-Harry cosa si fa?-chiesi al mio migliore amico.
-Gioco della bottiglia-mi disse lui.
-figoooooooooooo lo adoro-dissi entusiasta.

Harry ha avuto tutto dalla vita, ma sente di non aver niente. L'unica cosa che lo tiene ancorato a questo mondo è Bianca, ma è proprio perché è l'unica cosa che ama che dovrà lasciarla andare via.

Il tono acido con cui hanno pronunciato il mio nome, mi fa prendere un colpo. Letteralmente.
Sono sotto il bancone della libreria, per raccogliere i soldi che ho fatto cadere, e quando urlano il mio nome dimentico dove mi trovo.
Finisco per sbattere la testa contro il bancone facendo cadere i libri che erano su di esso.
Sono la solita imbranata. - ATTENZIONE LA STO MODIFICANDO-

Ho sempre sognato di incontrare il mio idolo, ma non così, perlomeno non in una stanza bianca nella mia mente. Ma io voglio che si ricordi di me, e se così non fosse sono disposta a girare mezza Londra e sfidare la sicurezza solo per farli tornare in mente i nostri incontri. Perché io vivo di lui e voglio che lo sappia.

Harry era andato via, era andato via da lui. E non era tornato, non era tornato e non gli aveva baciato la fronte dicendo che ce l'avrebbero fatta.
Harry era andato via lasciandogli i ricordi in mano. E Louis ce l'aveva a morte con lui, perché gli aveva promesso che sarebbe restato, sempre e comunque. E invece no, invece era andato via. E non aveva più riempito lo spazio vuoto del letto.
Louis si ritrovava sempre con il suo profumo incastrato nel cuscino.
Le lacrime che correvano veloci. Le notti in bianco, perché Harry non c'era. No, Harry non c'era più.
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Fanfic dedicata a Elle. Più che altro alla sua voce sjhvdgfcwgfs.

Mi chiamo Louis e ho diciassette anni. Un amore grande ha travolto la mia vita e da quel giorno niente è più lo stesso. Ci siamo innamorati come Enea e Didone, in cerca di un dolore simile al nostro da colmare. La prima volta che vidi una delle tante crisi di Harry camminavo solo per i corridoi della scuola. Sentivo il ticchettare dell’orologio, udivo il brusio dei compagni e lo sbatacchiare dei tacchi delle professoresse ma la mia unica preoccupazione, come sempre del resto, era quella di spostarmi da quel luogo così affollato e pericoloso. Mi dovevo ricordare di non alzare la testa, mai. Mai guardare qualcuno negli occhi, non provocare nessuno.

“sono la figlia che nessuno desidera, la sorella con cui nessuno vorrebbe giocare e l’amica che nessuno vorrebbe al proprio fianco.”

Larry Stylinson; Louis Version;
Non aggiungo altro.
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#Desclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.
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#Avvertenze: Se sei omofobo/a o il pairing non è di tuo gradimento sei pregato di NON aprire questo contenuto.

Helena e i suoi amici devono affrontare la vita.
Niente è stato mai facile per nessuno di loro, la gente li guarda e non vede altro che nomi, che volti, ma loro sono molto di più, sono labirinti, vanno esplorati e scoperti, scacchiere, vanno vinti e intrappolati, e il loro mondo è accessibile solo a chi vuole davvero farne parte, solo a chi vuole viaggiare, a chi vuole giocare, e chi davvero ne ha il coraggio.
Perché la loro non è una storia felice, è un storia che sputa veleno, e se loro non trovano nemmeno il tempo di piangere, come è possibile che trovino il tempo di amare?

“Hei,non vorrai mica rubarti l’ultima patatina?” rise il riccio.
Il castano scosse ridendo la testa.
“Prego,la lascio a lei!”
Entrambi sorrisero,e il ragazzo gli tese la mano.
“Piacere,io sono Harry.” Louis gli strinse la mano,morbida,liscia e delicata.
“Io sono Louis,il piacere è tutto mio.”
Entrambi scostarono le mani,e Harry mangiò realmente l’ultima patatina.
“Ti va una passeggiata?”
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"Harry cazzo,devi ucciderlo!" gli urlò il comandante.
Louis era davanti a lui a petto scoperto e con il viso lucido,gli occhi gonfi e le lacrime agli occhi.
Non poteva ucciderlo..
Portò la pistola a mirare il suo petto,e il dito al grilletto.

Negli ultimi 17 anni, sono stata affidata a sei famiglie diverse. Le prime tre si sono stufate della mia presenza dopo qualche mese, le altre, sono durate poche settimane. Il meccanismo di adozione funziona un po’ come con i cuccioli di cane.. finché sono piccoli coccolosi, le persone sarebbero disposte ad uccidersi tra di loro, pur di portarli a casa.. per poi abbandonarli per strada, una volta cresciuti.
Questo fortunatamente è l’ultimo anno, che devo trascorrere saltando da una “ casa” all’altra. Secondo la legge dall’anno prossimo non avrò più bisogno di nessuno.. non che mi serva qualcuno adesso.
La mia vita è contenuta in una borsa nera.. fico no? 17 anni, rinchiusi in un borsone da viaggio..
Ah mi chiamo Pam..Horan Pam
Speriamo vi piaccia! ;)