-Potresti dirmi come ti chiami, però.-
-Destiny.-
Sorride dolcemente.
-Bel nome, proprio da ragazzina.-
Alzo gli occhi al cielo e faccio per voltarmi.
-Io sono Logan, piacere.-
Ricambio il sorriso di prima.
-Bel nome, proprio da coglione.-
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Non sono uno di quelli convinti che l'amore non esista.
Esiste eccome, solo che non fa per me.
Esistono le ragazze serie, solo che non fanno per me.
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-Chi si rivede...-
Mi giro di scatto incontrando due occhi blu, profondi.
-Ciao, ragazzino.- rispondo sorridendo falsamente.
Lui ridacchia e scuote la testa.
-Ti chiamerei anch'io così, ma davvero in questo momento "ragazzina" è l'ultimo termine che ti si addice...- sussurra socchiudendo gli occhi e squadrandomi bene soffermandosi sulle mie gambe.
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La storia di due ragazzi completamente diversi.
Destiny: uscita da poco da una tragedia, ragazza bellissima, timida, bei voti a scuola e un gran senso di responsabilità che la costringe a non infrangere mai le regole.
Logan: un segreto terribile, ragazzo bellissimo, chiuso in sé stesso, un lavoro fuori dalla legalità e molto poco senso di responsabilità che lo costringe a non seguire mai le regole.
Vi ho incuriosite almeno un po'?
Attente, non è la solita storiella del vissero felici e contenti...

Lui: sadico, incontrollabile, perverso, cupo, perfido, quasi bestiale.
Lei: autolesionista, insicura, timida, quasi totalmente passiva.
Fratelli.
Gemelli.
Innamorati.
***
«Che differenza fa, come lo definisci? In qualunque modo lo chiami, è comunque un legame. Il nome è una convenzione».
***
Sono uniti per la mente, è vero, ma sono diversi.
Lontani.
Divisi.
***
In realtà lui lo sa che non è nella sua natura replicare, ribattere – perché non è nella sua natura contrastare, ribellarsi.
Lui la conosce bene, meglio di chiunque altro.
Eppure, lei gli è completamente incomprensibile.

Il desiderio che avevo di lei era opprimente. La voglia di averla vicino e sentire il suo odore annientava i miei sensi. La forza che traevo nell'osservarla e nel percepirla era talmente intensa da spingermi a tentare l'impossibile.
Lei era radiosa, solare e felice. Bella. Esattamente tutto ciò che mai avrei potuto avere.
Molti la paragonavano al sole... io, personalmente, odiavo porla in relazione con ciò che più odiavo e che non mi permetteva di vivere. La luna, invece, era un paragone decisamente più azzeccato, qualcosa senza il quale non sarei riuscito ad andare avanti.
La mia esistenza era stata lunga, tortuosa e ricca di talmente tante sfaccettature da non ricordarle neppure nella loro totalità. In verità, tutto quel che esisteva prima di lei scomparve nel momento stesso in cui la vidi, incapace di riflettere sul perchè il suo profumo fosse divenuto la mia unica ragione di vita.
Impossibile dimenticare il momento in cui, per la prima volta, i miei occhi scorsero i suoi, in una giornata di fine estate, quando il mio primo anno all'Istituto di Joskow ebbe finalmente inizio.

''Lo stringeva a sé, cercando di far aderire ogni parte del suo corpo a quello di lui, cercando di non far fuggire quel mix di emozioni che avevano provato fino a poco prima.
-Luca?-
-Mmm-
Martina si girò fino a poterlo guardare negli occhi -Qual è il punto tre della lista?-
Luca la guardò sorridendo e la baciò sulla fronte, sentendo l'intenso profumo che i suoi capelli emanavano.
-Non posso dirtelo-
Continuò a fissarlo mentre lo vedeva sorridere sornione poi, scattando in piedi, lo mise sotto di sé.
Luca rimase stupito per quella reazione così improvvisa. La guardò inclinando la testa: i capelli lunghi, biondi e spettinati arrivavano a nasconderle il seno e poche altre parti del corpo. Aveva la faccia stravolta e felice, come ogni volta in cui facevano l'amore.
-Ok- disse risoluta
Ok? No, Martina non si sarebbe mai arresa così facilmente. Cosa gli sfuggiva? La vide avvicinarsi pericolosamente alla sua bocca risvegliando la sua reazione.
-Ok, non dirmelo- ripetè -Ma non faremo più sesso-
Questa volta era lei a sorridere vittoriosa.
Ecco cosa gli sfuggiva.
Quanto avrebbe potuto resistere? Poco, pochissimo.
Dannazione.''
***
Questa era Martina, e lui ne era assuefatto.

