Recensioni per
Confessioni di una mente pericolosa
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 230 recensioni.
Positive : 230
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/05/18, ore 01:54

Buonasera! Sono in ritardo mostruoso: in realtà ho letto il capitolo da un po' ma non sono riuscita a trovare un momento – né l'ispirazione, sic – per buttar giù una recensione decente, quindi eccomi qua fuori tempo massimo e a un'ora improbabile.

Sono contenta di vedere che la storia si stia "mettendo in moto" e che inizino a dipanarsi delle trame molto interessanti, ma andiamo con ordine e partiamo dal principio.
Loki, ovviamente.

Vedere il suo lato "umano", cioè quello che ammette la sua infatuazione per Sigyn, aiuta a delineare una parte del suo personaggio a noi completamente sconosciuta, almeno nei film. Apprezzo il fatto che non ami Sigyn nel senso stretto del termine – nell'ultimo capitolo mi era venuto il dubbio che fosse qualcosa di più profondo di semplice attrazione fisica – perché ce lo vedo poco a fare il farfallone amoroso. Preferisco questa sua versione più "gretta", che è attratta da Sigyn solo perché lui è uomo, lei è donna e non c'è molto con cui svagarsi nei sotterranei; la trovo molto più in linea con il personaggio. Però lasciamelo dire: povera Sigyn. Matrimonio combinato, sorella rapita e uccisa... una cotta peggiore non poteva scegliersela – la chiamo "cotta" ironicamente, ma qui la situazione è seria.

Le parole che rivolge a Sigyn nelle prime occasioni in cui si confrontano sono crude e brutali, mi hanno ricordato il dialogo che ha con Natasha quando è rinchiuso nella gabbia di Hulk – gira che ti rigira è sempre chiuso da qualche parte... – e un po' l'ho odiato per la sua crudeltà. D'altra parte, è proprio questo a fare di Loki quel che è, quindi allo stesso tempo non posso fare a meno di adorare il modo in cui rendi il personaggio senza "smussare" i suoi angoli, cosa che la stessa Marvel si è ritrovata suo malgrado a fare nel corso del tempo.
Sia ben chiaro, ho apprezzato la sua evoluzione/redenzione – ok, Ragnarok come film è da dimenticare ma mi mette troppo di buonumore per schifarlo del tutto quindi accetto pure quello – che purtroppo culmina come sappiamo, ma la sua versione 100% pure villain(TM) in Thor e soprattutto in Avengers è quella che preferisco. 
Tutto ciò per dire che la tua storia acquista punti bonus anche solo per questo fatto <3


Tornando a noi, mi ha intrigata cercare di ricostruire l'interazione tra i personaggi che si intuisce dalle righe di Loki, con Odino agitato dagli eventi che prima lo tortura e poi gli invia idromele quasi si sentisse in colpa, Thor che si barcamena tra suo padre e suo fratello senza per questo esporsi, Sigyn che contro ogni buonsenso va a cercare aiuto in Loki e quest'ultimo che se la ride da matti in questo marasma in stile re del caos, oltre che dell'inganno.
A questo proposito, mi piace come Loki inizi a definire i sotterranei e i loro inquilini come la propria "Corte", la dice lunga sulle sue manie di grandezza, che emergono anche in un luogo così squallido.
Il comportamento di Thor mi lascia perplessa. Da quel che ho capito, correggimi se sbaglio, non è mai sceso nelle segrete a fargli visita, quindi capisco la stizza di Loki e i suoi rimproveri in parte gratuiti, in parte giustificati. Ci si aspetterebbe più maturità da parte del figlio di Odino, ma forse dimentico che stiamo parlando di un Thor pre-TDW e quindi ancora lontano dall'essere forgiato dagli eventi tragici che l'hanno portato dove è adesso.


Credo che il passaggio che mi ha colpita di più sia quello in cui Loki si rende effettivamente conto del dolore di Sigyn; certo non si dispiace per lei, ma si scorge un briciolo di empatia nei suoi confronti, soprattutto in quel "si può spiegare il male?" quasi rassegnato e allo stesso potente e carico di significati.
La trama, tra l'altro, s'infittisce con questo suo ragionamento su Heimdall. Chi potrebbe essere tanto furbo da aggirarlo? Mi sto ripassando il pantheon nordico con la complicità di God of War, ma non mi arrischio a fare ipotesi azzardate senza avere altre informazioni. Sappi però che la svolta giallo/thriller di questa storia mi sta intrigando parecchio :)

E in chiusura, perché tanto ormai c'è abituato, lui, Thanos. La sua apparizione, se di ciò si tratta, mi ha spiazzata e sono molto curiosa di scooprire se Loki è impazzito, se il suo citare Thanos nelle lettere abbia qualche secondo fine o se il nostro amicone viola ha il dono del teletrasporto anche senza Tesseract.
Mi aspetto di vederlo riapparire. Chissà che stavolta Loki non riesca ad assestargli un pugno su quella faccia da scroto Barney (sì, sono ancora sul sentiero di guerra contro il Titano Folle, ché non è che può andare in giro a sterminare metà dei miei beniamini e lasciare nella disperazione chi rimane e restare impunito).

