Hanno insegnato a combattere, alla giovane donna,
invece che a danzare d’inverno.
Ha imparato l’arte del Samurai
invece dell’arte della Geisha.

Tutti noi abbiamo un angelo custode, che veglia su di noi, che prega per noi.
E anche se non ne siamo a conoscenza o non ci crediamo, lui c’è e continua ad osservarci e a proteggerci.

Immaginate di svegliarvi una mattina e di sentire la voglia matta di fare qualcosa che di solito non avreste il coraggio di fare.

No. Nessuno stava ascoltando. Nessuno lo avrebbe aiutato. S'era arreso. Scivolò all'indietro, nel vuoto, verso la sua bellissima Parigi. Dietro di lui, solo le lacrime. E poche parole. Addio Romano. Ti amo. [ Pairings: FranciaxRomano ] [ Otherverse: GdR ]

"Mentre stava attraversando il viottolo che l’avrebbe portato alla sua immensa dimora, Antonio stava già pensando al modo in cui si sarebbe fatto perdonare se Romano si fosse arrabbiato."
[Spagna x S.Italia]

Avrebbe fatto di tutto in questo momento. Tuttavia, lui non capiva. La sua persona più cara non riusciva proprio a capire quanto ci tenesse davvero a lui, continuando a viziare il tedesco con le sue moine e attenzioni. Non capiva che lui solamente lo sfruttava. Non capiva che quando non gli sarebbe servito più, l’avrebbe abbandonato senza un minimo di dubbio. Tuttavia, suo fratello non era mai riuscito a distinguere le cattive amicizie da quelle buone, né il bene dal male. Era il suo carattere. Carattere che lui odiava, ma al contempo continuava ad amare con tutto il cuore.
[Feliciano/Romano/Ludwig]

Kaito spasimava contro quella superficie trasparente. Sentiva il proprio corpo disegnato – mutilato, deformato, ridipinto… quante cose aveva subito quel corpo che gli era stato donato eppure, ogni volta, tornava sempre come prima, sempre uguale a se stesso. – spasimare per raggiungere ciò che era “oltre”. La sua voce, l’unica cosa veramente reale di sé che poteva affermare di possedere, era perennemente tesa, in ansia, come un elastico sospeso tra due estremità che continuano ad allontanarsi. Kaito lanciava così la propria voce, si impegnava affinché ogni nota uscisse perfettamente armonica; tendeva il proprio elastico, con la speranza che l’appiglio che v’era oltre il vetro, come conseguenza logica, fosse trascinato lì, dove lui poteva toccarlo e assaporarlo. Non accadeva mai.

Sono passati cinque lunghi mesi da quando Antonio si è addormentato. Se n’è andato, lasciandolo solo in quella dura e fredda realtà. Se n’è andato portando con se la sua unica ragione di vita… la sua unica luce…

Una macchina, però, non è senziente. Non può ribellarsi al padrone.
Perché quello erano: macchine, nonostante avessero personalità propria. Anzi, erano voci. Nient’altro che pure e semplici voci. Invece… Invece…
[Ispirata ad Unistalled]

Piccolissima introduzione alla storia:
La storia comincia con un litigio di Antonio e Romano dove l'italiano lascia la casa e viene ad apprendere una notizia dopo un po'. Una pessima giornata. Deve dire qualcosa ad Antonio, perchè è gli è successo qualcosa di molto grave. Un incidente. È in ospedale. ~ Piccola on-shot scritta di getto oggi pomeriggio. Non mi aspetto commentiate, non m'importa. La pubblico perchè vorrei mostrarvi cosa mi frutta in testa quando mi annoio. Dedicata a Yumi, che odio a morte e lei lo sa. Buona lettura. [Metto Raiting giallo perchè Romano spara parolacce come sempre .w.]

Uno studente di Oxford con un solo, dannatissimo, esame da dare per potersi laureare. Un ragazzo oscenamente bello ma con la mania del fast food e dei fumetti. Un aspirante cuoco con occhi da cucciolo, un professore francese amante delle donne e del vino, uno studente tedesco spaesato e profondamente turbato. Cinque nazioni, un solo appartamento nel cuore di Barcellona.
E che si aprano le danze.
ULTIMO CAPITOLO

"Noi -io e Veneziano, intendo.- abbiamo sofferto per secoli.
Piangevamo insieme, pur lontani.
Lui si feriva, io ricevevo una cicatrice... Io mi arrabbiavo furiosamente, lui digiunava per il malumore."
Questa one shot è nata da una piccola riflessione e mi auguro possa piacervi =).
Aspetto i vostri eventuali commenti, i vostri pareri o le vostre critiche in merito ^^!
Grazie.
Iria.

- Non sai prorio cosa sia la buona cucina, America.
- Già! Ho preso da te!
L'inglese alzò gli occhi al cielo, sorseggiando il suo amato tè. Come avrebbe fatto a campare quel benedetto ragazzo vivendo solo di hamburger e Coca-Cola?
Ma non lo domandò. Sapeva che la risposta sarebbe stata più o meno: "Nella stessa maniera con cui tu campi mangiando solo scones e tè".

Non poté fare a meno di spulciare tra le foto. Ce n’erano almeno un centinaio. Alcune lo ritraevano in compagnia di un ragazzo molto simile a lui, ma dall’aria timida e decisamente più calma.
Erano questi i momenti in cui amava essere su Facebook.
Alla fine decise di guardare che tipo di persona era – moralmente parlando.
Era iscritto a un sacco di gruppi tipo “HEROES ARE THE BEST!” “Hamburger love” “McDonald’s is the way” e simili.
Alzò le sopracciglia perplesso. Stava per spegnere quando, improvvisamente, spuntò un messaggio in basso.
Proprio da questo Alfred.