«Il bello è che scrivere non serve a nulla di ciò che uno vuole. Scrivere è un limite, un dolore, un difetto in più. Il bello è che dopo averlo fatto stai malissimo. Niente è cambiato, tutto rimane al suo posto (tranne i tuoi capelli).»
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Il diario di un tossicomane in riabilitazione: una raccolta di pensieri, parole, lettere, lacrime e veleno.
La pattumiera dei giorni andati, l’armadio degli orrori.
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!!!ATTENZIONE: questa storia contiene linguaggio volgare e tematiche delicate.!!!

Storia scritta per il contest indetto dal gruppo fb: Sinceramente.
*tratto dalla OS*
"Dovevamo essere insieme.
Ora ci sono solo io.
Ma io non mi basto.
Io non sono abbastanza.
Io non sarò mai abbastanza."

Quando il passato prende il sopravvento, quando i dolori non riescono a farsi da parte e quando due mondi, apparentemente così diversi, si incrociano, sapete cosa accade?
Nasce una storia che rompe i muri, che va al di là dei soliti schemi e dei soliti sentimentalismi, una storia che spolvera l'adolescenza facendo emergere la dura realtà che spesso la caratterizza e che si nasconde sotto atteggiamenti aggressivi o fin troppo tranquilli. Due adolescenti, Gabriel e Seth, due modi di guardare la realtà, due modi di amare, due modi di vivere. Li ritroverete in queste pagine messi uno difronte all'altro, un mix di: competizione, sfida, odio, inconsapevolezza, paura, intrigo, passione.

Ci sono volte in cui l'anima non può sfuggire a quel richiamo che la fa annaspare e la mente non sa come difendersi.

STORIA SCRITTA IN RELAZIONE AL CONTEST '' I CATTIVI SONO IN CITTA' - IL MOMENTO DELLA RIVINCITA'' INDETTO DA MIDORI_CHAN
Una donna senza nome solca i mari dei Caraibi a bordo della sua nave pirata.
Vive come una reclusa nelle buie celle nel profondo della stiva ma sono gli uomini che viaggiano con lei ad essere i veri prigionieri.
Dal capitolo 1:
''Il richiamo di quella voce suadente avrebbe potuto condurre da lei l'anima ormai perduta di ogni uomo, inglese, portoghese, spagnolo o indiano che fosse. Nessuno fin ora era scampato alla sua seduzione, sia che essa fosse legata alla paura dell'oscurità che rappresentava, sia che fosse il desiderio in ogni sua forma il motore che li spingeva a cadere tra le sue braccia pallide.''
E' una storia di pirati, di brutalità e di battaglie ma soprattutto è la storia di una vendetta protratta per anni e nata da una amore così profondo da portare alla follia.
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Storia momentaneamente ferma causa esami. Mi scuso con quanti la seguono ma presto cercherò di finire il prossimo capitolo.

Edmund, giovane promessa del nuovo assetto geo-politico, è forte, aitante e pronto a farsi strada per difendere quelli che sono i suoi ideali più profondi. Non è però a conoscenza di molti fattori che si celano tra i meandri oscuri del suo passato. Fattori che sradicheranno ogni sua certezza, perfino la più piccola e impalpabile. Edmund: ariano, nazista, giovane promessa di un mondo che non promette più ormai da tempo.
[Distopia che parte dalla fine della Seconda Guerra Mondiale]

Federico, come tutti quelli che non sono belli nell’insieme, non sapeva di essere particolare. Cercava di nascondersi il più possibile, camminava a testa bassa per non dover vedere l’insieme e forse nell’insieme, lui, non ci voleva neanche stare.
La prima ad accorgersi della particolarità di Federico fu Chiara, che ne rimase a dir poco affascinata. [...]
[...] Samuele, al contrario di Federico, era davvero bello nell’insieme. Aveva gli occhi azzurri e i capelli neri, ma forse quei suoi occhi azzurri non sarebbero stati tanto belli se non avesse avuto quei capelli neri e viceversa. Chiara l’aveva trovato intento a contare gli spiccioli guadagnati improvvisando un valzer accompagnato dal suono delle onde.

Diana cambia città, trasferendosi in un posto dove l'unica persona che conosce è Michele, un tempo suo mentore ma ora praticamente un estraneo, dopo dieci anni in cui non si sono né visti né sentiti. E quando lo rivede capisce che quello che prova è ben più della nostalgia di un'amicizia: ma Michele è anche il suo nuovo capo, e il ricordo del loro passato è troppo bello, così l'unica cosa sensata da fare è cercare di soffocare quel sentimento nascente.
Riprenderà in mano le bottiglie e ricomincerà a fare la barista, lasciando che Michele ancora una volta torni ad essere il suo mentore; lei dovrà solo preoccuparsi di tenere a bada i pensieri che hanno iniziato a tormentarla.

Ivy soffre di emicranie. Quando le capitano non si ricorda più niente: non sa chi è, non sa chi ha intorno; viene perseguitata da un'immagine che non sa riconoscere, e non appena sembra più vicina a scoprire la verità scivola di nuovo nell'incoscienza.
Fino al blackout successivo: come una vita parallela quando si sveglia non ricorda quello che è successo, lo farà solo quando avrà un nuovo attacco di emicrania; come se il suo inconscio volesse ricordarle qualcosa, o qualcuno, che ha dimenticato.
– Paul dov'è lui? Dov'è Zach? – gli aveva chiesto, quasi urlando.
Lui l'aveva guardata con pietà, o almeno fu quello che Ivy lesse nei suoi occhi.
– Lo sai, non vuole avere più niente a che fare con te, in questi anni non è cambiato niente.

Diviene così luce, ciò che appena un attimo prima non era.