Recensioni per
Confessioni di una mente pericolosa
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 230 recensioni.
Positive : 230
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/09/18, ore 00:28

Ciao cara! Eccomi qui, in ritardo ma ci sono!
Allora, anche se hai detto che questo è stato un capitolo di transizione l'ho trovato piuttosto interessante, e nelle note finali avverti che (oltre al fatto che adoro il tuo senso dell'umorismo XD) nella lettera successiva ci sarà troppa "carne sul fuoco", e io non vedo l'ora. Il modo in cui porti avanti il personaggio di Loki è impeccabile, le sue lettere sono convincenti e leggendole sembra davvero di essere non solo nella sua mente, ma anche nel suo modo di vedere le cose. Non so, mi confonde, il fatto che abbia scritto anche delle lettere a Sigyn devo dire che non mi stupisce più di tanto, e attraverso anche a queste sue lettere e a quelle indirizzate a Thor si nota la differenza, provoca entrambi in maniera ovviamente differente, e grazie a questo si capisce quanto Loki sia velato come personaggio.
A tratti l'atmosfera della storia (perdonami, non mi ricordo se l'avevi già precisato prima), ma mi ricorda molto Hannibal Lecter ed io sto apprezzando tantissimo. Sicuramente Loki è il protagonista assoluto della storia, ma la storia degli omicidi è davvero interessante e il modo in cui Loki parla di questo misterioso assassino mi sta facendo fare delle strane ipotesi (che paleserò successivamente, dato che ora non sono convinta). Anche questo capitolo è stato ottimo, alla prossima!

Shakana

Recensore Master
05/09/18, ore 23:31

Ciao! Eccomi qua per lo scambio del Giardino! ;-)
Lettera 20!
Sbaglio o Loki in questa è particolarmente polemico! Stupendo! Sono io in questi giorni (Scherzo! XD però è vero che mi sento particolarmente polemica! Certo non sono chiusa in una prigione come lui quindi forse ho meno motivo di lamentarmi… Ma la mia musa non è con me e queste è un motivo sufficiente!) scusa divago!

“Del pagliaccio elfico non voglio nemmeno parlare: è un idiota e l’ho detestato dal primo istante in cui l’ho visto.”
Loki questa ti è uscita molto alla Gimli in The Lord of the Rings (lo so vista l’altezza non puoi avere sangue nanico…).

“Solo l’ombra di Thanos era vera e reale…”
inquieta… come i segreti che Loki custodisce!

Lettera 21
“Il mio umore migliora quando la gonnella di Sigyn si palesa qui sotto? Può darsi. Ti ho già detto che il mio dirimpettaio mangia in maniera disgustosa e ha uno scarso senso dell’igiene?...”
La prima parte è molto divertente mentre la seconda è molto più cupa.

“Ho visitato Jotunheim... È una terra spaventosa, estranea, gelida. Non è priva di una certa selvaggia bellezza, ma è inospitale in maniera inaudita. Ti strangola con il suo freddo implacabile e nella sua oscurità senza ritorno proliferano creature di cui si può solo immaginare l’esistenza. È severa, gigantesca, onirica.”
Penso che mi piacerebbe molto! Ho sempre trovato affascinanto la patria dei giganti si ghiaccio. Mi piace

Loki sepolto tra libri e documenti, ha l’aria del topo di biblioteca.
Mancano solo gli occhiali o un bel monocolo da lettura!
(ok ce lo vedo davvero, davvero bene!!!)


Lettera 24:
“… Veramente credevi che avremmo combattuto insieme per l’eternità? (2) Forse anch’io l’ho pensato qualche volta…”
Loki malinconico! Ammette cose che pensavo impensabile ammettesse. Anche se era immaginabile!
“Lei ti ha già raccontato tutto, credo. Mi ha detto che volevi conoscerla per vedere negli occhi la ragazza per cui ho speso tante righe…”
Si anche io al posto di Thor sarei curiosa di capire chi può aver destato tanto interesse in Loki.

La gelosia di Loki è stupenda. Prima “fai quello che ti pare non mi importa” ma poi ammette a se stesso che la cosa lo fa impazzire!

Mi piace anche la vena investigativa. E Loki ricorda tantissimo uno Sherlock Asgardiano.
(o un incrocio assieme a Moriarty).

Mi piace molto come il rapporto tra Loki e Sigyn sta evolvendo, anche se Loki ancora ne ha di strada da fare per capire se stesso e cosa prova. Però ha fatto tantissimi passi avanti!

Però hai reso molto molto bene di lettera in lettera l’evoluzione delle sue emozioni.

(PS: la citazione al “Chiamate aiuto,” da Thor: Ragnarok è stato esilarante!)
Comunque ci sono tante bello citazioni in un capitolo molto molto ricco!

Boingo!

Recensore Master
04/09/18, ore 15:44

Ciao, beh, in questo capitolo ho notato che la faccenda diventa sempre più complessa e non soltanto perché qui ora le lettere non sono più indirizzate soltanto a Thor, ma anche Sigyn, ma soprattutto perché la trama più orizzontale, quella incentrata sui delitti e i rapimenti, sta diventando molto più intricata. Non capivo come mai tu definissi questa storia un thriller. In un primo momento mi pareva più uno "studio" sull'animo più intimo di Loki, un'analisi approfondita riguardo la menzogna, il vero e il falso, il suo concetto di giustizia, la maniera in cui manipola le persone e ultimo, ma non per importanza, il suo amore e odio per padre e fratello. L'accenno alla morte della sorella di Sigyn mi era sembrato un pretesto narrativo per farla avvicinare a Loki, cosa che è effettivamente successa, ma non credevo che la trama in questo senso sarebbe andata avanti in maniera concreta. Siamo a quattro efferati omicidi, anche molto brutali e violenti da parte di un individuo di cui non sappiamo nome e cognome, ma di cui è chiara l'impostazione sociale. Loki ne sembra molto convinto e la cosa la trovo plausibile. Non mi è ancora del tutto chiaro se lui menta riguardo le ipotesi sugli omicidi e sulla sua personale indagine. Da un lato credo che non ne avrebbe alcun motivo, mentre dall'altro so che è un personaggio imprevedibile. Manipolatore. Quel che è certo è che sta sfruttando questa indagine a proprio vantaggio, avere Sigyn che lo viene a trovare non è solo un qualcosa di piacevole e che gli fa compagnia, lei potrebbe arrivare a fare per lui qualsiasi cosa. E, anzi, già si è prodigata in questo senso. Se si dovesse trovare questo assassino credo che la devozione di lei aumenterà in maniera esponenziale. Ma ad ogni modo... la storia ha avuto una svolta piuttosto netta, in cui diventa più chiaro che c'è anche una trama molto solida sotto e sulla quale i nostri protagonisti intrecciano le loro lettere. Lettere che ora sono diventate di tenori differenti. Loki gioca con quelle che invia a Sigyn, la provoca, flirta in maniera spudorata, ammette la verità più brutale salvo poi trattarla con i guanti, la fa sognare a occhi aperti... Per sua stessa ammissione la illude in una maniera che chiunque troverebbe meschina, ma che io invece ritengo perfettamente da lui. Quelle che invia a Thor sono delle volte più votate al disprezzo per Odino e per Thor stesso, altre invece sono più pratiche. Come quella in cui invita Thor e il palazzo a darsi una mossa trovare questo assassino. Lì effettivamente mi sono domandata che cosa stessero facendo tutti, insomma uno fa fuori quattro persone e sembra che a nessuno freghi niente. In questo gioca molto avere la visione di Loki, dal suo punto di vista nessuno sta facendo nulla e quindi la convinzione che ti arriva è la stessa sua. Al contrario credo che Thor per primo possa esserne preoccupato, sarebbe molto OOC il contrario io credo. Naturalmente la parte che riguarda l'altra "metà" di queste lettere e tutto quello che succede su al palazzo, va tutto a interpretazione. Si può pensare che stiano svolgendo un'indagine, che Odino e Thor siano preoccupati e che si stiano adoperando per trovarlo e che, anzi, temano che il coinvolgimento di Loki possa avere radici più profonde, ma la lettura è talmente tanto concentrata su Loki che ora della fine rimangono addosso le sue sensazioni e i suoi sentimenti. Insomma è un gioco molto complesso, l'indagine è come se fosse doppia. Da una parte c'è questo omicida da trovare, dall'altra c'è sempre il tentativo di capire se Loki dice o meno la verità. Molto interessante.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
01/09/18, ore 19:12

