Tre momenti molto significativi nella vita dei nostri, dall'infanzia fino all'ultimo.
Un'esistenza all'ultimo respiro che ha segnato molte generazioni di spettatori.

Ci sono momenti, attimi sospesi nel torpore dei sensi appagati per l'ennesima volta, in cui resta sveglio a guardarla e non sa decidere se lei sia un dono - il più bello che la vita potesse mai fargli - oppure una condanna.
E si ripete che in realtà non importa.
Non fa nessuna differenza.

L'ordinato disordine e il disordine ordinato di una Rivoluzione.
[Storia scritta con due prompt della Corsa in 24 ore VII edizione indetta dal forum La Torre di Carta; ma non vi partecipa perchè è una flashfic ed il contest è scaduto]

Gli ultimi pensieri di Oscar dopo la dipartita di André da questo mondo lasciandola sola. In questi giorni così particolari, il mio modesto contributo a questa storia senza tempo.

Questa è la continuazione ideale dell'altra mia storia "il tuo cuore che batte ".
Alain è in Normandia, fa il contadino e ripensa a ciò che è successo dopo che i suoi amici sono morti.

Un piccolo omaggio anche da parte mia alla nostra Oscar con questo breve componimento poetico, spero vi piacera`

Si destò lei per prima, si voltò verso il ragazzo e lo guardò, aveva lo sguardo basso, si era completamente esposto ai suoi occhi ed a quelli del Generale rivelando i suoi sentimenti così senza alcun timore, andava fiero del suo amore per lei, avrebbe sfidato il mondo intero per lei e lei lo sapeva. Ma il suo sguardo rimaneva li fisso a terra, come se si volesse nascondere ai suoi occhi per evitarle l’imbarazzo di affrontare un argomento così delicato.

“Tutto ciò che conosciamo dell’amore è che l’amore è tutto”
Emily Dickinson

“Andrè dimmi, che cosa devo fare. Dimmelo tu Andrè”
(Addio Andrè – Ep. 39)

"Lo avresti detto, Andrè, che sarebbe andata a finire così?"
"Amore, sei tornata..."
"Si; non potevo lasciarti solo..."
Insieme, per l' eternità.

Continui a non guardare quell'angelo, di cui temi di scoprire le familiari fattezze, ma hai raddrizzato la schiena e asciugato le guance.
Hai lucidato lo specchio e ravvivato la fiamma.
E sei giunta alla consapevolezza di essere anche tu creatura come tutte le altre. Di dover completare anche tu il tuo percorso nell'agonia, essendo fiamma, brace e poi cenere.
E non è stato l'angelo a fartelo capire. Lui ti ha solo riportato un sogno, ti ha solo ricordato una promessa.
E tu l'hai ritrovata.

Queste righe sono un piccolo omaggio a chi, insieme ad Oscar ed Andrè, è morto in quei tragici giorni.. perchè trovo confortante l'idea che nulla vada perduto, in particolare le sofferenze degli ultimi. Scrivo di due personaggi minori che propriamente non appartengono alla storia, ma sono nati dalla penna di una scrittrice. Attenzione, la non conoscenza dell'originale può penalizzare, per cui i lettori che non vogliono sorprese saltino direttamente al riferimento a piè pagina per decidere se intraprendere la lettura. Dimenticavo che per capire parecchi passaggi sarebbe molto consigliato leggere prima la mia precedente "D'Amore, di Morte e di Altre Sciocchezze".

Un omaggio ad André in questa notte triste che precede la tragedia finale ai piedi della Bastiglia.

Ma il sole sorge e tramonta e non si cura delle miserie degli uomini. E come l'alba ti ha portata via dalle mie braccia, così il tramonto si è portato via la mia vita.
Proprio adesso, proprio quando l'amore finalmente ci ha uniti e ci ha illusi e ci ha spinti a sperare, a sognare il futuro che avremmo meritato e che invece non avremo mai.
Una felicità rincorsa da sempre e assaggiata soltanto, un'unica notte di stelle bugiarde e promesse già infrante.