Recensioni per
Scorre la Senna, scorre lenta.
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 353 recensioni.
Positive : 352
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
06/09/17, ore 21:53

Jeanne è ritratta alla perfezione; sono d'accordo anche su Rosalie.

Recensore Master
18/08/17, ore 12:18

Povero Duca, Oscar non gli piace proprio, eh!
Non ha torto: Oscar ha effettivamente tradito la sua gente dopo aver goduto dei privilegi del suo rango per tanto tempo. Anche il suo lavoro è stata una concessione alla famiglia - se vuoi fare il pittore puoi farlo anche a casa tua a livello condominiale, se vuoi fare il soldato no, questo va detto, lei ha avuto sogni che prevedevano per forza l'appartenenza a qualcosa di ufficiale e molto più grande.
E' facile parlare dell'evoluzione del proprio pensiero e della libertà di scelta, ma per chi si trovò a fuggire, o a rischiare di perdere la vita o a vederla perdere ai suoi cari, l'apertura mentale sicuramente dovette difettare ;P
D'altro canto se la sua strada l'ha portata a decidere per la rivoluzione, che ci possiamo fare? La storia è storia.

Il Duca è chiaramente reazionario fino al midollo e in modo un po' becero - il buio e lo stridor di denti dell'inferno sono stati la ricompensa finale.
Sarebbe stato bello, se mi posso permettere, se lo avessi reso ambiguo, ma i cattivi cattivi esistono e servono al loro scopo.

Recensore Master
12/08/17, ore 12:22
Cap. 4:

Molto cinico e molto adulto, forse poco corretto per l'età di Pierre - non so se a sei anni uno prende in considerazione il fatto che probabilmente morirà impiccato.
Dovrebbe essere almeno adolescente per essere così lucido.
Bella chiusa, la rivoluzione è stata borghese anche se il popolo ha partecipato entusiasta al massacro, ma non alla politica.

Sulla tua nota: non lo so. Lei aveva bisogno di una spinta a quanto pare - a volte penso che si vergognasse di questo amore, Fersen, ci spiace dirlo, ma era tutta un'altra cosa. A parte nobiltà e bellezza, aveva avuto una ottima educazione, aveva fatto il Grand Tour, visto cose e gente, fatto scelte per amore (nell'anime), se ne era andato in guerra, una vera, era tornato, fatto scelte diverse, aveva insomma vissuto parecchio, mentre André resta un bravo ragazzo che non ha mai lasciato casa e che la volta in cui lo cacciano dalla porta cerca di risgusciarvi dentro dalla finestra.
(Recensione modificata il 12/08/2017 - 12:27 pm)

Recensore Master
01/08/17, ore 01:24

Ciao Agrifoglio,eccomi qui a recensire anche questo dodicesimo episodio. Hai reso positivamente la figura di Rosalie,più forte,matura e analitica di come ce la ricordiamo. Questo suo essere qui volutamente ai limiti dell'00C non mi è piaciuto molto (de gustibus....)chi mi ha colpito finora sono stati il Duca d'Orleans,l'oste di Arras e Robespierre. Io non ho mai visto negativamente ne' provato antipatia come tante per questo personaggio così,emotivo,ipersensibile e apparentemente fragile. Reputo Rosalie una donna determinata,perseverante e forte,tuttavia secondo me tu l'hai resa troppo psicologa. Io avrei visto Alain più idoneo nel ruolo di "VOCE " narrante che elabora ed esamina il lato introspettivo di tutti quelli che lo hanno preceduto nell'Aldila'. Comunque sei sempre molto accurata, elegante e fluida nell"esposizione. Classe e versatilità sono tue alleate!Grazie ,buona notte

Recensore Master
31/07/17, ore 16:52

Questo è il tuo ritratto migliore. Hai regalato una dignità nuova al l'insopportabile Rosalie. Qui non è più solo una frignona ma una donna che ha compreso appieno la vita e le sue difficoltà. Poche parole che colgono perfettamente ogni personaggio nella propria tragicigità.

Recensore Master
30/07/17, ore 22:34

Povera Rosalie, vittima e testimone involontaria di un mondo che cadeva a pezzi, senza poter intervenire!

Recensore Veterano
30/07/17, ore 22:24

E finalmente si scopre il segreto della lunga e serena vita della fontana di Versailles, Rosalie! Chi si accontenta gode.
Brava, brava, brava. Prima che per la forma inusuale che hai voluto dare al tuo racconto, per come sai intelligentemente cogliere l'essenza di ogni personaggio che rappresenti. E che cosa resta (se resta) di noi dopo la morte se non l'essenza? Quindi impostazione quanto mai indicata per la tua storia.
Mediocre, mi verrebbe da definirla questa tua Rosalie. Qualcun altro potrebbe definirla saggia. Di certo, a parte piangere, nella sua vita non ha mai toccato vette emotive elevate nè ha mai fatto nulla per cui valga la pena ricordarla. Ma non ha nemmeno dovuto accettare le conseguenze negative cui può incorrere chi nutre grandi ideali o si è lasciato trascinare da ambizioni, sogni, desideri, epiche virtù e normalissimi vizi.
Nè luce nè buio. Meglio un giorno da eroi o una vita mediocre?