La storia è scritta come sempre splendidamente, in modo accattivante e ricercato senza per questo essere pesante.
Complimenti vivissimi, attendo in trepidazione l'aggiornamento :)

-Light-


P.S. La storia del lupo ha stuzzicato la mia curiosità, credo proprio che ci farò una capatina...

Recensore Master
10/05/18, ore 12:16

Dopo aver letto "Corte dei Miracoli" ho aperto un'altra pagina per You Tube per cercare il brano in questione ed ho proseguito la lettura con quello in sottofondo.
Mi stavo disintossicando dalla dipendenza da Notre Dame de Paris ma ci ricado sempre volentieri.
E poi, nel dialogo dai due lati del vetro, avevo avuto l'impressione che ci fosse qualcosa di familiare, ma non ho colto finché non ho letto nelle note il riferimento a "Il silenzio degli innocenti".
In queste lettere Loki è prima distaccatissimo, e poi all'improvviso una bomba di emotività, ed è questo che mi piace tantissimo.
Cioè, se fosse solo freddo e distaccato sarebbe ugualmente affascinante, ma così è molto di più.
E poi ti faccio applausi a non finire perché Loki ribadisce che Sigyn per lui è solo una distrazione ed è desiderabile solo perché irraggiungibile.
Il tutto scritto benissimo.
Non che io abbia niente contro Sigyn, ma fare innamorare Loki come un essere "normale" toglierebbe molto prestigio al personaggio.
Senza contare che io sono una persona antiromantica e non apprezzo gli sbrodoli da San Valentino.
Adoro il tuo modo di scrivere che è articolato e complesso ma non ha niente di superfluo.
Loki che stava per fuggire è stato un momento che ho pensato "Evvai, che ce l'ha fatta! E adesso chissà come lo riacciuffano?"
Ed invece lui è tornato in cella, tanto collaborativo.
Troppo collaborativo, eh?
Sospetto, direi, ma stiamo parlando di Loki, per cui tutto è sospetto.
Tutta la storia della sorella di Sigyn me la sono fatta raccontare dalla pagina scritta, memore del tuo avvertimento che Loki scrive ciò che vuole scrivere, mica tutta la storia per venire incontro a noi poveri mortali. Che pretese che ho!
Non ho trovato la battuta del primo Avengers. Rileggerò il capitolo per l'ennesima volta perché ormai la DEVO trovare!
Mi diverte semre tantissimo come Liki ribadisca in ogni modo a Thor che eè un imbecille.
Thor non è un imbecille, poraccio... è che lo disegnano così.
E che Loki sta troppo sopra la media, per cui è difficile non sembrare stupidi vicino a lui.
Niente, non so che altro dire se non che amo alla follia il tuo Loki e che questa storia mi aiuta a superare il trauma di Infinty War.
Nell'attesa delle prossime lettere non vedo l'ora di leggere altro sul ponicorno.
Ps: un saluto alla fatina dell'Ispirazione che sta facendo un lavoro eccellente.
Pps: Tom Hiddleston, Loki, ha doppiato Jamer Hook in uno dei film di Trilly, un film pieno di fatine. Queste coincidenze mi inquietano...

Recensore Junior
09/05/18, ore 19:53

Mi abbandono alla lettura senza la pretesa di capirlo... Eppure mi piace questa sua capacità di confondere anche insinuando il vero, paradossalmente. Ogni volta leggo sempre con immenso piacere, sembra come aver la possibilità di parlare proprio con lui. In fondo ci sentiamo tutti un po' il Thor che sta dall'altra parte, in silenzio. Un fortissimo abbraccio e un immenso grazie!!!

Recensore Junior
09/05/18, ore 15:35

eccoci...! intrigante l'atmosfera cupa e oscura di questo capitolo, con il male che serpeggia per le strade di Asgard e finisce per coinvolgere tutti: Odino che si sente responsabile come Re per la sicurezza del suo popolo, Sigyn che ne è devastata nel profondo e Loki che ne viene coinvolto per vie traverse, perchè ovviamente è il primo sospettato.
Ognuno di loro reagisce diversamente. Odino sembra farsi prendere dal panico, e arriva a far torturare il suo stesso figlio, terrorizzato che sia proprio lui la causa di questo ennesimo dolore. Salvo poi a mente fredda, pentirsene.
Sigyn invece cerca risposte, cerca un perchè che possa in qualche modo dare un senso a quanto accaduto, che possa portarle un po di pace nel suo tormentato dolore. E cerca queste risposte dall'unico che è in grado di dargliele, dall'unico che è si isolato dal mondo, seppellito in un cella di pochi passi, ma che è anche quello che conosce meglio il mondo con tutte le sue bassezze e con il male che lo abita.
E Loki? credo che nel profondo sia immensamente grato per quello che è accaduto, perchè gli accadimenti delle ultime settimane sono un diversivo, una novità, qualcosa che gli consente di sfuggire alla routine sempre identica della sua simil-vita.
Perchè il tedio e la noia di quelle giornate tutte uguali lo stanno lentamente uccidendo. Se ne accorge Sigyn. E lo sa persino Thor (che infatti lo ricatta con un arma banale ma efficacissima, la minaccia di privarlo dell'unico passatempo che gli è concesso).
E ne è consapevole ovviamente Loki, che infatti ad una lentissima agonia ha preferito una rapida uscita di scena, anche se ha fallito nel suo intento (mmh...oppure ha solo finto di essere tanto disperato, e aveva preventivato che lo avrebbero salvato in tempo?...mah...^^)
Altra cosa che mi è parso di cogliere in questo capitolo, è quanto bruci a Loki il fatto che Thor non si faccia vedere. In alcuni momenti ne accenna solo di sfuggita, in altri glielo rinfaccia come provocazione, ma in quasi in tutte le lettere ne parla, in un modo o nell'altro.
E questo è l'altro grande mistero: che diavolo di fine ha fatto il Dio del Tuono?? é lontano, ma perchè?
i misteri si infittiscono.....:)
la scena che ho trovato più toccante è comunque quella di Loki, che perso nella contemplazione di Sigyn, avvicina la mano al vetro della cella, svelando la sua stessa illusione. mi ha un po commosso devo ammettere
( e poi gli cadono le braccia per la goffaggine della guardia, e li ho riso!!)
a prestissimo e un applauso alla fatina svolazzante (e glitterata??)
(Recensione modificata il 09/05/2018 - 03:37 pm)