Ciao!
Eccomi giungere per lo Scambio! Io assomiglio sempre più a una lumaca :(
La prima domanda che mi porgo, in modo stupido aggiungo, è: ma, una volta aperta la cella, perché non è scappato via da lì? A prescindere dalla risposta che mi darai tu (sì, mi piacerebbe sapere la reale idea che ti ha spinto a questo colpo di scena) io ho pensato che lo facesse perché il desiderio di Sigyn era più forte di quello della libertà. Troppo romantico? Forse. Ma ho pensato che la ragione si fosse spenta e che quell'attimo da bestia - lui che affonda il naso tra i suoi capelli e la stringe a sé quasi come se fosse l'unico punto fermo in mezzo all'oceano - lo avesse tanto destabilizzato da non voler passare realmente per uno come gli altri. Inoltre una fuga così rozza non è adatta a un dio degli inganni: in gioco c'era la mano della fortuna, troppa, e non gli avrebbe permesso di prendersene il merito. Inoltre penso che al suo regno, un po' , si è affezionato (ok, questa è la cavolata più grande, ma mi andava di scriverloXD).
Ah, mi piace come lui capisca cosa succeda fuori e che stagione sia semplicemente notando Sigyn: Sigyn è il suo mondo, il legame che ha con esso, e la osserva e scruta con così tanta attenzione da potervi vivere addosso l'intera giornata appena trascorsa.

Nella seconda lettera di questo capitolo ho sentito un po' il suo dispiace. No, non tanto verso il secondino ma verso Sigyn. Loki tiene davvero alle buone maniere e al suo ruolo di principe di quel regno, quindi se da un lato tira fuori quell'atteggiamento aggraziato e clemente verso uno che è un deficiente, dall'altro, soprattutto in quel p.s., ho sentito quanto dispiacere a provato per aver ceduto ai suoi istinti.

Terza lettera!
tu hai colto la palla al balzo e mi ha posto davanti a un becero ricatto -> mi hai posto
Questa lettera sembra esser stata scritta con tono ironico e un po' altericcio, anche se nel caso del dio direi che è più un tono divertito e canzonatorio. Ancora una volta il suo argomento torna a battere sulla noia e l'ambiguità.

Ricordavo la storia del lupo!
Quindi, si presume che la morte di Astrid sia collegata con il grande problema che è avvenuto in superficie e per il quale Loki è stato torturato. Ogni volta che Loki dice qualcosa del tipo "adesso te lo dico, così che tu possa conoscere la verità invece che dare ascolto alle voci di secondini e prigionieri" io penso che questo è il terreno fertile per imbastire la verità con tanta, ma tanta fantasia. Eh sì, sono i momenti in cui dubito di più. Credo che in qualche modo lui sia geloso dei suoi momenti con Sigyn e che per renderli suoi condivida con il fratello solo parte della verità, nascondendo qualcosa, qualcosa che lui serba per sé.
Mi piace l'immagine di lei che splende vestita di nero: nella prima parte di questa lettera la bellezza di Sigyn viene maggiormente elogiata, come se Loki si lasciasse andare; ma nella seconda parte, quando lui afferma di voler dare a Thor la verità, la sua descrizione di Sigyn diventa più "obiettiva", il che vuol dire che diventa più scarna di metafore e molto meno bella, la sua attenzione di fissa su il volto emancipato e sul morboso desiderio di lei di avere vendetta e sapere perché sua sorella e morta e chi l'ha uccisa.
Bellissimo il modo in cui Loki porta Sigyn a capire la verità, e bello anche il modo in cui lui deduce dalle poche informazioni che ha. In questo mi ha ricordato molto - e non farci troppo caso a questo parallelismo, è che sto seguendo la serie proprio in questo periodo - il modo deduttivo di Sherlock. Un particolare nasconde il mondo. Solo che Loki si diverte di più a dare lezioncine e a fare domande semplici, a banalizzare la realtà dei fatti. Ancora una volta fa di tutto per apparire annoiato e disinteressato.
Anche questo capitolo contiene alcune frasi riflessive sempre valide, come per esempio il fatto che la strada per l'inferno è lastricata da buone intenzioneXD O meglio, è presente un concetto affine, secondo me: il bene che facciamo è una volontà che parte da desideri meno generosi e più egoistici.
Quel "lo sai" finale e completamente separato dal resto acquisisce un sapore strascicato sulla mia lingua, come quando qualcuno usa un tono tra l'enfatizzato e l'esasperato, come un ritornello ripetuto mille volte. Vuole essere perentorio, ma alla fine risulta essere più una formula di rito. Mi chiedo se serva ricordarlo più a Thor che a se stessoXD
Forse finora non te l'ho mai detto, ma mi piace come nel registro linguistico di Loki siano presenti termini meno "raffinati" come cazzeggiare e chiappe. Dona al tutto più familiarità, soprattutto perché ricorda anche attraverso lo stile che lui sta parlando con suo fratello. Un linguaggio che poi sparisce quando parla con Sigyn: con lei, seppure la stuzzica e tira frecciatine per farla arrossire e metterla a disagio (avere il potere di far imbarazzare una donna è qualcosa che io trovo molto romantico, uno di quei particolari inerenti all'eros che trovo elegante e allo stesso tempo leggero, bello davvero), non usa mai un termine rozzo o sboccato. Tanto che poi, quando i compagni di cella travisano il suo modo di fare e i suoi intenti con atti osceni, lui è il primo a scusarsene.

Arrivando all'ultima lettera, l'ho trovata molto divertente, perché ha quel tono particolare che mi fa pensare... sai, quei momenti in cui il personaggio parte con un sorriso smagliante e il viso d'angelo o divertito e canzonatorio, con la faccia da "cucci cucci" e fa mille discorsi per poi concludere che, sorriso sparito e voce lapidaria, l'interlocutore è un idiota che si deve dare una mossa? Ecco, questo è l'effetto dell'ultima lettera.
A volte non capisco come funziona la prigione dove è rinchiuso Loki. Lui può toccare chi sta dall'altra parte del vetro. E ci sono sbarre o solo vetro? Ok, può sembrare stupido, ma non riesco a figurarmela bene. Poi Thanos è entrato nella sua cella o è rimasto solo al di là del vetro? Lui dice che gli ha toccato il braccio, però... è un particolare che mi confonde e che non mi è tanto chiaro. Solo questo.

Ancora una volta, il capitolo è stato interessante, ricco di sfumature e di cambi di tono. Sei bravissima a modulare la "voce" per personaggio/narratore all'argomento che tratta di volta in volta, da lettera a lettera. Il capitolo mi è piaciuto :D
A presto!

Recensore Master
28/08/18, ore 10:04

Ciao, mi dispiace per il ritardo con cui passo a recensirti per lo scambio libero, avrei voluto commentare ieri, ma tra una cosa e l'altra mi sono messa a fare altro e ho letto soltanto stamattina.

Guarda, ti dico con sincerità che da questa storia sono sempre più piacevolmente impressionata. La quantità di introspezione è perfettamente dosata, non pesante ed eccessiva, ma neanche banale e superficiale. La cosa ancora più bella è che è un tipo di introspezione ambigua. Nel senso che vai a scavare molto in questo Loki che racconta le proprie giornate al fratello, quasi mettendosi a nudo in queste lettere più o meno brevi. Ma il punto è, come si è detto più volte in questi capitoli e come lo stesso Loki ha ribadito, che non sappiamo se ciò è vero oppure no. Quindi siamo di fronte a un tipo di introspezione molto macchinosa, di certo curata al dettaglio e contorta tanto quanto il personaggio alla quale è legata. Credo che, per quanto riguarda il concetto di giusto o sbagliato, di vero o falso, che se si vuole iniziare a comprendere Loki si debba un po' mettere da parte questa visione delle cose. Perché è troppo semplicistica. Una persona come Loki non ragiona dentro a questi schemi. Per lui non esiste il vero o il falso, esiste una visione dei fatti. La sua, che conta. E quella degli altri, che non vale niente. Lui gioca spessissimo su questo concetto, ti instilla l'idea (che non trovo neanche tanto sbagliata, concettualmente parlando - in pratica spesso diventa una scusa alle menzogne) che la sua è una visione delle cose differente. Che è più che altro soggettiva. Ed è anche vero, in effetti. Tutto questo lo trovo perfettamente calzante a ciò che di lui si è visto nei film. Sul mito norreno non dico nulla, perché la mia conoscenza è molto superficiale.

