Nessun uomo valeva la sua attenzione. Nessuno di quei mostri che l'avevano toccata senza il suo permesso. E non esistevano eccezioni, uomini buoni o rispettosi, esistevano solo uomini più deboli, su cui lei aveva imparato a prevalere.
Nessun uomo valeva la sua attenzione.
…
Allora perché continuava a sentirsi in questo modo?
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Non c'è mai stata la Corte di Ghiaccio, non c'è mai stato nessun Van Eck. Kaz è riuscito a salire a capo degli Scarti, com'era ovvio, ma la sua indole violenta è soltanto peggiorata nel tempo.
Inej può solo disprezzare il suo comportamento sempre più rabbioso, eppure, mentre lavora al suo fianco, si troverà a fare i conti con dei sentimenti molto intensi e decisamente non richiesti.
STORIA COMPLETA! Il finale è già scritto, così potete dormire sonni tranquilli.

Sono passati due anni da quando Draco e Harry hanno dovuto collaborare per andare a cercare i loro figli nelle pieghe del tempo: per farlo hanno dovuto venire a patti con loro stessi. Ora le cose sono cambiate, in meglio, per tutti: almeno sembra. Malfoy nasconde infatti un segreto che credeva essere dolce e confortante, ma che invece si sta rivelando inopportuno e pericoloso. L'amore per Astoria non è mai venuto meno, ma qual è il prezzo da pagare per non dimenticare neanche un istante insieme? Anche Scorpius, Albus e Rose dovranno imparare che la vita pone sempre delle scelte e che a volte bisogna perdere se stessi per ritrovarsi migliori. Tuttavia non saranno soli ad affrontare tutto questo: Harry e Ginny con Hermione e Ron saranno pronti a mettere di nuovo in pericolo se stessi per coloro che amano, aiutati da compagni d'avventura inaspettati e sorprendenti.
Un mistero da svelare, strani omicidi da decifrare, una folle corsa contro il tempo per non perdere tutto e non lasciare che un odio antico possa bruciare ogni speranza. La storia prende avvio dopo i fatti narrati ne "La Maledizione dell'erede" e tutto ciò che è stato narrato in precedenza si è verificato.

Gli anni passano, le società si evolvono, le generazioni si susseguono, eppure gli esseri umani commettono sempre gli stessi errori. E ciò che qualcuno non può proprio evitare di pensare è che loro tutti, considerati l’élite della scuola e della società del domani, sono sporchi di tradimento.
“Non ti senti in colpa?”
“Tu sì?”

"Se pensi possa esserci un lieto fine, non hai prestato abbastanza attenzione"
.
[VII stagione. Buona lettura!]

{Seconda classificata al contest “Are you mine?” indetto da Mary Black}
S'erano desiderati dal primo istante, e dal primo istante lei era fuggita.
“Sei solo una codarda, quindi.”
“Disprezzami pure, ma non tutti hanno coraggio da vendere come te.”
“Allora lascia che sia il mio coraggio a sanare la tua paura.”

[NUOVA VERSIONE]
Scorpius Malfoy è nei guai. Ragazzo mite, poco incline a permettere che i tumulti interiori della sua vita adolescenziale lo conducano a scoppi inopportuni, si ritrova improvvisamente schiacciato da una consapevolezza: è innamorato di Rose Weasley.
Nulla di male, direbbero in molti, se Rose Weasley non fosse sua sorella.
Già, sorella!
Che strane, le etichette. Solo perché suo padre, Draco Malfoy, ha sposato la migliore amica del Prescelto, Hermione Granger, non significa che ora Rose sia sua sorella. Eppure...
Eppure Hogwarts li etichetta così.
E, come se non bastasse, probabilmente Malfoy senior darebbe di matto se venisse a scoprire che il suo unico figlio si sia innamorato della propria sorellastra.
Ma Scorpius non può impedire a se stesso di provare questi sentimenti, sentimenti che sono nati tra i bisbigli dell'anima, lentamente, inconsapevolmente. Come non può impedire a se stesso di sorvegliare Rose, di proteggerla dalle sue stesse sciocchezze e dalla propria lampante ingenuità, perché Rose è la sua migliore amica, la sua confidente, la ragazza testarda e volubile che lo conosce più di ogni altro, uno spirito che non può essere controllato.
Rose Weasley è una Serpeverde mancata.
E lui, sì, proprio lui, l'impassibile Scorpius Malfoy, un idiota innamorato.