Recensore Master
08/05/18, ore 20:14

Cara Autrice...
Lo sentivo che era un giallo, questo racconto! Me lo suggeriva l'ambientazione più cupa del solito, la claustrofobica presenza del concetto della prigione, della colpa, della malvagità che striscia od è ostentata nella Corte de' miracoli della Asgard sotterranea, nella mancanza della luce, metafora di moralità, bontà... verità, forse.
Verità. Essa può essere sinonimo di realtà? Certamente no, perchè la verità è soggettiva, lo si impara prestissimo negli studi giuridici. Eppure, Loki è l'unico che presenti la realtà nei fatti oggettivi, perchè elenca gli indizi secondo un rapporto di successione temporale e nesso di causalità, deducendone, come farebbe un giudice in un processo indiziario, la unica conseguenza possibile che leghi l'effetto (ossia l'evento morte) alla sua causa (la presenza di un assassino).
Loki, invece, è interpretato come uno stregone, un visionario, un veggente. Ma lui non è Cassandra, nonostante le tue righe mi rimandino, velatamente, codesta figura mitologica mai creduta appieno, è piuttosto uno Sherlock Holmes molto più egocentrico, sboccato, appassionato e delirante.
In effetti, si può vedere davvero il Male? Si può guardare nell' abisso senza che l' oscurità ci guardi a sua volta e ci tocchi, ci seduca, ci ghermisca o ci sconvolga? Questa è una tematica interessantissima, degna dei tuoi spaccati psicologici e sociali. Loki ha osservato e servito il Male ed, ora, nel buio della sua cella, ne sente la puzza e ne vede i segni. Ma, forse, è solo il parto di una mente sovraeccitata e pericolosa, come non dimentica mai di ricordarci il titolo della storia.
Sigyn, invece, osserva il Male e ne resta pietrificata, se alludiamo alla morte della sorella. Sigyn, poi, osserva Loki e ne ha tenerezza, pietà nel senso più puro e non denigratorio del termine. Ella è sincera senza stupidità, perchè è mossa da sentimenti di bontà: è una brava persona, una donna buona. Le tue parole, su di lei, mi hanno ricordato i motivi che mi spinsero e mi sostennero nel volontariato ospedaliero per tre anni: cercare di alleviare le sofferenze del prossimo. Non è cosa che riesca sempre, forse solo in alcuni momenti della vita. Per questo, Sigynella non può dare conforto ai condannati delle prigioni o a Loki, se lei stessa non ne abbia per sè. Mi piace che, prima, lei abbia fatto visita al nostro Obliquo per sentimento di carità e , dopo, per avere risposte da lui. E' una evoluzione molto plausibile, molto veritiera, molto acuta da parte tua! Segna l'insorgenza di un bisogno della mente muliebre per sopravvivere allo strazio del lutto: ella non ha elaborato, ergo, cerca nuovi punti di appoggio. Non é questa la resilienza? Tutto ciò mi fa credere che tu abbia approfonditi studi di psicologia. Ci inzertai?
Sono molto dubbiosa sulla figura di Odino: non è il solito e severo forcaiolo, lo vedo preso da una paura nuova, che lo fa altalenante tra la tortura per estorcere informazioni al figlio corrotto e il giudice pentito che dona una botte di liquore. Qui Autrice ci cova.
Voglio, adesso, parlare di Thor: sento che è straziato, contrariato e lontano per motivi che Loki (e noi con lui) ignora. Secondo me, le pietre sono quasi una scusa. Egli, però, vuole mantenere a tutti i costi un dialogo fruttuoso con il fratello complicato. Leggo paura, nelle righe invisibili delle sue lettere, ma essa è di natura diversa da quella del padre tutto: sento che non vuole perdere ancora Loki, che è solo, visto che i tre beoni e Sif sono ad Asgard. Perché non torna? Qual è il motivo vero per cui Thor non scende a trovare il Nostro? Perché si impegna a chiamare medici e cerusici che gli spieghino davvero come Loki stia in salute? Thor nasconde qualcosa anche lui? Forse mi sto solo arrovellando inutilmente, eppure sono convinta che il Tonante stia male per un motivo che ancora non ci hai svelato.
Chiudo con una vera e propria ovazione alle citazioni che hai seminato in questo fascio di lettere: ho semplicemente adorato il richiamo a Giuseppe Giusti nella poesia "Sant'Ambrogio", una vera perla di ironia ottocentesca; e che dire del rapporto morboso con il feticcio - martello che richiama non solo il più divertente Gigante di sassi di scarto (mica mi ricordo come si chiama), ma anche il serissimo Freud sulla teoria della compensazione genitale? Ma la vera chicca è il richiamo a Sardella ed al sapere botanico, mentre enuclea teorie sulla pervicace resistenza delle erbe malvagie: ti meriti lodi lodi lodi.
Bramo adesso di sapere come andrà a finire! Credo che mi verranno i capelli bianchi per colpa tua!
(Recensione modificata il 08/05/2018 - 11:38 pm)
(Recensione modificata il 09/05/2018 - 12:09 am)