Su Sigyn, trovo che lei venga fuori già un po' meglio in questo capitolo. Complice una narrazione da parte di Loki forse più rassegnata, che lo porta a esprimersi con maggior pacatezza. Non mi era mai stato chiaro il motivo per cui lei si ostinasse ad andare giù nelle prigioni solo per Loki, è un posto infimo e orribile. Una cotta non mi pareva una scusa sufficiente e non lo era nemmeno le premure che lei dimostrava verso di lui, specie se si pensa a come lui e tutti gli altri prigionieri la apostrofano e la trattano. Non mi pare una donna stupida, affatto. Ma qui diventa più ovvio il fatto che stia facendo tutto questo per sapere chi ha ucciso la sorella. Questo è ciò che lei vuole da Loki, il fatto che poi abbia magari anche una cotta lo trovo secondario. Sta comunque agendo intelligentemente, in parte fregandosene dei comportamenti ambigui di lui, e credo pensando solo a ciò che potrebbe ottenere da tutto questo e con un briciolo di sopportazione. Molto astuto, devo riconoscerlo.

Come sempre ogni lettera è infarcita di dettagli, citazioni e particolari sempre ben accetti per chi ama le storie ricche di queste cose. Non riesco mai a cogliere tutte le citazioni, devo confessarlo. Ma le riletture esistono anche per questo.
Di nuovo complimenti.
Koa

Recensore Master
26/08/18, ore 09:21

Ciao, recensisco anche questo capitolo per lo scambio a catena del giardino. La prima cosa che mi preme di dire è che andrei avanti a leggere questa storia anche al di fuori degli scambi, come ho già fatto in passato con altre storie che ho scoperto grazie a questi eventi e che poi ho continuato a leggere anche al di fuori. Te lo dico perché questa tua storia mi piace davvero molto e non vorrei che pensassi che la leggo solo per via degli scambi (anche se non credo che ci sarebbe qualcosa di male se fosse soltanto per questo).

Per quel che riguarda la trama della storia in sé, più vado avanti nella lettura e più mi rendo conto che ogni capitolo ha un sentimento a sé. Che fanno tutti parte di un quadro generale, che è quello nel quale si tenta di scorgere l'immagine di Loki, ma in ogni parte si percepisce qualcosa di differente. C'è sempre una costante che lega tutto, ovviamente è che è l'insofferenza che Loki prova per la prigione in cui sta, e che io credo sia una delle poche cose sincere che esprime. L'essere insofferenti nei confronti della propria prigionia è quasi ovvio, Loki odia dover stare lì e quasi odia il servilismo con cui le guardie lo trattano, anche se se ne approfitta, ovviamente. Questa insofferenza però la manifesta in maniere differenti. Nel capitolo precedente c'era molta più rabbia, la si percepiva meglio e la esprimeva in maniera molto chiara e quasi fiera. In questo capitolo invece viene fuori di più il suo desiderio di prendere in giro, quello di giocare. Anche questa credo sia una delle caratteristiche che lo contraddistinguono, Loki è sempre in vena di mentire e raggirare il prossimo, ma in questo caso viene fuori meglio e con più forza. Il suo stesso prendersi gioco, in un certo senso, di Sigyn è significativo di quello a cui ho pensato. Spesso si mostra come ambiguo (e in un'occasione lo ammette anche di esserlo stato, anche se quello riguardava Odino), e non si capisce davvero mai che cosa prova realmente a livello emotivo. Ma non soltanto, non è nemmeno chiaro se quello che credi di aver capito riguardo ai suoi stati emozionali, sia vero oppure no. Per esempio, nonostante i dubbi che Loki ti fa venire nel parlare con Thor, io non credo che sia innamorato di lei. Ma qui forse sono io a essere condizionata da alcune cose. Non credo che Loki possa mai amare qualcuno nel senso romantico del termine, l'unica cosa di molto simile me la figuro su Thor, in cui però si manifestano anche altre cose come l'odio per esempio. Il caso di Thor però è un'altra cosa ed è molto più complesso. Non mi figuro Loki innamorato ecco, a questo credo più in ciò che ha detto riguardo la ragazza ovvero che è una donna che si mostra gentile e che viene a trovarlo spesso. Una donna che Loki prende in giro, di cui se ne approfitta e che tratta anche molto male. Non so di preciso che cosa sia la sua, ma come dicevo prima ci vedo più voglia di ammazzare la noia, che una sorta di innamoramento.

Per il resto, Loki è sempre il principe maledetto. Si comporta ancora come se la cella fosse il suo regno sconfinato, e impera su tutto e tutti. In questo non gli hai fatto perdere il suo piglio, che anzi, manifesta sempre con più forza quando sembra che su Asgard si muova qualcosa. Il suo sarcasmo, il modo in cui apostrofa persone che desta... c'è davvero tutto di Loki e ti faccio i complimenti perché come ti dicevo, per me è un personaggio molto complesso e la cui ambiguità va un po' a rendere difficoltoso il tutto.

Koa

Recensore Master
25/08/18, ore 23:01

Ciao! Eccomi qui per la terza parte di questa raccolta di epistole dedicata alla mente doppiogiochista e complessa di Loki. Più vado avanti più apprezzo i tuoi giochi di parole, i doppi sensi, le parole vere e quelle false, l'incapacità di rendersi davvero conto di dove stia la verità.
Sigyn è tornata, soffrendo per la scomparsa della sorella; è tornata, soffrendo per Loki, e quando è stata presa da lui stesso, all'interno della cella, io sono rimasta col fiato sospeso. La scena che descrivi, le sensazioni del dio, ciò che fa, prova e sente, è davvero ben scritta: riesco ad immaginare esattamente ciò che ho letto, e ritengo sia una buona cosa davvero. Lei era spaventata, ma non solo per se stessa: pensava a lui, all'incidente, a ciò che stava accadendo tra loro due. Ma poi tutto si è rotto, con la conclusione di Loki riguardo la fine della sorella di Sigyn.
Sono contenta di vedere che la questione viene ripresa anche dalla lettera dopo: così spiega il suo punto di vista (decisamente ovvio direi) al fratello. Lei tornerà? Chissà.

"ma non puoi pretendere la serietà da uno che è stato giudicato pazzo, ti pare? In fondo, ti scrivo per questo motivo e nient’altro: i guaritori hanno detto che sarebbe stata una buona terapia e tu hai colto la palla al balzo e mi ha posto davanti a un becero ricatto."
Come se fosse un modo di Thor per scoprire ciò che vuole sapere dalla mente di Loki.
Sigyn torna sempre più spesso, a cercare risposte, a voler sapere come mai Astrid sia stata uccisa, e soprattutto come Loki avesse potuto sapere. La lunga lettera dedicata a quell'incontro, a quelle domande e risposte, alla consapevolezza che l'uomo di lei ormai non le era più accanto, è davvero bella: si perde nelle parole scambiate tra i due, in ciò che il dio pensa di lei e per lei, e non solo. Di Odino, Thor, della sua condizione. Tocca tutti i punti fondamentali della sua prigionia.

"Sigyn è la mia finestra sul mondo preferita, ma non rappresenta niente più di questo. Lo sai."
Continua spesso a sottolineare un concetto simile, tipo che lei lo stuzzica e rimane nei suoi pensieri perché giustamente è l'unica donna con cui ha un contatto visivo e uno scambio di parole; comunque è troppo ricorrente, per essere un caso, per non essere nulla. Non mi è dato ancora capire se sia sincero o meno, o se stia dando poca importanza a qualcosa che ne ha molta di più.
Thanos si è presentato a lui: allucinazione? Alienazione e autoconvinzione? O è arrivato davvero? Chissà, immagino più avanti si scoprirà qualche cosa di più.

