Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
13/04/18, ore 14:53

"...André non avrebbe potuto vivere senza di me, ma soltanto quando egli non fu più, capii che ero stata invincibile unicamente perché amata. Tramontato il sole, si sgretolò il semidio e rimase una donna sola, denudata dell’epica e dell’innocenza e rivestita di disperazione e di follia."

Hai descritto pienamente il senso di smarrimento e desolazione totale che ha provato Oscar di fronte al cadavere di André.
"Con André avrei vissuto momenti di amore intenso e avrei anche conservato la vita di prima, ne sono certa."
Sembra quasi che lei dica questa frase a sé stessa, nell'illusione di poter tornare indietro ed evitare i propri errori.
Errori che avrebbe commesso lo stesso, magari in un'altra maniera, perchè in cuor suo era sempre una donna amante del rischio, e consapevole che André l'avrebbe seguita ovunque.

Altrettanto schiette sono anche le sue considerazioni su tutti gli altri che le stavano accanto:
"Cercai il rispetto dei miei soldati con le arti militari, lo conquistai chiudendo gli occhi sulle loro ruberie. Dicevano che non bastava loro la paga, ma intanto si ubriacavano in taverna."

La parte più spiazzante è quella di chiusura della tua poesia, dove sembra quasi che Oscar, dall'alto, assista passiva e impotente, suo malgrado, alle vicende del presente moderno, senza poter fare nulla per rimediare.
Non ci sono parole per descrivere tutto il resto, hai fatto un bel capolavoro.

I miei complimenti, è forse a mio avviso il tuo capitolo più bello!
(Recensione modificata il 13/04/2018 - 03:09 pm)

Recensore Master
13/04/18, ore 02:04

Oscar attraversa i secoli.
Oscar è leggenda.
Finché ci sarà bisogno di lei, finché ci saranno nuovi mondi da costruire,da civilizzare....l' anima nobile della nostra eroina ci accompagnerà anche se con nuovi nomi, nuovi ruoli, nuove priorità e sogni da realizzare
Mi piacerebbe pensare che Oscar sia veramente esistita e ora infonde il suo spirito guerriero a nuove eroine moderne, quelle dei nostri giorni, una fra tutte Emanuela Loi, ma si potrebbe parlare delle guerriere curde o delle madri coraggio, (quelle che hanno tradito la famiglia mafiosa), si potrebbe parlare di Oriana Fallaci, prima ancora di Simone de Boivoir o Simone Weil(tanto per citare le francesi).E la lista è lunga....
Ho apprezzato infinitamente questo pezzo su Oscar e , in linea generale tutta la raccolta che le hai dedicato: resta da scoprire chi sarà l-ultimo personaggio, certamente si si tratterà di qualcuno, forse un narratore importante che ci presenterà un consuntivo di tutti i personaggi della serie, comunque sia ,questo scritto è meraviglioso,eccelso.
Qualcuno penserà la mia sia piaggeria, ebbene pensino ciò che vogliono, comunque questa storia andava di diritto fra quelle scelte dal sito, peccato la admin non mi ha mai risposto.
Io sono qui quattro anni e non ho mai letto un ritratto di Oscar così straordinario , verosimile e centrato al 100/100 è bellissimo lavorare di fantasia ma la realtà su Oscar è magnifica . Non si possono impoverire i miti come lei!
Violare la sua immagine e costruirne un clone a nostra immagine e somiglianza è affascinante ma surreale.
Tu invece qui hai descritto le cento verità di Oscar, una dietro l'altra, quella del cibo è solo una delle tante sfacettature prese in esame(che condivido),non ho mai ritenuto che fosse anoressica ma certamente ebbe per tutta la vita dei grossi problemi esistenziali irrisolti e duramente repressi.
Ti ringrazio sentitamente; capita sempre meno spesso di incrociare autori come te introspettivi ,severi ma intransigenti , sopratutto con se stessi più che con gli altri.
La costanza premia ,sopratutto chi sa presentare bene il volto di Oscar come hai fatto egregiamente tu:un' inquieta , focosa amazzone in perenne movimento fra presente,passato e futuro. Grazie buona notte
(Recensione modificata il 13/04/2018 - 11:17 am)

