Recensioni per
The Destiny of a Knight
di GioTanner
Eccomi qui. |
Quando ho iniziato a leggere ero di umore decisamente nero. Ho dovuto rileggere le prime due righe almeno quattro volte. |
Non so come iniziare la recensione. Bene. |
Sono reduce da una sessione di studio in cui ho visto passarmi davanti l'antropologia criminale seguita da Odoacre e Attila: avevo voglia di ritrovare l'entusiasmo di vivere e sono venuta qui. |
Eletto ufficialmente capitolo preferito. |
Ai em senz parol, oh ies beiiiibi. |
Grazie a dio, posso stare tranquilla anche io adesso. |
Oh mamma mia, Shura. Shura. |
Devo cominciare assolutamente da un particolare che mi ha mandata assolutamente in estasi. |
Soni su telefono per cui non potrò citare (per mia incapacità) e me ne dispiaccio, perché é un capitolo che di citazioni ne meriterebbe paracchie. Andremo a braccio. |
Qui mi sono piaciute tante, tante, tante cose. |
Ecco che il Fato bussa alle porte. Mi piace, mi piace davvero. |
Arrivata in mezzo alla devastazione, Marie era quasi inorridita davanti allo stoicismo dei due Gold. La loro calma era stata quasi più orrida dello spettacolo lì intorno. Ma ecco la risposta: loro conoscono quel gelo, ne sono stati parte, non provano più il ribrezzo che può provare una persona che è ancora un unico nodo con la vita, come Marie. |
Mi ero dimenticata di dire questo prima, questa storia mi piace molto perché può dirsi un crocevia tra la serie classica e il Lost Canvas. Abbiamo i Gold dei "nostri tempi", ma le atmosfere riportano alla serie della Teshirogi - la città natia preda del fuoco e della morte, il ritorno del protagonista che sancisce la fine della sua infanzia, "Paradise Lost", per dirla come Milton. |
E finalmente riesco di nuovo a leggere e recensire, anche se, come sempre, con tempi logoranti. |