Ti faccio davvero i complimenti, perché affrontare un personaggio così complesso come quello del dio degli inganni, è una fatica: difficile mantenerlo IC e difficile che gli altri comprendano quanto lo sia davvero (perché spesso sbagliano a comprendere il personaggio a mio parere). Io apprezzo il tuo protagonista, lo trovo davvero ben costruito. Continuerò volentierissimo a leggere il resto, in un prossimo eventuale scambio.
Buon lavoro cara. :3

Recensore Master
23/08/18, ore 09:12

Ciao, ti lascio questa recensione per l'ABC delle recensioni. Come avevo accennato sarei andata avanti direttamente su questa storia e, se capiteranno altri scambi, continuerò sempre su questa.

Quando avevo letto il primo capitolo ero rimasta impressionata da un numero molto elevato di cose. A iniziare dall'impostazione, fino alla particolarità del voler analizzare delle lettere scritte da Loki, e molto altro ancora. Due dei punti più importanti li prenderò in esame in questa recensione perché meritano un'attenzione particolare. La prima cosa riguarda lo stile. Avevo già accennato alla struttura, con le lettere e la prima persona molto approfondita e incisiva. Ma in questo capitolo ho notato invece più la sintassi e il lessico. Una delle cose che mi contraddistingue quando leggo è la lentezza nel farmi un'idea di chi mi trovo davanti. Soprattutto se è bravo. Ci metto pochissimo a ritenere un autore poco capace o inesperto, ma più lo scrittore è bravo e più io mi ritrovo a rimuginare. Questo è decisamente il tuo caso. Dopo il primo e corposo capitolo, lo stile non era una cosa su cui avevo prestato particolare attenzione. Come quando conosci qualcuno che ti era sconosciuto e inizi a notare dettagli della sua persona, come la voce, il portamento, eccetera... ma le fattezze del viso o alcuni particolari li noti frequentandolo. Qui è la stessa cosa. Hai uno stile molto ricco e decisamente ricercato. I periodi sono lunghi e corposi, intervallati da molte virgole. In un certo senso mi sono rispecchiata in alcune tue scelte, specie nell'uso delle virgole, ogni tanto le uso anch'io in questo modo. Hai una maniera tutta tua di creare il ritmo della lettura. Il problema, nei casi di una sintassi così corposa e complessa, è sempre quello di far stancare la lettura. Di far perdere il lettore in concetti che vengono fuori male, perché mal dettati dalle pause. Tu invece la usi in una maniera magistrale, perfetta e impeccabile. Ogni frase viene fuori splendidamente, la si legge senza intoppi. Forse per vicinanza nell'uso della sintassi, non so, però io non ho avuto nessuna difficoltà. Anche il lessico è ottimo, e soprattutto è ben adatto al contesto. Un altro problema, nelle storie amatoriali, è adattare il linguaggio parlato (e non, dato che queste sono lettere scritte da Loki) alla persona che si sta caratterizzando. L'appiattimento è dietro l'angolo e sempre in agguato. Tu invece fai calzare bene questo modo di esprimersi al personaggio di Loki. Come già avevo notato, sembra di vederlo parlare. E specialmente nel modo che ha di rivolgersi a Thor, con l'uso frequente della parola "fratello". Mi pare di sentire la sua voce, con quel miscuglio di disgusto e interesse che ha nel rivolgersi Thor. Hai fatto, anche qui, un lavoro eccellente.

L'altro punto riguarda la caratterizzazione di Loki e il suo rapporto con Thor. Non credo di avertelo mai detto, ma mi è capitato di leggere sia storie del tuo genere (ovvero in cui i due sono solo fratelli) che slash, in cui il rapporto tra i due cambia di declinazione. Non so se il mio approccio a questo è cosa comune da queste parti, perché non frequento il fandom assiduamente, ma leggo e mi piace leggere sia un genere che l'altro, senza distinzioni. A me basta che la storia abbia qualcosa da dire e sono a posto con me stessa, e questo è decisamente il tuo caso. Non noto alcuna ambiguità tra loro, se te lo stai domandando. La forza della caratterizzazione che hai scelto arriva chiaramente e mi piace moltissimo. E il loro rapporto fraterno, fatto un po' di amore e odio, e soprattutto quello che entrambi hanno col padre Odino, viene qui descritto e visto attraverso gli occhi di Loki, in una maniera che continua a impressionarmi per precisione e qualità dell'introspezione. Mi piace moltissimo tutto il discorso che fai sulla menzogna. Loki non dice mai la verità e quando la dice non puoi essere sicuro che sia davvero la verità, e non l'ennesima bugia. E anche quando la dice, perché ti sta mentendo? Una caratteristica di chi mente non è solo riguardo alla bugia in sé, ma anche e soprattutto sul perché ti sta mentendo? Ti sta manipolando e se sì dicendoti come, che cosa? A mio avviso è questa una delle forze principali della tua caratterizzazione del personaggio. C'è un passaggio in cui Loki sfrutta la propria nota indole a manipolare i fatti, a proprio vantaggio per insinuare il dubbio in Thor. Quel punto l'ho trovato straordinario, la sua intelligenza e la dialettica, l'abilità nel convincere gli altri di qualcosa vengono fuori ottimamente. Meglio di così non credo d'aver mai letto in quanto a fanfiction. Un altro aspetto lega invece Odino, Loki e Thor. Odino è un personaggio molto più chiaro e palese di quanto non si creda. Prima di essere un padre fiero è un Re che deve prendere delle decisioni. Questo va sopra qualsiasi altra cosa. Eppure il suo essere quasi distaccato e forse anche severo con i figli, passa un po' sopra alla venerazione che ha per Thor e che si vede che Loki ha sempre sofferto. Il fatto che sia cresciuto con una certa nomea, di principe ribelle, il fatto che abbia finito con l'andare nelle mani di Thanos e fare cose che forse non avrebbe mai fatto, denotano come Odino abbia fallito come padre. Li ha trattati in due modi diversi, non so forse per eccessiva ingenuità... io credo che abbia peccato nell'aver quasi avuto paura di Loki. Come se non riuscisse a capirlo e, di conseguenza, a controllarlo. Al contrario di Thor. Thor è... beh, chiaro come il sole. Lui è lo scemo del villaggio, bellissimo, che combatte divinamente. Ha buoni sentimenti, un buon carattere, cuore grande e sa anche avere il pugno di ferro e fin dall'infanzia è chiaro che sarà un grande Re. Ma è più il tipo che tira le trecce alle bambine e fa ricadere la colpa sul fratello. Quel genere di persona lì, quella che si mette nei guai (e di ci mette anche a te) e alla fine ci finisci tu, nei casini. Non ho mai visto Thor come uno che fa con cattiveria certe cose, è più un cretino ecco. Ma il guaio è che dall'altra parte c'è una persona con una spiccata sensibilità. E con una fragilità a dir poco pericolosa, se associata a una mente poco stabile. Questa è a mio avviso la radice dei loro problemi. Perché da una parte c'è la loro vita da giovani, serena e felice, dall'altra c'è una sofferenza evidente da parte di Loki e della quale Thor non ha visto e notato niente. Questo è il problema, che non ha capito niente almeno finché non è scappato sulla terra. Quello che ha fatto finire Loki a voler scappare e a provare quel senso di rabbia perenne verso coloro che riteneva la sua famiglia di sangue. Il tradimento che ancora soffre è palese, lo si percepisce dietro a tutte le parole che usa. Questo è l'unico aspetto su cui non ho dubbi, tutto il resto è confutabile. Fatti, confessioni, parole... distorce i ricordi d'infanzia raccontando storie che, sicuramente, Thor racconterebbe in tutt'altra maniera. Ma un po' è anche il bello del loro essere fratelli, molto diversi e forse inconciliabili sotto molti punti di vista, ma comunque uniti e accomunati da un sentimento profondo. Un altro aspetto che mi ha piacevolmente impressionata è i cambiamenti d'umore che ha da una lettera all'altra. Perfettamente normali per una persona destinata alla prigione eterna. Lui tratta per voler uscire da lì e quasi implora Thor di metter fine a tutto quello, ma poi finisce col dichiararsi Re della propria cella. Finisce per notare come le guardie lo trattino ancora come un principe che ha dei poteri e non come un comune carcerato. Ma questo perché non lo è, non è affatto comune come persona. E il rispetto di cui gode ancora, anche quando la guardia gli dice che durerà poco, prima di fargli affondare la testa nell'acqua, lo si percepisce in ogni momento. Diciamo che in questo senso, questo capitolo è stato un sali-scendi, perché Loki cambia spesso modo e maniera di approcciarsi al fratello. Delle volte usa la malinconia e la nostalgia per il passato (e lì il confine tra vero e falso è sottilissimo, nel senso che secondo me Loki provava davvero nostalgia per l'infanzia ma allo stesso tempo la usava per smuovere in Thor qualcosa), altre invece usa la rabbia, altre ancora l'autocommiserazione. Insomma il personaggio complesso che è l'hai ritratto splendidamente.