Recensore Veterano
12/04/18, ore 15:21

Complimenti, stilisticamente hai raggiunto la perfezione! Mi piace il modo in cui hai descritto Oscar,corrisponde al modo in cui la percepisco anch'io. Il tradimento finale nei confronti della Regina resta l'unica macchia nella sua vita, caratterizzata da una condotta irreprensibile. Rifiutare la proposta di Girodel,per me,non significa rifiuto della normalità, ma non accettare di sposare un uomo senza amore. Lei cercava l'amore assoluto e infinito e si era illusa di trovarlo in Fersen. Le sue paure le
le hanno impedito di riconoscere il sentimento che la legava indissolubilmente ad André.
Dopo la morte di André, in effetti, percepisce per la prima volta la sua vulnerabilità, la sua fragilità.
Adoro il personaggio di Oscar perché rappresenta uno dei modi migliori per essere donna. Lei è donna nella sua riservatezza,nella sua timidezza,nella sua bellezza, nella sua eleganza,nella sua raffinatezza,nella sua integrità morale.
Tu ritieni che, se Oscar e André avessero coronato il loro sogno d'amore,lei sarebbe stata costretta ad abbandonare il suo mondo,finendo per sentirsi frustrata. Io ritengo,invece, che, dopo la Rivoluzione, ci sarebbe stato spazio per Oscar e André, credo che Oscar avrebbe potuto continuare ad avere un ruolo di spicco nella società. In ogni caso,un amore grande come quello tra Oscar e André,poiché è rarissimo da trovare(forse, mai nessuno l'ha sperimentato nella realtà),dovrebbe essere vissuto ed, essendo infinito, non potrebbe mai rappresentare un limite.
Brava!

Recensore Master
12/04/18, ore 13:16

Ho continuato a seguire questa raccolta, ma persa in altre cose, ho rimandato i commenti, ma è sempre un piacere leggere ogni nuovo brano. Che dire? Aspettavo i due personaggi principali, Oscar e Andrè, uno specchio dell'altra, è vero, in buona parte.
In questo ritratto di Oscar ritrovo la donna inquieta ma fedele a se stessa a ai suoi principi che ho amato e che amo; anomalia forgiata dal destino, ma anche dalla volontà, alla perenne ricerca di se stessa e di un senso da dare alla sua vita, che per me è il significato del suo percorso esistenziale e umano. Concordo sull'illusione rappresentata da Fersen, alibi che le è servito per evitare di scendere a patti con la sua natura conflittuale, e per non dover mettere in discussione le poche certezze del suo mondo, André compreso. Che il loro legame fosse più complesso di quello che appariva all'esterno, ne sono convinta anch'io, ma il "trattare male" André è una cosa che ho notato solo in Oscar adolescente, non mi è parsa una costante della loro quotidianità, anzi.
Sono rimasta perplessa sul discorso della malattia, non lo so se davvero Oscar avrebbe potuto evitare di ammalarsi, facendo la vita che faceva, a contatto con la miseria e la scarsa igiene che doveva esserci nei sobborghi di Parigi all'epoca; forse non avrebbe mai dovuto lasciare le Guardie Reali, per arruolarsi presso la guardia metropolitana, ma ragiono per ipotesi.
Mi mette un po' di tristezza che neppure nell'eternità della morte, riesca a trovare un po' di requie, ma che senta sempre la necessità di combattere per qualcosa di superiore, come se soltanto la lotta la facesse sentire viva, ma effettivamente in lei c'è questa fiamma che palpita, che secondo me si spegne solo con la morte di Andrè, uomo a cavallo tra due mondi e che non appartiene davvero a nessuno, calzante questa metafora che applichi a lui, però mi riservo di andare a commentarlo meglio.
Mi aspettavo che Oscar sarebbe stata l'ultima, ma se hai descritto tutti i personaggi principali e non, ora mi chiedo chi sarà quello che chiuderà questa raccolta? Chi manca all'appello? Qualcuno che non è comparso nella serie, ma che ha visto tante teste passare sotto la sua lama? Oppure il futuro imperatore dei francesi?

