Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_
André è un personaggio davvero difficile da definire, non so se per una scelta di sceneggiatura o se per tutta una serie di sviste e azioni buttate lì per movimentare le cose... però resta il fatto che ha la brutta tendenza a comportarsi un po' a casaccio. Nel manga parte come personaggio secondario che non sa di molto (a parte qualche scenetta un po' comica, mi pare) e finisce un po' sbandato, mentre nel cartone parte che sembra il ragazzo che tutte le mamme vorrebbero per la figlia e poi- con un po' più di coerenza, ne prendo atto- precipita nel dolore esistenziale e, sembra a tratti, nell'alcolismo. Che in parte uno può giustificarlo per via della frustrazione per i propri sentimenti respinti e bistrattati, in parte per il fatto che diventare ciechi non fa piacere a nessuno... ma in effetti sembra che manchino sempre dei pezzi del puzzle. Diventa difficile conciliare il personaggio iniziale con quello dell'ultima parte. |
mi hai lasciato una gran bella sensazione che voglio trattenere.. non mi va di razionalizzare ora. |
"Troppo diverso ero dagli aristocratici e dai plebei. |
Caspita!!!! Mi hai fatto venire la pelle d'oca ❤ Bellissimi i ricordi di infanzia quasi riesco a sentire quei profumi di campagna e di amore familiare per come li racconti 😊 Aspettavo André e devo dire che ne è valsa la pena. Complimenti |
Bellissimo personaggio, come tutti i personaggi complessi: lo hai reso davvero molto bene. |
Che bel ritratto! Indubbiamente qui l'anime offre parecchio materiale, ma tu sei stata brava a far emergere da questo accorato sfogo il particolare e intenso legame che c'era tra padre e figlia, molto simili anche caratterialmente. Un legame così forte che neanche il tradimento di Oscar riesce a scalfire, tanto che la rabbia e lo sdegno che Augustin manifestò in vita per alcune scelte della figlia vengono meno, sostituiti da una sorta di dolente condiscendenza. Infatti, pur non comprendendone le motivazioni, pur non giustificandola, il Generale non riesce ad avere parole dure nei confronti di Oscar. Appena un cenno alla Bastiglia, addirittura nulla sulla famosa scena in cui André gli impedì di ucciderla per lavare il disonore con il sangue, anche se s'intuisce l'influenza di questo episodio nel fargli riconoscere che solo André sarebbe stato l'uomo giusto per lei, se solo fosse stato di nobili natali (e da un esponente di spicco dell' Ancient Régime più di questo non si può certo pretendere). |
Il generale grande ed imponente figura, lo hai descritto in maniera veritiera e dettagliata ..ma sono convinta, nel mio piccolo, che forse "avrebbe osato e caldeggiato" l'unione di Oscar con Andrè .. in fondo allevando la figlia come un maschio ha già rivoluzionato tutti gli schemi dell'epoca!!Insomma la figlia ha osato poco rispetto a lui ..ciao |
Ciao Agrifoglio, |
Accidenti, mi piace questo "generalissimo".. |
Oh, che bello questo! Perchè Dio permette che i figli muoiano prima dei genitori? Da questa domanda in poi tutta la poesia prende un tono disperato; tutta quella rabbia verso una figlia morta in un modo incomprensibile al generale, che alla fine diventa rabbia verso sé stesso e rimorso per averle dato un tipo di vita che le ha permesso di fare scelte discutibili... chissà che incasinamento di sentimenti e di rimpianti, nella testa di quest'uomo. Tant'è che, se anche inizialmente riconosce che la vita che le aveva imposto le stesse a pennello, alla fine sembra convinto di essere lui il colpevole di tutto, il "serpente tentatore" che le ha sventolato davanti una libertà che poi non ha potuto toglierle prima che lei la usasse per mandare a monte tutti i valori in cui era stata cresciuta. |
Un personaggio enigmatico quello del generale, ma a cui va il merito di avere regalato ad Oscar una libertà impensabile per le donne del tempo, nonostante la ferrea disciplina. |
Ammetto, mi aspettavo qualcosa di diverso. |
Girodel: scelta obbligatoria per un personaggio ostico su cui scrivere. La descrizione del suo legame con Oscar è commovente, ottima scelta delle parole, che passano dall’ammirazione a un amore, forse anche passionale. |
I versi in cui Mercy descrive Maria Antonietta sono incredibili: “la sacerdotessa pagana” e “ uno spietato palcoscenico”. In effetti, Versailles era esattamente così: uno spietato palcoscenico, dove potevi dare prova del personaggio da indossare ma finire miseramente in un batter di ciglia. |
Personaggio bellissimo, particolare e necessario, che racconta il lato oscuro della Francia o forse, il lato scomodo dell’incapacitá Monarchica. |