"Fissava le pareti della stanza senza vederle realmente, cercando di captare ogni piccolo rumore. L’unica cosa che sentiva era il suo flebile respiro. Le luci al neon del lampadario rendevano l’atmosfera circostante molto ospedaliera, e quel paragone non fece altro che accrescere l’ansia dentro le sue membra. Non sapeva come mai, ma la sola idea che quella camera potesse sembrare un ospedale lo terrorizzava abbastanza.
Guardò impotente la porta sbarrata davanti a lui, per poi lasciar scivolare gli occhi sulla scarsa mobilia che lo circondava: un comò di medie dimensioni, un traballante tavolino di mogano e una sedia inutilizzata, considerando che era seduto sul pavimento freddo. Ingoiò l’aria, aspettando che qualcosa accadesse. Ma non succedeva niente da almeno cinque giorni.
Uscirò mai da qui?"
(Taoris, Kaisoo, Hunhan, Baekyeol, Sulay, ChenMin)
(Titolo cambiato! Precedente: "Il college degli orrori")

Ginny lasciò cadere il discorso, perdendosi ancora alla vista dei capelli di Hermione. Quest’ultima, che aveva all’inizio minimizzato il tutto con uno sbuffo scocciato, si sentì preda di quelle parole prima ancora che il suo cervello avesse realizzato l’enormità di quanto gli era appena stato detto.
Colore?
Le mani di Hermione scattarono sui propri capelli. Una ciocca blu elettrico penzolò di fronte alla sua vista orripilata; in pochi istanti fu in grado di collegare tutto quanto.
Malfoy.
Il ricatto.
Le lettere di Viktor.
Finta fidanzata.
Sentendosi mancare, Hermione si lasciò ricadere con un tonfo sul cuscino.
Non era stato un incubo. Era tutto vero.
Così maledettamente vero.
« E’ finita. » Mormorò tragicamente al soffitto. « La mia vita è finita ».

Una raccolta di oneshots che ha come protagonisti un tenero Tao e un fiero Kris (Pff, vorrebbe esserlo...)
Storia originariamente scritta da: WhatsOnTheCeiling

Dodici dèi olimpi si ritrovano catapultati nel mondo mortale a causa delle colpe di cui si sono macchiati. Il loro esilio sarà un'occasione per maturare, fare ammenda ed imparare che, per chiunque la stia cercando, c'è sempre una seconda possibilità.
(Nobody said it was easy
No one ever said it would be so hard
Oh take me back to the start.)

L’ha fatto. Di nuovo.
L’ha fatto e si sente una merda. Come sempre.
Chiude gli occhi lasciandosi scivolare sul freddo pavimento.
Pensava davvero fosse la volta buona, ci aveva davvero sperato, si era impegnato..
"… Ci avevo creduto …"
Ma come ogni fottutissima volta, la necessità lo aveva schiacciato e alla fine si era arreso.
"… Tutto è ricominciato ..."
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“I-io.. N-non pote-“ Un cazzoto in bocca.
“COSA NON POTEVI?? EH?? DOVEVI SOLO RISPETTARE GLI ORDINI PORCA PUTTANA!! QUATTRO MESI SONO PASSATI! HAI IDEA DEI CASINI CHE HAI COMBINATO???HAI IDEA DI COSA VUOL DIRE METTERSI CONTRO LA FAMIGLIA WU????HAI IDEA DEI SOLDI CHE HO PERSO?? …”
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"…Sto morendo…"
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AVVISO: Temi delicati come disturbi alimentari, autolesionismo (ecc) e di violenza.
Se non amate il genere di storia dove il protagonista soffre (molto) allora non leggetela, a chi si addentrerà in questo pozzo oscuro voglio augurare buona fortuna, ci andrò giù pesante u.u
P.S. non sarà una storia solo tragica, ci sarà spazio anche per l'umorismo demenziale;)
Grazie ^^

In questa fanficion vedrete i nostri dodici ragazzi, alle prese con la loro vita scolastica. ღ
[HunHan -- Sekai] [BaekYeol] + altri.

Luhan detesta essere definito adorabile.
Baekhyun è fin troppo irascibile.
Jongin è uno skater perditempo.
-
Sehun è un ragazzino che adora le cose adorabili.
Chanyeol è un chitarrista con fin troppi tatuaggi.
Kyungsoo è un fotografo cinico.
-
[HUNHAN] [BAEKYEOL] [KAISOO] [+ others ].

