Stella, una ragazza che frequenta l'ultimo anno di Liceo; un soggiorno in montagna trasformatosi in mistero e 'qualcosa'... 'qualcosa' (o 'qualcuno') che cerca di venirle in contro: cos'è tutta l'attrazione che lei ha verso la luce della Luna.
Ma soprattutto: chi è quel qualcuno.
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"-Non fare il finto tonto. Lo sai bene. Sia questo sia che non sei un normale essere umano.-
-Io.. cosa te lo fa pensare?-
-Ti ho visto... ho visto i tuoi occhi illuminati di una luce rosso sangue mentre eri nel bosco.-
-Io.. no.. non é vero.-
-Non sono stupida. Ed ero abbastanza sveglia per capire che era tutto vero. Non ho avuto allucinazioni.-
-Ma-
-Chi sei veramente?- disse lei interrompendolo e guardandolo negli occhi seria ma allo stesso tempo dolcemente.
-Io sono...-
-...-
-Kai.-
-Sei Kai.. ti chiami così?-
-..sì..-
-Beh é già un passo in avanti.- disse lei ritornando sorridente. " (testo dal Capitolo III)

[ChanBaek-BaekYeol] [HunHan] [XiuChen] [KaiSoo] [KrisLay]
La storia è incentrata su Baekhyun, un ragazzo che si trasferisce a Seoul per motivi davvero gravi riguardanti suo padre.
È molto forte, forse troppo violento, ma nella sua realtà tutto ciò non guasta affatto.
Dentro di sé, desidera smettere di scappare, non avere più cicatrici e vivere una vita in cui non sia considerato un oggetto.
C'è la farà? La comparsa di un fastidioso ed impiccione ragazzo alto, cambierà qualcosa?
L'amicizia e l'amore conta davvero qualcosa, quando il resto della popolazione non può aiutarti?
‡………
Dal capitolo 9:
«Che fortuna..» bisbigliò, quando mi bloccai per riprendere fiato .
«Già..»
Presi un gran respiro, guardandolo imbarazzato.
«Grazie, se non ci fossi stato tu mi avrebbero catturato»
«Non è niente»
Ripensai al bacio e arrossii.
«Scusa per quello schiaffo»
«Credo di esserci abituato ormai..» rise con la sua voce sensuale.
«E comunque ho capito che se voglio baciarti devo chiedertelo o aspettare»
Abbassai la testa con una tristezza indecifrabile .
«Non mi comporto così perché lo voglio, almeno non del tutto. Semplicemente non vorrei affezionarmi a qualcuno che può rischiare troppo per me»
«E se io voglio rischiare?»
……‡
«Chanyeol.. Promettimi che se riusciranno a portarmi via non mi cercherai»

Park Chanyeol ha perso momentaneamente l'uso delle gambe.
Byun Baekhyun ha perso per sempre l'uso della voce.
Park Chanyeol vuole di nuovo giocare a basket, correre sullo skate e farsi una sana scopata.
Byun Baekhyun vuole accarezzare il suo gatto, cancellare il passato e guardare Chanyeol.
Park Chanyeol ama stare in compagnia di Baekhyun, anche a costo di aspettare ore affinché lui scriva.
Byun Baekhyun ama Chanyeol e ha la totale paura di perderlo.
Park Chanyeol è etero.
Byun Baekhyun è gay.
Park Chanyeol è la scia delle stelle.
Byun Baekhyun è le stelle stesse.
Park Chanyeol è la voce di Byun Baekhyun.
e Byun Baekhyun è le gambe di Park Chanyeol.
Oh, ma allora è perfetto.
-BaekYeol- accenni di tutte le altre mie amatissime coppie

Avvertì quasi fisicamente una lampadina che si accendeva sopra la propria testa, illuminandogli, così, anche il viso. L'unico stupido, lì, non era lui. Eh no. Non sarebbe successo nulla se suo cugino non avesse insistito, tutti sarebbero stati felici e contenti. Jongin avrebbe fatto meglio a prendere sul serio la sua richiesta - o, per meglio dire, il suo tentativo di trovare un accordo: "Lo conoscerò quando starete insieme".
Stupido, Lee Taemin!

“Ora io e te parliamo.”
La porta della camera di Donghae si apre, non tanto forte da sbattere contro il mobile alla sua destra ma neanche tanto piano da non avvertirne il rumore.
“Di cosa, hyung?”
“Di EunHyuk-ssi.”
.................
“Cosa ti ha fatto?”
“Niente.”
Il leader sospira.
“Puoi-puoi parlarne con lui e sistemare?”
“No.”
“Puoi parlarne con me?”
“I-io”
“Sono qui, Donghae. Non sarò tuo padre, né HyukJae, ma le mie braccia sono sempre pronte ad accoglierti. Lascia che ti aiuti.”
Le prime lacrime scorrono.
“I-io sono furioso con lui.”
“Perché?”
Ed un braccio del maggiore cinge le spalle del minore.
“Perché per lui non sono importante quanto lui lo è per me.”
....

Kyuhyun guardava la strada dritto davanti a sé, era tutto maledettamente familiare, come se avesse rivissuto quella scena già milioni di volte. Strano, eppure vero, solo qualche secondo prima avrebbe giurato di trovarsi disteso al sicuro nel letto del dormitorio, avrebbe giurato di aver ascoltato il respiro di Sungmin, suo compagno di stanza, finché non si era addormentato.
Kyuhyun era sicuro di essere intrappolato in un sogno, che per lui era un incubo riviverlo quasi tutte le notti. Non era più tra quelle bianche mura d’ospedale, non era più solo in quel letto vuoto, era al dormitorio, era a casa, voleva svegliarsi.