Recensore Veterano
12/04/18, ore 13:12

Su André abbiamo delle opinioni divergenti: per me,André non avrebbe esitato a iniziare una vita con Oscar. Per vent' anni, ha tenuto nascosto il suo segreto, perché conosceva le fragilità di Oscar,sapeva che lei difficilmente si sarebbe confrontata con la sua parte femminile e che,per paura,lo avrebbe allontanato,se avesse conosciuto i reali sentimenti di André.
Nella parte in cui scrivi "ma perché rinunciare a ciò che è bello,
per una realtà precaria e infida,
per un’esistenza che non fa promesse,
per una vita “vera” che, da un giorno all’altro,
può rivoltarcisi contro e scaraventarci a terra,
disarcionati e con le ossa rotte?"cosa intendi dire? Che André preferiva idealizzare Oscar piuttosto che affrontare la vita vera, dato che vivere la vita vera è sempre più complicato ed esige una maggior dose di coraggio? Se intendevi questo,non lo condivido: per André, l'unica realtà era quella con Oscar. Vivere la vita vera,per André, era continuare a stare con Oscar:era lei che riempiva la sua quotidianità. André non avrebbe mai potuto vivere con una donna senza amore, lui ha dimostrato di possedere una spiccata grandezza di spirito,non poteva accontentarsi della mediocrità, soprattutto perché aveva sperimentato il grande amore. Pertanto, condivido pienamente la sua scelta.

Recensore Veterano
12/04/18, ore 12:55

Questo ritratto mi piace molto. L'anime non ha fatto alcun cenno allema reazione del generale e di sua moglie,dopo aver appreso della morte di Oscar e di André, e molti nelle FF cercano di colmare questo vuoto. Anche tu ci consegni quelle che sono le riflessioni di un uomo provato dalla morte della figlia, consapevole di aver condizionato ogni attimo della sua vita, ritenendolosi finanche responsabile della sua morte. In realtà, come tu metti egregiamente in evidenza,il generale ha fatto a Oscar un grandissimo dono:la libertà. Certo,è un controsenso, perché la libertà è stata la conseguenza del ruolo rivestito,ruolo impostole da suo padre. Però, ha scelto lei stessa di morire,proprio in nome di quella libertà. Il generale si biasima per averle concesso quella libertà, ma se non l'avesse fatto, Oscar sarebbe morta molto prima, sarebbe morta dentro,nella profondità del suo animo. Il generale,per me,è una figura positiva e moderna.

Nuovo recensore
12/04/18, ore 10:21

Wow
Aspettavo questo momento da moltissimo tempo.
Complimenti per come l'hai descritta.
Io l'ho sempre vista come un eroe-eroina tragica, quasi un semidio, sempre alla ricerca di qualcosa di inarrivabile, forse anche per dimostrare di poter fare qualsiasi cosa o quasi, e alla fine il suo inevitabile tracollo quando il suo mondo sta per cambiare e la sua vita è appesa a un filo per la malattia. Senza il suo specchio a ricordarle chi era veramente, senza la sua ancora e alla fine dei conti senza la sua ragione di vita, per chi e per cosa lottare?
Ma tu sei riuscita a non fare finire la sua storia il 14 luglio, l'hai innalzata oltre il tempo, portandola sino ai giorni nostri e chissà anche verso il futuro, trasformando il suo personaggio ai miei occhi semplicemente ....... in un mito.
A chi di noi non è mai capitato di pensare: cosa avrebbe fatto o cosa farebbe Oscar in questa situazione?
Scritto ovviamente in modo superbo
Grazie ancora

Recensore Master
12/04/18, ore 02:19

Che descrizione idilliaca della nostra Oscar... Che meraviglia 😍 Mi piace tantissimo il tuo modo di scrivere il tuo stile così raffinato e pulito complimenti bravissima.

Recensore Master
11/04/18, ore 21:07

Un pezzo doloroso e sublime; mi piace soprattutto la fine, con una Oscar che neanche in Paradiso è contenta, dato che preferirebbe essere ancora in vita e attraversare i secoli combattendo tutte le guerre.

Recensore Junior
11/04/18, ore 20:22

"Affamata di giustizia e di libertà, ma non del cibo". Questa frase mi ha colpita come un ceffone in piena faccia, perché rispecchia esattamente la cosa che mi attirava di più verso Oscar quando ero una bambina e una ragazzina. Mi sono fatta in vita mia, molteplici viaggi su di questo- non sul fatto che fosse impulsiva e piena di cazzimma e che si rialzasse in piedi come niente dopo ogni schiaffo e ogni pugno- no, io vedevo in primis il suo fisico così sottile. Mi fa sentire strana ed emotiva, questa interpretazione così vicina alla mia... Oscar era magra magra; probabilmente non mangiava quasi niente. Che disciplina, mi dicevo. E per me, questo particolare è rimasto e rimarrà sempre una delle pietre angolari di come la vedo. Non so neanche io se per nevrosi o per senso della disciplina (c'è una linea sottile che le separa), ma Oscar non si abbasserebbe mai a qualcosa di così triviale come riempirsi la faccia.

