Accidenti ragazzo mio.
Ho ascoltato la canzone di Guccini e la melodia di Chopin e ho tenuto la prima come sottofondo per la recensione.
Beh, mettiamoci d'impegno, che mi tocca riportare a parole quello che ho provato.
Capitolo pieno, decisamente pieno, pieno di tutto: citazioni, ricordi, emozioni, lacrime, pause durante la lettura per riprendere fiato, per far ripartire il cuore o per cercare di spannare gli occhi. Ma direi di andare con ordine.
Primo paragrafo. Inconsciamente –non so perché- ho pensato si trattasse di Harry, quindi all'inizio ero disorientata, solo che poi, a quel "C'era un pianoforte" ho capito. Il flash della tua prima pubblicazione su Nott mi ha accecata in pieno e allora le parole sono diventate un poco più dolorose, come rivivendo qualcosa che già aveva fatto male la prima volta.
Ho dovuto stringermi alla sedia, mentre leggevo, per ricordare a me stessa che non ero lì affianco a loro, ma nella cucina di casa mia. E ci è voluto assai per riuscire a terminare quelle "poche" righe, tanto che al termine mi sono detta: se tutto il capitolo è così, io come diamine faccio a non rimanerci secca? (Ma ce l'ho fatta, a non rimanerci e ancora mi sto chiedendo come.)
Draco e Theo. Quel Theo bambino, quell'Auror da uccidere, quella vendetta da portare a termine. Tante piccole nuove scoperte, o vecchi ricordi, in questo ingresso al capitolo... Ci ho riflettuto, sai? Ho pensato a quello che hai scritto su Draco, su chi vedeva in Nott e su chi realmente lui fosse diventato. Ed è qualcosa di tremendamente doloroso. Non lo definirei "illusione" quel Thoedore che Malfoy vedeva, perchè era esistito e lo aveva visto e ricordato, solo... tremendamente sbiadito, forse, sbiadito e nascosto, nascosto e chiuso in fondo, dove non potesse essere raggiunto.
Ho pianto. Già con queste prime righe.
E poi la scena cambia, ed ecco Harry, questa nuova alba, il giorno, dopo una Nott(e) tanto lunga.
E prendo occasione adesso per bacchettarti. Come OSI chiedere scusa per le citazioni? Sì che ti tiro abilmente le orecchie, ma non per quello che scrivi testo, per quello che dici nelle tue note! Hai capito?! Ecco, sarà meglio. Riprendiamo? Riprendiamo.
Le citazioni. Sono qualcosa che... le leggevo e già mi si prospettava il colore e il sapore del piccolo pezzo di testo che avrei letto. Grazie per queste parole che ci hai donato, (scusa, dilungo un attimo) ognuna di loro ha descritto un piccolo angolo dei sentimenti che provo in questo periodo. Grazie, Grazie, Grazie, Grazie.
Ma torniamo a noi.
E questo secondo paragrafo è pieno consapevolezza. E' il piombare improvvisamente in una solida realtà, aprire gli occhi per la prima volta e rendersi conto, dopo tanto e troppo tempo, che... va bene così, che non si ha bisogno di altro o che tutto quello di cui si ha bisogno improvvisamente non ha più importanza, perchè, per quel momento, è tutto ok così com'è. E, citando un amico "Respiro a pieni polmoni.".
E arriviamo a quello per cui tutti ci siamo mangiati le mani. "Gli intermezzi."
Trovare quei piccoli frammenti di vita che già ci avevi lasciato intravedere quando ancora il misero non era svelato mi ha fatto venire i lacrimoni agli occhi.
Ogni volta: "questo lo avevo già letto..." oppure " questo indice ce lo aveva già scritto..." e ancora "questo Remus ci aveva già permesso di scoprirlo..."
Non so veramente cosa dire... e questa volta sono veramente nel panico mentre scorro il capitolo giù e su, su e giù, perchè vorrei veramente dirti qualcosa, farti capire cosa mi hai fatto provare.
Quel Draco, in quella sua silenziosa presenza, mi ha aiutata, proprio come ha fatto con Harry. Dopo tutte le tensioni del capitolo precedente, dopo aver paura di essere i troppo… Ed è stato così.. "oh..." sentire descritte le reazioni di entrambi, di qualcuno che conosce, ricorda e capisce, e di qualcuno che invece scopre.
Ho avuto gli occhi ludici per tutto il capitolo, com'è normale che sia quando si tratta di te, ma c'è stato un punto, in cui mi son dovuta fermare, ho dovuto costringermi a riprendere a respirare, far battere di nuovo il mio cuore, asciugarmi gli occhi dalle lacrime e scorrere di nuovo quello che avevo appena letto:
"E adesso, vengo qui, prima del processo, per dirti… Per dirti che l’ho accettato."
-Ho accettato il lutto, Sirius. Tu sei morto."
E dopo tutto questo, dopo tutta la loro storia, dopo il dolore della guerra, della morte, dell'amore che si crede di aver perduto, del dolore del tradimento e dell'incredulità, arriva l'ultimo frammento di loro.
"Riusciva semplicemente a sentirsi grato per aver avuto la possibilità di conoscerla, grato che finalmente, e nonostante tutto, Remus e Sirius avessero trovato anche solo un attimo di pace."
E io sono grata a te, sinceramente e profondamente.
Ho mancato di dirti un po' di cose, in questa recensione (che quindi, chiedo scusa infinitamente, risulta incompleta e frammentata e tremendamente vuota e corta), cose e pensieri, considerazioni, collegamenti... che per incapacità di espressione rimarranno nel mio cuore e frulleranno nella mia testa, facendomi arrabbiare perché vorrei veramente farti arrivare quello che grazie a te è arrivato a me.
Indice: io sono profondamente commossa.
Grazie a te, veramente.
Un piccolo appunto ^^:
_"Non capiva ancora dove potassero quei ricordi" --> se non erro, credo che tu avessi più intenzione di "portare" e non di "potare", dico bene? ^^”
Un forte e caldo abbraccio.
Un inchino alla persona che sei.
Spero di sentirti presto, veramente.
W. |