-Voglio che ognuno di voi scriva un desiderio e lo appendi all’albero- aveva annunciato come se non esistesse nessuna replica in merito. Ed effettivamente in un certo senso era così, ma come era giusto che fosse le lamentele giunsero senza nessun indugio da determinati elementi della band.
[...]
Solo dopo qualche minuto di discussioni i ragazzi giunsero a quello che era un compromesso: tutti, eccetto Heechul, furono costretti a scrivere un bigliettino. Armati di carta e penna, ognuno, chi riluttante e chi eccitato per l’idea, trovò un angolino per scrivere appartatamente il proprio desiderio.
“Vorrei qualcuno di cui prendermi cura”
Così recitava il bigliettino di Sungmin, peccato che nessuno lo avrebbe saputo però.

-E’ stata proprio una serata fantastica!- sbadigliò Leeteuk con un sorriso che gli passava da orecchio a orecchio. Eravamo tutti stanchi ma felici per il successo di quella puntata di “Super Junior Kiss the Radio”.
[...]
Un silenzio spaventoso subito dopo invase le mie orecchie, e quando riaprii gli occhi l’unica cosa che riuscii a vedere fu un velo rosso, chi lo aveva messo per scherzo avanti ai miei occhi?
[...]
Mi sedetti sull’asfalto un po’ dolorante, sentii le schegge conficcate sotto la mia pelle e sembrò quasi che fossero arrivate al cuore. Mi guardai intorno afflitto e tutto ciò che riuscii a scorgere erano macerie e nessuno dei corpi dei miei amici.
[...]
Erano arrivati i soccorsi, finalmente riuscii a lasciarmi in un pianto di sfogo, eravamo salvi. Almeno era ciò che credevo.

EUNHAE
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"Le estati a Seoul sono calde, molto calde, così tanto calde che sembra perfino il corpo possa evaporare da un momento all’altro, e con esso il cuore, l’anima ed anche il respiro.
Così calde che HyukJae è costretto a ballare, in sala prove, in shorts e senza null’altro a coprirgli il busto, così calde che Donghae si lamenta ogni 5 minuti, puntuale come un orologio svizzero, del fatto che il caldo lo abbatte, che lo odia più del freddo –benché poi dica lo stesso del freddo, quando capita la stagione- e che i vestiti gli si attaccano addosso come fossero una seconda pelle.
Fa così caldo che mai, in un romanzo, un autore intelligente sceglierebbe una giornata simile per una storia tragica."

“Se questo era uno scherzo della mia mente oramai malata, era uno scherzo davvero poco divertente.
Se questo era un sogno, allora non avrei più voluto svegliarmi, se non avessi dovuto sentire la sua presenza accanto a me, al mio risveglio.”pensò mentre le sue labbra si schiudevano lasciando libero accesso al bruno davanti a sé, che gli stringeva il viso con possessione, come se avesse paura che tutto ciò fosse irreale e potesse scomparire da un secondo all'altro.
[Eunhae - (YeWook - WonTeuk - KyuMin) ]

Durante un concerto a Seoul, mentre fa il suo assolo, Yesung sviene davanti a tutti.
Davanti agli occhi di Donghae.
Quest'ultimo decide di vegliare su di lui finchè non si sarà ripreso del tutto e, proprio nell'attesa, il bruno scopre di provare qualcosa nei confronti del suo hyung.

Dopo pochi secondi la prof rientrò con al seguito un ragazzo che non riuscii a vedere bene, dato che era dietro la donna, ma non appena si spostò sbiancai, non potevo crederci. Senti il sangue ribollirmi nelle vene. Era … era … - Ragazzi lui è…. - Mi alzai di scattò e gridai – KIM JONGHYUN! - Lo guardai con tutto il disprezzo che avevo e ,quando lui si accorse di me, fece lo stesso, restando così sotto gli occhi dei presenti e la prof.

Due ragazzi che si incontrano e si amano.
Non possono stare insieme per tanti motivi ma l'amore è sempre più forte!
Dal testo:
"Ti ringrazio di avermi fatto innamorare, di avermi fatto provare emozioni che non credevo mi appartenessero e di essere rimasto con me.
Grazie di avermi amato, ma io non posso. Non posso amare"

Potrei definire questa "storia" una song-fic, una raccolta di più flash o in altri modi che non mi sovvengono.
In realtà, però, è sempre di una storia che si tratta.
Una storia ispirata da una canzone per me molto importante.
Una storia che altro non è che il mio modo di vedere, o ricordare, l'incidente del 2007...
"Chiude gli occhi ed un impercettibile rumore attira la sua attenzione.
Sulla scrivania, poco distante dal computer, la tazza preferita di KyuHyun si è crepata.
SungMin ha un fremito, un brivido gli percorre la schiena.
Una sensazione orribile lo pervade.
Scatta seduto sul letto e si avvicina per prendere delicatamente l’oggetto:
Non si è rotta. E’ solo una piccola crepa accanto al manico.
-Nulla di cui preoccuparsi- si dice SungMin."
KYUMIN

Camminava nella stanza buia senza dormire. Erano settimane che continuava a farlo, perché quando chiudeva gli occhi vedeva lui.
La pioggia fuori la finestra rispecchiava il suo umore: uno schifo. Tutto per colpa sua. Era così maledettamente perfetto.
Ed era il suo migliore amico, di cui si era innamorato. "Cosa mi prende?" pensò guardando fuori dalla finestra.
Anche se era buio, la luna illuminava le nuvole. Già... come quelle che oscuravano il suo cuore...