivava ai 17 /18 anni (lo so per esperienza di famiglia ) mentre in epoca di benessere come adesso o come in quel periodo storico di cui andiamo trattando, la maturazione fisica degli adolescenti era più anticipata.
Tuttavia c'è una grossa differenza fra la psiche di una persona di 10/ 11 anni e una di 17/18.
Quindi per finire il mostro lo vedrei bene in un ipotetico inferno in buona compagnia con tutti gli altri personaggi più odiosi e perfidi della serie(e mi fa piacere che finalmente hai terminato questa variegata raccolta sui perversi ).
Buona serata e alla prossima puntata!
(Recensione modificata il 16/11/2017 - 05:59 pm)
P.S.efebo: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Efebo
(Recensione modificata il 16/11/2017 - 10:21 pm)

Recensore Master
16/11/17, ore 11:05

E' vero che per l'epoca quella era la normalità, ma probabilmente per la nostra sensibilità moderna, il duca che voleva impalmare Charlotte, vista l'età di lei, ci suggerisce l'idea di un pedofilo, e l'anime calca su questo aspetto, sul ribrezzo che ci procura la sua figura, proprio con quel baciamano che ha qualcosa di lascivo, qualcosa che la stessa Charlotte deve lavare per tornare 'pulita e candida', e qui si spinge sull'innocenza della giovane. In effetti, Charlotte promette effettivamente di diventare una bellezza superba, forse ne è già consapevole, e se risulta spesso antipatica e arrogante nelle puntate precedenti, in quella del matrimonio imposto suscita tutta la nostra compassione e pietà per la sua triste sorte, perché diventa solo una marionetta, uno strumento della madre arrivista e calcolatrice. Sembra una splendida adolescente, più grande della sua età, ma 11 anni sono quelli di una bambina, con tutto quello che questo implica. L'idea di pensarla moglie/bambina di uno come De Guiche non può che inorridire, ma l'uomo più maturo e con l'occhio lungo, forse ha già intuito cosa Charlotte diventerà.
Scorcio breve e diretto che coglie il personaggio perfettamente.

Recensore Veterano
16/11/17, ore 10:59

Beh...
Ci sarebbe troppo da dire: il Duca era il classico arrampicatore sociale.
In effetti l'analogia caratteriale ci sta, erano entrambi due persone indisponenti.

Ma Charlotte è "antipatica" perché purtroppo è oggetto di manipolazione della madre.
Non si accorge infatti, che tutta quella esaltazione che sua madre le faceva era solo per arricchire l'immagine della famiglia e dei suoi prestigi.

Hai scritto sapientemente:
"era non candida e buona d’animo, con quegli occhi scintillanti, ora sdegnosi, ora fieri e quel sorriso pungente, altero, a tratti beffardo.
Superba nell’incedere e sferzante nel parlare, non era una santa, come io non ero un asceta..."

Beh...è vero.
Ma Charlotte non era una persona malefica: se lo fosse stata veramente, avrebbe scelto le nozze e non il suicidio.
Quando scopre di essere vittima del tranello di sua madre, esce fuori la sua parte inconscia, quella insicura, genuina, timorosa.

Non ci dimentichiamo una cosa importante: nonostante Charlotte fosse sprezzante, era in cuor suo segretamente infatuata di Oscar.

Recensore Master
15/11/17, ore 21:47

Ho sempre detestato questo personaggio; per quanto Carlotte sapesse essere antipatica, non meritava di finire venduta a un pervertito come quello!

Recensore Veterano
13/11/17, ore 00:13

Brava! Hai descritto, ancora una volta con molta maestria, lo stato d'animo di uno dei personaggi più odiati dell'anime:la Polignac era l'emblema dell'ipocrisia e della cattiveria,era subdola e meschina, celava la sua vera natura, dietro modi sdolcinati e affettati.
Sì, purtroppo, è vera la sua riflessione su Oscar: lei si è semplicemente allontanata dalla regina, l' irreprensibile colonnello, nei fatti, ha tradito la sua sovrana. Questa è l'unica ombra che offusca il personaggio di Oscar, da me, amato e adorato, per molteplici ragioni.
Ma a te piace il personaggio di Oscar? Attraverso i tuoi personaggi, talvolta, ho la sensazione che tu voglia mettere in luce i suoi limiti, le sue debolezze, come se volessi demitizzarla, toglierle quella luce di gloria, di cui noi l'abbiamo rivestita.