“Malfoy!” Il ragazzo sobbalzò nell'udire quella voce che chiamava il suo nome. “Ti avanza mica dell'erba? La mia è finita e Domi è troppo stronza per condividere la sua.” Snocciolò con estrema franchezza.
Scorpius sbiancò, assumendo la stessa tonalità di un lenzuolo slavato. “Oh, ah... ehm... io non...”
Rose sbuffò. “Non sono stupida di certo, Malfoy. E poi Domi ti ha visto mentre la compravi.”
*
“Quindi tu e Rose vi siete finalmente decisi a fare il grande passo?” Scorpius aggrottò le sopracciglia, davanti allo sguardo speranzoso del migliore amico.
“No.” Rispose secco.
L'entusiasmo di Albus fu subito smorzato e le sue labbra si strinsero in una smorfia, tradendo un senso di rabbia. “Quindi cosa siete? Amici con benefici?”
Scorpius mordicchiò il suo piercing alla lingua, pensieroso. “Beh... no.” Ammise. “Non credo che la nostra possa definirsi amicizia.”
Albus gli lanciò un'occhiataccia. “Non erano questi i piani che il Club Scorose aveva in serbo per voi.” Ringhiò. “E' mia cugina quella che ti porti a letto.” Aggiunse, poi. “Mettila incinta e giuro che diventerai donna.” Minacciò, infine il corvino, brandendo il mestolo che precedentemente stava utilizzando per mescolare la pozione nel suo calderone contro Scorpius.

"Draco Malfoy, nonostante avesse quarant'anni suonati e fosse indubitabilmente un Purosangue ossigenato, non era poi così male. Insomma, per essere un noiosissimo adulto che aveva sposato mia madre, avrebbe potuto andargli peggio.
Almeno, questo era quello che pensavo da quando era entrato a far parte ufficialmente della mia incasinatissima famiglia. Pensavo, in effetti, che Draco Malfoy fosse l'ultima persona sulla faccia della terra a cui sarebbe venuto in mente di farmi quel discorso. Così come, d'altronde, pensavo che tra me e Scorpius non ci sarebbero più stati malintesi e che a Hogwarts non sarebbe mai successo nulla di più pericoloso di una lezione del professor Rüf.
Me illusa.
È scientificamente provato che a Hogwarts deve per forza succedere qualcosa di oscuro e misterioso, almeno una volta ogni cinque anni. Quanto al discorso... sì, beh, quello magari si sarebbe potuto evitare..."
SEQUEL DI "PERCHE' SUL CAMPANELLO DI CASA MIA C'E' SCRITTO WEASLEY-MALFOY?!"

Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.

Non mi sentivo più una bambina. Mi sentivo una donna in tutto e per tutto, con i problemi che hanno gli adulti, con l’esperienza necessaria per poter dire di aver lasciato l’adolescenza a tutti gli effetti. Avevo studiato e adesso avevo un lavoro da adulta, con tutte le responsabilità che l’essere adulto comporta. Ero più posata, più ragionevole. Avevo imparato a plasmarmi a seconda delle situazioni. Non era rimasto niente della vecchia Rose. Pensavo di averla lasciata per sempre, pensavo di essere cambiata. Ma soprattutto, pensavo di non amarlo più.

Hermione Granger, nonostante i suoi quarant’anni, era ancora una bella donna. E per quanto schifo potesse farmi l’idea di mia madre che si rotolava su un letto con un uomo che non fosse mio padre (bhe, anche con lui… insomma, credo che a tutti i figli farebbe piacere credere alla storia della cicogna), avrei dovuto immaginare che dopo il divorzio non avrebbe preso un voto di castità. A volte capitava addirittura che mi parlasse dei tizi con cui usciva, e generalmente sopportavo l’idea di lei e un altro piuttosto bene, a patto che non portasse nessuno dei suoi ammiratori a casa. Dio, magari li portava comunque, ma come si dice, occhio non vede, cuore non duole. E figlia non s’incazza.
Di una cosa, comunque, ero sempre stata sicura: mia madre non si sarebbe mai risposata.
… E quando mai io avevo avuto ragione su qualcosa?
STORIA IN REVISIONE

Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)

Il seguito di You&Me: nuovi personaggi, probabilmente peggio assortiti dei precedenti. Amicizie e amori contornati da una buona dose di comicità: troverete una Lisa prepotente, un James Sirius quasi sempre assennato, un Fred burlone e una Sam saggia; una Molly decisamente anticonformista, una Rose intelligente, ma adorabilmente imbranata, una Roxanne allegra ed esuberante e una Dominique superba e altezzosa. E poi i fratelli Scamander, i Longbottom, Albus e Lily, Hugo, Lucy e Louis e ancora Noah Nott, il Corvonero Scorpius Malfoy e i pochi che gironzoleranno intorno a loro.
[ Può tranquillamente essere letta da sola, senza che abbiate conosciuto il prequel ]
Dal terzo capitolo:
"… e li hai affatturati"
"Qualcuno devo averlo anche colpito con un calcio o due, ora non ricordo"
Il vicepreside Neville Longbottom, nonché direttore della casa Grifondoro da quando l’ormai stanca e anziana Minerva Mcgonagall era andata in pensione, era seduto alla sua scrivania, mani incrociate e sguardo rassegnato. Dinanzi a sé una recidiva Lisa Wood che aveva visitato l’ufficio del professore di Erbologia, più volte di quanto fosse umanamente accettabile. Si fissavano, uno apparentemente serio, l’altra annoiata e vagamente divertita.
"Lisa, la scuola è iniziata da circa tre settimane e già mi costringi a darti una punizione"
"Per niente meritata, aggiungerei!"
"Hai duellato nei corridoi con degli studenti"
"E’ stata legittima difesa, professor Longbottom!"
"Legittima difesa?"
"Esatto, mi difendevo dalla loro idiozia"