"Voglio darti un bacio." Dice, mentre cammina verso di me.
A chi lo dici. Penso tra me e me, abbassando lo sguardo.
"Anche due. Anche tre. Quattro, cinque..." Alza il mio sguardo poggiando un dito sul mio mento. Dopo tre mesi i miei occhi azzurri incontrano i suoi smeraldi.
Mi sono mancati.
"Magari... Anche sei, o sette. Oppure otto." Sussurro con il fiato corto, mentre sento il cuore battere all'impazzata. Lui è l'unico con cui io abbia provato tutto questo.
"Oppure fino a non farcela più..." Sfiora le sue labbra contro le mie.
"Fino a rimanere senza fiato." Circondo il suo collo con le braccia e lo tiro a me, posando le labbra sulle sue. Sono morbide, come ricordavo.
SEQUEL DI I WANT YOU.
SOSPESA.

Ciao a tutti questa storia è la prima che avevo pubblicato e ora la ripubblico...purtroppo l'ho dovuta cancellare.
Piccolo assaggio..
Le alzai il mento e le dissi ''Non so te, ma è stata la mattinata più bella che abbia Mai passato..E non dico balle'' (..)
Lei che passava a tastare il mio petto, le spalle, il collo, i capelli fermandone una li e tirandomeli di tanto in tanto, la schiena, e i glutei.
Io che facevo altrettanto. Morivo. Me lo sentivo. Basta! Scott stai esagerando! Mi fece presente il mio amichetto.
Cosi di malavoglia dovetti terminare questo bacio. Lei però non sapevo perché non capiva il motivo di aver terminato il bacio, ed era triste. Mi dovevo scusare!
''Scusa micetta, ma purtroppo non riesco a contenermi, non ora che sei in accappatoio. Già cosi mi fai impazzire non penso di fermarmi se vado avanti.''
''O ma chissene frega'' Si avventò alle mie labbra. Mi stese con non poco riguardo sul letto, continuando a baciarmi ansimò ''ti voglio, ora non mi frega se ho male! Non c'è la faccio'' (..) ''ti amo tigrotto!'' Oh, che dolceee!

Niall Horan è il cantante più famoso del momento.
Zayn Malik un semplice ragazzo di Bradford.
Zayn rise e scrollò il capo, ritornando a poggiare le scapole contro il muro. «Prima di stasera nemmeno sapevo fossi un cantante e adesso ti sto addirittura parlando, Harry vorrà cucinare la mia testa per il pranzo di Natale».
«Nemmeno io prima di stasera sapevo che esistessi» ribadì serio Niall. «Poi ti ho notato sotto al palco, e ora ti sto addirittura parlando, non credo sia tanto diverso». Si accomodò al suo fianco. Spalla contro spalla. «E se vuoi faccio un autografo al tuo amico, non è un problema».
Quella era una sorpresa. Niall Horan l’aveva notato, sotto al palco. E pensava che tra loro non ci fosse tanta differenza. «Non ho né una biro, né un foglio».
«Allora facciamo una foto insieme, così si mangerà le mani».

Sequel/Spin-off di "By my side"
Sette mesi, tanta curiosità e due occhioni azzurri e enormi. Nathan è una gioia di bambino, dorme la notte e piange solamente quando ha fame. Non gli piace l’omogenizzato di tacchino ma adora quello di pollo e di manzo, ama fare ciao con la mano al suo papà Harry quando va al lavoro e battere le manine ogni volta che il suo papà Louis esulta davanti alla televisione.
A sette mesi, nessuno direbbe che è un bambino nato prematuro di sei settimane.
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«Non ti sembra strano?» chiede ad un tratto accarezzando il petto di Harry.
«Cosa?».
«Noi» risponde con un sorriso prima di alzare la testa per poter guardare negli occhi l’altro ragazzo, «ora siamo una famiglia e neanche cinque anni fa eravamo migliori amici per la pelle, chi se lo sarebbe mai aspettato un bambino nelle nostre vite».