Recensore Master
06/05/18, ore 10:28

Allora, eccomi - finalmente - di nuovo qui. Il modo in cui ti stai gestendo il personaggio di Loki è davvero IC: sottile, acuto, scaltro. E' il ritratto del nostro dio dell'inganno, delineato con estrema precisione. Lo sguardo cinico e amaro, eppure in qualche modo anche nostalgico, che dà alle sue vicissitudini, ti incanta; è quasi ipnotico nel suo modo di parlare ambiguo e intelligente, come un serpente a sonagli. Apprezzo molto il modo in cui hai reso Loki, direi che queste parole sembrano scritte proprio da lui. Si riesce anche a sentire la rabbia e la frustrazione per la reclusione, specialmente nel passaggio in cui il nostro protagonista conta i passi che può fare all'interno della cella, i suoi odori, i suoi "riti".
Il tocco di classe è comunque la presenza di numerosi riferimenti alla mitologia norrena e alla civiltà vichinga: nel passaggio che parla delle navi di Midgard avevo immaginato che fossero drakkar, ed avere poi la conferma nelle note mi ha mandata in visibilio *_*
Insomma adoro il fatto che fiction e mitologia si intreccino e vadano di pari passo, perché è un tocco in più alla storia che la rende più veritiera, più realistica. Mi piace anche il lessico che usi nei vari passaggi: semplice ma nel complesso altisonante - come si addice ad un principe, del resto - e tuttavia mai pesante, nel complesso scorrevole.
Inoltre sei stata grande nel "buttare lì" l'argomento Thanos: hai ottenuto - almeno per me - di suscitare curiosità, perché personalmente adesso spero di vedere altri stralci di come Loki si sia rapportato con il Titano, nelle prossime lettere - soprattutto perché ho sempre voluto capirci di più, specialmente dopo aver visto Infinity War.
Per andare a concludere, direi che questa storia mi ha presa; era da un po' che non entravo su EFP se non per aggiornare la mia storia, e sono felice di aver finalmente trovato una fic appassionante :D
Con tutto ciò, spero aggiornerai il prima possibile perché sono davvero curiosa di come andranno avanti le vicissitudini del dio dell'inganno.
A presto!
PS Scusami se la scorsa recensione è stata un po' sbrigativa: scrivevo dal telefono, in questi giorni ero sotto esame e non ho avuto tempo di aprire il pc; al tempo stesso, però, volevo farti sapere la mia opinione su questa storia... altrimenti, purtroppo, avrei procrastinato e non l'avrei fatto, conoscendomi. Spero di essermi rifatta con questa, ecco :)
(Recensione modificata il 06/05/2018 - 10:31 am)

Recensore Master
28/04/18, ore 13:29

Ciao!
Arrivo in ritardo a recensire questa storia, complice lo shock post-traumatico causato da Infinity War e i mille impegni successivi, ma eccomi qua :)

Comincio col dire che più di una volta, nel leggere questo carteggio, quasi non mi sembrava di leggere una fanfiction. Ovvero: mi sembrava di leggere qualcosa che avrei tranquillamente potuto trovare in un libro stampato in un qualche scaffale di una libreria. Quindi rinnovo davvero i complimenti per il modo in cui scrivi, riesce a trasportarti completamente nel mondo che descrivi. Oltre a ciò, sei riuscita a rendere "tuo" Loki, comprendendo profondamente il personaggio e i suoi ragionamenti, il modo in cui pensa e si esprime. È un compito non facile quando si scrive di personaggi non originali, col costante rischio dell'OOC o di risultare banali, ma tu riesci a gestirlo perfettamente.

Passando alle singole lettere: finalmente vediamo Loki che "cede" e scrive di Sigyn... non potrei esserne più contenta! Certo, cerca di mascherare il suo interesse per lei spacciandolo per un gioco di potere, e conoscendo il personaggio ciò svolge indubbiamente un ruolo importante nella sua fascinazione/attrazione per lei, ma è ovvio che la cosa vada anche un po' oltre le sue manie di controllo.

