Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
14/09/17, ore 05:13

E finalmente un personaggio fandomico che di storico non ha nulla, anche se c'è chi ci vede Desmoulins. Di Bernard sappiamo davvero poco: nel manga salta fuori l'origine di bastardo di un nobile, nell'anime no, ma cosa abbia studiato e dove e come con che soldi e con che scopo non è dato da sapere. Va al Louis Le Grand con Robespierre? Paga suo padre? Parenti della madre? Non si sa.
So che c'è alla rissa nella taverna, dove una oscar innervosita dal silenzio di Fersen cerca la pace aprendo un conflitto e menando le mani.
Ad un certo punto appare come Cavaliere Nero legato al Duca D'Orléans e lì ha storia in cui ha un certo peso: senza volere mette in moto tutta una serie di cose - André che decide coscientemente di rischiare la cecità per amore di Oscar, Oscar che mette nei guai André per impulsività, André che da un lato ne esce come una gran brava persona, ma dall'altro comincia ad andare fuori di testa, l'amore di André che vien dichiarato "obliquamente" ma non raccolto da Oscar.
Poi lo vediamo come giornalista ed amico di Robespierre e quanto meno conoscente di Saint Just. Impalma Rosalie ma della loro notte delle lucciole non sappiamo un bel nulla.
Anche tu non ti slanci e ti attieni a ciò che è "dato di fatto" :)
Molto carino l'accenno finale ad André - Cardine Morale.
(Recensione modificata il 14/09/2017 - 05:37 am)

Recensore Master
14/09/17, ore 05:05

Questo so chi è! o meglio so chi è Thérèse e qui sei finita a pescare non nel personaggio minore, ma nel personaggio minore della vita storica (e non fandomica) di un personaggio minore dell'anime. Ussignur!
Non so se la casa delal giovane fu un focolare di gioia non mi sono mai interessata, nel caso le è andata più che bene. Visto il passato di saint Just non mi sarei stupito se le avesse fatto fuori padre e marito con qualche accusa politica che poi è sempre la stessa: essere nemici della rivoluzione e cospirare per il ritorno della monarchia ;P
Del Notaio avremmo fatto anche a meno; a questo punto perché non parlare del cugino di André che fa l'allevatore di cavalli in Provenza, o della sorella minore di Nonnina che fa la tessitrice? ;PPPPPPPPP

Recensore Master
14/09/17, ore 04:53

Che il solo fatto di essere re sia un crimine verso le genti penso sia una citazione autentica di Saint Just e, precisamente, di quando ci fu il dibattito sulla pena di morte per il Re - dovrei controllare, ma ora come ora non saprei bene dove.
Mi ricordo che alcuni votarono per la pena d morte per il simbolo, ma chiesero la sospensione della sentenza per l'uomo.
L'accenno alle viscere mi ricorda "con le budella dell'ultimo Papa impiccheremo l'ultimo Re" ;P
La posizione di Saint Just fa tanto "anni di piombo" segno che gli estremismi alla fine hanno una matrice che si ripete aldilà delle posizioni politiche che magari possono non essere uguali, ma solo "parenti".

Non so se sia vero il discorso dell'invidia sociale - forse si un po' per tutti: alla fine si vuole sempre essere uguali a chi è sopra di noi e ha di più o di meglio, ma difficilmente si vuole ammettere nel "magico cerchio dell'uguaglianza" chi sta "sotto". Ed in effetti questa rivoluzione non ebbe uno spazio per le donne in generale e nemmeno per le donne lavoratrici o per i lavoratori.

