Eccomi qui con una fic sulla mia OTP ^^
Il tema del racconto è il passato di questi due personaggi che personalmente adoro. La descrizione degli eventi è ambientata negli anni precedenti alla caduta delle mura, in cui gli attuali veterani erano ancora delle reclute e il futuro caporale Levi si ritrova a fare conti con il suo passato e quello di Hanji....
Premetto che questa fic a tema Levihan è un fritto misto di idee arrivate da alcuni post trovati su tumblr e di una Doujinshi che ho preferito modificare, quindi non è tutto sale della mia zucca XD

"Levi si svegliò con un terribile mal di testa. Girandosi nel letto, vide Hanji nuda stesa al suo fianco e si maledì per averle offerto il suo vino la sera prima per farla ubriacare insieme a lui.
Non sarebbe mai dovuto accadere, non con l'unica amica che le restava, non quando il cadavere di Petra era ancora caldo.
Non avrebbero mai dovuto passare la notte insieme, non avrebbero mai dovuto legarsi fino a quel punto. Ma la vita non aveva l'abitudine di seguire dei piani. Oh, no. La vita vita operava in modo del tutto casuale senza mai lasciare una maledetta risposta"

C'è odore di sangue intorno a te? Sei stata di nuovo tu, no?
Non ti dovresti stupire.
Apri gli occhi. Nero nel bianco. Non hai freddo, piccola strega. Non sai cosa sia il gelo. Eppure ce l'hai dentro. E fuori. Aspetti.
Che qualcuno ti salvi.
Aspetti.
Piccola principessa, la tua guardia basterà a proteggerti?
La Fata blu forse ti porterà via, con il suo amico dai capelli di neve. Le loro mani non si sono ancora separate.
Non ti resta che sperare, piccola strega. E aspettare...ancora.

«Cool hai detto?» Maka annuì, divertita forse e completamente felice, «E non hai ancora visto il resto».
Le mani erano strette, così come le loro anime.
«Ti andrebbe di mostrarmelo?»
(Soul/Maka pre-serie)

[...] Anche quel giorno Armin si svegliò nel suo letto ben conscio che quella non sarebbe stata una giornata diversa dalle altre. Si stropicciò gli occhi, si alzò, si vestì e scese al piano di sotto con tutta la calma che possedeva, anche se dentro stava per esplodere.
Per carità, la sua vita infondo gli piaceva e Shingashima era un bel posto dove crescere per un bambino di dieci anni, ma sapeva che nonostante quello fosse un giorno speciale lo sarebbe stato solo per lui, mentre per il resto degli abitanti del distretto sarebbe stato un qualunque giorno di pace entro il muro Maria. Nonostante quello fosse il giorno del suo compleanno, nessuno gli avrebbe fatto gli auguri e tutti lo avrebbero additato come il bimbo strano che “parla come un eretico”. [...]
Fan Fiction ambientata nel 845, prima della caduta del Muro Maria. Come passavano le giornata i nostri eroi? Sarebbe bello scoprirlo dal punto di vista del caro Armin, no? XD Spero che vi piaccia, siate clementi per favore ahahah!
(Dedicata ad un mio amico che oggi compie gli anni ^^)

Vì arrossì ancora di più. Si scostò dallo specchio, e voltandosi, guardò seccata il marito.
"Non essere ridicolo, Burdock. Non mi risulta che ti abbia sposato per le tue qualità da giullare."
Grisam sorrise nuovamente.
"Ma si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente da sorridere?" Grugnì Pervinca, lanciando uno sguardo torvo all'uomo che aveva di fronte. "No, anzi, non voglio saperlo. Esci all'istante da quel letto se non vuoi che ti prenda a calci."
***
[Vì/Grisam.♥]
{Piccola OS senza pretese, forse OOC, per cui inserisco l'avvertimento. Buona lettura!}

La maglietta bianca era appiccicata al suo petto, aderiva perfettamente, avrebbe dovuto chiedere a Maka il permesso di usare la sua doccia.
“Sì?”
I pensieri di Soul si azzerarono sentendo la voce resa nasale dal citofono di Maka. Boccheggiò per un attimo indeciso, mentre una goccia di sudore cadeva dalle sue tempie per finire lungo il collo e, infine, nella sua maglietta.
Prese un altro respiro, sperando di non fare la figura dell’idiota. “Sono Soul”.
(Soul/Maka - Soul è di ritorno dopo otto anni a Death City, dove ha lasciato Maka e i suoi sentimenti per lei. Rivederla, riporterà a galla emozioni mai sopite e parole che troppo volte non sono state dette).

«È uno strumento detto a corde percosse»
Maka sussulta e lo attira a sé. Mugugna qualcosa, ma niente che abbia veramente un senso.
«Significa che i pioli, attraverso la tastiera, battono le corde. È un po’ come se le maltrattassero»
[Soul/Maka - pwp senza nessuna pretesa]

{ Soul X Maka. }
Flash!fic/drabble sulla SoMa, una per ogni lettera dell'alfabeto.
cit./Allora, in quel momento, Soul rischiava davvero di non riuscire a trattenere se stesso.
#Dedicated to JaqThe Monster ( / / V / / )
ENJOY ! ☆

#1. Nessuno ti porterà mai via da me, «Cosa vuoi ancora, Blair?»
#2. Disarmarti con un sorriso, Deglutisce rumorosamente, puntellandosi sui gomiti.
#3. Indugia sulla punta della lingua, Anche senza bisogno di parlare, Soul aveva compreso tutto.
#4. Le vecchie abitudini sono dure a morire, «Hai visto? L’avevo detto che sarebbe tornato utile».
#5. Fino all'ultima sillaba del tempo stabilito, «Come sapevi che…?»
#6. Se volevi sincerità, «Perché mi hai portata via a forza dalla festa di Kid?»
#7. Non è rimasto nulla a cui essere legati, «Insieme, Maka. Non sei sola.»
[Soul/Maka, 7/7.]