Per quanto riguarda Sigyn e ciò che mi hai detto nella scorsa risposta, sono sempre stata affascinata dalla mitologia norrena e apprezzo moltissimo il fatto che tu dia spessore a personaggi sconosciuti nel MCU ma "realmente" esistenti nelle leggende. Dona una tocco di realismo non indifferente e i riferimenti che fai (come le vesti in cui appare Odino) fanno capire sia la tua passione per queste tematiche, sia il lavoro di ricerca che c'è dietro la descrizione del mondo fantastico in cui si muovono. Parlo da persona affetta da pignoleria quasi maniacale in tutto ciò che scrive, quindi posso immaginarmi il tempo che hai speso nel ricercare ed estrapolare informazioni da inserire nella storia e ciò non può che farmela piacere ancor di più :)

La rievocazione di Loki riguardo alla sua giovinezza è molto suggestiva e fa riflettere. Prima di tutto perché al momento hanno 1500 anni (almeno così afferma Thor), quindi possiamo presupporre che la loro "giovinezza" sia durata qualche centinaio d'anni. In un lasso di tempo così lungo ne accadono, di cose, ed è maggiormente plausibile che i due fratelli rievochino quei secoli in modo del tutto diverso o distorto.
Ho particolarmente apprezzato l'idea del flashback sulla loro incursione su Midgard; d'altra parte, potendo viaggiare da un mondo all'altro grazie ai passaggi segreti di Loki, è verosimile pensare che i due fratelli si siano dati alla pazza gioia da ragazzi, combinando guai e bravate a destra e a manca fuori da Asgard.
Stupenda l'ambigua riflessione finale di questa sezione, in cui Loki insinua nel fratello il tarlo del dubbio, come solo Lingua d'Argento potrebbe fare. Mi sono figurata Thor che legge quelle parole, mentre si sforza di interpretarle nel giusto modo, quando è chiaro che un modo "giusto" non c'è e l'unico a cui ha accesso Thor è quello dei suoi stessi ricordi, probabilmente fallati.

Il passaggio in cui Loki arriva a supplicare il fratello di liberarlo è molto intenso e quasi lirico, cosa che mi fa ovviamente sospettare che le sue siano solo belle parole atte a impietosire Thor, magari con un fondo di verità riguardo all'affetto che li lega, ma comunque costruite ad arte così da guadagnarsi la libertà (e poi, altro che "sparire negli anfratti dell'universo": vedo più probabile un furto di Gemme dell'Infinito varie e oltre ad altri terribili sconvolgimenti in giro per i Nove Regni... tra l'altro è bello che tu abbia citato Thanos, in effetti i contatti tra loro sono stati spiegati in modo molto vago e fumoso e ho apprezzato la menzione.)
Ho adorato l'improvviso cambio di tono dal "ho salvato Asgard" al "chi se ne frega di Asgard". Nella sua semplicità è molto significativo e realistico, in quanto rende molto bene la frustrazione di un recluso, oltre alla naturale incoerenza di un essere umano (o semidio) che si trova a cambiare idee ed emozioni anche da un'ora all'altra.

Chiudo il papiro, penso di averti stremata abbastanza :'D
Questa storia mi piace sempre di più e non vedo l'ora di sapere di più su questa "parte thriller" che si preannuncia nell'ultima lettera (credo di stare seriamente diventando dipendente da questa storia...).
Ancora complimenti e spero a presto!

-Light-


P.S. Ti segnalo un unico refuso: "un'irresponsabile"(Lettera 9, 3° paragrafo), andrebbe senza apostrofo perché al maschile. Per il resto, il testo è di una correttezza che ho raramente riscontrato nelle ff ed è un piacere da leggere :)

Recensore Master
27/04/18, ore 11:25

Mi viene il dubbio che la vera mente pericolosa non sia quella di Loki ma la tua.
In queste lettere c'è un gioco molto complesso con il lettore, perché il lettore dovrebbe essere Thor ma in realtà siamo noi, e quindi quando Loki si rivolge al fratello è... straniante. In senso buono.
Ci si dimentica di stare leggendo una fanfiction.
Ed anche il contenuto è un vero rompicapo come è davvero la mente di Lingua d'argento.
Perché sì, riesce ad emozionare, ma è la verità oppure l'ennesima, abile menzogna creata ad arte?
Come nella lettera della prigionia su Midgard, che era stata tanto bella e commovente finché Loki (tu) non ha smontato tutto con una precisione chirurgica, riportando la razionalità a bacchettare il lettore troppo emotivo che si era fatto fregare come la falena dalla lanterna.
Tu lo sai che potrei fare gli occhi da cucciolo e chiederti cosa ha fatto Loki per il Titano prima di essere spedito a ritirare il Tesseract sulla Terra? Se non lo sai, sallo.
O forse è meglio che certe cose conservino il fascino dell'indefinito.
La lettera n°11 in particolare mi avrebbe fregata in pieno, con quella supplica accorata, ma è arrivata dopo che Loki aveva già smontato l'emotività precedente, e quindi non ho potuto fare a meno di leggerla come se Loki stesse creando tutto ad arte per giocarsi la carta della supplica e della commozione con Thor.
Tentar non nuoce, giusto?
Infine grazie per i riferimenti alla mitologia che riportano sulla retta via gli svarioni della Mervel, ora non te li elenco tutti se no facciamo notte.
Inoltre mi piace il cinismo che hai cucito addosso a Loki perché non è solo freddezza ed insensibilità, è proprio la sensazione di chi ha visto "cose che egli umani non possono nemmeno immaginare" ed ha una consapevolezza più profonda di tutto.
Dimenticavo: sì, per favore, metti i numeri nelle note che dopo il quarto asterisco io mi acceco a contarli.
E poi, sul cosa scrivere dopo, fai ciò che vuoi; con il tuo modo di centrare i personaggi puoi scrivere davvero di tutto.