Davvero tanti, ma tanti complimenti.
Koa

Recensore Master
22/08/18, ore 14:32

Ciao, eccomi per lo scambio libero!
Ho visto che nel tuo profilo nuove storie, altri titoli interessanti, e la curiosità già morde; ma andrò avanti un po' con questa storia prima di impelagarmi in nuove acque.
Recensisco anche questo capitolo commentando lettera per lettera, così da fare meno confusione possibile.

Forse non te l'ho mai scritto, ma mi piace il modo in cui la delicatezza di Sigyn susciti negli altri della tenerezza: guardine che lanciano occhiate storte, disapprovando l'atteggiamento di Loki; prigionieri che li guardano e tifano per loro, forse, a dispetto delle personalità poco raccomandabili che possiedono e che possiede il signore degli inganni.
La lettera inizia con una frase molto interessante: probabilmente Thor deve aver avanzato l'ennesima prova a sostegno del fatto che, secondo lui, Loki tenga molto alla vita di Sigyn; e mi piace il fatto che il nome di lei - a dispetto di quello che dice Loki - sia una specie di parola magica che può evocare dolore o piacere, a seconda del momento, quasi un qualcosa da preservare. Ma il dio degli inganni è solito distruggere ciò a cui tiene, e non fa sconti neanche con il nome dell'amata.
L'interazione tra i due personaggi è sempre piena di tensione: da un lato c'è la dolcezza e le catene di Sigyn, catene fatte sia dai suoi dubbi che dalla condizione di lui; e dall'altra parte c'è un ingannatore che la stuzzica, che la istiga, che l'unico modo che ha per sentirla sua è conoscere ogni sua più piccola vergogna e sfaccettatura di rossore. Fino a che punto può torturare il suo amore?
Lui, a Thor, dice che ama sapere di poterla controllare, cerca di fare apparire il tutto come l'ennesimo tentativo di manipolazione e controllo; ma io vi leggo il piacere di stringere il suo cuore in quanto essenza del suo amore, sapere che lo ama, ecco cosa lo fa esultare; scoprire quanto fedele è questo amore.

Nella seconda lettera!
Non credere Thor, che questa prigione mi fermerà ancora a lungo -> io metterei una virgola prima di "Thor".
Che la sequela di disgrazie che incontrò la povera nave su cui salimmo, derivarono dalla mia malsana idea di vedere come navigavano quelle buffe imbarcazioni di legno -> io toglierei la virgola e scriverei "derivò".
Bellissima la descrizione del cielo, il sapore della caccia e l'immagine delle navi. Mi piacciono le sfumature sognanti con cui hai saputo tingere questi ricordi, il modo nostalgico e quel tono epico (sai, quando uno racconta con così tanta emozione che gli trema la voce) che rendono tutto più vicino, più intenso, più vissuto. E Loki ferma la penna, lo fa bruscamente e con una perfidia da far rizzare i peli sulla pelle. Ti fa stridere i denti per la fretta con cui lo vorresti maledire, lui e la sua indolenza.
Bellissimo il ricordo su Midgard, bello il modo in cui hai intrecciato la mitologia. Questa lettera, più delle altre, riesce veramente a portati a quel periodo, al freddo nord, nella terra spietata dei vichinghi, a fuggire in mezzo a due scapestrati. Il tutto condito da una leggerezza che solo un dio può avere in queste occasioni.
Ti faccio anche i complimenti per come passi dalle domande di corrispondenza, al presente in cui un troll finisce di fronte alla sua cella, ai suoi piani di fuga che si mischiano con le fughe passate, per poi concludere con due paragrafi prima impudenti e sfottenti, derisori, ma poi c'è quella nota finale che sembra quasi manifestare il conflitto interno di Loki, perché secondo me è vero che in lui combattono più personalità, anzi coesistono. Il dio degli inganni è fatto di caos, e seppur non lo controlla, ci nuota con una disinvoltura da prendere a schiaffi.

La terza lettera (decima) ritorna a battere sull'amore e qui io sento un po' di più la disperazione di Loki, che lui dissimula battendo sull'idea della sublimazione di un desiderio a causa di distanza e prigionia. Ma posso immaginarlo stringere i denti, mordersi i pensieri e maledire il fratello. Arriva persino, pur con le dovute precisazioni, ad accusare il fratello - che ha sempre esaltato per non essere capace di pensare - di aver escogitato tutto questo per spingerlo a chiedere clemenza, puntando sulla delicatezza di Sigyn.
Il modo in cui descrive la cerimonia, il momento della loro prima volta, quasi a sperare che per lei non sia piacevole, che lui sia violento, e ad assaporare attraverso l'immaginazione tutto ciò che lui desidera e non può avere, arrivando persino a invidiare l'uomo, a elemosinare il resoconto di Thor - uno a cui manca la perspicacia, e che secondo me può vedere fischi per fiaschi - ma ciò nonostante anche questo anela. Mi piace molto il modo in cui la sua disperazione diventa una lettera di derisione e sarcasmo dove è il rammarico e il dolore a trasparire più di tutto. Le sbarre iniziano a star strette.

E quando Loki supplica, per cosa lo fa? Non per amore, ma per quel senso di prigionia, per la mancata libertà. L'amore è un aspetto effimero della sua natura più umana, quel lato che lo intenerisce e lo accarezza, con cui lui fa a botte nella sua testa; ma è la libertà ciò che rappresenta il suo essere, il caos dell'infinito mare di possibilità che lo aspettano là fuori, il sapore di cose, come vento e suoni e ricordi, che rappresentano il caos, la perdita di controllo, la mutabilità delle cose, la loro eternità sempre piena di vita. Loki vuole scappare per sentirsi vivo, libero, senza confini né costrizioni. Non è la parte umana, quella che viene fuori nel momento in cui il dio degli inganni si ferma e ricorda di avere un cuore, ma è quella divina che cede, la parte dinamica, eterna, imperitura a suo modo, quella che non vacilla davanti a niente se non alla privazioni di potersi manifestare.

La quinta (dodici) ha un tono ironico, indolente e annoiato. Ed è un contrasto molto forte con quella che la precede, e mi piace per questo.
E viene esaltato anche il contrasto tra il caos interiore di Loki e il suo mostrarsi all'esterno, come il principe che doveva essere Re e che ha spostato il suo regno in quelle prigioni: sempre gentile, sempre a modo, sempre distante; sembra quasi fare una cortesia alla guardia di turno mentre legge, evitando di guardarlo o parlargli... forse era troppo debole per reggereXD
E il modo in cui comunque osserva e nota i particolare - la spinta che il novellino riceve dai suoi compagni, la sua paura, ciò che teme/temono di più gli altri. Loki non perde mai il piace di indagare l'animo altrui.
E anche bello il modo in cui termina questa lettera: in contrasto con la supplica, qui Loki chiede annoiato nuovi libri. La lettera precedente è già stata dimenticata, anzi non è mai esistita.

La penultima dà un senso di desolazione, si sente il peso dell'esilio. Lo si vede all'interno della sua illusione, come un re di un popolo di straccioni delle favole: un cantastorie senza tempo, senza una fissa dimora. A lui non sarà concesso il banchetto finale. Un dio degli inganni dovrebbe essere felice di rovinare la festa degli altri, ma lui no: lui dice che non andrà lì perché non vuole guastarla, e in questo io sento la desolazione di chi è solo e non appartiene a nessuna vera razza, uno che non è voluto. Il tutto, come sempre, viene condito da indolenza, noncuranza e sarcasmo, meno pungente e più amaro.
Di questo pezzo ho apprezzato anche e soprattutto la riflessione sull'ipocrisia degli amici asgardiani di Thor e su ciò che lui, senza tanta tracotanza o enfasi, invece ha fatto per la sua città, quanto abbia sacrificato, anche della sua anima (se ne ha una), per allontanarla dalle mire del Titano. Questo, ancora una volta, si mischia al suo egoismo o viltà, come la si vuole chiamare, voglia di vivere.