Sulle note mi permetto di dire la mia: se qualcuno ti ha fatto delle osservazioni - non ho verificato - non credo che sia per la simpatia od antipatia dei personaggi, quanto perché quelli che hai scelto fino ad ora sono poco da fandom e molto da Storia. Questa raccolta (per ora) potrebbe stare benissimo nella sezione Storico, mentre la maggior parte delle nostre storie no :)
Fai comunque bene, secondo me, a dedicarti ai personaggi minori.
Punto primo perché questo è un hobby, non si viene pagate per cui il divertirsi e fare qualcosa che piace passa in primo piano rispetto al divertire gli altri.
Punto secondo perché ci sono tante storie belle (ed anche non belle, ovviamente) che celebrano l'amore di Oscar ed André: non è facile doversi sempre confrontare on questo tema, a cui a volte si può ritenere di non avere proprio nulla da aggiungere, né particolari nuove interpretazioni da dare. Pure io adoro i personaggi minori ed inventati: sono forse il modo che si ha, in una fanfiction, per ricavarsi uno spazio un po' più personale. Resta però il fatto incontrovertibile che di solito chi bazzica un fandom lo fa perché ama i personaggi di quel fandom ed il mondo che l'autore originale ha saputo creare. Nel caso della Ikeda non siamo nel caso della JKR che si è inventato un mondo ricco di convenzioni, personaggi, con i suoi strati sociali, le sue divisioni, i suoi riti, i suoi pregiudizi etc... ha messo l'essenziale del XVIII secolo ed i suoi personaggi sono solo due in pratica: Oscar ed André. Tutto il resto è contorno sbozzato - pensa solo a Diane di cui non sappiamo una cippa, nemmeno perché o per chi, era incinta forse? boh!
Per cui è normale che chi vuole leggere una fanfiction di solito vuole ritrovare quei due ingredienti ed il resto ok, ma a piccole dosi e sullo sfondo - di questo lo ammetto, sono colpevole anche io, che adoro i miei personaggi originali e mi ci diverto, ma che rare volte ho adorato quelli altrui ;P

Recensore Master
13/09/17, ore 22:43

Hai detto bene, questi due sono anime affini: una coppia davvero perfetta!

Recensore Master
13/09/17, ore 21:04

Molto bello questo su Robespierre. A scuola io avevo studiato la Rivoluzione Francese come un movimento liberatorio e positivo, in un certo senso anche asettico ed inevitabile - avevo un prof marxista materialista che la interpretava coma la rivoluzione "tradita", una specie di versione mal riuscita della rivoluzione russa. Approfondendo non è stata proprio così ed è faticoso vederla in modo asettico e glorioso, quanto all'inevitabile onestamente non saprei.
Persone unite da un "fastidio" comune, ma non da uno stesso obiettivo, l'ala più estremista che per un bel po' vince e che è come se non sapesse che la democrazia deve prevedere il dissenso, un'epoca in cui la corruzione in chi amministrava la cosa pubblica era riuscita a toccare vette che sotto l'ancien régime mai, uno sprezzo dei diritti pazzesco, addirittura ad un certo punto passa il principio che non sta all'accusa portare le prove della colpevolezza, ma all'accusato portare quelle della propria innocenza.come se questo fosse possibile...
Non so se il discorso di Danton sia vero o se quello che è arrivato a noi sia solo una revisione abbellita, ma l'ho sempre trovato toccante. "Senza di me non ci sarebbe stata una rivoluzione" lo fai dire anche al tuo Robespierre e sarebbe verissimo anche per alcune vittime del Terrore-
Robespierre è un personaggio che nell'anime si vede di sfuggita - appare con Bertrand, se ne sente parlare, ma in fondo non interessa alla Ikeda. Per carità siamo al massimo nel 1789, non c'era motivo perché dovesse incontrare Lady Oscar :P
Nella Storia è inquietante. quanto alla sua fine ho sempre pensato che chi gli era intorno lo avesse voluto ripagare della sua stessa moneta, temendo qualcosa del tipo "se non lo facciamo fuori prima noi, ci fa fuori lui uno ad uno" ed in effetti aveva fatto fuori tanti suoi compagni di rivoluzione.

Ti faccio un appunto già fatto che vale anche per questo ritratto di Robespierre: l'anime qui risulta un po' un pretesto per rinarrare la Storia (autentica) di una parte del XVIII secolo - non sono insomma i tipi ed i discorsi che ti aspetteresti. Un dettaglio. Questo non vuol dire che non stia venendo bene :)
(Recensione modificata il 14/09/2017 - 04:29 am)

Recensore Master
12/09/17, ore 17:41

Mi ha colpito molto l'analisi di questo personaggio,cara Agrifoglio.
Sembra che questa povera marchesa dopo anni o forse secoli da quel sconvolgente tradimento,finito in un rogo,lo viva ancora nell'oltretomba, come fosse successo l'altro ieri. Il suo è un cinismo amaro pienamente giustificato. Ha adottato una giovane apparentemente orfana,l'ha cresciuta e fatta studiare, le ha spalancato le porte in ambienti dell'alta società ,le ha destinato alla fine tutta la sua eredità come a una vera figlia.
Cosa ha ricevuto in cambio?
In quell'orribile incendio quei due criminali Jeanne e Nicolas sghignazzano perfidi innanzi alla sua fine atroce.
Ma chi di fuoco ferisce di fuoco perisce.
Non si sfugge alla sorte.
Ed ecco che qualche anno dopo giustamente gli autori del fumetto e del manga decidono una fine analoga anche per lei,morte violenta,a pugnalate,nell'oscuro di un torbido palazzo abbandonato......
(Recensione modificata il 13/09/2017 - 06:39 pm)