Recensore Master
26/04/18, ore 18:29
Cap. 1:

Ciao!
Questa fic mi ha proprio incuriosita; adoro la Marvel e soprattutto i film di Thor, così quando ho notato questa storia davvero particolare non ho potuto fare a meno di entrare a leggere. Che dire? Come ho già detto, è molto particolare. Bella l’impostazione, sotto forma di lettere, che Loki scrive a Thor: amo il rapporto controverso dei due fratelli. Inoltre ti sei calata molto bene nel personaggio; mentre leggevo mi sembrava di sentire la sua voce *_*
Mi hanno colpita anche un paio di descrizioni di Asgard, hanno avuto tipo il dono del teletrasporto ahahah
E anche l’interiorità del nostro Dio dell’Inganno - di per sé complessa, distorta quasi - è rappresentata benissimo, cosa non da poco visto lo spessore di questo personaggio e la “doppia faccia” che lo caratterizza.
Quindi, ti faccio i complimenti e ti metto tra le seguite!
Alla prossima,
Stella cadente

Recensore Junior
25/04/18, ore 23:45

Forse avrei dovuto dirlo prima ma non ho mai letto storie di questo genere, articolate dentro ad una cornice e snocciolate sotto forma di lettere e devo essere onesta:mi piace da morire provare a parlare direttamente con lui, il principe dei tranelli. E lo so, lo so che sono milioni le possibilità di venir beffata, ma come faccio a resistere?
Ogni volta che si parla di Thor, sebbene egli lo sbeffeggi e lo tratti come un bamboccione, alla fine si vede, si scorge dell'affetto anche nell'astio: la barriera che divide odio e affetto è molto sottile.
Con la speranza di leggerti presto, ti risaluto.
Ehehhe
Un abbraccio

Recensore Master
25/04/18, ore 22:17

Trovi sotto il testo della tua recensione: 

Cara Autrice,
il secondo fascio di lettere getta luce su di un nuovo perché di questo carteggio, un motivo diverso da quello istrionico ed ironico che credevo all'inizio, un movente crudo e terribile.
Mi ha colpito profondamente la somiglianza del tuo Loki prigioniero, disperatamente fragile, stremato, febbricitante, reso folle dalla fame di brezze e zefiri, con il meraviglioso e pazzo Van Gogh di Preziosi, rinchiuso in manicomio, che piangendo prega il fratello di liberarlo.
Loki, come Vincent, brama quel cielo stellato tinto di blu, con le luci care della Patria, in un parossismo poetico e totalizzante che riporta alle pennellate materiche dell'olandese, vortici di visioni commoventi e meravigliose. 
Mi ha intenerito, questo Prigioniero che rifiuta la vita. E' di una bellezza così viva ed eterna che mi fa considerare letteratura queste tue righe: ho sentito il suo dolore, la sua angoscia. Eppure, la crudezza del tentato suicidio lasci che traspaia da un piccolissimo indizio, una inezia. Questa è una tua dote narrativa che apprezzo in modo particolare: tu rendi empatico il Lettore, che non giudica Loki, ma lo comprende in un abbraccio mentale ed emotivo che è cosa rara e delicatissima.
Ma... Questo è anche un giallo!
Vi è stato un Evento! Ed Odino, che ci hai mostrato padre premuroso ed apprensivo di pargoli troppo discoli, ora è il dio delle Forche che tortura suo figlio, perché tutti, lui compreso, lo temono. Odino è il vero , grande enigma di queste carte lokine: è presente sempre, nella sua figura monolitica e, in fondo, tragica. Sono indecisa, ancora, su quali siano i miei sentimenti su di lui.
Il supremo inganno di Loki è davvero questo: rendere assolutamente inintelligibili i suoi stessi limiti. Perciò lo si crede Faber occulto di ogni disgrazia accada nella terra degli Asi. Ma è davvero così? E se Loki non è l'autore di questo evento contingente, cosa può fare, in cella?
Ho adorato il modo in cui parli del mondo e di quel che accade alla Corte de' miracoli lokina: il Principe deduce, seduce, imbonisce, sonda e pensa a Sigyn.Si è sposata? O è accaduto l'irreparabile a lei? Che suspance!
Inoltre, c'è Thor sullo sfondo, che è evidente che sia davvero preoccupato per la condizione del fratello disgraziato. Può il Tonante intercedere davvero per Loki? Perché non affronta Padre Tutto? Odino è ancora così intransigente? Frigga non interviene? È tutto ancora così aperto a tantissime trame, che la mia fantasia è davvero scatenata!
Bramo di curiosità: ragazza tu hai stoffa!
(Recensione modificata il 25/04/2018 - 10:58 pm)
(Recensione modificata il 25/04/2018 - 11:09 pm)