E infine l'ultima lettera di questo capitolo (non ho idea di quanto è uscita lunga sta recensione, sicuramente è scandolosaXD).
C’è fermento nei sotterranei fratello, -> chiudere il vocativo tra inciso, come sempre
Tu dici che ci potrebbe essere una lettera del tutto falsa o falsa a metà, ma io, dato che non lo posso sapere, agirò sempre secondo analisi immersiva, come ho fatto finora, vivendo tutto sulla mia pelle e lasciando che le bugie salgano al pettine solo al momento debito.
Inoltre ti ringrazio fin da ora se la prossima volta metti i numeri con il richiamo: fare sali e scendi nel testo subito dopo aver mangiato non è l'ideale. Sì, lo so, ho sbagliato orario in cui leggere, ma tant'è.
Quest'ultima lettera getta nuove tinte alla storia, in qualche modo questo capitolo dona al tutto un collante, le lettere cominciano a intrecciarsi, a seguire una loro logica, un filo comune; e questo rende questa minilong/long più attiva, le conferisce una trama più lineare, rintracciabile tra i pezzi di questa corrispondenza.
Il tono cambia di nuovo: diventa sfottente, sgarbato anche, sicuramente Loki ha avuto le sue soddisfazioni. Una fra tutte nei volti delle guardie, il godere della loro paura, del loro esitare: stanno pagando in qualche modo la sua prigionia. L'altra vendetta è nei confronti di Sif. Ho trovato divertente il modo in cui ne esce vittorioso. C'è della magia nella soglia dei sotterranei: chi entra per fare visita a lui, diventa un suddito, quasi un ambasciatore in terra straniera, e anche i più fieri sono costretti a soccombere.
Unica cosa che non ho capito, la guardia finale: era ironica con quella battuta o gli stava veramente chiedendo scusa? Perché seguire la mente di Loki in questo suo regno comincia a far sentire il suo peso, nel senso che i secondini potrebbero davvero sentire l'effetto di questa sua malia, essere già vittime di questo incantesimo. Non dobbiamo dimenticare che tutto è filtrato dal punto di vista del dio, quindi non escludo questo intreccio subdolo intessuto da parte sua.

Concludo dicendoti che nel suo insieme questo capitolo mi ha convinto più dell'altro, ho trovato diversi spunti davvero molto belli, descrizioni coinvolgenti e un sali e scendi di toni ed emozioni che mi sono molto piaciuti, passaggi resi realisticamente grazie proprio all'uso narrativo della corrispondenza. Dopotutto, l'animo umano non è affatto coerente, ma è lunatico, proprio come l'atteggiamento del dio degli inganni.
A presto!

Recensore Master
21/08/18, ore 09:19

Ciao! Eccomi qui per continuare a leggere questa tua "raccolta di epistole" così interessante ed ambigua: chissà a dove porterà, quanto di vero e di falso ci sarà scritto, cosa si nasconderà dietro ogni singola parola. Non c'è nulla gettato al caso nelle frasi di Loki, tutto può essere verità o bugia, eppure a volte sembra propenso ad essere il più sincero possibile, e questo porta a turbare e confondere maggiormente i lettori. :)
Amo quando Loki si riferisce a Sigyn, come parla di lei, e come la donna appare tramite il suo scritto: contrariata al proprio legame, incapace di non pensare all'uomo che sta al di là di quel vetro che li separa. Sembra così fragile nell'amore che prova nei suoi confronti, capace di esternarlo solo grazie alla prigionia del dio. Ogni particolare che utilizzi per descriverla fa comprendere quanto sia turbata nei propri sentimenti.
Gli avvenimenti di Midgard vengono riportati con positività, nostalgia e divertimento: un tempo ed un luogo dove un giovane Thor si comportava ancora in maniera abbastanza stupida, ed il fratello gli stava dietro. Ancora uniti, ancora insieme nelle avventure e nelle disavventure più disparate, in un luogo che non aveva il modo di riconoscerli. Mi sembra di notare quasi nostalgia di quei momenti. Eppure di nuovo qui Loki innesta il dubbio tra le parole, tra le righe: è sincero? Lo sta prendendo in giro, facendo leva sui bei ricordi ed i sensi di colpa? La capacità che hai qui di mischiare il tutto, senza far comprendere di proposito dove il protagonista voglia andare a parare, mi piace un sacco: sei tu che ci confondi con il tuo modo di descrivere il tutto, tu che non vuoi farci capire da che parte stare, o a chi dare ragione. Riesci a gestire bene questa confusione, e sono convinta che fino alla fine non capirò neppure quando sarà sincero e quando no.
La capacità di insinuare il dubbio la dimostri continuamente quando parli di Sigyl, dove Loki riflette sul fatto che sia un caso o se sia stato Thor a portarla da lui. C'è un gran lavoro di introspezione del personaggio, dove scavi nella sua mente, facendo venire alla luce verità e bugia intersecandoli e scambiandoli.
La lettera numero 11 è quella che più mi ha colpita: è completamente differente da tutte le altre. Sarà questa l'unica sincera, o al contrario l'unica piena di frasi vuote e prive di significato? Come l'hai messa appositamente tra le altre, hai ricreato la sensazione di spaesamento.

"Non mi pento di quello che ho fatto, questo è il punto. Provare rimorso sarebbe consolante, nella mia condizione. Io invece so esattamente che rifarei ognuna delle bassezze compiute per il Titano ..." Cito questa parte perché mi è piaciuta molto il pensiero qui descritto. Noto sempre tale ironia in molte delle frasi che dice, soprattutto rivolta a Thor ed ai suoi amici, seguaci, compagni.
Ed ecco che compare Sif: si vergogna di lei, di ciò che ha pensato, vissuto e passato con lui. Non lo vorrebbe affrontare, ha paura di ciò che è accaduto ed il suo orgoglio di asgardiana non le permetterebbe mai di ammettere d'essere stata di Loki per qualche tempo. Lui gioca con le vite delle persone, pure con la sua. Lo sa, ci marcia volentieri su questa cosa, e il fatto di averla davanti a chiedere risposte (che prontamente lui non da) in qualche modo lo soddisfa enormemente. E poi incredibile, sembra sempre sia colpa sua ciò che accade nel regno, al di fuori della prigione: lo incolpano, lo puniscono ma con rispetto, come si deve al principe del regno di Odino.
Questo capitolo è davvero interessante. :D Primo, non ho trovato refusi che avrebbero potuto rallentare o rovinare la lettura. Secondo, il tuo giocare con le apparenze, con le parole è davvero affascinante! Mi perdo, alla fine delle varie missive mi chiedo sempre dove stia la verità, e quante e quali maschere Loki indossi per piegare il fratello. Più leggo le lettere, più ne vorrei leggere ancora; capire fino a dove arriverà, e che piega prenderanno gli eventi da qui in poi. Amo sempre di più questa tua idea che sta alla base della long, e vedremo quando il tutto sfocerà nel thriller, nel delicato: non vedo l'ora!
Alla prossima, buon lavoro :D

Recensore Master
20/08/18, ore 20:22
Cap. 1:

Ciao, eccomi per lo scambio libero del Giardino di Efp. Ti devo confessare che avevo in mente di leggere altro di tuo, sempre su Thor, per l'altro scambio (quello ABC delle recensioni), ma quando mi hai prenotato mi sono detta che potevo benissimo iniziare una long e andare avanti direttamente da quella per tutti e due gli scambi. Ho scelto questa perché il titolo mi attraeva tantissimo, devo confessarlo. Quindi oggi passo per uno e nei prossimi giorni anche per l'altro. Questa sarà una recensione un po' più breve, quella corposa la tengo per l'altro scambio.