“Quando ti appassioni ai Drama, la realtà perde di colore: realizzare che tornando a casa non troverai nessuna star – con un elevato tasso di testosterone ambulante – con cui dividere l’affitto è tanto duro quanto sapere che il figlio del ricchissimo Cha, un gran bel pezzo di ragazzo, non si innamorerà mai di una rivenditrice di ramen. La vita scorre monotona, i giorni si susseguono senza che una Gumiho sbuchi da un cespuglio o che una spia ti faccia da bodyguard: rientra tutto in una routine che nemmeno l’arrivo del tuo futuro ragazzo riesce a spezzare, questo perché quando vi siete conosciuti non hai visto i cuoricini e le stelline porsi a cornice intorno a voi”
Ji-Yong vive nell’attesa che la sua vita si trasformi in un Drama: all’infuori del suo ragazzo (che i suoi genitori credono donna), del suo unico amico e del suo fastidiosissimo condomino (un gigolò innamorato dei manga) non ha nessuno su cui contare.
Tra bugie, tradimenti e rivelazioni sconcertanti, parte così l'epopea natalizia di dieci giorni a casa Kwon, dove Ji-Yong imparerà che non è sempre oro quel che luccica (e viceversa).
[G-TOP]

"I bucaneve vengono classificati come erbacee, lo sapevi?"
Se Hun fece no con la testa, senza dire nulla.
Lu Han sorrise.
"Ciò nonostante li chiamano anche Le Stelle del Mattino."

Nessuno ormai voleva più avere a che fare con il sottoscritto, ci avevano provato in tanti, forse tutti, ma avevano rinunciato dopo poco tempo vedendo il mio totale rifiuto nei loro confronti.
Mi ero allontanato da loro e loro non avevano fatto niente per fermarmi.
Non abbastanza, comunque.
E tutto a causa sua.
"Dove sei tu, adesso?"
[EunHae♥]

Aveva sempre avuto un difetto di pronuncia, Sehun. Quella maledetta S blesa era stata la sua croce.
Non ricordava precisamente quando aveva optato per il silenzio o per i discorsi brevi e sottovoce; forse quando si era stancato delle risate soffocate, quando le imitazioni frivole dei compagni lo avevano esasperato, quando si era accorto che udirsi lo irritava.
Sehun non amava parlare, ma da un po’ di tempo non riusciva a stare in silenzio e i motivi erano due.
Uno: il suo psicologo personale -Lu Han- aveva professato che solo parlando l’imbarazzo verso quel tanto odiato difetto di pronuncia sarebbe svanito.
Due…
Due… Jongin.
Una volta gli aveva detto che il suo difetto era carino. Che lo rendeva unico.
E da allora, Oh Sehun non si era più stancato della propria voce.
{Sekai. Con accenni Hunhan. Le note all'interno}

•
Sento un paio di labbra che si muovono contro la mia bocca, le mani di Chanyeol mi incorniciano il volto e sento lo stomaco in subbuglio, [...] non mi sono mai sentito così dannatamente bene con qualcuno e, nonostante il cuore mi batta così forte da far male [...] è la sensazione più bella di sempre. 
-
[BAEKYEOL]
•
«Mi sono tinto anche io i capelli. Di rosa, ok? Stiamo parlando di rosa barbie, [...] e guarda, tu ti presenti con dei capelli verdi ancora più ridicoli [...]»
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[HUNHAN]
•
«Ehi, non fare il sarcastico con me»
«Per la prima volta in vita mia non sono sarcastico e t’incazzi, voi cinesi siete strani» ride.
«Ma ai coreani piacciamo, non è così?»
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[TAOKAI]

Lee Hyukjae ha diciotto anni, frequenta il quarto anno in una scuola di periferia. Lee Donghae ne ha diciassette, frequenta il terzo anno nella stessa scuola, ma solo perché è stato bocciato. I due ragazzi non sono legati da niente, ognuno ha la propria realtà e il proprio mondo. Ognuno ha i propri lati nascosti. Eppure il destino ha deciso di intrecciare queste due vite in un nodo così stretto da far male, dove l'attaccamento diventa dipendenza, la dipendenza dolore e il dolore si trasforma in lividi scuri e nitidi nella coscienza che non vanno più via.

{Kaisoo} + oneside!ChanSoo, side!HunHan, side!Baekyeol, ninja!Taoris
« “Mi piace Chanyeol,” ripeté Kyungsoo e si rese conto solo in quel momento di essere seduto sulle sue gambe perché Jong-in gli afferrò le spalle e invertì le posizioni. Kyungsoo potrebbe aver sbattuto la testa contro un qualche sasso ma non gli importava molto. Continuava ad osservare Jong-in e il suo viso perfetto e non mosse un muscolo nemmeno quando l’altro gli slacciò i pantaloni per infilargli una mano negli slip. »