Recensore Master
12/11/17, ore 16:25

Il colonnello d'Agout è affascinante,
Se vai su questo sito e ti diverti a giocare
https://gw.geneanet.org/lonadj?lang=it&pz=francois+augustin&nz=reynier+de+jarjayes&ocz=0&p=marie+suzanne&n=reynier+de+jarjayes&oc=1

scopri che François Agustin Reynier de Jarajyes, a cui ci si è ispirate in tante per il papà di Oscar, cambiando opportunamente le date, ma che con la storia della Ikeda non c'entra nulla, aveva una sorella, Marie Suzanne che era sposata con Etienne-Antoine d'Agoult.

Sarebbe piacevole in una storia immaginare una parentela. Anche se sono tutti Provenzali e poi però oscarina, quando deve andare al mare a pensare guardando le onde e facendosi scompigliare i capelli dal vento, va in Normandia.

A parte questa digressione d'Agout narrato qui salta fuori come un bel personaggio: sa chi è, sa cosa non è, e sa che ruolo è chiamato a giocare dalla storia.
Forse se non ci fosse stato quel salto nel buio della Convocazione degli Stati Generali la storia sarebbe stata diversa e ci sarebbero stata riforme, tasse, e una Costituzione ad un certo punto.
D'Agoult non lo vedo contrario ad un evolvere dei tempi, se pacifico, ma è chiaro che non si può giurare fedeltà al Re il lunedi, godere dei vantaggi e poi arrivati al giovedi tradire. Anche se nel frattempo si è conosciuto maggiormente il mondo e si è diventati piè critici.


Il giudizio su Oscar è gentile, ma non positivo: una donna avventata, più di cuore che di buonsenso, disposta a vivere di fiammate senza tenere in gran conto le conseguenze di ciò che fa. Con una visione della realtà molto più fiduciosa di quello che questa realtà merita. E poco amore verso la sua famiglia e verso chi, come la Regina, le ha voluto bene per una vita.
Poi, per carità le ragioni di principio dividono e non portano pace.
Diverso da Bouillé: non l'ha invidiata, non l'ha odiata, probabilmente l'ha commiserata paragonandola a sua moglie.
(Recensione modificata il 13/11/2017 - 09:03 am)

Recensore Master
10/11/17, ore 16:32

La contessa di Polignac è veramente il personaggio più odioso di tutto l' anime per me, almeno per come viene presentata nella storia di Lady Oscar, un' arrivista, intrigante senza scrupoli. Sul personaggio reale non mi pronuncio, ma la fuga non me la rende simpatica, e non gioca a suo favore. Probabilmente non era la persona malvagia che ci presenta l'anime, ma doveva essere una donna scaltra e intelligente, tanto da capire come entrare nelle grazie di Maria Antonietta. Personalmente preferisco una come Jeanne a lei.
Qui, tra finzione e realtà storica tu l'hai colta davvero bene, perfino nel cinismo di una madre che non comprende la scelta drammatica di una figlia che si suicida; ho letto che le voci sul personaggio storico sono discordi, c'è chi la considera una mera intrigante e chi ritiene che fosse realmente legata alla sovrana.
In bel ritratto, interessante e coinvolgente, come tutti gli altri, del resto.
Ho molto apprezzato quello su Alain, colto in pieno, è ho trovato struggente quello che hai dedicato a Diane, ci tenevo a dirtelo.
Alla prossima e ancora complimenti.

Recensore Master
10/11/17, ore 12:07

Hai ragione, questo è un personaggio su cui c'è molto, forse anche troppo da dire. Mi è piaciuta la tua chiave di lettura, un giusto compromesso tra Storia e finzione (a questo proposito, sempre interessanti le tue note storiche finali) e a riguardo ho ben poco da aggiungere, visto che la tua visione della contessa coincide con la mia: un'opportunista che ha cercato di arraffare quanto possibile e capace di essere per dieci anni la donna più potente di Versailles. Prendendo in considerazione la Polignac dell'anime, concordo sulla sua doppiezza di fondo rispetto ad altri personaggi altrettanto deprecabili, nonchè il fatto che, a dispetto di Jeanne, non venisse dai bassifondi (anche se questo non giustifica certo le azioni della sedicente contessa de La Motte). A proposito di Jeanne, però, fammi dire che se la Polignac, nella sua cattiveria e anaffettività, ha talvolta degli sprazzi di umanità, (vedi la morte di Charlotte o la costernazione al pensiero di aver ucciso la donna a cui aveva affidato la figlia, anche se spesso sono lacrime di coccodrillo), Jeanne riesce a pensare al vestito di sua sorella archiviando rapidamente il fatto che sua madre sia morta, a far battere senza ritegno sua sorella, a uccidere la donna che l'aveva accolta in casa propria come una figlia. Sicuramente in chiave di antipatia è una bella lotta... 😉 Un saluto e a presto