Recensore Master
11/09/17, ore 16:24

Ho sempre avuto una pena infinita per questa nobildonna che ha avuto la sfortuna di lasciarsi impietosire dalla fanciulla sbagliata.
Un ritratto sintetico, ma efficacissimo. Quanta amarezza, delusione e profonda tristezza in queste parole della marchesa benefattrice di Jeanne; povera donna, fa davvero una fine indegna, e aveva cercato di fare solo del bene; la poverina è stata solo un mezzo, e Jeanne non si è fatta scrupolo alcuno di liberarsi di lei, e la serpe che l'ingenua si attira in casa avrebbe morso la mano di chiunque.
Sempre interessantissima questa raccolta, complimenti.
Allora aspetto lo zoccolo duro, sono proprio curiosa.

Recensore Master
11/09/17, ore 10:53

Efficace anche questo ritratto: dopo tutto, la povera Marchesa è stata una vittima della sua protetta!

Recensore Master
10/09/17, ore 09:10

Questo è davvero molto carino: il personaggio più detestato (teoricamente) ma, di fatto il più ignorato. Ci preoccupiamo della morte di André ma non di chi gli ha sparato. Era solo con il suo stesso umore, forse pure peggiore perché magari nemmeno era così convinto come i rivoluzionari, con una divisa dello stesso colore, ma con altre idee.

Nel film di Demy la morte di André è strana: gli sparano, non si sa bene chi o perché, una vittima di guerra come ce ne è tante, come venire uccisi a Dunkerque o nello sbarco in Normandia - sei nel giusto posto perché è probabile che succeda, ma dopo è difficile fare il conto di di chi ha ucciso chi, difficile attribuire una responsabilità morale. E sgradevole pensare che molto è questione del caso - in Normandia sbarcano , ma chi ce l'ha fatta non è stato "più bravo" forse qualcuno si, ma era più che altro una questione statistica. Di certo non è detto che si salvi il migliore da un punto di vista morale.
L'anime aggiunge il fatto che Oscar è lì, vede, sa, riesce a dire un addio - nel film lei non sa e quelli che hanno conosciuto André sembrano fregarsene perché hanno di meglio a cui pensare, è proprio vero che che ognuno è solo su questo mondo e probabilmente per la maggior parte delle vedove di un conflitto è così.
(Recensione modificata il 10/09/2017 - 09:16 am)

Recensore Master
10/09/17, ore 09:05

Interessante anche questo ritratto di personaggio minore - mescoli storia e Storia.
Di lui nell'anime vediamo poco, un cattivo le cui ragioni sono ignote - non sarebbe comunque mai stato Re.
Anche storicamente sembra poco comprensibile -per quello che ne so io - un rivoluzionario che non si rende conto che sta scavandosi la sua stessa fossa? un uomo che voleva una monarchia costituzionale? uno che voleva una oligarchia per poter operare delle riforme? o una monarchia con elezione del sovrano fra i membri della famiglia in base a sangue e meriti personali?
Di certo aveva molto denaro personale e terre vaste e non aveva una moglie spendacciona che non lo aiutava a far quadrare i suoi conti, né aveva ereditato debiti dai suoi antenati.
Ed il suo Palais-Royal era l'equivalente di Versailles a Parigi (una dominava la Francia, l'altro solo una città con la sua futura élite politica in fermento).

I tuoi ritratti sono interessanti. Onestamente hanno poco a vedere con sentimenti o un personale senso della vita, e molto poco con l'anime, che resta un pretesto per accomunarli, ma spingono ad informarsi.
Il verso libero è sempre difficile maneggiare, a volte viene da chiedersi perché on un monologo e basta.
L'esperimento è comunque ben fatto e ben riuscito (per quel che ho letto io fino ad oggi)