Recensore Master
27/07/17, ore 23:30

Ciao Agrifoglio,
Ci presenti il quadro di un Bernard molto cupo, disincantato, duro, quasi freddo.
Un uomo che,della vita terrena ricorda soprattutto soprusi, miseria e ingiustizia;se non fosse per l"evidenziare piu' volte l'amicizia e la stima per Andre' si direbbe che lui non avesse conservato niente di umano e di consolatorio di quegli anni terribili. Anche la moglie Rosalie sembra non addolcire il suo mondo
Sei stata molto abile a sintetizzare il post 14 luglio visto con gli occhi di Bernard; io non ebbi mai il coraggio (e la forza)di leggere l'Eroica poiché per me tutto terminò con la fine di Oscar,però hai ragione Bernard Alain e Rosalie furono testimoni di quei giorni "in cui la morte portò via con sé giusti e malvagi".(cit).
Grazie alle prossime
(Recensione modificata il 27/07/2017 - 11:41 pm)

Recensore Veterano
26/07/17, ore 23:04

Mi piace questo ritratto di Bernard, ormai, profondamente deluso dalle sorti della rivoluzione. Ha combattuto in nome dei più elevati ideali, ma si è dovuto scontrare con l'ambizione sfrenata e con la sete di potere degli uomini, sui quali aveva riposto la sua fiducia, nella convinzione che potessero cambiare, in meglio, le sorti della Francia.
Forse, era stato ingenuo e poco lungimirante.
Divenne migliore grazie al perdono di André, mi piace questa riflessione!

Recensore Veterano
26/07/17, ore 22:57

Sai che non sapevo proprio chi fosse questo notaio? E', comunque, un capitolo che mi sembra completi quello precedente, aggiungendo ulteriori particolari.
Questa raccolta diventa sempre più interessante...

Recensore Veterano
26/07/17, ore 22:54

Sei davvero bravissima. Adatti, di volta in volta, il tuo registro linguistico al protagonista del capitolo. Utilizzi parole dirette, precise, dense di significato.
Forse, il fatto che siano già morti fa sì che i personaggi possano esprimersi liberamente, senza quei filtri, dettati dal buon senso e dalle convenzioni sociali. Brava!

Recensore Master
26/07/17, ore 22:53

Ottimo ritratto, che coglie secondo me con reale oggettività i tratti salienti del personaggio: il profondo senso di giustizia che lo infervorava, gli ideali, l'amore per Rosalie. Mi è piaciuto molto il tono disilluso con cui parla a posteriori della Rivoluzione e di chi la mosse, (già nell'anime le sue solide convinzioni iniziano a vacillare)e soprattutto la malinconia con cui ricorda André e la grandezza del suo gesto di perdono. C'è da dire che nell'anime non si avverte molto il rimorso per quel tragico episodio, però ho sempre percepito un certo imbarazzo da parte sua in presenza di André e quindi l'amarezza che traspare nel finale è ben motivata. Solo una precisazione, che nulla toglie alla bellezza di questo ennesimo, piccolo capolavoro: purtroppo prendere le distanze dagli estremismi non metterà davvero al riparo Bernard, che in Eroica sarà ucciso insieme ad Alain nel tentativo di assassinare Napoleone. Una tragica fine in perfetto stile Ikeda. .. Un saluto e a presto

Recensore Veterano
26/07/17, ore 22:26

Uh! Saliamo di livello: dopo tanti personaggi minori e secondari, eccone uno molto presente nella storia, almeno da quando fa la sua comparsa in poi. Personaggio granitico nei suoi ideali, come giustamente lo rendi tu, ma sfaccettato e problematico se visto dall'esterno.
Noto che hai scelto di sottolineare la sua duplicità: eroe o malfattore mascherato di notte, personaggio pubblico e attivo nella vita politica rivoluzionaria di giorno. Entrambi i ruoli tenuti assieme appunto dalla sua ferma idea di equità sociale. Mi piace che tu abbia evidenziato le contraddizioni e i fallimenti della rivoluzione, attraverso il giudizio postumo di chi aveva contribuito in prima persona a farla nascere.
Un po' sottotono gli aspetti personali della vita di Bernard come uomo, primo fra tutti il suo amore per Rosalie, appena accennata. Hai voluto dirci che in lui vedi soprattutto l'amore per la politica e i suoi ideali piuttosto che l'amore per la moglie? E' stata una scelta voluta?
Bellissimo l'accenno finale alla morte di Andrè, così poetica e così aderente a come è stata resa nel'anime.
Ti stai dimostrando sempre più all'altezza di questa impresa così sfidante: la tua Spoon River mi piace sempre di più.

Recensore Master
26/07/17, ore 22:00

L'idealista Bernard e la sua cocente delusione. Espressa benissimo. Bella anche l'ombra di André.

Recensore Veterano
26/07/17, ore 21:12

Il primo ritratto non l'ho commentato per onestà, in quanto non ricordo il personaggio e non avrei saputo darti un'opinione veritiera sul medesimo.
Passiamo a questo, Bernard Chatelet aka "Zorro". Sono felice che tu abbia mostrato anche il suo punto di vista, in quanto questo personaggio ha la colpa, agli occhi di molte fan, di avere accecato Andrè.
Per loro doveva sottomettersi e lasciarsi catturare, cosa ce ne importa dei suoi ideali.
Chiuso questo delirio, dico che, con un linguaggio fine ed elegante, hai espresso molto bene l'ideale di Bernard: l'intransigente sete di giustizia.
Perché Bernad ha fatto quel che ha fatto non per un sadismo gratuito, ma per livellare, almeno in parte, le sperequazioni assurde esistenti nella società. E' uno scopo discutibile?
Per me no, magari si possono discutere i mezzi, ma gli ideali di Bernard no.
Brava.