Recensore Junior
25/04/18, ore 14:31

Ciao e bentornata!
Che dire?loki è sempre loki, ed emerge vivo e vibrante da queste tue (sue?) Pagine.
Dalle sue/tue accurate parole emergono tutte le emozioni che più lo caratterizzano:sarcasmo, arroganza, orgoglio, cinismo, smaliziata consapevolezza di se e della vita. E poi noia e irritazione e forse anche disperazione x la sua condizione.
Ma la vera domanda è :sono reali tutte queste emozioni? O sono solo ciò che loki vuole far emergere dai suoi racconti?
Ai posteri l'ardua sentenza.....
Quel che è certo è che credo che thor si stia un po pentendo della "richiesta" (ricatto) con cui costringe loki a scrivergli, perché è evidente che il dio dell'inganno provi un piacere immenso nel tirarlo scemo alludendo, e negando, e confermando, e sbattendogli lui stesso in faccia la possibilità che tutto quello che sta scrivendo siano solo menzogne ( così tanto per aumentare il caos^^)
Per quanto riguarda invece loki e sif: si assolutamente! Ho pensato la stessa cosa!!come sono sicura che lei se ne sia pentita. Lui ovviamente no perché il rimorso non è nella sua natura!
Intrigante il finale sospeso.....
Come sempre brava e spero di leggerti presto!

Recensore Master
25/04/18, ore 08:44
Cap. 1:

Ciao Shilyss (l'ho scritto giusto?),
eccomi qui a leggere il carteggio del quale mi hai accennato sul forum.
Sebbene non conosca il fandom sul quale è basato, e la mitologia norrena mi sia solo di poco poco più familiare di quella uzbeka, devo dire che sono estremamente impressionato, sia per l'originalità dell'idea che per la qualità ineccepibile della scrittura.
Non sono in grado di distinguere le bugie dalla realtà, ma quello che Loki scrive (vabbè, sei tu che scrivi, lo so, ma scrivere di qualcuno che scrive si presta a strani giri di parole) rende benissimo l'idea di qualcuno intelligente e rancoroso, abile a iniettare il veleno di dubbi non giustificati in chiunque gli presti attenzione.
Mi è anche molto piaciuto il tuo appello finale al lettore. Di solito il sollecitare una recensione è visto come un tentativo di estorsione, ma è assolutamente giusto far notare che la mancanza di un qualunque riscontro toglie stimoli al continuare un lavoro creativo.
MaxT :)

Recensore Master
24/04/18, ore 16:12
Cap. 1:

Avrei voluto passare prima, ma vista l'abbondanza di impegni ci tenevo a farti una recensione come si deve ^O^

Parto dicendo che confermo il mio debole per Loki. Mi piace come gli dai voce, è convincente nella sua spigolosità caratteriale. Gli argomenti che tratti spaziano molto e coprono un po' tutte le sue debolezze. Ma andiamo con ordine.
In primis, è davvero un geniale espediente narrativo quello di sfruttare le lettere per far spiccare specifici lati del carattere di Loki. Nella fattispecie, sin dal prologo si accenna all'indole bugiarda del principe, a enfatizzare la sua peculiarità di dio degli inganni.
Dalle premesse, mi sono imposta mentalmente di diffidare e cogliere qualsiasi sfumatura che potesse essere fonte di dubbio, per quanto le mie conoscenze sulla saga e il personaggio siano limitate.
La prima lettera serve di per sé a scoprire tutte le carte. Penso che sia vero, specie in tema di dèi, dire che lui sia così per natura. Di fatto è la personificazione di tutti quei concetti (o difetti) a lui intestati. Anche per questo lo ritengo un personaggio interessante: non può esserci sempre una motivazione dietro le cattiverie di un malvagio, qualche volta è anche bello leggere (o vedere) di un cattivo che agisce in quel modo perché può, perché gli va.
Ma se nella prima lettera mi aveva fatto intendere che non ci fosse ragione plausibile nel suo passato per le sue azioni, leggendo la seconda un po' mi sono ricreduta. Tutto ciò che racconta, infatti, mette in mostra la sua insofferenza nei confronti del fratello e della mancata approvazione da parte del padre. A tratti matura la concezione di non poter mai essere come il fratello, ma allo stesso tempo si sforza e ci prova in ogni modo. È una mancanza che lo logora mentre cresce, impiantandosi dentro di lui come un seme amaro.
Mi è piaciuto tantissimo come hai descritto il primo approccio con la ragazza. Traspare la bontà d'animo e la sensibilità di Sigyn. Loki, per quanto freddo e distaccato, le occhiate della donna le ha sempre notate, così come la sua delicata gentilezza. E ancora, quando lei riconosce la sua bugia e glielo dice apertamente, mi sembra d'intravedere già un'alchimia fra i due. Per quanto attraverso sguardi e poche parole, si conoscono e riescono a trarre le più piccole sfumature l'uno dell'altro.
Leggendo la quarta lettera, mi vien da chiedermi cos'è che l'ha portato ripetutamente a salvare il fratello, quando come lui stesso ammette, sarebbe stato facile avvertirlo un secondo in ritardo per metterlo in pericolo. Trovo che qui si celi la complessità e profondità di questo personaggio. Con un indole tanto malandrina, ma che tuttavia non si è mai spinto oltre certi limiti.
Vorrei chiudere dicendo che se non è bugiardo sul finire dell'ultima lettera, non so nemmeno io come considerarlo. Certo, lui non parlerebbe di lei, lo fa per obbligata cortesia. Tranquillo, Loki, non ci metteremo a cantarti la canzoncina degli sposini saltellando insieme a Thor... ma comunque si vede che ci tieni!!