Harry aveva avuto qualcosa di più importante da fare che telefonarle.. evidentemente quello stupido provino.
Forse anche lei avrebbe potuto dimenticarlo, forse... se non avesse dovuto guardare ogni giorno quei piccoli occhi verdi.
Ma la popstar non ricordava.. la popstar l'aveva dimenticata.
L’illusione che aveva fatto provare a Maddy, ora avrebbe dovuto provarla anche lui.. quadruplicata.
''–Oddio, Harry Styles si scopa la mia migliore amica!-
–No, sono io che mi scopo Harry Styles- precisai.''
'Incitamento alla vendetta’. Questo provava adesso Madison.

“Vorrei baciarti, Ro..”
“Puoi, ogni volta che vuoi.”
“Ma io non voglio baciarti sulle labbra, o sulla guancia, o in fronte, o sui capelli, o sul naso. Io voglio baciarti davanti un prete, sull'altare, Ro.”

*tratto dal testo*
Non c’era altro da fare, se non farsene una ragione, io la amavo, così tanto da perdere la testa, ed era una cosa che senza di lei, col tempo, sarebbe successa, ne ero certo, droga, alcool, emarginazione, o di nuovo puttane, quella era la mia fine, senza di lei.
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Due mondi diversi, quello del sesso, e quello dell'amore, che inizialmente possono essere separati, ma dopo diventeranno uniti. Lei 'esperta' d'amore, lui 'esperto' di sesso; ragionamenti differenti, che poi si riveleranno molto simili. Una storia mischiata di sentimenti, litigi, e comparse inaspettate.

''Girati'' Mi Sussurrò con voce roca. Lentamente mi girai e guardai il suo volto, sorrideva. Mi metteva a disagio. Quando mi arrivò vicino i battiti sembravano fermarsi per un millesimo di secondo, per poi riprendere a battere forte.
Mi alzò il mento ''Guardami'' Ripeté con voce autoritaria, ma dolce. Le sue mani dal viso passarono al collo per entrare nell'accappatoio e con un gesto veloce lo sfilò dal mio corpo. Mi mise al muro, prendendo le mie mani che stavano coprendo il corpo e le fermò su quella superficie piatta e fredda all'altezza della testa.
''Tt-i Pr-ego..io'' Mi stavo vergognando da matti. Fermò le labbra tenendole occupate con le sue. Pochi secondi dopo mi fissò e sorrise. ''Sei proprio carina, sai? Un bel corpicino''
''Che vuoi fare'' Sorrise ancora. ''Entra nella doccia, sù.!'' Mi liberò ed entrai nella doccia, lui mi seguì.
(..)Il fiato piano piano si regolizzò e le ultime parole che pronunciò furono ''A presto Bambolina'' Un piccolo bacio sulle labbra e uscì dalla doccia.

Bethany e Christabel sono due migliori amiche che convivono in un appartamento, un giorno Christabel presenta a Bethany il suo ragazzo insieme e gli migliori amici di quest'ultimo. In quell'incontro trova un amico che la fa sentire protetta, come un fratello, e forse anche il ragazzo adatto per lei...

Jennifer Olson, una ragazza autolesionista e vittima di bullismo, si innamora del suo bullo numero uno, e lui sembra ricambiare.
Tratto dalla storia:
–Ti amo.. ti ho sempre amata..- io non ci potevo credere e gli risposi –Ti amo anche io..-
Se vi siete incuriositi leggete la mia storia, ciaoo

"Non la inviterai ad uscire", dissi io.
"Oh, sì, invece", rispose Harry, sorridendo.
"No, non lo farai", insistetti, guardandolo male.
"E perché mai?", chiese.
"Perché non è il tuo tipo", la sparai lì.
"E' sexy, bionda e sexy. Certo che è il mio tipo!".
Sbuffai.
"Per fortuna tu non eri uno di quei ragazzi che pensa solo al sesso, eh!", sbottai, scuotendo la testa.
Harry sorrise.
"Vorresti approfittarne?", chiese, lanciandomi un'occhiata maliziosa.
Feci una smorfia.
"Per favore. Vuoi che ti vomiti nell'auto?".
Lui ridacchiò.
"Sei vergine, eh? Lo sospettavo. Forse è per questo che sei così acida. Un po' di sesso ti farebbe bene".
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Joan Perkinson è una ragazza normale con una vita normale: ma una vita normale si può sempre sconvolgere.