La prima è una premessa che sto facendo piuttosto spesso di recente, per visto che per via di molti scambi mi sono trovata a leggere storie sulla serie Marvel. Non leggo praticamente mai da queste parti, nonostante io conosca bene questo universo. Il motivo è che non mi ha mai interessato davvero farlo, però se mi capita (come in questo caso) mi ci metto volentieri. Nel caso specifico di questa storia, beh, è stupefacente... Ero arrivata pensando di trovare una long fic nel senso più classico del termine, e invece incappo in una storia completamente fuori da ogni schema. O, meglio, ho già letto storie di questo tipo nel fandom di Sherlock, ma sono di tutt'altro tenore e soprattutto di tutta un'altra levatura. Mi hai fatto amare un genere che avevo finito col detestare, ovvero quello epistolare. Ma procediamo con ordine che già sto facendo casino...

La struttura, come dicevo, mi ha stupita. A iniziare dal piccolo Prologo iniziale, in cui ti affacci come se fossi tu stessa a dare un'introduzione alle lettere di Loki. Sembra una di quelle guide alla lettura o introduzioni fatte dai traduttori o dagli storici, prima di libri più da "studio". Non so, sto leggendo l'Apologia di Socrate, in questo periodo... la parte iniziale della tua storia mi ha ricordato un po' quel genere di libri. L'autore (nel tuo caso), il traduttore o chi per esso (nei libri), calandosi nei panni di un ipotetico storico, avverte circa la veridicità delle lettere di Loki, mettendo in guarda i lettori sulla sua famosa tendenza a mentire. Non credo di aver mai visto nulla del genere in una fanfiction. Ti devo fare i complimenti, già solo per quel piccolo Prologo, perché non me l'aspettavo davvero. Per quel che riguarda la stesura in generale, devo dirti che alla prima lettura, oggi pomeriggio, mi ero detta che sette lettere erano davvero troppe. E che il capitolo era eccessivamente lungo. Ripensandoci invece credo che sia una lunghezza più che adatta ed è comprensibile il perché tu abbia deciso di raggrupparle in un numero così alto. L'avrei anche letta con una lettera per capitolo, ma forse sarebbe stato eccessivamente breve e non avrebbe reso giustizia al lavoro che hai fatto. Quindi hai fatto la scelta migliore, anche perché quella che alla fine è una prima persona (per ovvie ragioni dato che sono lettere) è gestita benissimo. Fruibile, non pesante e soprattutto narrativamente coerente. Ti giostri benissimo tra introspezione e "azione" passando dall'una all'altra con una naturalezza che non vedo mai nelle storie scritte in prima persona. Di solito è tutto troppo forzato, troppo scritto male... Qui c'è una grammatica perfetta, uno stile bello ed evocativo. Un susseguirsi di pensieri che Loki scrive come fosse un fiume in piena.

E qui passo al secondo punto. La premessa che fai all'inizio, resta in testa anche per tutte le lettere che seguono. Sappiamo tutti bene chi è Loki e di che cosa è capace, ma soprattutto conosciamo bene la sua tendenza a manipolare la realtà su più livelli (fisico e mentale). Eppure, quando leggi storie su di lui o lo vedi nei film, spesso te ne dimentichi. Non so sarà la bella faccia di Tom Hiddleston... Loki ha due facce, e ognuna di esse è complessa e sfaccetta a propria volta. Questo è ciò che lo rende un personaggio difficilissimo da delineare. Tu hai messo subito in chiaro che ciò che dice in queste lettere, può non essere la realtà. Può invece essere una realtà distorta. Già la verità è sempre distorta dal punto di vista soggettivo di un individuo, nel caso in cui il suddetto "individuo" è il dio dell'inganno, beh... è ancora tutto più da prendere con le pinze. Per questo, ottimo il rapporto tra verità e non verità, in relazione a ciò che Loki racconta nelle proprie lettere. Ma soprattutto, ottima la padronanza con cui lo gestisci. Con questo filtro sentimentale molto forte che distorce fatti e intenzioni (quelle di Thor). Ogni parola che scrive, gesto, espressione del viso... sembra di vedere Tom recitare. Hai calibrato tutto quanto alla perfezione e quello che ne esce è un primo capitolo davvero ottimo.

In ultimo, e sullo sfondo, Thor. Che qui c'è e non c'è. Sarebbe il destinatario di questi scritti e a lui Loki scrive, sfogando tutta la propria rabbia. Però rimane sempre lì. Più in luce è invece il rapporto tra fratelli e quello di Loki con Odino. Un rapporto complesso e piuttosto contorto, in cui la linea che divide chi ha davvero ragione e chi invece torto, è davvero molto sottile. Su questo aspetto, che tratti molto approfonditamente attraverso questo sguardo scottato dai sentimenti, non mi esprimerò ancora a fondo. Preferisco analizzarlo meglio nella prossima recensione, perché merita un discorso a parte e molto più complesso. Per ora, mi sono dilungata persino troppo.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
20/08/18, ore 09:16

Ciao! Eccomi qua per lo scambio libero! Incredibile ma recensire in macchina mentre viaggio mi sta stimolando tantissimo! ^_^ sarà la novità!
“Brindiamo al caos che ha fatto tremare le torri di Asgard e alla paura che attanaglia Odino!”
Mi piace come apertura! Lieta di risprofondare nella mente del mio Dio degli inganni preferito!

“… ero lì, a pochissimi centimetri dalla sua bocca, vicino alle sue labbra. Se solo non ci fosse questo fottuto vetro, fratello, sarebbe mia anche solo per una notte.”
Loki che tu ti sia già struggendo per lei? Sentimenti? Desiderio? Sei difficiòe da comprendere Dio degli inganni.
La sua preoccupazione nonostante le sue dure parole.
Beh il desidero c’è senza ombra di dubbio!
L’analisi punto punto di Loki della lettera 16 è fantastica! Mi riporta alla mente qualcosa… uno scambio di battute “punto secondo che prima era primo” ma non mi sovviene! Uno stacco dalla lettera precedente. Ci sta!
Hai uno stile davvero molto elegante si sposa così bene con i pensieri di Loki!
“D’accordo, potrei essere stato volutamente ambiguo e forse ho scherzato un po’, ma non puoi pretendere la serietà da uno che è stato giudicato pazzo, ti pare?”
Volutamente ambiguo? Ma non mi dire!

“Vuoi che ti dica che l’ho trovata bella? Lo era, ovviamente. Ho desiderato levarle di dosso l’abito nero che indossava nell’attimo stesso in cui è scesa. Adesso il racconto si è fatto più intrigante e succoso. “
Il loro legame mi sembra di momento il momento più intenso!
Belle queste immagini! Loki ti stai sciogliendo sempre più non è vero?

“Ho riso e le ho detto che so riconoscere le bugie, quando le ascolto, e le ho ricordato com’è che è andata davvero. Il suo ormai ex promesso sposo che le portava sempre fiori si è stancato di aspettare una donna fredda che non si voleva nemmeno far toccare…”
Era inevitabile! Questo legame è sempre più forte! Davvero mi piace come lo stai sviluppando!
Però non accrescere il suo ego così tanto Sigyn ! Hehehe… è già abbastanza mastodontico!

Il colpo di scena della lettera 19 mi ha lasciato piacevolmente spiazzata!
THANOS? (ok lo ador, perché è un super villain dai fumetti, il Titano Pazzo)
“Non ho intenzione di farmi visitare dal tuo guaritore elfico del cazzo. Chiuso il discorso. La mia non era un’allucinazione e nemmeno un sogno: Thanos era lì e abbiamo parlato. Ho riconosciuto il suo odore, ho visto i segni che ha lasciato sulla mia poltrona e sul mio braccio.”
Poteva andare decisamente peggio…
Vedremo… Thor gli crederà? Thanos ritornerà? Mille domande!
È sempre un piacere!
Boingo!