Se non ti disturba, vorrei segnalarti i refusi che ho incontrato nel testo:
• e atterrato nel nella polvere → nel è in più.
• e nessuno badava, ..., il secondo figlio. → al.
• per evitare i gli attacchi... → i è in più.
• lanciandomi occhiate sottecchi → di sottecchi.
• Non sarebbe stato, per l’equilibrio tuo, della tua famiglia e dei Nove Regni tutti, se la mia caduta dal Bifrost fosse stata letale? → credo che manchi qualcosa.

In ultimo vorrei ribadire quanto mi piaccia questa idea delle lettere che mette in risalto l'introspezione del dio. Davvero complimenti.
Attendo con piacere il nuovo aggiornamento, a presto ~ ♥
(Recensione modificata il 24/04/2018 - 04:16 pm)

Recensore Master
19/04/18, ore 00:23
Cap. 1:

Ciao!
Finalmente mi sono decisa a fare un giro sul tuo profilo, e questa storia ha catturato la mia attenzione per la sua originalità, anche se forse dovrei parlare di unicità, visto che è la prima volta che leggo qualcosa del genere nel fandom.
Avvertenza: sarà una luuunga recensione perché mi hai dato veramente un sacco di spunti di riflessione, il che è positivo per me ma negativo per chi deve sorbirsi i miei commenti :P

Innanzitutto, è intrigante l'introduzione à la "Giovane Werther", come se si parlasse di un carteggio realmente esistito e rinvenuto. È un espediente narrativo che fa sempre il suo effetto e aiuta a immedesimarsi in un genere solitamente ostico da digerire. 
Personalmente, devo essere veramente molto interessata a chi scrive le missive per farmi andare giù il genere epistolare (e ciò spiegherebbe perché ho finito a fatica il Werther, divorato Lettere a Theo e abbandonato Lettere a Milena) e di conseguenza ero un po' titubante nel leggere un carteggio di Loki: è un personaggio che ritengo affascinante e tra i più riusciti del MCU, ma non ho mai sentito chissà quale sintonia con lui, quindi mi aspettavo di incespicare nella lettura. 
Invece è accaduto il contrario e sono molto, molto contenta di aver scoperto questa storia, perché mi ha rivelato dei punti di vista nuovi e originali sul personaggio, oltre ad essere scritta magnificamente e in linea con lo "stile" asgardiano.

Passando allo scritto in sé, mi è piaciuta molto la riflessione sulla verità e sul fatto che spesso viene etichettata come una menzogna se si rivela scomoda: è un qualcosa che innegabilmente si ha la tendenza a fare nella nostra vita "mondana", mi immagino in un contesto come quello di Asgard fatto di intrighi, successioni, segreti e guerre cosmiche.
Ho trovato estremamente significativo il passaggio in cui Loki si rende conto di non poter seguire le orme di Thor, che non può far leva sui medesimi punti di forz del fratello e che deve trovare e sfruttare i propri. È anche una presa di coscienza molto matura, nonostante i suoi risvolti tragici: troppo spesso ci si sente costretti a compararsi con un modello irraggiungibile non perché vi si è effettivamente inferiori, ma perché non corrisponde al modello che potremmo essere noi. Mi viene in mente la famosa frase "se giudichi un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, crederà per tutta la vita di essere stupido". E Loki se ne rende conto, anche grazie a Vili (tra l'altro, adoro l'attenzione che dedichi ai personaggi secondari), anche se ciò non porta i risultati sperati con Odino. Levate la patria potestà a quell'uomo.

Questi sono i passaggi che mi hanno colpita di più, ma ho letto con vivo interesse anche il resto, in particolare le scene molto significative con Sigyn e il finale in cui chiaramente (o almeno, così ho recepito io) Loki lascia trapelare sia il fatto che scrivere a Thor è sì un passatempo, ma un passatempo in qualche modo piacevole, sia che le sue attenzioni per Sigyn non sono né discrete come pensa, né del tutto fredde e calcolatrici come vorrebbe.
È stato molto divertente leggere il modo in cui si arrampica sugli specchi per giustificare il salvataggio della donna, non riuscendo assolutamente a far risultare credibile il suo disinteresse... 

Insomma, come avrai capito questo primo capitolo mi ha colpita moltissimo e spero proprio che aggiornerai a breve, così da potermi immergere nuovamente nella mente contorta di uno dei "cattivi" (dopo Ragnarok è una definizione fuorviante) della Marvel.
Complimenti e spero a presto,

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