«Vaffanculo, tu e i tuoi messaggi telefonici, tu e le tue parole inutili»
«Ti amo» ringhiò lui, imprigionandola in un bacio forzato.
«Ti odio»
«Non è vero, e io lo so»
«Ti am.., ti odio»
«Ecco, vedi? L'hai ammesso anche tu»
«Senti, vaffanculo»
~
I knew you were trouble when you walked in, so shame on me.

'Delle volte non ci si rende conto che le cose più le aspetti più si allontanano. Eh proprio quando si perde la speranza,tutto cambia..' Questo è quello che è successo a Manny una ragazza 18enne Italiana che,dopo mille sacrifici, riesce a realizzare il suo sogno.

Tutti dicono che chi ha dei sogni prima o poi riuscirà a realizzarli.
Questa è la storia di Martina,una 16enne italiana,che riuscirà a arealizzare il suo più grande sogno,anche avendo perso,ormai da tanto,le speranze.

Una giacca di pelle nera, un paio di anfibi neri e i suoi occhi dello stesso colore.
Nero, un nero corvino, come d’una notte senza stelle.
Un nero che non lasciava fraintendimenti, un nero profondo, senza sfumature.

'ti ho chiesto scusa giusto? L'importante non è come.'

"Sai, non capisco perché tu la faccia tanto lunga. Non puoi semplicemente fare come le altre?", continuò, perplesso, mentre lei cercava di staccarselo di dosso.
Sam si bloccò di scatto e si lasciò sfuggire un sorrisino ironico.
"Adesso ascoltami con attenzione, stronzo: io non sono una delle tue piccole o come cavolo chiami le tue puttanelle. Io ti detesto. Sei soltanto un ragazzino arrapato che se la tira per chissà cosa", sputò, più acida che mai. Gli lanciò un'occhiataccia e si rimise a correre, lasciandolo spiazzato.
Zayn, dal canto suo, non era offeso, per niente. Anzi, sentiva l'eccitazione della sfida scorrergli nelle vene.
Conquistare Samantha Fanning sarebbe stata la cosa più eccitante della sua vita.

Era una giornata di scuola noiosissima, stavamo facendo inglese quando...

Aveva gli occhi che le pizzicavano e le lacrime che volevano uscire, ma non poteva permettere agli altri di vederla piangere, così sorrise e finse che andava tutto bene...
Questa è la storia di Allison Smith, spero vi piaccia. ♥

Non ci credo, non posso crederci, non può essere vero, è impossibile, sto sicuramente sognando, e ho bisogno che qualcuno mi schiaffeggi il viso, mi tiri un pizzicotto o faccia qualunque cosa purchè riesca a svegliarmi, prima che mi immerga troppo in questo sogno e finisca per non distinguere il confine tra reale e immaginario, prima che finisca per credere sul serio di essere dove vorrei essere.
23 Febbraio 2013, Londra, O2 Arena, posto 28, fila 4, concerto dei One Direction.

Vi immaginereste mai i One Direction come vostri vicini di casa? Eleonora, diciottenne, ha appena avuto una fantastica sorpresa!
DAL TESTO:
Eleonora era tornata e chiese: “Siete davvero voi? Ci vedo bene?”
“Beh. Dipende cosa intendi per… voi.” Chiese Niall facendo finta di niente.
“Si insomma… voi… i One Direction…” Eleonora ormai non resisteva. Voleva sapere se era solo un’illusione ottica o erano proprio loro.
“Si, siamo noi!” disse Louis. E al pronunciare quel ‘si’ Eleonora si mise a piangere. Ma erano lacrime di gioia, naturalmente. Allora Harry fece per abbracciarla, ma lei si mise a piangere ancora più forte, per la gioia di essere abbracciata dal suo idolo.
“Che c’è, ho fatto qualcosa di male?” chiese lui
“No, assolutamente! Anzi!” rispose Eleonora asciugandosi le lacrime “Solo che non capita tutti i giorni avere a casa propria i One Direction!” e sorrise.
Harry chiese: “Allora posso abbracciarti?” dopodiché sorrise. Eleonora amava quel sorriso. Proprio quello di si innamorò. Proprio quello che vedeva ogni giorno in foto. Ma ora era lì, proprio davanti a lei assieme agli altri quattro sorrisi, che le chiedeva un abbraccio. Eleonora fece cenno di si con la testa e Harry l’abbracciò.

Ho sempre voluto essere amata,ma essere amata davvero.
E con lui,con lui mi sento amata,molto.
Forse ho trovato la mia felicità,forse ho trovato ciò che ho sempre voluto. O forse no?
Sono la tipica ragazza scorbutica,indecisa e timida.
La classica ragazza con cui nessuno vorrebbe avere a che fare.

Le dita salgono, arrivano al gambo verdastro della rosa, la nostra rosa.
La ricordi?
Era S. Valentino, faceva freddo, e stretti l'uno all'altro camminavamo lungo la via, senza preoccuparci di essere visti.

"se c'è anche una sola probabilità che tutto possa andare bene, non pensi che valga lo stesso la pena di lottare?"

-Ehi bella!- mi urlò. Feci finta di niente. –Ehi! Sto parlando con te!- disse scocciato. Gli passai accanto, senza rivolgergli nemmeno il più infimo degli sguardi. Però, una delle mani più forti che avessi mai sentito, mi afferrò il braccio costringendomi a girarmi. –Rispondi quando vieni chiamata. Nessuno ti ha mai insegnato l’educazione?- mi urlò il pazzo ad un centimetro dal naso. Il suo alito puzzava d’alcool. Il solito ubriacone del cazzo.

29 Agosto 1993
Ti ricordi Liam? Quando eravamo piccoli te l’ho sempre detto. Odiavo il fatto che tu e io fossimo nati lo stesso giorno nella stessa città. Odiavo il fatto che tu continuassi a dire che era destino, ma non dicevi altro.
questa è la mia prima OS spero vi piaccia con affetto
-Mary