Recensore Master
10/11/17, ore 01:54

Bravissima Agrifoglio!
Un ritratto senza dubbio perfetto!
Mi è piaciuto il connubio che hai elaborato fra personaggio della finzione e quello realmente esistito, non avresti potuto essere più convincente ed incisiva....pure io ho sentito la voce di Serena Spaziani, la doppiatrice del cartone, e l'ho avvertita egregiamente quando ricorda le figlie e definisce madamigella Oscar spaventapasseri ,ermafrodito, traditrice....certamente la Polignac poco espresse pubblicamente i suoi "deliri" , la vediamo compiere degli intrighi diabolici ai danno di Oscar,Rosalie e Charlotte, senza cogliere mai l'anamnesi dei suoi piani.....persino con Maria Antonietta quando inscena davanti alla Corte, la falsa gravidanza della regina oppure quando convince la sovrana a dedicarsi di nascosto al gioco della roulette, noi scopriamo sempre un po' tardi gli effetti negativi di quest'amicizia , tutt'altro che disinteressata.
Un punto che mai tanto mi è piaciuto sempre nel cartone animato (o anime che dir si voglia) è stato quando la piccola Rosalie ,ricattata da una missiva della Polignac,decide di seguirla e andare a vivere da lei,Per il bene di Oscar, tuttavia non glielo dice, non trova il coraggio di svelare alla sua grande amica e protettrice l'ennesima malvagità della contessa, credo si vergognasse, dopo aver saputo d'essere la sua figlia naturale.
Per quanto riguarda la "vera" Yolande certamente come dici non era una spietata senza cuore né una madre degenere, tuttavia hai fatto molto bene a farcela conoscere come una che si giustifica sempre e comunque e non sa cosa sia il pentimento né l'autoanalisi, in questo aspetto trovo alcune affinità con Jeanne sebbene la Polignac risulta più odiosa sia per la doppiezza sia per il suo sconsiderato arrivismo non certo derivato da condizioni di indigenza e povertà assoluta
(Recensione modificata il 10/11/2017 - 02:04 am)

Nuovo recensore
09/11/17, ore 21:53

Ciao! La descrizione basata sia sull' anime sia sui fatti storici mi è piaciuta tanto anche se preferisco più la versione storica. La regina fu "folgorata" dalla Polignac per la sua bellezza e carisma , un classico colpo di fulmine in amicizia che fa molto tenerezza, e per ciò non si esclude che nel tempo tra loro ci fosse stato un rapporto che andava oltre l' amicizia. Questo personaggio mi piace un sacco perché era l' unica figura femminile di cui Maria Antonietta si fidava e con la quale colmava il suo vuoto anche se era solo un' illusione come hai ben sottolineato alla fine: non morì certamente di crepacuore per la regina ma per un cancro se non sbaglio! Forse l' unica persona che ha mai amato veramente la regina era Fersen! Complimenti!

Recensore Veterano
08/11/17, ore 21:58

Riuscitissimo! Un altro pregevole ritratto post mortem di grande effetto, che rivela la tua bravura nella costruzione del personaggio, sia quando era in vita sia in questo scorcio sull'aldila'. Come in alcuni dei tuoi migliori ritratti, qui si nota la perfetta compenetrazione tra la figura storica, frutto della tua personale elaborazione del dato storico, e il personaggio della finzione, anime o manga che sia, al punto tale che, mentre leggevo, sentivo risuonare nella mia mente la voce della doppiatrice della Polignac.
E poi un altro dei tuoi finali azzeccatissimi, corti, lapidari, a chiudere perfettamente il cerchio di un'esistenza, questa volta lasciandoci nel dubbio e confermando la natura ambigua, polivalente e sfaccettata della contessa. Non avresti potuto scrivere conclusione migliore.

Recensore Master
08/11/17, ore 20:27

E tu la sai gestire benissimo, come sempre: anche questo è un personaggio realistico e a suo modo odioso.

Recensore Veterano
02/11/17, ore 16:53

Quello di Charlotte è stato un caso che mi ha sempre colpito particolarmente perché abbastanza realistico.
Charlotte rappresentava la sorte di tutte le ragazze della sua età, nobili o meno.
In fin dei conti il matrimonio combinato era uno scenario a cui assistevamo fino a pochi decenni fa nel nostro paese.
"Non era l’età il problema principale, bensì la ripulsa..." è un dettaglio non trascurabile che hai scritto: forse la differenza generazionale era veramente l'ultimo problema per Charlotte.
Il tema va ben oltre: arrogarsi il diritto alla violenza minorile abusando della propria posizione sociale. La vera tragedia è stata vedere che nessuno si preoccupò di salvarla, quando lei si gettò dalla copertura del Palazzo.