Recensore Master
16/08/18, ore 16:03
Cap. 10:

Orbene, sono di nuovo qui! Prima che mi scappi un altro capitolo.
Ho trovato quest'altra lettera molto, moolto interessante, perché rivela Asgard ancora una volta come un regno vero.
Perché, dai, diciamolo, chi volesse restare in cima a nove regni usando solo giustizia e lealtà ci resterebbe ben poco tempo.
Odino che non vuole essere coinvolto nello scandalo è credibilissimo.
Insomma, il re di Asgard non può permettersi di essere accusato di certe debolezze.
Dimentico sempre la faccenda dell'età degli Asi, per cui è possibile che Odino fosse giovane quando Astrid era una ragazza e Sigyn una bambina (sempre nella scala dell'età degli Asi).
Quindi niente, grazie per avermi ricordato questa prospettiva.
La cnfessione falsa mi ha intrigato tantissimo. Mi sono chiesta se fosse stata estorta a qualcuno con la tortura per avere un colpevole con cui tranquillizzare la città o se fosse stata resa da un megalomane.
In ogni caso mi è piaciuta tantissimo la storia dei fascicoli del thing: in una lettera con tanto di istruzioni per Sigyn a proposito di passaggi segreti ed in quella successiva una difesa così convincente che se non avessi letto l'altra lettera avrei detto "vergogna, Thor, Come puoi sospettare di lui?".
E invece,...
Quello credo che sia come il diamante più bello in un colier, in questo capitolo.
Mi resta un dubbio: come fa Loki a mandare lettere a Sigyn?
Mi unisco all'antipatia per Fandral. Credo che sia colpa del suo atteggiarsi a damerino.
Per questo non ho alcuna difficoltà ad immaginare che abbia trattato Sigyn con sufficienza e che Loki si sia parecchio irritato per questo. Tanto da usare una penna come arma non convenzionale.
Nelle posate che non gli è permesso usare ho rivisto davvero Hannibal Lecter.
Come al solito non so se ho scritto tutto, perché i tuoi capitoli sono sempre un concentrato di cose belle ch eper commentare ci vorrebbero pagine e pagine.
Per ora invio questo, che mi scade il log in.

Ps: hai visto la serie su Focus del martedì sera? In caso ti consiglio di controllare ;)

Recensore Master
08/08/18, ore 19:51

Ciao! Eccomi qua per lo scambio libero del Giardino! Scusa per il ritardo! Al solito mi sono impelagata, sorry!
Riprendo la lettura!
Ripeto mi piace molto questa cosa di poter effettuare incursioni nella mente si Loki attraverso i suoi scritti!

“Sì, ho esultato, di fronte al suo sgomento, al suo tremore. Perché è stata l’ennesima prova che mi ha dimostrato come abbia in mano il suo cuore. Durante il giorno, mentre cavalca o ricama, la notte quando, seduta di fronte alla toletta, si scioglie l’acconciatura sofisticata da cui comunque sfugge sempre qualche ciocca ribelle, e la massa dei suoi capelli color dell’oro le ricade sulle spalle esili in un modo che posso solo immaginare, è a me che lei pensa.”
I sentimenti di Loki sono davvero complessi! Ed è quello il suo bello! Gioisce del suo sgomento ma è evidente che è soddisfatto del fatto che lei pensi a lui, che il suo cuore di ghiaccio si stia sciogliendo?

“Ricordo che il primo figlio di Odino era un irresponsabile, arrogante attaccabrighe anche quando era ancora poco più di un bambino. Prima agivi, poi pensavi. Forse. Non so quante volte avrò pronunciato le fatidiche frasi “Thor, aspetta,” o “Thor, non farlo.””
Il rapporto di amore odio con Thor e si nel primo film davvero fai fatica a dare torto a Loki.
Però nonostante preferisca il Dio degli inganni viene mi viene difficile odiare del tutto Thor.

I ricordi di Loki hanno sempre un sapore acre e sono sempre alquanto solitari.

“L’erede di Odino non può lasciarsi incantare dai pietosi lamenti d’un rinnegato bugiardo. Rifletti, Thor, avanti. Prova a osservare meglio le mie parole. E se mentissi? Se le nostre vicissitudini passate non suscitassero in me alcun sorriso nostalgico? Se fossero ricordi e basta, senza alcuna venatura dolciastra? Certo, le mie parole sono belle, liriche: plausibili, persino. E crederci sarebbe facile, e consolante. Lo capisco. Ma se così non fosse?”
buffo come le parole di Frigga mi sembrano di parola in parola sempre più esatte!
È strano come davvero Loki sia arguto ed astuto con tutti tranne che con se stesso. O forse è così avvezzo agi inganni da non riuscire a dire la verità nemmeno a se stesso? O forse solo in queste lettere?


“Ma perché scrivi ancora di lei? Cosa importa al figlio di Odino, se il fratello rinnegato e perduto si crogiola in pensieri che lo distraggono dalla prigionia infelice ed eterna cui l’avete costretto? …”
Mi piace immaginare Thor genuinamente preoccupato per il fratello. Thor è così spontaneo che… davvero alla fine si finisce per volergli bene.


Le fasi di Loki mi ricordano un sacco le fasi di übler Ross ( XD sorry deformazione)
Hai presente… Negazione, Rabbia, Patteggiamento, Depressione, Accettazione…
Di lettera in lettera le sue emozioni mutano. Sembra di essere in cella assieme a lui!

L’ultima lettera è… molto movimentata… ma povero Loki!
Con annesso interrogatorio stile James Bond!

^_^ piacevole lettua! Piacevole scambio!


Alla prossima
Boingo!

Recensore Master
07/08/18, ore 22:54
Cap. 1:

Ciao cara! Eccomi qui per lo scambio del Giardino. Ho deciso di cominciare questa long, perché amo infinitamente il personaggio di Loki.
Mi piacciono i racconti sotto forma di epistola, riescono a descrivere qualcosa che solitamente altre forme di testo non riescono a fare con altrettanta facilità. Già mi ha conquistata la presentazione, dunque ora corro a leggere! :D
Primo pensiero: che ne è di Loki, attualmente? Il ritrovamento di parte delle lettere farebbe intendere che ora non è presente. Non dico sia morto, ma al momento potrebbe essere fuori da Asgard; in ogni caso non mi sembra si trovi ancora imprigionato. Già il dubbio sulla sua posizione e condizione attuale mi fa dire: "cavolo, devo scoprirlo."
Scommetto che sarà pieno di verità, di falsi e di dubbi, proprio come piace a me.

"Mi diverte, e sono sincero mentre lo dico, vedere i vostri volti deformarsi dalla rabbia, la scintilla della consapevolezza accendersi per un momento nei vostri occhi – perché voi sapete quando dico la verità, in cuor vostro voi lo sapete, sempre."
Descrizione fantastica della situazione, di ciò che circonda Loki e di come la gente lo vede. Le persone probabilmente sanno quando lui è sincero, ma semplicemente la sua schiettezza non piace, e ne deformano la concezione a loro piacimento.
L'incontro di Vili con Loki è come se avesse mosso quest'ultimo nella direzione attuale, attraverso un percorso graduale. Le cose ovvie spesso sono quelle sbagliate, come il suo concetto di dover eguagliare il fratello anche in battaglia, perché sarebbero figli dello stesso padre. La presenza costante del nome di Odino fa capire quanto il figlio abbia tentato di conquistare la sua fiducia, il suo amore, la sua ammirazione: cosa che non è mai successa. All'inizio faceva di tutto per riuscirci, poi si è reso conto che sarebbe stato impossibile; Thor era sempre un passo avanti a lui, in ogni cosa.
Mi piace tu abbia fatto riferimento a Sigyl, così emotiva in presenza di Loki, così femminea e delicatamente invaghita.
Amo quanto ti dedichi all'introspezione del protagonista, in ogni fase, nel bene e nel male. Adoro il lavoro che ci sta dietro, quanta cura tu abbia messo in ogni singola parte.
La quinta lettera è la mia preferita, quella dove l'incontro di Loki con Sigyl per le missive di Thor, li porta a parlare della condizione matrimoniale di lei: tanto sentimento, tanta tristezza e una punta di rassegnazione, da farmi venire il magone.
Risponde a suo fratello, alle volte. Le cose sono due: o Loki mente per i suoi interessi, quando fa riferimento a ciò che accade in prigione, o dice la verità e Thor travisa tutto.
Cos'è vero? Cosa finzione? Dov'è quella sottile linea che li separa, e di cui qui non si capisce il confine?
Un capitolo che ho apprezzato moltissimo, senza refusi e che scivola magnificamente dall'inizio alla fine. Il testo in prima persona mi piace molto, dove non c'è bisogno di dialoghi o virgolette per dei pensieri. Il personaggio è decisamente IC, e questo lo apprezzo molto.
Una recensione positivissima, con la speranza di poter leggere ancora qualcosa di tuo in futuro.
Buon lavoro, e alla prossima! :3