Non ho idea se ho inteso bene quello che volevi scrivere; in ogni caso, grazie per quella frase. Mi ha toccato, non so neanche spiegare quanto a parole (anche se non è stata l'unica cosa, ci tengo a precisarlo).

Altra cosa, è davvero molto... non so... commovente?... il modo in cui questa ragazzona ormai cresciuta si cerchi di convincere che- oh yeah- amor vincit omnia! E allora, che cavolo, se solo André (la sua roccia) non fosse morto, che vita sarebbe stata la loro! Lei sarebbe guarita- bastava volerlo e lo avrebbe voluto! Sarebbe vissuta sempre come un nobile signorino, ma sposata alla persona che amava di più al mondo, che amava su tutti i livelli possibili e immaginabili- amante, fratello, amico. Chi ha tempo per le mezze misure? Basta un po' di impegno a rimettere in sesto la Francia evitando il peggio della Rivoluzione- potendo, non ci sarebbero stati limiti logistici o temporali per tutte le cose fantastiche che avrebbe potuto combinare nei suoi sogni. Che tenerezza assurda, quella cosa dell'aereo. Mi fa pensare ai bambini, prima che il mondo li disilluda: "sarò un medico senza frontiere, un missionario, un capo di stato, e rimetterò a posto tutto quello che c'è di storto al mondo e tutti mi ammireranno"... Oscar, così illusa, così ambiziosa, da vedersi senza limiti.

Se fosse vissuta, io immagino seriamente che o le avrebbero tagliato la testa sotto il Terrore, o che sarebbe diventata un mostro (propendo per la prima, solo perché non mi piace affatto l'idea di Oscar violenta e assetata di potere); ma non ci sarebbero state vie di mezzo.

"Di realtà si muore". Proprio così. Che senso di "spalle al muro, facciamo un colpo di testa che non c'è più tempo e non c'è più niente da perdere"... Una donna che vede crollare tutto quello in cui credeva e reagisce come un animale messo all'angolo.

Mi dispiace tanto che lei e André siano separati nella morte; è terribile da pensare- dopo una vita insieme, un'eternità lontani... ma è coerente con ciò che dici di loro.

Non so se ho afferrato del tutto la tua visione o se sto proiettando i miei significati in ciò che hai scritto; del resto ero così ansiosa di leggere di Oscar- un personaggio per cui avrò sempre dei sentimenti molto forti, forse in modo puerile, ma che farci?

Ti rinnovo i complimenti al cubo.

Grazie a te della risposta! C'erano alcune cose che in effetti avevo frainteso, ma ci tengo a puntualizzare che non volevo dire che Oscar pensasse di poter essere immortale (voglio difendere l'onore della mia capacità di comprensione del testo, non volermene) :P Del resto, a rileggere la recensione noto che mi sono espressa in modo confusionario su tutta la linea.

(Recensione modificata il 11/04/2018 - 11:47 pm)

Nuovo recensore
11/04/18, ore 19:15

Oscaaaaar...

S.T.T.L.



Ho riscoperto VNB questo Natale, dopo circa trent'anni di "oblio".. anche se qualche segno nel ragazzino che ero deve averlo lasciato.. riguardandolo infatti mi sono accorto quanto i miei gusti siano allineati a quelli di Andrè.
Del resto credo, e questo sito lo testimonia, che non si possa rimanere indifferenti di fronte ad una figura come Oscar.

Inutile rinnovarti i complimenti, il ritratto è aderente all'anime che ne sembra la continuazione, per cui è splendido. Un'anima in tensione verso un obiettivo di perfezione che le sfugge perchè la perfezione non è di questo mondo.. a volte anche lei sembra non esserlo.
Così pensi che neppure nell'altro, di mondo, Madamigella troverà requie.. certo, lei resterà sempre un soldato.
Ho scoperto che le persone che animano questo sito sono molto preparate in materia, per cui probabilmente lo stralcio di dialogo che riporto sotto è ben noto.. Io non conosco il manga, da cui probabilmente esso è preso, a me piace pensare che sulla collina di Arras, Oscar ed Andrè riescano a dirsi le cose che si sono taciuti in vita.. anche se i loro silenzi mi piacevano moltissimo

Oscar: André, we almost drowned in this lake.Do you remember?
André: Oh, that was back when you were five and I was six. Gosh, we were holding hands and swimming so desperately for our lives.
Oscar: My existence is nil before the giant cogwheel of history. I'm powerless. I couldn't even protect my own men. I was exempt from punishment because of Lady Antoinette's compassion. I escaped Father's sword because of your help, André. Even though I swore to wear a military uniform and live as a man, to pursue a life of purpose ... I'm just a small being who can't do anything alone.
André: Oscar ...
Oscar: Yet, do you love me? Will you love me, only me for the rest of your life? Do you promise to love only me for your entire life? Do you promise?
André: Must I say it a thousand times? Or even a million times? My words will still be the same. I'll say it again even if it cost me my life. I love you ...
Oscar: I'm blessed to be born, André ..

