Ho rischiato di non lasciare una recensione a questo capitolo perché ero talmente presa dal racconto che non mi sarei voluta fermare, ero super tentata di andare avanti, e tuttora non aspetto altro se non scoprire cosa succederà! Questa storia mi ha davvero appassionato…
La scena iniziale è molto bella e dolce, la fragilità di Draco emerge con forza e non può non smuovere chi legge (“Il suo abbraccio divenne un appiglio di consolazione, e un pozzo entro cui raccogliere le lacrime – o, forse, dentro il quale gettare le proprie paure.”, frase che comunica quanto per il ragazzo sia diventato necessario avere vicino quella persona con cui passa le uniche ore pulite della sua giornata in mezzo ad una vita inquinata).
Mi è piaciuto molto il gioco giorno – notte, buio – luce: “Il giorno, infinito, e incredibilmente e paradossalmente buio, nonostante i raggi di sole che squarciavano il cielo e illuminavano il parco di Hogwarts. (…) La notte era quanto di più luminoso ci fosse nella sua vita, anche se viveva nel costante buio indotto dalla Polvere dei gemelli Weasley.”. Quando l’ho letto, ho pensato: “Davvero fantastico, molto poetico.”, perché io l’ho visto anche come una metafora del loro rapporto, di come sono costretti a viverlo, illuminando le ore di buio con le loro parole, ma rimanendo ciechi di giorno quando s’incontrano per i corridoi.
Devo ammettere che mi sono un po’ stupita quando Hermione confessa tutto a Ginny. Sono d’accordissimo sul fatto che Ginny si accorga che c’è qualcosa di strano, perché altrimenti non sarebbe molto realistico, e mi fa molto piacere che il tuo fine sia anche stato quello di giustificare il diverbio avvenuto dopo il Sectumsempra lanciato da Harry a Draco, perché non posso che apprezzare quando un autore cerca di rispettare al massimo la storia originale. Personalmente, sono sempre stata convinta che la Rowling, con questo episodio, volesse mettere in risalto i sentimenti di Ginny nei confronti di Harry, mai assopiti nonostante la ragazza con il passare degli anni abbia cercato di indirizzare le proprie attenzioni verso altri (la scena mi ha sempre ricordato molto quando, al Ghirigoro, ne “La camera dei segreti”, Ginny, che per l’imbarazzo non riusciva nemmeno a parlare in presenza di Harry, ne prende le difese davanti a Malfoy). Per cui, ho compreso le tue esigenze di dare un motivo al litigio tra le due ragazze, ma ho trovato la confessione un po’ eccessiva. Dal mio punto di vista (dimenticando che poi questa rivelazione avrebbe dovuto portare allo scontro di Hermione e Ginny) sarebbe stato più adatto se il particolare “Draco Malfoy” fosse stato omesso, o al massimo se Hermione avesse detto che lo osservava perché aveva il sospetto che fosse lui il suo interlocutore notturno, ma che non ne era certa, almeno da evitare lo sdegno di Ginny (che, secondo me, non se ne sarebbe andata senza dire una parola, ma avrebbe cercato di convincere Hermione ad abbandonare gli incontri). Ovviamente, quello che ho appena espresso è il mio personale parere e non voglio che passi per una critica significativa, visto che la tua storia mi piace talmente tanto che questo piccolo particolare su cui mi sono soffermata rappresenta semplicemente una goccia d’inchiostro nell’oceano.
La parte finale è stata….non so come definirla, mi mancano le parole! Mi sembrava di essere lì, di vivere quella scena insieme ai due personaggi. E’ stata fantastica, descritta meravigliosamente, come tutto ciò di tuo che ho letto finora.
“(…) gli occhi grigi di Draco la stavano scrutando, una luce indecifrabile a brillare in quel grigio su cui lei aveva tanto fantastico, e che infine aveva incrociato davvero, non per errore o con disprezzo, ma per volontà e con volontà.”, bellissima frase che descrive il momento della consapevolezza, in cui tutte le barriere cadono, in cui Draco si trova a dover combattere contro una realtà che reclama il suo tributo, che lo pone davanti all’inconsistenza di tutte le convinzioni con cui è cresciuto, perché la persona che sta guardando, e che per lui è diventata così importante e insostituibile, simboleggia tutto ciò che lui, al di fuori di quel bagno, ha sempre disprezzato. Eppure lui come reagisce? Le dice “Rimani nascosta.” ed è stata una delle cose che ho amato di più di questa scena. Gli va bene che lei sia la SoTuttoIo Mudblood, perché, in fondo, a lui importa solo che non le venga fatto del male, che quell’angolo di serenità nato nei mesi passati non sia distrutto. E, ancora più in fondo, lui sapeva con chi trascorreva il tempo e a chi aveva aperto la propria anima, solo non aveva mai voluto riconoscere l’immagine intera rappresentata nel puzzle costruito dalla sua mente (o forse più dal suo cuore) pezzo per pezzo (“E ora, le due rappresentazioni erano così indissolubilmente legate e combacianti, da non poter più essere distinte.”).
Poi, quando Hermione cerca di fermarlo, lui si arrabbia, le urla contro, sembra rifiutare la possibilità che fosse davvero lei quella ragazza con cui ha legato così tanto, perché “C’è sempre del nero, da qualche parte.”, ma la sua fatica ad allontanarsi, lo sforzo che deve fare per non lasciarsi andare sono lì, è tutto palese, chiaro, trasparente, innegabile. Infatti, Daco resta per ascoltare la favola de “La Bella e la Bestia” (a mio parere la più adatta per ciò che sta succedendo), non se ne va subito e Hermione riesce a comunicargli ciò che prova, il sentimento che pian piano è andato formandosi dentro di lei e a cui non è riuscita a resistere.
Il tutto finisce con un bacio. Un bacio che, giustamente, non impedisce al destino di compiersi.
Io adoro i Linkin Park, “Leave out all the rest” mi piace davvero tanto e in questo caso è decisamente appropriata, quindi appoggio totalmente la tua scelta di concludere il capitolo con questa canzone.
Come sempre, non posso non farti tantissimi complimenti per il tuo modo di scrivere, uno dei migliori che abbia mai letto. (Recensione modificata il 01/02/2013 - 11:02 pm) |