Recensore Master
07/09/17, ore 17:04

Ciao Agrifoglio,ben tornata :-)
Ammetto che il ritratto di Jeanne è verosimile,lucido e ineccepibile dall'inizio alla fine....la chiusa vagamente autoironica è più che mai avvincente : riesco a sentire persino la sua voce (col timbro della doppiatrice)pronunciare quella frase......anche con Nicolas nei momenti appena antecedenti al tragico epilogo del rogo ebbe la forza di sdrammatizzare la situazione prima di pugnalarlo alle spalle e morire con lui.
Secondo me lei sa perfettamente di aver intrapreso la via del male e dell'auto distruzione,ad un certo punto,ma non le interessa,come non le interessava un granché esser divenuta famosa con le memorie.
Lei cercò tutta la vita un riscatto alla povertà sofferta e all'angustia di un' infanzia e adolescenza disagiate.
Arrivare sempre più in alto ,con qualunque mezzo pur di raggiungere fama ricchezza e successo.
In fondo rispetto Maria Antonietta e tutti gli aristocratici in epoca rivoluzionaria,fu più fortunata,se così si può dire,nella scelta di morire suicida.
Complimenti per l'esito ben riuscito di questo personaggio,su Rosalie in qualcosa dissento ma certamente non sul fatto che la storia,così com'è è stata consegnata nelle sue mani
(Recensione modificata il 07/09/2017 - 05:14 pm)

Recensore Master
07/09/17, ore 14:12

Che smacco per Jeanne: è proprio vero, ha passato la vita alla ricerca del suo posto al sole, senza capire quanto fosse effimera questa ricerca, quanto alla fine il destino di tutti, nessuno escluso, sia quello della tomba (sì lo so, è un discorso lugubre ma non è altro che l'amara e cruda verità...). Una tomba peraltro insignificante, che nessuno si fermerà a guardare... però se non altro ha la soddisfazione (ben poca cosa) di essere ricordata per lo scandalo della collana. Ritratto che non fa una piega pensando all'originale; riguardo a Rosalie, non commentata per mancanza di tempo, posso dire che concordo con le tue osservazioni, per me è sempre stata più di una piagnona (nell'anime, quella del manga, sinceramente, non mi piace ). Un saluto e alla prossima
(Recensione modificata il 07/09/2017 - 02:44 pm)

Recensore Master
07/09/17, ore 00:17

Non ho mai commentato, ma ti seguo fin dall'inizio e con gran piacere.
Ho apprezzato tutti i brani di questa storia, che ho trovato sempre estremamente lucidi e disincantati nella presentazione dei vari personaggi. Questi ultimi capitoli li ho apprezzati particolarmente e forse più degli altri, perché hai dato voce a due personaggi (Jeanne e Rosalie) di solito poco apprezzati, per ragioni molto diverse, ma che hanno una valenza notevole, Jeanne perché è il personaggio negativo per eccellenza, d'indiscutibile fascino, figura forte e carismatica, direi al livello di Oscar, e poi Rosalie.
E' vero che è esasperante perché piange spesso, ma come non capirla?
Le capita di tutto, eppure sopravvive a tutto, e si rialza sempre dalle sue miserie, e in questo dimostra un coraggio e una forza sorprendente, che me la fanno apprezzare molto. E' vero che è una specie di filo conduttore, una sorta di spettatrice della storia, e ne può lasciare una testimonianza, anch'io la vedo precisamente così.
Complimenti, una bella raccolta, realistica e insolita nel panorama delle ff che si leggono solitamente.
Ogni tanto ci vuole.

Recensore Veterano
06/09/17, ore 23:25

Mi piace anche questo ritratto: dici bene, Jeanne è l'emblema dell'arrampicatore sociale che cerca di giungere al successo, attraverso intrighi e inganni. E ancora ha, purtroppo, ragione quando afferma che la disonestà ed il delitto
sono il "silenzioso viatico del successo".
Mi piace la nota su Rosalie, è vero, rappresenta la donna qualunque che, tuttavia, ha saputo crescere umanamente e intellettualmente, mantenendo la sua purezza, nonostante le vicissitudini che hanno caratterizzato la sua vita. In passato, l'ho sempre considerata mediocre e inutile, però, in effetti, è come se rappresentasse lo spettatore. Ottima interpretazione!
(Recensione modificata il 06/09/2017 - 11:48 pm)

Recensore Veterano
06/09/17, ore 22:46

Bentornata! E alla grande, con Jeanne. Mi è piaciuto soprattutto il finale, questa sorta di contrappasso per la nostra arrampicatrice sociale senza scrupoli. Come è accaduto in molti altri capitoli di questa tua raccolta, il pezzo forte, che ti lascia senza fiato e che ti fa riflettere, è il finale, quando è azzeccato come in questo caso.