Mi dispiace che questo finisca, era un piacevole appuntamento settimanale, ci aspetta un ultimo racconto.. chissà, forse la Senna, che scorre lenta.

E' tempo.. di salutare.
Au revoir 
(Recensione modificata il 14/04/2018 - 01:59 am)
(Recensione modificata il 14/04/2018 - 09:15 am)

Recensore Master
08/04/18, ore 23:29

Non so se è per via dell'attesa di questo ritratto o del personaggio in sé, ma tra tutti i brani di questa raccolta questo è quello in cui sei riuscita a coinvolgermi di più emotivamente. Non mi capita spesso, specie in opere come la tua in cui la perfezione formale si accompagna a un velato distacco da parte dell'autore, anche nei momenti più lirici e struggenti. Intendi, la mia non è una critica, anzi, secondo me una narrazione di questo tipo, è stato uno dei punti di forza di un'opera originalissima che è riuscita a fondere magistralmente Storia e fantasia, poesia e razionalità. Tuttavia, in questo ritratto non posso non riconoscervi un valore aggiunto... oserei dire che un po' ti sei commossa anche tu, per lo meno nelle ultime righe! XD!!
Scherzi a parte, è un brano che tocca l'animo del lettore, ma senza scivolare nel facile pietismo o nella commiserazione. Mi sembrava quasi di vederlo parlare con un sorriso malinconico sulle labbra, questo André che guarda al suo passato senza acrimonia né rimpianti, nella convinzione, forse, che fosse quello il suo unico Destino: un'infanzia felice spezzata bruscamente, l'incontro fatale con la "sua" Oscar, lo strappo, la felicità di una notte, la morte.
E' vero, un altro al suo posto avrebbe scelto da tempo un'altra strada, come gli consigliavano Alain o la brava Marie, ma credo, in una visione forse un po' romantica dei rapporti sentimentali, che non si possa scegliere chi amare e che accontentarsi non sia la soluzione per tutti. Di certo non lo era per lui, incapace di allontanarsi dalla donna che per più di vent'anni era stata più che la "padrona", un'amica, una sorella e, nel suo cuore, qualcosa in più. 
Per quanto riguarda il suo senso di inadeguatezza nei confronti di lei, mi hai ricordato molto il manga, impressione che ho avuto anche in altri passi, pur sapendo che il tuo modello è l'anime (ad esempio quando parla di Oscar con toni enfatici come di una sorta di divinità che lui adora nell'ombra). L'André dell'anime, invece, mi è sempre sembrato più concreto e indubbiamente aveva una visione meno idealizzata di Oscar, di cui conosceva pregi e difetti pur amandola disperatamente. Per carità, sono solo punti di vista e sensazioni: secondo me ognuno coglie sfumature e aspetti di un personaggio che esulano la visione stessa degli Autori...basti pensare alla differenza che c'è tra alcuni personaggi dell'Ikeda e la rilettura di Dezaki.
Ad ogni modo, tornando al capitolo, senza nulla togliere al lirismo della parte iniziale, mi è piaciuta molto la seconda parte, per intenderci dallo strappo in poi. Sei riuscita con poche frasi a sintetizzare la tragedia dell'impasse in cui scivolarono dopo quell'episodio (Il rimorso, da allora, mai più mi abbandonò.
Ne scaturì un oceano di silenzi e di solitudine,una distesa di ghiaccio per lei e fiumi di vino per me),
senza dimenticare la delicatezza con cui parli di quella notte "nata per caso"  (anche se nel manga non è proprio così) in cui finalmente Oscar gli dichiarò il suo amore e si offrì a lui
Splendido infine il ritmo incalzante e la scelta delle parole nella parte finale, fino a quel"Il resto fu librarsi nell’aria, allontanarsi dal mondo, ascendere al Cielo, diventare un tutt’uno con le stelle e risplendere di pace." in cui tutto si annulla, evocando paradossalmente, nel momento più tragico, l'immagine di una notte stellata e dell'Infinito, insieme alla sensazione che forse questo, per André, sia stato il vero lieto fine.
Comunque si vedano le cose, di fronte a tanta poesia... chapeau
(Recensione modificata il 08/04/2018 - 11:35 pm)

Nuovo recensore
08/04/18, ore 01:52

Il modo in cui scrivi continua a lasciarmi basita, davvero, sei bravissima!! Se non ho lasciato altre recensioni era solo perché desideravo tantissimo arrivare alla fine e non volevo perdere tempo 😂
Ti faccio i miei più sinceri complimenti!

Recensore Master
06/04/18, ore 13:30

Mi è piaciuta la prima parte con i ricordi di André, fatti più di sensazioni, odori e sapori che di immagini. Troppo piccolo per ricordare il volto dei suoi genitori, ma non per dimenticare il calore del loro amore, del loro sorriso.
Io non vedo André come un pigro che insegue un sogno, un uomo che non ha una giusta collocazione nel mondo. Un uomo che vive tra due mondi e non appartiene a nessuno. André sapeva bene chi era e cosa voleva. Non rinuncia a vivere una sua vita per una ossessione, semplicemente chi ama davvero non può accettare di trovare una sostituta. Noi siamo figli del nostro tempo, per noi se un amore non è ricambiato si cerca altrove. Non riusciamo a capire il vero amore. E non mi sembra che si sia dato all'alcolismo, lo vediamo solo due volte perdere il controllo e, secondo me, ne aveva di buone ragioni. Chi scrive è una astemia totale, quindi non ho particolari simpatie per chi cede al vizio del bere.
Credo che ad André sarebbe bastato solo essere ricambiato da Oscar, non le avrebbe chiesto nulla in cambio e ogni decisione presa da lei sarebbe stata da lui condivisa.
Un amore così totale esiste? Io dico di sì, anche se è molto raro trovarlo.
André era amore, solo questo, perché non crederci?
Anna

Recensore Master
05/04/18, ore 01:04

Ciao Agrifoglio, complimenti.,anch'io come Città Vecchia ho bisogno di calma per scriverti qualcosa.
Mi hai lasciata in preda ad un turbinio di emozioni.
A caldo potrei dirti solo che il capitolo è eccezionale, magnifico,superbo.
Dona un profondo senso di appartenenza e veridicità esaltando l'opera originale senza scalfire minimamente i suoi tratti primari.
Ho letto un' infinità di descrizioni/interpretazioni/suggestioni sulla figura di Andrè,delineato anche meglio di così,ma la poesia dell'immaginario non può superare l' originale.

Grazie della risposta, ma non avevo terminato e forse André per me è un personaggio troppo importante da liquidare con un semplice commento sebbene molte cose che volevo specificare sono state già trattate nei commenti.
Volevo precisare un' inesattezza che sembra banale ma non lo è: Oscar nella tua trascrizione parla ad André di matrimonio e di Arras durante la notte delle lucciole invece no! La storia nell'anime è ancora più impietosa, lei glielo dice quando sta' per morire, quando il dottore le fa capire che ha molto poco da vivere.
La Ikeda fu leggermente più positiva in quanto anticipo ' la loro dichiarazione di qualche capitolo rispetto all' epilogo.
Sta di fatto che, contrariamente a quanto dicono e scrivono in tante, dopo aver vissuto la sua prima volta Oscar anziché parlare coi suoi soldati e dare le dimissioni quale dimostrazione d' amore verso André, credendo di farlo contento dice ad Alain che si sarebbe schierata dalla parte dei ribelli perché era diventata la donna di un plebeo. André annuisce perché non può fare altro ma, di fatto,fu un ennesimo atto di ribellione verso suo padre e la casa Reale.
Dal mio punto di vista, spesso contestato, perché siamo tutti diversi, Oscar non era ancora pronta e non so se lo sarebbe mai stata, a vivere da moglie di André, rinunciando anche, come scrivi giustamente, alla sua condizione di donna privilegiata.
Lei con André avrebbe avuto l' amore , ma avrebbe perso tutto il resto,a meno che il generale non si fosse interessato a fornirgli un rango inventando un titolo immaginario, con l' avvallo compiacente dei regnanti francesi. Buonanotte a presto!
(Recensione modificata il 07/04/2018 - 12:50 am)